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FAR NULLA

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ARRABAL1.jpg Di Andrea Inglese

Finalmente, di nuovo, anch’io, ho un mestiere. Sono pagato per fare qualcosa. Dopo anni di Sussidio di Disponibilità. Anni passati in uffici dell’amministrazione pubblica, a compilare moduli, a telefonare ad ore precise a signorine precise. Anni a sottoscrivere la mia piena, incondizionata, disponibilità a gettarmi sul più astruso e sordido dei lavori, anche se limitato ad una sola settimana, ad un mezzo pomeriggio, ad un paio d’ore notturne. Ho vissuto come la guardia medica, come il pompiere, come la sentinella di guerra, dormendo con un occhio aperto, pronto ad entrare in azione, a provare sul campo la mia disponibilità. Ma non c’è mai stata occasione, non c’è mai stato lavoro, neppure di lavacessi e per qualche ora soltanto, da espletare. Nulla.

Il gran teatro del mondo

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ARRABAL2.jpg di Fernando Arrabal
(traduzione di Lidia Verde)

Cervantes mostra la gabbia della violenza in cui rinchiudono con gusto il giusto. Così figura nella pittura a olio El Gran Teatro del Mundo. Al cospetto dell’intolleranza il talento e l’ingegno dell’autore del Quijote sono stati all’altezza della sua opera e simbolicamente del suo cuore. Che incoraggiamento per i giusti di oggi! Che lezione per i cloni senzacuore del tiro al cuore!

da “SUD” n° 3: Editoriale senza mestiere

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Apriteci la casa dell’essere! E che cazzo!

Una figlia artista. Che idea. Come se l’arte fosse un mestiere. Siamo seri. Vuole fare la cantante! Ma ve la ricordate la favola della formica e della cicala? E da vecchi a chiedere pensioni che lo stato, i contribuenti, cioè noi pagheremo. Il buon senso italico – quanti film, romanzi, segreti di famiglia ruotano intorno a questo tema. Ma la ruota gira si sa ed oggi è piuttosto vero il contrario.

Presentazione di “Sud” a Napoli

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SUD n°3: “Forza! Lavoro”

venerdì 17 dicembre ore 17

institut français de naples
Via F. Crispi, 86 Napoli
Tel.081 669665

ingresso libero

è nato menadito

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a San Quirico Valdagno (Vicenza)
è nato menadito
luogo per attività creative non ortodosse
(arte d’informazione, musiche senza distintivo,
antropologie corporee, laboratori didattici indipendenti)

menadito inizierà le sue attività
sabato 18 dicembre alle ore 18
con la videoinstallazione di gabriele grotto
dal titolo “sagre presepiche”

Cento passi, uno indietro

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di Helena Janeczek

Forse sto contravvenendo agli statuti della tribù (non ci si loda e imbroda gli uni con gli altri), ma il pezzo di Roberto Saviano in memoria della madre di Peppino Impastato mi ha commosso. Commosso letteralmente, mossa dentro: con i suoi refusi, la sua foto di una vecchia secca occhialuta di nome Felicia, con la sua retorica frettolosa da prosa a servizio della testimonianza, cioè di approssimazione alla verità.

Felicia

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di Roberto Saviano

Felicia Bartolotta.jpg E’ morta a 88 anni Felicia Bartolotta. E’ morta a Cinisi. Sino alla fine è rimasta a Cinisi. La terribile Cinisi di Gaetano Badalamenti. La Cinisi di suo figlio, Peppino Impastato.

Commenti

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Come molti di voi ci hanno fatto notare, le finestre dei commenti da qualche giorno non si aprono. Non l’abbiamo fatto apposta. E’ un problema tecnico che ci ha colti di sorpresa e che stiamo cercando di risolvere. Grazie a tutti coloro che ce l’hanno segnalato.

Guerra del golfo a La Spezia

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di Maria Pace Ottieri
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In questi giorni il Consiglio di Stato deve emettere la sentenza che deciderà del futuro del Golfo di La Spezia, minacciato da un progetto di ampliamento del porto e di dragaggio di un profondo canale per l’accesso alle navi supercontainers. Un disastro ecologico secondo molti, ma appoggiato da tutto l’arco costituzionale, dai Ds ad An .

Le scimmie… (64)

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di Dario Voltolini

WALKIE-TALKIE – 2° edizione

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Segnaliamo questa iniziativa sperando di avervi nostri ospiti.

Federica, Renzo e Jacopo

dal 10 al 12 dicembre ore 10.00–18.00

WALKIE-TALKIE
INCONTRI TRA TESTO E SCENA
DRAMMATURGIE NASCOSTE NELLA FORMA ROMANZO

Presso: Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi
via Salasco, 4 – Milano

VSTRECHNYJ PLAN – PIANO DI SFIDA

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Performance del poeta concettualista moscovita Dmitrij Aleksandrovich Prigov

prigov.jpgGiovedì 9 dicembre, ore 18,30
Presso Context Wine Lounge, Viale Corsica 12, Milano
(Tram 27, bus 73, 90, 91 fermata Corsica/Campania/XXII Marzo/Mugello)

Sarà garantita la traduzione dal russo se e quando necessaria
Vodka e zakuski russi a prezzi politici
Ingresso libero
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A cura dell’Università di Milano,
corso di laurea in mediazione linguistica e culturale,
lingua e cultura russa.

Supplica del dolore

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di Gianni Biondillo merisi.jpg

[Sergio Baratto si pone delle domande e si dà delle risposte (qui: www.tunga.splinder.com, in data 5 dicembre 2004).
Io feci lo stesso, un po’ di tempo fa, e mi risposi così.
]

Popolo disperso, devastato, dislessico,
Popolo perduto, ignorante, immorale,
trangugiatore obeso, vitello d’oro,
traboccante, straripante,
tracannatore di vini contraffatti,
impellicciato, ingrassato, opulento,
razzista immondo, tifoso,
ululatore vigliacco, pronto alla delazione,
alla squadraccia, al pestaggio catartico…

da Henri Michaux

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Commencements

traduzione di Massimo Sannelli

*
Chez la fillette, les fleurs plutôt viennent prendre la place, pas en grand nombre, souvent même une seule, haute sur une tige sans accident, corolle à quatre pétales, et tellement grande ouverte, cette corolle, bien en vue, heureuse de se montrer…

Le scimmie… (63)

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di Dario Voltolini

Viaggio a Tokyo

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di Aldo Nove tokio.jpgL’impero dei segni è esploso. La grande bolla non c’è più, e la sua schiuma cola da tutte le parti, grassa di merci e corpi, immaginari o reali poco importa, vischiosa di immagini. Come un caleidoscopio impazzito, sottoposto alle maree del mercato, Tokyo combina i propri colori e li dissolve in infinite forme differenti. Tutte da desiderare. Tutte da comprare. E’ il mondo che è approdato al futuro e lieto di questo continua a proiettarsi le immagini di sé. E’ un mondo che ti schiaccia. Ti culla in una melodia fatta di milioni di note eseguite allo stesso momento.

Come accadono le immagini

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Tiziano Scarpa appare a Bernadette Soubirous per parlare di Stefano Arienti e dell’immacolata concezione delle immagini

Turbina.jpgFino al 6 febbraio 2005, al MAXXI di Roma, il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, resterà aperta una personale antologica delle opere di Stefano Arienti.
Propongo qui il testo che ho scritto per il catalogo, edito da Five Continents.
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guidi Reni, 2 – Roma.
Tel. 06 3202438
www.darc.beniculturali.it
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IO: Disturbo?

BERNADETTE SOUBIROUS: No no, figurati.

IO: Ti do fastidio se ti appaio per un po’?

Danilo Kis, uno scrittore grande e invisibile

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di Milan Kundera

Leggo L’ultimo bastione del buon senso e ho l’impressione di essere seduto in un bistrot vicino al Trocadero di fronte a Danilo che mi parla con quella sua voce aspra e potente. Fra tutti gli scrittori della mia generazione che abitavano a Parigi durante gli anni Ottanta era forse il più grande. Il più grande e il meno visibile. La Dea chiamata Attualità non aveva alcuna ragione di puntare i riflettori su di lui. “Io non sono un dissidente”, scrive. E non era neppure un emigrato. Viaggiava liberamente tra la Jugoslavia e la Francia. Per la Dea Attualità Danilo non era, dunque, di alcun interesse.

Due variazioni su Flaubert

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(Continuo la pubblicazione di inediti di Kis e su Kis, apparsi su Nuova Prosa n. 40. A. I.)

Di Danilo Kis

Gli idioti e i martiri

Sino a Flaubert la letteratura rappresentava un insieme unitario (si pensi a Balzac), la totalità del mondo e dell’essere; era uno degli assi portanti della vita e della società, allo stesso modo dell’esercito, del potere, della filosofia, dello Stato, della famiglia. Con Flaubert inizia l’epoca della decadenza, che si protrae fino ai nostri giorni. La letteratura ha perso la propria superiorità, la propria imparzialità, la propria integrità.

Esperienza e letteratura

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di Antonio Moresco

vollmann 2.jpgNel mese di agosto sono stato invitato da Antonio Scurati al festival di Ravello, per un incontro con lo scrittore americano William T. Vollmann, e per un successivo incontro e lettura, questa volta da solo, a Capri. Non ero stato in vita mia né a Ravello né a Capri, che ho visto in quei giorni per la prima volta. Era con me l’attrice Federica Fracassi e il regista Renzo Martinelli di Teatro aperto, la prima per recitare brani dai libri di Vollmann e da Canti del caos, il secondo per occuparsi dei suoni.
Vollmann mi è sembrato una persona incantevole. Pesante nel fisico, di aspetto americano-tedesco-scandinavo, con una straordinaria testa da grande bambino buono e da idiota dostoevskiano, il naso a patata, gli occhi azzurri che si illuminano di umanità e intelligenza quando sorride. Era con lui la sua compagna di origine coreana e una piccola, meravigliosa bambina dagli occhi a mandorla, che lui portava in giro sulle sue spalle.

Il tanatoprattore

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di Antonio Moresco

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Questa volta proverò a raccontare alcune delle cose che mi sono successe durante l’estate.

Gavoi
Al centro della Barbagia, nel cuore della Sardegna, c’è un paese di neppure tremila abitanti che si chiama Gavoi. Qui, nel mese di luglio, si è tenuto per la prima volta un festival di letteratura intitolato L’isola delle storie, a cui uno degli organizzatori, Marcello Fois, mi ha invitato. Io ho, fin da ragazzo, un amore particolare per la Sardegna, per la sua lingua, per il suo canto ma anche per la natura, la nobiltà, la riservatezza e persino la conformazione fisica e facciale dei suoi abitanti e delle sue abitanti. Però, come sempre mi succede in questi casi, ero anche un po’ preoccupato perché non sono molto portato per questo genere di cose e mi costa molto parlare in pubblico, non ho alcuna abilità in questo, tanto che rimango sempre, alla fine, con un senso di amarezza e di solitudine, come uno che si sia dovuto spogliare in pubblico. Invece…