di Andrea Inglese Propongo una lettura parallela di "No Other Land", sguardo sulla Cisgiordania tra 2019 e 2023, e "Un giorno tutti diranno di essere stati contro", sguardo sull'Occidente a partire da Gaza (2023-2025).
di Andrea Inglese Vorrei precisare. Ci sono i transumanisti, gli accelerazionisti, i lettori di Baricco e di Paolo Giordano: c’è posto per tutti sul pianeta terra, non per necessità di ragione, ma per brutalità di fatto. Ebbene ci sono anch’io, anzi la tribù di cui faccio parte: i luddisti senza complessi.
di Andrea Inglese Cavazzoni c’introduce, accompagnato da qualche meticolosa attrezzatura da entomologo, allo studio di metamorfosi kafkiane: nulla di meno capriccioso e straordinario lo interessa.
Andrea Inglese Stéphane Bouquet, poeta francese, è morto alla fine di agosto. Aveva 57 anni e come ogni persona morta troppo presto, ingiustamente e irragionevolmente presto, lascia chi lo ama, chi gli è amico, chi l’ha conosciuto e stimato, sopraffatto da un profondo senso d’incredulità.
di Andrea Inglese Da qualche mese, sopratutto sui social network, è più visibile e più diffusa la condanna dello sterminio dei palestinesi in atto a Gaza. Perché è stato difficile parlarne prima? Perché per alcuni è ancora difficile parlarne?
di Andrea Inglese Oggi, una delle leve più potenti per agire su Israele e tentare di bloccare la pulizia etnica a Gaza e le continue aggressioni in Cisgiordania è nelle mani dell’Unione Europea. Si tratta dell’Accordo di associazione UE-Israele. Secondo Eurostat, l'Unione Europea è il principale partner commerciale di Israele e rappresenta circa il 32 per cento del suo commercio totale di beni nel 2024.
di Andrea Inglese sono tutti programmi catastrofici e violenti, quelli che vengono portati avanti sia dal “regime change” sia dal “climate change”: bombe di qui e di là, oppure tandem di tsunami e desertificazioni. Grazie al cielo, qualcuno ha capito che solo un’IA ci può salvare, quella generativa, di ultimo conio.
di Filippo La Porta e Andrea Inglese Un dialogo sul modo di situarsi di uno scrittore nei confronti della realtà di cui parla, sulle appartenenze e inappartenenze, sulla necessità di prendere la parola e sulla dimensione utopica che cio' comporta.
di Andrea Inglese L’inverno dell’anno 2024-2025 sarà ricordato da alcuni di noi, come l’inverno in cui abbiamo percepito la storia presente come un incubo da cui è impossibile risvegliarsi. Ci siamo cioè ritrovati in una condizione che conoscemmo alcuni anni fa, e precisamente durante la pandemia mondiale di Covid...
di Andrea Inglese Il progetto irrealistico e catastrofico di Trump è da inquadrare nel declino dell'egemonia statunitense e della fine della tecnocrazia, come via privilegiata al sogno americano. Per una lettura attuale di "Caos e governo del mondo" di Giovanni Arrighi e Beverly J. Silver.
di Andrea Inglese
“Ma ragazzi, se ce ne andiamo anche noi da X, chi garantisce la sopravvivenza di un vero dibattito democratico? Chi garantisce l’espressione di punti di vista diversi?”
di Andrea Inglese Vorrei cioè che uscissimo non tanto da Meta o da X, ma innanzitutto dal diniego e/o dalla paralisi. Vorrei, in altri termini, che non facessimo finta di niente, ma che iniziassimo a pensare alla nostra autodifesa e agli strumenti che possiamo mettere in campo per garantirla.
di Andrea Inglese Perché continuare a parlare invece di tacere? Perché usare o meno la parola "genocidio"? Perché un racconto vale mille immagini e mille cifre? Continuare a pensare quello che sta accadendo, attraverso due voci della diaspora ebraica: Anna Foa e Judith Butler
di Andrea Inglese Il mio proposito è quello di avvicinare l’opera di Zanzotto a quella di Francis Ponge, utilizzando quest’ultima come un reagente che sia in grado far risaltare e porre in dialogo aspetti delle poetiche di entrambi gli autori.
di Andrea Inglese Mi rimangono poche cose da dire / ovvero gli argomenti ultimi: / i reticoli dei condizionamenti / le visuali implicite / le strutture che stringono...
di Andrea Inglese A sentire qualche amico italiano, la situazione francese è davvero preoccupante, perché l’estrema destra francese non è come quella italiana, in fondo moderata e “bonacciona”, come il nostro popolo che sembrerebbe intrinsecamente inefficace anche nel fare il male.
di Andrea Inglese Il comportamento del governo di Israele, e dei governi che lo sostengono, ci fornisce un’immagine che va ben al di là della specificità del conflitto israelo-palestinese. Questo comportamento è da leggere come sineddoche di una situazione più ampia, sia sul piano politico che culturale.
Andrea Inglese Guardare la storia della tratta atlantica e del colonialismo europeo da vicino non è più facile nel secondo decennio del XXI secolo che nell’ultimo del XX secolo. L’oblio, l’ignoranza, la semplificazione sono innanzitutto dei meccanismi di protezione. C’è una storia di sofferenze e di crudeltà estreme, di disumanizzazioni e disumanità inconcepibili, che vorremmo tagliare fuori dalla nostra identità collettiva di europei bianchi.
di Andrea Inglese Ieri, 7 aprile, si è tenuta a Kigali la trentesima commemorazione dell’ultimo genocidio del XX secolo, quello perpetrato tra il 7 aprile e il 4 giugno del 1994 da parte del governo di estremisti Hutu contro la popolazione Tutsi e gli oppositori politici Hutu.
di Andrea Inglese Ciò che oggi cerchiamo di definire come il campo della poesia “di ricerca”, è un tipo di lavoro linguistico, interno al programma moderno della poesia, ma che opera simultaneamente su almeno due fronti: quello degli automatismi linguistici del discorso ordinario e quello degli automatismi linguistici insiti nella tradizione del genere letterario a cui fa riferimento.
di Andrea Inglese Cosa significa venire al mondo in una società individualista, in una società che concepisce se stessa attraverso l’ideologia dell’individualismo, ossia cosa vuol dire venire al mondo in una società che ha conosciuto la modernità occidentale? Prima o poi, chi nasce e cresce in essa sarà confrontato a un ideale forte, quello della realizzazione di sé.
di Maria Borio La speranza è legata alle idee e ai fatti: nella storia dell’utopia le sono state spesso attribuite capacità di influire non solo sul pensiero astratto, ma anche sull’azione sociale e politica. Tuttavia, la ragione strumentale e le scienze ci hanno assuefatto a considerare la speranza soprattutto come una manifestazione intellettiva e emotiva dell’interiorità.
Una presentazione e un'intervista ad Antonio Bux , direttore di una nuova collana di poesia: "Le mancuspie" per le Edizioni Graphe.it. Volumi di: Luciana Frezza, Giorgio Manganelli, Gino Scartaghiande, Cristina Annino.
di Andrea Inglese Una riflessione sul rapporto tra immagini pittoriche, testo poetico e utopia. "Vi è una promessa di felicità delle più banali: l’impermanente per eccellenza sarà permanente, verrà sottratto alla duplice temporalità che corrode sia l’oggetto guardato sia il soggetto che guarda."
di Andrea Inglese Il punto non è solo che GPT-3 ha immagazzinato una quantità di testi “che richiederebbe oltre 600 anni per essere letta dal più veloce lettore umano”, ma che noi non abbiamo la capacità di comprendere e tracciare i suoi ragionamenti, le “rappresentazioni” che si fa del nostro mondo.
« Esperimento su Bòttego » di Fabrizio Bondi è un’anomalia letteraria, un’installazione decoloniale e burlesca, uno sbullonamento di monumento per riscrittura & cut-up; è il nuovo e-book di Nazione Indiana!
di Andrea Inglese Appare oggi evidente che Israele, come progetto politico nazionale, è prigioniero di una trappola. Ma questa trappola si è andata costruendo fin dall’inizio della sua storia, ed è stata rafforzata attraverso tappe successive. Una trappola costruita da Israele stesso, ma con l’ampia collaborazione delle sue forze nemiche, gli Stati arabi e i palestinesi.
di Giuseppe A. Samonà Caro Andrea, ho come altre volte letto con grande attenzione e interesse il tuo articolo, tanto più che il titolo individua una prospettiva che mi trova completamente d’accordo. E sento il bisogno di risponderti, su un punto in particolare, ma non so ancora, nel momento in cui inizio a scriverti, se pubblicherò questa lettera o se te la invierò in forma privata