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giacomo sartori

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I disertori di Magliani

di Giacomo Sartori
Confesso che quello che adoro più di tutto negli scritti di Magliani sono quelle sue frasi veloci e lapidarie di bellezza che spuntano qua e là.

Ossitocina

di Giacomo Sartori
La mia nuova compagna, io dico fidanzata, ha molti meno anni di me, potrebbe essere mia figlia. E davvero ogni tanto qualcuno chiede se è mia figlia ...

inversioni rupestri (# 2)

di Giacomo Sartori Dite dei tori tutti i tori (tutti tori!) attorniati da oranti attoniti (sui roccioni) dite li vedete li temete vi vegliano vi vessano? (convertiti al dio Algoritmo al dio Google ora troneggiano su banner e carenature di autotreni) ditemi sono miti (timidi?) temibili fanno male fanno il male? (ora un toro è un asceta del sesso!) datemi un toro (anche posticcio di polistirolo) da adorare le mie pratiche (importate da oriente) sono un po’ aride     Smettete di posare smettete di sbracciarvi (sempre gagliardi sempre spavaldi) non me la fate vi soccorrono credenze cerotto puntelli mitici riti analgesici (ce ne resta l’estetica) ma se insomma le saette saettano trema la terra (vira il virus!) nelle trippe vi brancica il terrore è normale (non siate smargiassi) ebbri di...

Alcatraz Reunion

di Jewelle Gomez, traduzione di Michela Martini per Dolores Has No Horses LeClaire Mia madre è una turista in visita da me come io da lei quando ero una bambina allevata da altri, sempre preoccupata che mi dimenticasse. Ora facciamo finta che mi abbia insegnato a leggere o andare in bicicletta; che mi aspettasse dalla porta quando rientravo da scuola o mi guardasse mentre mi vestivo per il primo ballo. Ci comportiamo come se avessimo condiviso segreti quando ero adolescente,...

L’aratro della discordia

di Giacomo Sartori C’eravamo già da moltissimo tempo abituati a raccogliere quello che trovavamo andando in giro, milione di anni dopo milione di anni, poi l’altroieri ci siamo messi a raccogliere i semi delle piante e a piantarli noi. Per varie ragioni sulle quali gli esperti non sono nemmeno troppo d’accordo, adesso non stiamo lì a disquisire di questo. Invece di sgambettare in giro raccoglievamo i semi delle piante che...

Grazie Frederika

di Giacomo Sartori Grazie Frederika per avermi scritto una mail il diciotto di marzo di cinque anni fa, chiedendomi il permesso, dandomi del lei, di tradurre una mia poesia. La poesia sbarazzina si chiamava Se muoio prima io, e il tema era appunto la morte. L’avevi letta su Nazione Indiana e ti era piaciuta molto. Ti eri quindi comprata il mio primo romanzo, di molti anni prima: finisce pure lui...

La mia segregazione (nuovi autismi # 33)

di Giacomo Sartori Devo confessare che adesso che sta per finire questa segregazione forzata non mi dispiace, ho quasi timore che finisca. Un po’ perché la mia vita ordinaria non è poi troppo differente, e quindi tutto questo mi è intrinsecamente familiare. Non sono un monaco di clausura, ma nella mia esistenza mi sono ritrovato a essere isolato, ne ho sofferto ma ci ho fatto anche il callo. Mi calmano...

Penisolario (guida segreta a una Liguria sotterranea)

di Marino Magliani Il collante delle mie storie liguri è la vergognosa verticalità cui è stato sottoposto un io narrante sofferente di vertigini. Costretto all'esilio, la via di fuga dai carruggi e dai ponti in salita gli ha provocato una specie di euforia, o solo di corsa scomposta da poppa a prua, a bordo di un traghetto diretto ogni giorno in Corsica. Poi notturne esperienze da spiaggiato, lungo coste più...

Attendiamo il dopoguerra

di Alessandra Spallarossa Forse complice la memoria che sbiadisce dopo una certa età, forse anche il processo di rimozione dei ricordi dolorosi per salvaguardare la propria salute mentale, mia nonna al telefono mi spiega che la guerra fu meno pesante per loro rispetto a questa reclusione forzata e a questo dramma epidemiologico. La sua dichiarazione arriva in risposta al pensiero che ho condiviso con lei pochi secondi prima: “certo è dura...

RIPRENDIAMOCI IL FUTURO (un appello)

di Giacomo Sartori Il nostro modo di vivere non è sostenibile, lo diciamo da anni noi specialisti delle varie discipline della natura e delle risorse, ormai all’unisono, e in fondo ormai ognuno lo sa più che bene. La presente pandemia ci mostra che la non sostenibilità non è un concetto, è una realtà che da un momento all’altro irrompe portando dolore e morte. Nessuno di noi può predire come sarà...

inversioni rupestri (# 1)

di Giacomo Sartori Intonate le nenie le cantilene le ninne nanne gli inni no e nemmeno le arie guerriere le marce marziali ne tracima la storia (fosse solo il nazismo!) mi fanno ribrezzo   Parafrasate le paia di piedi (paiono pantofole) firme ferme per sempre (impietrate) noi eterniamo le nostre fattezze su internet   Rinsegnateci i canti degli oranti i gesti lenti o ferventi le formule fauste per disfarci di culti turpi (e sicari) nello scarico c’è cascato (con i roghi e la garrota) il bambino (eccoci qui analfabeti dell’animo) dal canto mio vado a un corso di silenzio (saldo in euro)   Decriptate le stelle nervose (ebbre di gelo) le sere d’inverno (vi parlano?) edotti ora della relatività misuriamo gradi e neutrini (e lustri luce) le...

dizionarietto dei tempi digitali

di Giacomo Sartori algoritmo s. m.: deus ex machina dei tempi digitali, che viene convocato per risolvere problemi inestricabili o apportare assistenza. Gli algoritmi (il termine viene da al-Khuwārizmī, informatico del nono secolo) sono formule matematiche incomprensibili ai più, o comunque tenute nascoste, di qui la loro valenza esoterica. Nelle forme più perfezionate essi apprendono e si evolvono da soli, rafforzando la loro immagine sacra, e divenendo vere divinità...

Il mio Antropocene

di Giacomo Sartori Sull’utilità pragmatica del concetto di Antropocene, e sulla sua propensione, così come è nato e viene propalato, a nascondere l'origine dei singoli problemi e le responsabilità, e quindi anche a complicare l’individuazione di strategie non velleitarie per contenere le catastrofi, mi sembra che ci sia molto da discutere, moltissimo. Ma è innegabile che l’Antropocene, con i suoi sconquassi e minacce, sia ormai sotto gli occhi di tutti,...

La geografia della mia infanzia

di Giacomo Sartori Attorno alla vecchia villa dove vivevamo, la casa di mia nonna, c’era un territorio che era bello e accogliente, ma non ci apparteneva. Apparteneva ai contadini. Che erano esseri ignoranti e retrogradi. E infidi. Paradossalmente erano loro però che conoscevano i segreti di ogni recesso delle campagne e dei viottoli, solo loro erano liberi di percorrerlo a piacere. Lì fuori erano loro che dettavano il buono e...

La Trento che vorrei

di  Giacomo Sartori Pur aborrendo le scarificazioni urbanistiche, vorrei che l’intero cimitero monumentale a nord della città (“Trento Nord”) fosse decostruito, e che si riedificasse in armonia e tra viluppi di piante (includendo colture urbane). Vorrei che nelle vie di Trento si respirasse l’alito del naturalista e socialista e anticlericale Cesare Battisti. Vorrei che nelle panetterie di Trento si rinvenisse del pane buono (come avviene in moltissime regioni italiane), o insomma mangiabile. Vorrei...

sull’editing (lettera a una editrice)

di Giacomo Sartori ciao X., ti scrivo ora - a mente fredda - perché non amo lasciare le cose aperte, o insomma senza spiegazioni; mi disturba, visto che avevamo un legame diretto, che la cosa sia stata liquidata tramite l'agente; e lo trovo anche poco rispettoso per l'autore che sono, quindi su un piano più professionale; trovo un po' assurdo quello che è successo, perché secondo me un libro buono - e mi sembrava che il tuo...

Il postino di Mozzi

brani di Guglielmo Fernando Castanar (in corsivo) e Arianna Destito Cominciai questo lavoro di raccolta dopo il terzo o il quarto mese da impiegato delle Poste. Il materiale arrivava alle Centrali di Padova, prelevavo direttamente dagli scaffali di mia competenza, e i primi tempi facevo un setaccio veloce e mi mettevo sotto la giacca uno o due plichi destinati a lei e li andavo a nascondere nell’armadietto personale dove tengo...

Il falco Cyrano

di Paolo Morelli Noi felchi ci vediemo benissimo, lo senno tutti, tutto vediemo dell’elto, e l’eltro giorno esco di roccie al tremonto, svolezzo per un po’ e ti vedo uno sdreieto sull’erbe con delle cherte in meno e le guerdeve, le guerdeve, e le guerdeve dicevo, e dentro questo rettengolo di cherte bienche ci steveno dei segni piccolissimi che però io li vedevo, chespite se li vedevo, e li chepivo!,...

controversoincontro (#3)

di Giacomo Sartori Stasera invece non potrei sopportare di vederti seduto a tavola con loro mi viene male solo a pensarci non ti accetterà mai e poi mai tra il resto si chiama come te non so se mi spiego mi dicevi stasera invece ceniamo assieme parliamo della siccità e del governo tuo padre fissa il piatto forse ripassa l’itinerario (la scialpinistica all’alba) poi si alza affetta il filetto con gesti esatti e circospetti da cacciatore-raccoglitore con il pupo in grembo tua sorella si preme un seno   Ho sognato ho sognato che ci sposavamo su un motoscafo a Sant’Agnolo poi non c’eri...

controversoincontro (#2)

di Giacomo Sartori Dimmi ch’è successo dimmi ch’è successo qui tutti schiattano o s’ammalano da quando hai fatto irruzione è un eccidio in men che non si dica Andrea è andato (mollando tutto a mezzo!) Marta ha le metastasi l’editore chissà cos’ha di colpo stramazzano uno dopo l’altro quando va bene parlano di pensione e di acciacchi cronici dimmi ch’è successo io stesso mi questiono sul mio stomaco gonfio (che sia carcinoma?) e sul ginocchio (si gripperà?) dimmi tu che succede prima nessuno moriva a raffica o parlava tre ore dell’età pensionabile in fondo è colpa anche un po’ tua mi...

controversoincontro (#1)

di Giacomo Sartori Tic tac toc toc tic tac dentro la notte tic tac la tua capa tic tac fa patatrac sono sdraiata nella tomba la pietra mi schiaccia le braccia dimeni le mani svolti gli occhi io spio la sveglia tic tac sono le tre tic tac e trentatrè non ho aria la lastra mi fracassa le braccia scrolli i piedi sbatti la testa tic tac tic tac bevi quest’acqua non avere paura non sei nella tomba ci sono qua io ti dico io (la voce grave che s’addice) tic tac tic tac la coperta vuole accopparmi la scalci via come una serpe avviticchiata alla caviglia tic tac la...

BATTISTI, LE VITTIME, LO STATO

(riproponiamo questo pezzo su Cesare Battisti pubblicato il 10.01.2011, con il dibattito che ne è seguito nei commenti; certo andrebbero analizzati ora il retroterra e le ragioni della scomposta esultanza del mondo politico e giornalistico nei confronti dell'arresto di Battisti, a tanti anni dai fatti, così come il corrispettivo silenzio nei confronti dell'impunità della maggior parte dei responsabili, e dei mandanti, delle sanguinose violenze di matrice fascista dello stesso...

Il Mussolini di Scurati

di Roberto Antolini L'uscita in settembre di “M il figlio del secolo” di Antonio Scurati (Bompiani, 839 p., € 24,00) è stato indubbiamente uno dei momenti significativi della stagione letteraria 2018. Per quello che Scurati ha tentato di fare con questo libro - coronato da un immediato successo di pubblico - intrecciando in modo nuovo Storia e Letteratura, come viene chiarito nella premessa: «Fatti e personaggi di questo romanzo documentario...

adesso vai (2/2)

di Giacomo Sartori ora vai per conto tuo ditti anche tu che per troppo tempo nessuno di noi s’è sentito accolto (o anche solo al riparo) le cose stavano così si navigava a vista tra spuntoni e tifoni (più inquietanti forse le bonacce) fino a un dato porto ci rincuoravamo ancora passavamo sopra riprovavamo poi i demoni hanno preso il timone ora evacua la collera (da dove sprizza?) le stoccate d’odio (siamo giunti a questo!) pensami come si pensano le querce isolate in lontananza e certe rocce un po’ in aggetto quello ch’è stato è stato vedrai ce la...

adesso vai (1/2)

di Giacomo Sartori             adesso esci da me scendi i gradini scarruffati dal maestrale pesta quella sabbia (quante spiagge mano nella mano!) inala l’aria salata le espettorazioni della risacca ti sono sempre piaciute tanto abita la tua vita non dimenticare non ne potevi più ripetiti le frasi insopportabili e l’astio dei gesti dismetti l’amore ormai avariato (perché resta solo la nostalgia?) per tanti anni siamo stati bimbi adulti (discoli e temibili) ora siamo bimbi vecchi non possiamo più giocare assieme dobbiamo cavarcela ognuno da solo   adesso aiutami devo fare a meno dei tuoi sorrisi (struggenti pozzi di calce viva) della tua libertà (certo selvaggia) del tuo feroce attaccamento a me accogli pure tu...

La letteratura italiana con gli occhi di fuori #2 : mandato sociale, posterità, riviste

Francesco Forlani, Andrea Inglese, Giacomo Sartori e Giuseppe Schillaci, ossia Il Cartello, hanno curato su invito di Luigi Grazioli un intero numero di "Nuova Prosa", il 69. Presentiamo qui le ultime tre voci dell'editoriale scritto a otto mani e la nostra nota introduttiva sulle modalità di realizzazione del numero. EDITORIALE A PIÙ VOCI MANDATO SOCIALE (A. I.) Oggi si tende a fare questo ragionamento: una volta gli scrittori (narratori, poeti, drammaturghi) avevano...

La letteratura italiana con gli occhi di fuori #1: frontiera, lingua, luogo

Francesco Forlani, Andrea Inglese, Giacomo Sartori e Giuseppe Schillaci, ossia Il Cartello, hanno curato su invito di Luigi Grazioli un intero numero di "Nuova Prosa", il 69. Presentiamo qui le prime tre voci dell'editoriale scritto a otto mani e il sommario del numero. EDITORIALE A PIÙ VOCI FRONTIERA (G. Schillaci) I luoghi sono unici e diversi, simili, mai uguali. Perché sono tagliati, amputati, circoscritti, e limitati da un quadro, una prospettiva, una...

Cosa ne dirà la gente? Festa di Nazione Indiana 2018

Vi aspettiamo alla Festa di NazioneIndiana 2018! Quest'anno si terrà sabato 27 ottobre dalle 16.30 e domenica 28 ottobre dalle 10 alle 12 ed è stata organizzata in collaborazione con l'Associazione C.A.R.M.E.

Il misterioso alfabeto della malinconia di Magliani

di Giacomo Sartori In Prima che te lo dicano gli altri di Marino Magliani (uscito da poco per Chiarelettere) un protagonista di un’età non facilmente precisabile, scopriamo poi che ha cinquant’anni, vive in un piccolo paese di una valle della Liguria. Acquista all’asta un rudere, perché lì ha vissuto moltissimi anni prima l’argentino che proprio in quella casa, e per una estate, gli ha dato ripetizioni e si è occupato...

chi ne parla ai bambini

di Giacomo Sartori https://www.youtube.com/watch?v=fllO7u1jHdo Duemila e cinquecento anni fa i nostri eminenti filosofi hanno deciso che gli animali non hanno cervello, o insomma non lo sanno usare, e noi ce ne siamo subito convinti, mettendo a tacere i pochi, per esempio Plutarco e più tardi quel poverello di San Francesco, che osavano insinuare il contrario. E visto che non avevano cervello, o insomma non lo usavano, nei tempi più ravvicinati abbiamo...
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