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Finire male

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eyeswideshut.jpgConfutazione di Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick

di Raul Montanari

In queste settimane L’Espresso propone la filmografia di Stanley Kubrick in dvd. Ne approfitto per proporre questo grido di dolore inedito (e molto finemente articolato, com’è suo costume), emesso cinque anni fa da uno dei più fedeli kubrickofili che io conosca. T.S.

Adoro Kubrick da quando ho cominciato a connettere ai titoli dei film i nomi dei registi (e non più solo quelli degli attori). Ho avuto molte occasioni per dichiarare che lo consideravo il più grande artista vivente in una ideale classifica che includesse tutte le arti senza tenere conto di differenze e distinzioni. Eyes Wide Shut mi ha distrutto al punto che nel secondo tempo mi sono assopito per qualche secondo… e non mi era mai successo, al cinema!

Le illusioni costano meno della verità #2

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di Franco Del Moro

Sono nella panetteria del paese e sto aspettando il mio turno. La persona davanti a me, una donna anziana, dice al panettiere che l’Antonio, il vecchio calzolaio che da tempo si sapeva essere malato, è morto all’ospedale il giorno prima.

NN

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di Davide Racca

vesuvius.jpg

a R. in questa Ninive… Napoli

Prima di arrivare a N mi avevano messo
in bocca una parola e un pregiudizio e
dato una pistola per intimorire e
rendere più loquace la parola.
Prima di arrivare, mi avevano detto che la Giustizia
doveva ritornare a N a costo di mostrare
denti da pescecane ed eventualmente mordere e
sbranare.

ISTANTANEE
(viaggio Massa-Sarajevo-Massa 20-24/5/1999)

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di Marco Alderano Rovelli

sarajevo.jpgJugoslavia: la condanna della memoria. Dell’inutilità e del danno della storia.

Di nuovo un’alba, non a caso.
“Non farti sapiente per mezzo dei tuoi occhi” (Proverbi 3,7).
Non sono un sapiente, ‘non so nulla’ continuo a ripetere, unica, precaria certezza la verità delle mie sensazioni. E la mia infinita inquietudine, la verità del buco che mi attraversa.

La Neretva ci scorre a fianco. Poco fa la visione è stata folgorante, la vallata con il verde del fiume limpido e brillante, denso come sciroppo (secondo Erri, dice Giuliano, del colore del gheriglio dell’aglio), a snodarsi fra campi e case. Man mano che si scendeva, le tracce dell’uomo si facevano sempre più visibili, una macchina in una scarpata, poi case distrutte dalle granate, tra cui un monastero di monache serbe distrutto dai croati, e campi minati, e cimiteri. L’interrogazione, banale, che mi punge la testa: come questa bellezza può farsi scenario di tanto orrore…

Sei troppo vecchio. Hai 33 anni…

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di Francesco Dezio

FABBRICA.jpg Ho tempo. Ho tutto il tempo che voglio. Sono tornato disoccupato. E domani ho un colloquio di lavoro. Staremo a vedere. Mettiamo sempre le mani avanti…Per farla breve io e il tipo ci siamo mandati reciprocamente affanculo stamattina, e tu hai trentatreanni sei vecchio (veeecchio, veeecchio) e qui bisogna trottare e quello che mi produci tu in due giorni io lo faccio in un’ora e qui c’è gente che bussa alla mia porta – E accogli chi vuoi, – gli dico, – chiama chi ti pare, l’importante è che sei contento.
E tu lavori con lentezza e poi te ne vai in giro – (allude a quelle uniche due uscite che ho fatto per presentare il libro) ma non potevo non dirglielo, non ho resistito all’impulso: gli ho dato dello sfruttatore. Poi a me il conflitto piace, perché fa saltare tutti i nodi al pettine.

Le illusioni costano meno della verità #1

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land.gifPerché permettiamo al mondo di andare come va

di Franco Del Moro

Dal numero 70 della rivista Ellin Selae (info: ellin@libero.it), propongo questo articolo, che è anche un capitolo in anteprima dal prossimo libro di Franco Del Moro. T. S.

Comincerà in modo lento.
Un giorno andrà via la corrente per qualche ora, un altro giorno mancherà l’acqua, qualche volta ci saranno problemi con la linea telefonica o con il gas, ogni tanto capiterà di trovare il benzinaio chiuso…

La lingua italiana salvata dai migranti

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di Giuseppe Caliceti

La scorsa settimana ha destato molto scalpore una notizia: la lingua italiana è stata decretata off limits dagli atti ufficiali del Parlamento e della Commissione europea.

La qualità del portafoglio

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di Giorgio Falco

portaeuro.jpg[Giorgio Falco ha pubblicato nel 2004 Pausa caffè (Sironi), del quale ha parlato in Nazione indiana Aldo Nove, qui. Chi preferisse scaricare il testo in formato Rtf può cliccare qui. gm]

Io sono Renata Mazzoleni, mi occupo di credito dal 1985. Ho 46 anni, lo dico senza problemi. Staremo assieme per parlare un po’ di credito.

Io lavoro in una grande azienda, un’assicurazione leader di cui non faccio nome, che s’occupa di fidi, affidamenti e tutto il mondo credito. Da alcuni anni coniugo la mia attività aziendale con quella di consulente formazione e così eccoci qui a parlare un po’ di noi, di come rapportarci con il credito.

Broken Barbie

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di Alessandra Amitrano

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Ho ricomprato il test di gravidanza ma esito da quattro giorni.
Non posso più prendere tempo.
Mi scappa la pipì. La faccio sulla striscetta.
È blu. Cazzo è blu.
Mi vuole restare dentro. È forte, è più forte di me. Forse fa parte dei desideri che non conosco, gli stessi che si insinuano nelle mie fughe e se la comandano. Mi sta dicendo di fermarmi, di farlo… di non farlo più…
Ma tutto questo ha la durata di un lampo.

Cristina Donà, c’è il mondo oltre il giardino

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di Emilia Zazza

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Quattro stelle. Robert Wyatt nel 1997 espresse così il suo apprezzamento per Tregua (Mescal 1997), album d’esordio di Cristina Donà. Il giornale sul quale il musicista di Canterbury esprimeva il suo parere sulle uscite migliori dell’anno era Mojo: vera bibbia per gli amanti della musica. E il lavoro della Donà iniziò a girare per le radio inglesi complice anche Charlie Gilett, noto critico, conduttore radiofonico della Bbc e produttore. Sono passati sette anni e da qualche mese la Donà è alla conquista del mercato inglese. A dicembre del 2004 è uscito Cristina Donà, versione inglese del fortunato Dove sei tu, prodotto dalla Rykodisc e distribuito in 33 paesi.

Il filosofo inglese, di Carlo Goldoni

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Madama di Brindè, vedova letterata (tenta di sedurre con la scienza il filosofo):

Con voi già lo sapete se io parlo volentieri:
Starei, se lo potessi, con voi de’ giorni intieri;
Ma temo che il distorvi da’ vostri studi gravi,
Saggio, discreto amico, vi scomodi e vi aggravi.
Non vi credea stamane ancor quivi arrivato,
Ed era al vostro studio il passo mio addrizzato.

Jacobbe Monduill, filosofo (inglese appunto, cortese ma freddino):

Che avete a comandarmi?

Brindè:

Un dubbio mi frastorna:
Il calcolo del sole di Newton non mi torna.
In quello di Cartesio vi trovo più ragione:
Vorrei che mi dicesse Jacob la sua opinione

GIULIANA SGRENA: quello che sta accadendo

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di Sergio Nazzaro e Roberto Saviano

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[Abbiamo intervistato Hamid Mir, capo redattore della GEO Television a Islamabad, biografo ufficiale di Osama bin Laden e ultimo giornalista ad averlo intervistato. Mir svela i retroscena del rapimento Sgrena e la rottura interna che sta avvenendo nella guerriglia irachena.]

BEHIND GIULIANA SGRENA’S KIDNAPPING INTERVIEW WITH HAMID MIR

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di Sergio Nazzaro e Roberto Saviano

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Hamid Mir, Osama Bin laden’s official biographer is working as Editor Northern Region, GEO Television Network (24 hour private Urdu News Channel)

Esorcismi

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di Lorenzo Galbiati

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Dunque, vediamo.
Il principino Harry, figlio di Carlo di Inghilterra, si presenta a una festa in divisa nazista con una bella svastica al braccio; la nobiltà e i benpensanti inglesi si scandalizzano; l’ondata di indignazione oltrepassa la Manica e arriva nel continente. In Europa il più sensibile al riprovevole gesto principesco è il commissario Franco Frattini, che si fa promotore di un’iniziativa volta a proibire in tutta l’Unione l’esposizione del simbolo della svastica; alcuni parlamentari popolari di stati dell’Est rilanciano: “allora proibiamo anche la falce e il martello!”

Apre GALASSIA GUTENBERG

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A Napoli comincia domani la 16a edizione di Galassia Gutenberg, dal 25 al 28 febbraio alla Mostra d’Oltremare. Ecco qui il programma (in .pdf).

Jan Svankmaier a Menadito

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prosegue alla camera degli sposi di s.quirico di valdagno
la rassegna “anticorpi
che vede cimentarsi diversi autori (tra cui musicisti, performer, artisti…)
sull’idea di corpo come immagine grottesca

domenica 27 febbraio alle 16,30
si terrà la video proiezione del capolavoro di jan svankmaier
dal titolo “spiklenci slasti” del 1996

Il beejay

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beejay.gifNote sui recensori di romanzi

di Tiziano Scarpa

Nessuno, credo, si sognerebbe di dire che Linus o Albertino sono musicologi, né critici musicali. Loro per primi, ne sono convinto, rifiuterebbero queste qualifiche. Le considererebbero indebite, esagerate. Linus e Albertino sono due deejay.

Ma il cielo è sempre più blu

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[Alcuni giorni fa, Lello Voce segnalava via e-mail la pubblicazione sul suo sito di un’antologia di poesia italiana contemporanea curata da lui e Aldo Nove. Il suo comunicato veniva ripreso da varî blog (ad esempio quello di Loredana Lipperini).
Non so nulla di quelli, fra gli altri membri di NI, che suppongo abbiano ricevuto il messaggio di Voce. Quanto a me, ho esitato a pubblicarlo per due motivi : il primo era un istintivo (nonché un po’ infantile, lo riconosco) imbarazzo, dato che sono fra gli antologizzati. Il secondo è lo choc che mi ha procurato apprendere un fatto che ignoravo, cioè che, in vista dell’eventuale pubblicazione, era stata commissionata un’indagine di mercato per testare la vendibilità del prodotto. Questa notizia mi ha spinto a iniziare la scrittura di una riflessione sulle forme e le possibilità “alternative” per l’editoria di poesia contemporanea, che spero di ultimare in tempi brevi. Nel frattempo, ecco il testo di Voce. a.r.]

Carmina non dant panem

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di Riccardo Ferrazzi

killer.jpgSu “Stilos” dell’8 febbraio Gianni Bonina esordisce così: “Vizinczey osserva che la maggior parte delle persone non può vedere meriti artistici in romanzi che contraddicano le loro opinioni”. E più avanti, rifacendosi ancora a Vizinczey supportato nientemeno che da Unamuno, arriva a dire chiaro e tondo che il romanzo deve consolarci e non inquietarci, e ci piace di più se ci conferma nelle nostre opinioni.
Con la solita sincerità (che può solo farmi danno) confesso che io, da poer fioeu de campagna quale sono, questo Vizinczey non l’avevo mai sentito nominare. Ma sono pronto a battergli calorosamente una pacca sulla spalla e a consegnargli il Bertoldo d’Oro, il premio che riservo a chi urla (purché non a sproposito) la celebre frase: “Il re è nudo !”.

Uno con Altri

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di Giovanni Martini

scrittura.jpg(il linguaggio piatto dei Dolori Riproduttivi)

Ascoltate questo: la scrittura è fatta di strutture, non di contenuti. Quindi è fatta di stile. Lo stile non sono le parole, certamente. Nemmeno le parole come le fai girare quando scrivi. Lo stile è un’aria percettibile – direi uno spirito – che aleggia al di là di tutto. Tutto è legato all’intento dell’autore, di lui che scrive. E’ quest’atto nobile, chino – solo – nell’atto stesso di esistere. Non esiste elaborazione quando scrivi, sembra – ma non c’è. La meraviglia è data – ex abrupto – dai corpi lessicali che prendono spontaneamente forma. Se uno pensa di aver azzeccato l’idea, sbaglia.

La realtà si è fatta furba

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di Marco Senaldi

antoni.jpgNon vorrei vantarmi, ma ho scoperto un artista a dir poco eccezionale. Anzi, l’artista che ho sempre sognato. È tale l’emozione che non saprei neanche dire quali siano i temi più rilevanti del suo lavoro. Da un lato affronta di petto le emergenze socio-culturali del presente, dall’altro sembra offrirne una versione alternativa e radicalmente critica, da un altro ancora riesce a mantenere una lieve verve poetica e non priva di olimpica ironia.