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Altre due poesie di Thomas Kling

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Flugdaten

di Thomas Kling

monarchi, visti dalla distanza. si va giù
per scalini di scantinato in cemento imperiale. questa è tosta. questa
qui la cripta dei cappuccini. guardàti da vicino è senso morto:

Mortificazioni

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E’ stato da poco pubblicato in Italia, per i tipi di Guanda, Le umiliazioni non finiscono mai traduzione di Mortification: Writers’ Stories of Their Public Shame, raccolta di scritti curata dal poeta scozzese Robin Robertson.
Ve lo dico di cuore: è semplicemente, e tragicamente, esilarante.
Robertson ha chiesto a 70 romanzieri, poeti, scrittori, giornalisti (Welsh, Doyle, Palahniuk, Coe, Atwood, Lethem, etc… tutti autori, ovviamente, di lingua inglese), di raccontare in un paio di pagine a quali mortificazioni sono dovuti sottostare nel nome della loro “arte”.
Si legge di tutto: gente che perde i pantaloni durante un reading, o che vomita davanti al pubblico, o che aspetta invano, dietro una pigna del suo ultimo lavoro in un centro commerciale, che qualcuno si faccia firmare almeno una copia. Poi i viaggi assurdi, in giro per promozione, le invidie per i successi altrui. La scrittrice di “genere” all’ottavo romanzo alla quale chiedono quando scriverà “un libro vero”, presentatori televisivi che sbagliano il titolo del romanzo, il tema e il nome dell’autore, poeti che perdono una capsula durante la lettura di una poesia…

Ricordo di Thomas Kling e del suo rivale

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di Helena Janeczek

kling1 Nell’anno in cui uscì il mio primo e ultimo libro di poesie, uscì anche il suo. Altri tempi: l’ancora per tutti venerabilissima Suhrkamp di Francoforte presentava nello stesso programma quattro poeti esordienti o quasi, più non so quante raccolte di autori già affermati. La cosa buffa è che sia la sottoscritta che un altro poeta mai arrivato a pubblicare la seconda volta con lo stesso editore furono presentati in vesti patinate e costose, mentre finivano nella collana tascabile “edition Suhrkamp” sia Thomas Kling che Durs Grünbein, l’enfant prodige proveniente dalla appena franata DDR. Grünbein, nativo di Dresda, era un ragazzo ventiseienne con l’aria da ragazzo, arruffato e proprio per questo carino (nel senso di: ”oh che carino!”), pronto alla risata e di una vivacità intellettuale che gli sprizzava dagli occhi scuri.

Omaggio agli incendiari

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di Antoine Volodine

traduzione di Andrea Raos

[Una giovane terrorista, accompagnata del poliziotto che ha organizzato la sua fuga dalla Germania, si ritrova a Lisbona per il tempo di un amore, prima di abbandonare per sempre l’Europa. Nel frattempo scrive una storia, di cui questo è l’ultimo capitolo. a.r.]

Ponti e pontefici

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di Francesco Pecoraro

Sono contrario alla costruzione del Ponte sullo Stretto.
Ci sono molti motivi per esserlo, a cominciare dalla puzza di Opera di Regime che emana (obiezione politica), proseguendo per i costi immensi a fronte dei benefici modesti, per la priorità detenuta da altre opere più urgenti (obiezioni economiche), per la tecnologia incerta, forse arrogante (obiezione tecnica), per la Mafia che già si lecca i baffi (obiezione criminologica?), eccetera.
Infine sono contrario per il vulnus, non solo visivo, che porta al “paesaggio” dello Stretto (obiezione ambientale): quest’ultimo punto è più importante degli altri.

Dalla Francia : rischio di pandemia

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di Giacomo Sartori

Come c’era da temere la contagiosa teoria che la letteratura italiana è morta e sepolta – che noi siamo morti – ha passato le Alpi. Ora è anche in Francia : si è segnalato ieri un primo caso. Probabilmente tra qualche settimana, sarà in Turchia, e poi da lì – portata da anziani ma anche meno anziani critici che trasmigrano tra i vari Istituti Italiani di Cultura – invaderà tutto il sud est asiatico, e da lì tutto il pianeta. E non c’è un vaccino, almeno per ora. Siamo morti, e moriremo ancora di più.

Quando università fa rima con precarietà

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di Andrea Bajani

Quando hai vinto il Dottorato di Ricerca in Storia economica hai fatto festa con i tuoi amici per tutta la notte. Hai bevuto, cantato, ballato e quando alle otto del mattino sei rientrato in casa non ti sei nemmeno sdraiato sul letto. Hai alzato il telefono, hai chiamato tuo padre e gli hai detto Dovresti essere fiero di me. Quando hai vinto il Dottorato di ricerca in Storia economica erano tre anni che provavi a vincerlo. Compilavi le domande, prendevi il treno, andavi a Bari, provavi il concorso e non lo passavi. Compilavi le domande, prendevi il treno, andavi a Firenze, provavi il concorso e non lo passavi. Compilavi le domande, prendevi l’aereo, andavi a Palermo, provavi il concorso e non lo passavi.

La cultura sfigurata – Un’azione per lo sciopero del 14 ottobre

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a cura di Nazione Indiana

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della CIA (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della CIA, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.

Nazione Indiana in sciopero

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Nazione Indiana aderisce allo sciopero del 14 ottobre contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo

Oggi 14 ottobre cinema, set cinematografici, allestimenti e prove teatrali, musei e gallerie d’arte resteranno chiusi in tutta Italia per protestare contro il taglio del 40% alla cultura previsto dalla finanziaria 2006. I luoghi canonici del “fare cultura”, insieme a quelli più recenti e irregolari principalmente diffusi in rete, hanno deciso di fermarsi per un’intera giornata e, in questo modo, hanno scelto di evidenziare lo stato di mortificazione della cultura in Italia.

Fronte Sud

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Giù per terra

di Paolo Graziano

Una torre è una torre finché sta in piedi, altrimenti è
altezza perduta, polvere e fango, nobiltà che decade.
Ho visto il crollo della prima torre della Domitiana
dietro i vetri dell’auto per ripararmi dalle schegge di
vetro e tristezza proiettate nell’aria come schiaffi senza
autore.

L’educazione dei cinque sensi

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di Haroldo de Campos
traduzione di Daniela Ferioli
Metauro Edizioni

e inizio qui e misuro qui questo inizio e riinizio e qui mi auspico
quando si vive sotto la specie del viaggio ciò che importa non è il viaggio
ma l’inizio del per questo misuro e per questo inizio a scrivere

Operazioni mobili di massacro

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di Piero Sorrentino
“Sai qual è la prima cosa che fa la polizia quando arriva sul posto per i rilievi dopo un incidente grave?”. Scuoto la testa. L’eco delle sirene dei pompieri che sale dal fondo della strada si mescola con il basso continuo e insistito di uno stereo acceso poco più in là.
Giù alla via, dietro i palazzi alti sullo sfondo, una tetra colonna di fumo si allunga, nera e grigia sul cielo chiaro. L’officina è grande e luminosa, piuttosto pulita e soprattutto incredibilmente silenziosa. La macchina sta su una piccola torre di metallo, una costruzione lucida di grasso e illuminata da numerose fonti di luce che splendono a intermittenza come piccole esplosioni di lampi imbottigliati.

Catena di Sanlibero 305

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riccardo orioles
La Catena di San Libero
10 ottobre 2005 n. 305
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Cancelli. Il cancello fra i ricchi e i poveri si trova in una citta’
dell’Africa, che e’ per ragioni storiche ancora sotto dominio europeo e
si chiama Ceuta. Questo cancello, che e’ alto e forte e sempre
sorvegliato da custodi, e’ il luogo piu’ desiderato dell’Africa: i
poveri, tuttavia, di solito ne girano al largo, cercando di aggirarne le
guardie e di girargli attorno con gl’itinerari piu’ lunghi e strani.

Piccola utopia di rete (uno spunto da Lavagetto)

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Di Andrea Inglese

Letteratura in rete, siti e blog letterari: non è questa forse l’occasione di realizzare l’utopia di George Steiner?

Ecco come Steiner la presenta:
“Immaginate una società dove sia vietata ogni discussione che verte sulle arti, sulla musica e sulla letteratura. In questa società ogni discorso orale o scritti sui libri, sui quadri o sui componimenti seri è bollato come chiacchiericcio illecito. Le sole recensioni di libri in questa comunità immaginaria sarebbero quelle che possiamo trovare nelle riviste letterarie del Settecento e nei periodici trimestrali dell’Ottocento: riassunti spassionati delle nuove pubblicazioni, corredati da estratti e citazioni significative. Non ci sarebbero né riviste di critica letteraria, né seminari accademici, conferenze o dibattiti su questo o quel poeta, drammaturgo o romanziere; niente “James Joyce Quarterlies” o “Faulkner Newsletters” (…).”

Una poesia inedita di W. H. Auden

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Segnalo un inedito di W. H. Auden inesplicabilmente assente dai Collected poems e scoperto da Gabriele Poole, che ringrazio.
Dall’accenno a Eliot, sembra possibile interpretare questa poesia come una rabbiosa risposta alla pubblicazione di Waste land (1922). Si tratta quindi di una testimonianza dello stupefacente talento di Auden, che aveva allora quindici anni. a.r.

Esperimenti Editoriali nella Blogosfera

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[ricevo e divulgo l’invito]

Oggi martedì 11 ottobre alle 20,00 a Metaverse, via Plinio 48, Milano (vicino a viale Abruzzi) si festeggia la nascita di una nuova creatura editoriale, la Untitl.Ed.

sede metaverse La Untitled Editori (in breve: Untitl.Ed) è nata in un blog, discutendo fra blogger. Sostenuti dagli interventi in rete nel gennaio 2005 è stata fondata la casa editrice vera e propria, la Untitled Editori srl.: una società di blogger finalizzata alla pubblicazione di libri scritti da blogger.

L’incontro di questa sera è l’occasione per conoscere questa realtà nuova, per parlare dei primi tre libri della collana (che riportano in copertina il titolo del racconto senza riferimenti al nome dell’autore o dell’autrice), per guardare un piccolo film girato quest’estate in occasione del primo incontro autori-editori, e naturalmente per brindare insieme all’avventura.
Si tratta di un’avventura interessante, per la sua genesi e i suoi possibili sviluppi.

Meditazione su Lapo
La cocaina l’ha inventata Dante

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di Giorgio Vasta

Lapo Elkann, il brand communicator della Fiat, ricoverato in ospedale per overdose di cocaina. Giorni fa il caso Calissano. Prima ancora, come esordio di questa striscia di eventi, l’intercettazione audiovideo di Kate Moss in pieno “cocaine break”.

Sta succedendo qualcosa, si sarebbe indotti a pensare. Siamo di fronte a uno sdoganamento, alla messa in torsione di un tabù sociale, o per lo meno al suo fare insistentemente pressione per perforare un divieto. La cocaina, la sua cultura e la sua retorica, ci affronta.

Super santos, pali e capistazione

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foto di Eduardo Castaldo
di Roberto Saviano

È una regola eterna. Immutabile. Bisognerebbe riuscire a trovare una formula matematica. Quantomeno una riduzione numerica, una frase aritmetica, un tentativo di proporzione, un delirio logaritmico. Si dovrebbe trovare una traccia formale per poter comprendere i meccanismi ineluttabili e perenni che regolano le partite di calcio di strada. Il chiattone in porta, quello smilzo e veloce avanti, il robusto in difesa e a centrocampo, tutto il resto. Quello che non ha i piedi buoni ma sa lanciare, quello che sa correre veloce ma ha fiato corto, quello robusto ma non abbastanza stabile. Insomma a centrocampo va messo quello che sa fare tutto a metà. Ora però rispetto a qualche anno fa ci sono delle varianti. Quando ero ragazzino i portieri erano i peggiori. E la porta era una punizione tra le più umilianti. Un posto lontano da cui vedere la partita, ricevere dolorose pallonate in faccia che ti segnavano di rosso il viso per settimane, un ruolo dove eri costretto a raccogliere la colpa del gol subìto ed essere ignorato dagli abbracci del gol realizzato. Piuttosto che un giocatore il portiere era un raccattapalle mobile. Un ruolo terribile.

La nuova Europa

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di
Luis de Miranda
traduzione di Francesca Spinelli
pubblicato in Sud n°2

Per rinfrescarsi le idee sul male europeo, ci si può piazzare su una sedia bagnata del parc du Luxembourg e osservare per qualche minuto i passanti, tentando di cogliere i loro monologhi di gruppo. Oppure, se si ha lo stomaco abbastanza resistente, si può leggere la stampa quotidiana. Si può persino arrivare al punto di sfogliare, che so, Estinzione di Thomas Bernhard o I Buddenbrook di Thomas Mann; ma un metodo più semplice consiste nell’aprire un dizionario di nomi propri e scoprire la prima frase della definizione della parola Europa: Il continente più piccolo e meno delimitato. Questa definizione deve essere stata a lungo maturata da un europeo. Io stesso, in quanto cittadino della vecchia Europa, mi sento debitamente piccolo e poco delimitato.

Catena di Sanlibero 304

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riccardo orioles
La Catena di San Libero
3 ottobre 2005 n. 304
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Ultimora. Assegnato a Marco Benanti il prestigioso premio Giorgio Chinnici,
assegnato a giornalisti, intellettuali e operatori della cultura che abbiano
particolarmente meritato nei riguardi della lotta antimafia e in difesa dei
valori della societa’ civile. Il premio, che e’ biennale, e’ alla sua decima
edizione e della sua prima giuria, vent’anni fa, ha fatto parte Paolo
Borsellino. Insieme a Benanti, sono stati premiati Marco Travaglio di
Repubblica e Giorgio Bongiovanni di Antimafia Duemila.

Il cavaliere di Graal

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di Patrizia Vicinelli

[Scusandomi per il ritardo, pubblico la poesia di Patrizia Vicinelli inviatami da Emma (lei sa quale), che ringrazio. a.r.]

Da un altro punto furono viste le stagioni
fino lì sconosciute
solo allora poté sedersi ad ammirare
il senso dell’alternanza.
Dalla sua radice gassosa ne muta
la base visibile
e lo cimenta la traiettoria
di notte e giorno la luce,
il cielo.