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poveri

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dieci validi motivi per ammazzare i poveri più uno francamente pretestuoso.

di Pino Tripodi conviene iniziare con l'undicesimo motivo, quello pretestuoso. ciò si deve alla semplice coincidenza che lo scrivente è un povero anche lui, quindi se afferma che ha dieci buoni motivi di ammazzare i poveri significa che quei motivi sono validi anche per lui. se fosse onesto per coerenza logica dovrebbe essere ammazzato. ora, voi potreste dubitare della sua onestà, ma vi sbagliereste perché finito di redigere quei dieci...

Walter Angelici. La pittura senza idillio

di Cristina Babino Nello stato di natura l’idillio è mancato, fatalmente. E l’essere umano, che di tale stato è vertice e in un modo termine, non sfugge alla legge, si piega anzi, ne è piegato. L’umanità descritta da Angelici ha una mestizia infusa d’orgoglio, la dignità sopra tutto della presa di coscienza, dell’accettazione d’una condizione non invertibile, non negoziabile. Un fatalismo che non è però abbandono o rassegnazione a un...

Odiare i poveri: quando l’indifferenza non basta

di Andrea Inglese Vi è un passo nel romanzo la Nave morta di B. Traven, ambientato nel primo dopoguerra del secolo scorso, in cui è evocato l’ordinario disprezzo che circola tra coloro che occupano gli ultimi gradini della scala sociale. Il protagonista, vagabondo e mendicante, si trova confrontato con la carità avvelenata dei marinai, che per Traven costituiscono il paradigma dei più sfruttati tra gli sfruttati. “A volte, mentre sto...

“Piove sempre sul bagnato” di Giorgio Mascitelli

di Sergio La Chiusa Nei pressi della Stazione Centrale di Milano, un senzatetto riceve da uno sconosciuto due banconote da cinquecento euro, come segno d’ammirazione per la sua vita libera. A partire da questo evento inatteso, il barbone comincia il suo vagabondaggio per la città per comprarsi un cappotto nuovo per l’inverno, convinto com’è di essere finalmente “ammesso al popolo delle compere”. Passando attraverso una serie di peripezie tragicomiche, ripetutamente respinto,...

Banco di gratuito credito

di Pino Tripodi Da tempo vado studiando la possibilità di fondare una Banca di gratuito credito. Con questo scritto avanzo (depurata dalla gran parte dei retropensieri teorici) l’idea e spero di raccogliere, oltre alle critiche e ai suggerimenti, le prime adesioni in modo da definire lo studio di fattibilità e procedere alla costruzione pratica. 1) Eravamo abituati all’idea che i poveri fossero i disoccupati, ma nella contemporaneità è il lavoro...

Il punto vulnerabile

di Nikos Kachtitsis Non voglio l’eternità, ho solo chiesto tempo Demetrios Capetanakis La pianta del loto e il loto Tu sei la pianta mistica che mi ha condotto fin qui nel mezzo del crudele febbraio. La pianta che mi ha nutrito con il suo latte innocente l’anno scorso. Tu sei la pianta del loto e io sono il loto che matura lentamente ma una volta maturo muore di disgusto. Qui giace Mi guardo attorno come se fossi appena tornato da un funerale con il fazzoletto impregnato di profumi acri. Non seppelliscono i loro...

Tre personaggi in cerca d’amore

di Sergio Garufi Nicole vive col marito Martino e la figlia Arianna in un piccolo appartamento di una casa di ringhiera. Hanno appena finito di cenare. Lui è andato nello studiolo a stampare alcuni preventivi che gli serviranno l’indomani e Arianna si è chiusa in camera sua, ha mandato un sms a un’amica di scuola e si è messa a ballare con la musica di Viva la vida dei...

off/on

di Franz Krauspenhaar off Con quella maglia di Snoopy versante calamaro mi viene da piangere Warhol minestra, da una siepe maestra nasconditrice di falsi. Sembri uscita da una lavatrice, da una confezione Zuegg o cornflakes, da una piramide di latte, da un fiore esploso. Mi sembra di conoscerti: non giudiziosa, cadaverica, spongea, matrale, cutrunuta, ringhiosa e arbitrale. E arrabbattona, succulenta ai soldi, leccalecca ai non fastidi. Semplice da bere, come sciroppo d’acero abbattuto al breakfast. Mi sembri scemunita con scimmie da zoo calvo, da zio indegno, da Pino Insegno blatta...

Non è un paese per poveri

"Funziona così: arrivano i birri, arrivano le ruspe. Non ci sono ulivi da sradicare e le donne non urlano in arabo, ma in sostanza la scena l’avete già vista ripetersi altrove. Le ruspe schiacciano le baracche con dentro quaderni e libri di scuola, vestiti, biberon, bambole, biro, pettini, pantofoline. Gli occupanti finiscono in mezzo alla strada. Letteralmente. Gente che ha figli piccoli e un lavoro, la cui unica colpa...
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