di Lea Melandri
Le immagini e i racconti che ci arrivano attraverso i giornali e la televisione dai luoghi devastati dal maremoto del 26 dicembre 2004 potrebbero essere definiti da chiunque “sconvolgenti”. Ma è questo il nostro stato d’animo di fronte “al dolore degli altri”, o non piuttosto quello, già descritto da Voltaire a proposito del terremoto di Lisbona, nel 1755, di “spettatori tranquilli”, “spiriti intrepidi” che “dalla bonaccia” vanno investigando le cause delle tempeste in cui hanno fatto naufragio i loro fratelli? Chiedersi, come ha fatto Piero Sansonetti su Liberazione (28 dicembre 2004) “come reagiamo a questa tragedia”, se è vero che ci lascia “tristi e del tutto indifferenti”, dovrebbe essere il presupposto, silenzioso o esplicito, di tutti i ragionamenti che ne indagano le cause, naturali e umane.

Maria Giovanna è bella. Ha ventidue anni e una storia di lavori precari e improbabili. Miraggi di lavori. Miraggi di successo che l’hanno spinta da un piccolo paese della Sardegna alla grande metropoli del Nord. Questa è la sua storia.
traduzione di Annalisa Cosentino




Questo saggio più la traduzione sottostante sono stati pubblicati sull”Almanacco 2003″. Li ripropongo per ampliare la prospettiva sull’avanzata dei turchi di Germania e col solito dipiacere di poter solo segnalare l’esistenza di libri forti e importanti scritti negli altri paesi europei. E’ così poco quel che viene “importato” che nessuno se ne accorge. E visto che nessuno se ne accorge, si continua a pubblicare quasi niente. Credo sia l’ora di dare una mano per interrompere questo circolo vizioso. HJ

“Questa era l’ultima”, commentò Bugatti tirando uno striscio sul nome in fondo alla lista.
Le vecchie con le mani flaccide… Questa sarebbe la tua religione! Fa schifo! Quella cazzo d’ipocrisia, le donne con la pelliccetta che ti danno la pace!;il fatto era che Mattia e Milena scopavano regolarmente, e a lei scopare le faceva da funzione verità, le rimuoveva totalmente i freni inibitori in parole e pensieri, e a lui – mentre le gambe gli fibrillavano ancora leggermente dopo esserle venuto dentro (“Siamo sicuri che non è pericoloso?” “Ti dico tranquillo”)– tutto questo spaventava. Lei gli donava i baci teneri di minima grazia e poi sollevava le Questioni che c’erano tra di loro, e le Questioni che c’erano tra loro e il Mondo.
Come un milione di bombe atomiche. Il polo nord ha subito un’oscillazione di cinque, sei centimetri. L’asse della Terra spostato. Giornate più corte di tre microsecondi. L’isola di Sumatra spostata di trenta metri. Centocinquantamila solo i morti umani, ma la cifra è in crescita di ora in ora. Foto di corpi nudi gonfiati, sulle spiagge, di donne sferiche a gambe aperte, col taglio della vagina in evidenza come nelle bambole gonfiabili. Montagne di cadaveri umani e animali bruciati e gettati nelle fosse comuni. Eserciti di microrganismi epidemici in attesa di avventarsi sui corpi dei superstiti.