di Marco Aliprandini
Una volta Franz li aveva anche visti in faccia i partigiani. Tre uomini e due donne che erano stati arrestati e condotti nella caserma di Feltre. Tre uomini e due donne che a lui erano sembrati normali. Gli erano sembrati uguali agli uomini e alle donne di Algund, del suo paese. Nei pochi istanti in cui Franz gli era stato di fronte non aveva visto nei loro gesti, nei loro sguardi la crudeltà, la ferocia che si sarebbe aspettato. A dire il vero in quel momento qualcosa di molto simile al dubbio gli aveva attraversato i pensieri, ma lui a quel dubbio non aveva voluto dare peso. Forse i suoi occhi erano ancora troppo ingenui per la guerra, aveva pensato, o forse la vera ferocia di quei cinque era proprio quella di essere celata sotto un aria semplice, dignitosa, un’aria così simile a quella di molti contadini che Franz aveva visto fin da bambino.

Dopo il 25 luglio 1943 molte cose erano cambiate. Deposto Mussolini, il governo italiano è affidato al maresciallo Badoglio che da subito cerca di rassicurare gli alleati nazisti, annunciando a gran voce che niente, in politica estera, sarebbe cambiato. A Berlino però queste parole vengono lette come una grossolana manovra diversiva e alla guida del generale Valentin Feuerstein, le truppe tedesche attraversano il confine. Il 9 settembre alle due di mattina occupano la città di Bolzano. Il Gauleiter, commissario supremo del Tirolo, Franz Hofer, a Innsbruck, ha intanto già chiesto l’unificazione del Tirolo e l’italianizzazione forzata di oltre vent’anni sembra essere definitivamente sconfitta. Dopo l’armistizio dell’8 settembre Hitler, infatti, crea la Zona Operativa Prealpi, Alpenvorland, formata da tre province, Bolzano, Trento e Belluno. Nel municipio di Bozen-Bolzano viene nuovamente insediato un Bürgermeister, sindaco tedesco, la stessa cosa avviene in tutti gli altri comuni. Riappare dovunque la vecchia toponomastica. Riaprono le scuole di un tempo e così anche i giornali e le trasmissioni radio tornano a essere in lingua tedesca. Solo alcuni anni prima la velocità di questo improvviso cambiamento sarebbe stata impensabile. Nessuno avrebbe creduto nel 1939, quando i sudtirolesi erano stati costretti a optare per il Reich, che la loro scelta sarebbe stata azzerata da una accelerazione della Storia. A Lagundo, tornato a essere Algund, il podestà era fuggito e al suo posto si era reinsediato il vecchio Bürgermeister.
Il pezzo che posto qui è nato come commento a “








Uno sguardo azzurro, sorpreso da una foto tessera. Gli anni – diciannove – che non compaiono sul volto. Ma stanno tutti dentro, e sono molti di più.

Ormai da tre anni una coppia di pipistrelli torna ad abitare una delle finestre della mia casa nell’oltrarno fiorentino. Vivono una parte della stagione nella zona di scorrimento di persiane incassate che si sono bloccate da tempo e che io lascio fare perché si tratta di una stanza in cui non si dorme. E’ la finestra di fronte al mio tavolo da lavoro e vicina all’apparecchio televisivo.