di Gianni Biondillo e Pier Sandro Pallavicini
GIANNI BIONDILLO
Sandro, qui la tavolata si ingrossa. Bene, lo spazio virtuale, fortunatamente, è tale e tanto che ci stiamo tutti. Siediti, bevi una birra, raccontiamocela un po’. Hai letto quello che è stato scritto fin ora?
PIERSANDRO PALLAVICINI:
Caro Jean, ho letto le tue considerazioni iniziali, e ho letto anche buona parte delle reazioni al tuo colloquio con Franz – e poi a quello con Raul – sia su Nazione Indiana che sul blog della Lipperini. Poiché tutto è troppo frazionato e rizomatico per affrontare il discorso dalla galassia di punti dove è ora arrivato, io ricomincio da capo. Dalla tua lettera e dalla suddivisione della “scena scrittoriale” che propone.

di Gianni Biondillo e Raul Montanari
Kant, con la posizione dei quattro paralogismi prodotti dalla ragione pura nella sua riflessione sull’uomo, ha inchiodato il pensiero occidentale all’impossibilità di dimostrare sia l’esistenza sia la non esistenza dell’anima, e ci ha consegnati alla più totale igonoranza.



di Francesco forlani communiste dandy
di Andrea Raos
La cosa è poco nota, ma Joaquin Navarro-Valls non è un giornalista, e men che meno un prete, ma un medico psichiatra, che si è trovato quasi per caso ad essere investito del ruolo di portavoce del Papa. La cosa ha una sua logica, in un certo senso.
… Non lo so, non so neppure io da dove mi sia arrivato questo impulso improvviso. Forse da tutto l’orrore che mi portavo dietro da giorni e giorni, durante quello spaventoso conclave all’interno della Sistina sradicata assieme a tutto il resto dalla sua sede e trasportata fino alla nuova sede di Pietro, a Los Angeles, forse dallo Spirito Santo, chi può dire… Le luci basse, tutta quella massa sterminata e stilizzata di cardinali nella penombra. Torcevo gli occhi, ogni tanto, verso quegli scimmioni nudi dipinti su pareti e soffitto, poi di nuovo verso gli altri vecchi scimmioni nudi ricoperti di paramenti. “Che orrore, che orrore!” mi dicevo, “E’ tutto un enorme corpo marcio, privo di grazia, non potrà esserci mai redenzione per questa orribile cosa marcia che si perpetua. Signore, mio sventurato Signore, come potrà mai essere attraversata dalla luce, da qualsiasi luce, questa spaventosa cancrena? Cosa devo fare? Cosa posso fare? Che contributo posso dare?”

di Andrea Inglese
Se c’è un solo motivo per odiarti
Parla con pacatezza, la mia interlocutrice. Nella sua voce ci sono l’orgoglio di una storia privata che ha da sempre cercato di dare un senso all’esistenza nella sua integrità, nel privato e nel sociale. Continuando a testimoniare valori che per troppi, nella nostra generazione, sono vaghi, lontani. Anche per necessità. Per impotenza reale. Eppure esistono persone incapaci di smettere di lottare. Come trapela da questa conversazione.