Laicità zero

di Vincent Raynaud

Non è facile in questi giorni, per chi non vuole avere niente a che fare con la religione. Me ne rendo conto sempre più spesso e anche andando a votare. Cioè: accompagnando la mia compagna, che essendo italiana può votare lei (io non essendo italiano, ovviamente no). Qualche tempo fa si votava una seconda volta per scegliere il nuovo sindaco di Bolzano. (Le ultime elezioni sono state annullate, la destra aveva vinto per la prima volta, ma per soltanto 7 voti. In questo caso, non uso l’ufficiale “centro-destra”, perché questa coalizione è molto ma molto lontano dal centro).

Quindi siamo lì che aspettiamo, c’è un po’ di fila (uomini e donne separati, cosa molto strana, pochi uomini e molte donne, fra l’altro). Arriviamo alla porta e vediamo che c’è un crocefisso nell’aula, cosa che ci stupisce, ingenui che siamo. Quando tocca a lei entrare e votare, la mia compagna lo fa notare al presidente del seggio. Riporto qua sotto il loro dialogo (giuro che si è svolto proprio così):

– Come mai c’è un crocefisso, non è una scuola pubblica?
– Sì certo, è una scuola cattolica, è una cosa normale.
– No, non è una scuola cattolica. E’ una scuola PUBBLICA di uno stato LAICO.
– …
– E poi ci sono candidati democristiani, o postdemocristiani, non le sembra un condizionamento al voto?
– …
– Cosa direbbe la gente se ci fosse una bandiera rossa con falcia e martello?
– …

(Sì, lei è così. E io facevo il tifo.)

Comunque sia, “la gente” ci ha guardato storto. E il presidente del seggio (ripeto: il PRESIDENTE del seggio) non ha capito niente di queste sottigliezze.

Ignoranza 1 – Laicità 0.

Proprio in quei giorni, ascoltavo spesso un vecchio Cd che non sentivo da almeno 10 anni, “Mind Bomb” di The The (aka Matt Johnson). Dal punto di vista musicale (e cercando di evitare ogni nostalgia) non è male. Alcuni bei pezzi ci sono, c’è pure la chitarra magica di Johnny Marr, ex Smiths, che non è poco. Ma le parole. Non mi ricordavo le parole e soprattutto non mi ricordavo di che cosa parlavano. Di religione, più o meno. Quasi solo di religione. Cose tipo:

God doesn’t belong to the Yankee dollar / God doesn’t plant the bombs for Hezbollah . . . Islam is rising / The Christians mobilising / The world is on its elbows and knees / It’s forgotten the message and worships the creeds

Mh. Ed è un disco del 1990. Nel 1990 non esisteva Al-Qaeda. Non c’era ancora la guerra civile in Algeria fra militari e islamisti. Non c’erano i “theocon” al potere negli Stati Uniti. Certo, la rivoluzione in Iran è del 1979, e in Afghanistan i Sovietici erano appena stati sconfitti. Ma questa febbre di religiosità che vediamo adesso, dov’era?

Va bene, Malraux l’aveva detto ben prima: il ventunesimo secolo sarebbe stato quello della spiritualità. Ma probabilmente non intendeva il ritorno delle crociate. Invece Johnson sì. Non dice nient’altro: la religione è guerra. E quindi lui sarebbe una specia di profeta pazzo, di scemo geniale che aveva già indovinato tutto? Chissà. Forse a volte le cose importanti le dicono proprio gli scemi, non i filosofi o i grandi pensatori (tanto meno i politici e i gironalisti).

Perché aveva ragione lui: la religione è guerra e la guerra è daperttutto. Anche in Italia. Guerra contro l’aborto (a quando il primo medico morto, ucciso da una bomba “per la vita”, come negli Stati Uniti?). “Pallotole di carta”. “Non ci lasceremo intimidire.” Retorica da Rambo o mosse calcolate di chi sa che è venuto il momento giusto, quello di aggiustare i conti?

Temo proprio che il malato sia grave. (E non sono un profeta, scemo o genio che sia.)

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17 Commenti

  1. Sono d’accordo su tutto il pezzo, ma l’lp Mind Bomb musicalmente è davvero bruttino, peso, pomposo, strafatto e le chitarre di Marr non sono per nulla in evidenza, insomma è il peggiore dei the the. (ma il singolo the beaten generation, l’unica canzone fresca e snella dell’album, è delizioso)

  2. Da marzo lavoro come supplente in una scuola privata. Mi pagano poco, ma dopo il dottorato ero rimasto col culo per terra e non avevo altre offerte di lavoro. Che dovevo fare?
    Recentemente i ragazzi mi hanno chiesto come mai, quando hanno la prima ora con me, non recitiamo la preghiera; ho detto che nessuno all’inizio mi ha detto di farlo.
    Ieri mi è stato chiesto di fare la voce di “Dio” nel musical di fine anno; invece di scoppiare a ridere, ho risposto che non so, perché non so ancora quando questo lavoro scarsamente retribuito terminerà, lasciandomi di nuovo col culo per terra.

  3. Vincent, una bella scassacazzi la tua compagna ;-)

    Aushilfslehrer: Io, la voce di Dio, non me la perderei come occasione. Quando ti ricapita?

  4. gianni, non capisco la parola, sarà che sono straniero

    Si’, la voce di dio… Stavo per scrivere una cretinata, ma c’è poco da ridere. Lavoro precario anche li’: quando la flessibilità conviene. Mi spiace, aushilfslehrer…

  5. se vi consola io ho a che fare con delle mamme deficenti ma deficenti ma deficenti….l’ho buttata sul pasticcino e la farò finire a tarallucci e vino.

  6. L’italia è così poco laica che lasciamo ai preti definire la laicità…
    E loro inventano il “laicismo”!
    Forse perché non concordiamo sulla sua definizione?

    P

  7. aggiungo un’ultima cosa poi la smetto (almeno per un po’): la gente non si rende minimamente conto che gran parte dei problemi dell’Italia vengono proprio da quest’onniprensenza della chiesa cattolica, che l’allontana dei paesi veramente moderni…

    la prossima volta, parlero’ di, mh, legalità…

  8. aushilfslehrer, non credo ci sia nulla da vergognarsi se lavori in una scuola privata cattolica!
    personalmente l’ho fatto più volte prima di essere chiamato dallo stato, ed è insegnamento come altrove.
    la preghiera, be’, hanno ragione! se son privati è giusto che decidano l’indirizzo della scuola, e di solito alla firma del contratto (ammesso che tu abbia un contratto) fanno firmare anche una dichiarazione in cui in pratica il docente si impegna a non “remare” contro gli insegnamenti della Chiesa.
    Tutto legittimo, direi, se è una scuola catolica.
    Semmai è discutibile che queste scuole vogliano contributi dallo stato.

  9. …Tutto legittimo, direi, se è una scuola cattolica.
    Semmai è discutibile che queste scuole vogliano contributi dallo stato…

    Semmai è discutibile che lo stato elargisca contributi a queste scuole.

  10. Ringrazio Raynaud e Biondillo per la solidarietà, e comunque, al di là del precariato, non mi vergogno affatto di lavorare in una scuola cattolica né di aver firmato un contratto dove mi sono impegnato a non remare contro (al limite mollo i remi e mi lascio portare da certe correnti piuttosto che da altre): intendevo appunto rimarcare l’aspetto “precariato” innestato sulla questione sollevata dall’autore, e mi pare che sia stato colto.
    Rimane il fatto che quello diagnosticato da Raynaud è, anche per me e ben al di là del mio esempio, un malato grave.

    Postilla: ho saputo giusto ieri che lavorerò fino a giugno. Questo significa che, ebbene sì, nel musical di fine anno farò la voce di “Dio”.

  11. caro Vincent, in un pezzo del marzo di quest’anno, intitolato “dalla fede si puo’ guarire”, citavo questa frase di J. Hillman: “Ma la guerra in quanto tale rimarrà finché gli dèi stessi non se ne andranno.”

    La tua ragazza ha perfettamente ragione a far cosi. Ma in italia il laicismo non esiste, o meglio, è percepito come un estremismo. E questo da parte di coloro che PER PRIMI dovrebbero, per ragioni culturali e politiche, difenderlo. (Quando ho parlato di ateismo militante su NI, si è “aperto il cielo”… )

    Perché siamo talmente impregnati di cattolicesimo, che il semplice fatto di rivendicare le proprie posizioni apertamente e criticare l’ingerenza della chiesa negli affari di stato è percepito come “mancanza di rispetto”.

    In questo caso, il tuo sguardo di “francese” credo possa davvero cogliere l’enormità del guasto, senza essere “addolcito” da fasulli galatei.

    Quando è morto, su Charlie Hebdo hanno fatto un numero di satira sul papa, che in Italia avrebbe consegnato i suoi autori direttamente al tribunale dell’Inquisizione.

  12. Caro Vincent i francesi hanno come unica religione lo Stato. Gli italiani tre o quattro, massime quella del ‘chiagni e fotti’ (traducendo dal napoletano: tenere con disinvoltura il piede in due scarpe) .
    Il motivo di questa differenza lo conosci bene. Non abbiamo avuto una rivoluzione. O meglio, ce ne fu una a Napoli nel 1799 , la cosiddetta Repubblica Partenopea, ma un re lazzarone si alleò con un cardinale sospeso da messa per una reazione così bestiale che la vandea è robetta. Ai martiri di quella repubblica fu mozzata la testa in pubblica piazza, ma non finisce. Al popolo venuto a godersi lo spettacolo ( ‘a lu suono delli violini, morte, sempre morte agli giacobini’ recitava una canzone) il boia distribuì quarti di chiappe dei giustiziati.
    Perchè il popolo aveva fame, e in un modo bisognava saziarlo.

  13. Mi dicono che i tizi travestiti da vedova attaccano lo stato con accuse di “laicismo”.

    Ora, grammaticalmente parlando, laicismo è speculare a “clericalismo”, e noi il clericalismo non lo vogliamo, essendo uno stato laico.

    Ergo, dov’è il problema? Ben venga il Laicismo!!

    P.S. A voler proprio mettere i puntini sulle i, non tutte le religioni sono malate di “clericalismo”, perchè questa voglia di far di tutt’erba un fascio?

    Ciao

  14. Cerco, per quello che mi è possibile ( ben poco) di rispondere all’ultima, inquietante domanda dell’intervento di Raynaud: sì, credo anch’io che siamo arrivati al momento giusto della resa dei conti, di una certa e determinata resa dei conti, da parte dell’integralismo cattolico. Si discute di quello islamico, ma troppo semplicisticamente ci si dimentica della forza d’attrazione, della presa di quelle forme di pensiero dominante che sono proprie, ritengo, a determinate religioni monoteistiche, tra queste il cristianesimo che ha spesso manifestato la sua variante totalitaria, intollerante, devastante. Dimenticare Ipazia? Già nel ‘600 Paolo Sarpi scriveva del papato come di un “totatus”. La specificità cattolica si nutre poi di un’altra peculiarità: tutta italica. Zapatero, in visita a Roma, con Berlusconi, esibiva, penso con tranquilla soddisfazione, il nastro rosso intrecciato della lotta contro l’AIDS. Riusciamo ad immaginarci un probabile futuro premier, diciamo pure un Prodi ( come si dice” nomen-omen?”), in visita in Germania, con la Merkel, con all’occhiello questo distintivo? No, decisamente no, e neppure in altri posti del mondo. Non era la SPAGNA, un tempo, l’area arretrata ed oscura del continente? Per tutta una gamma vastissima di ” casi” e di fattori, tra questi io annoteri almeno uno: nella prossima, vicina, competizione elettorale, il voto dei cattolici sarà uno dei fattori decisivi. In questo paese lo sanno tutti, e tutti, di conseguenza, in modi risibili e grotteschi alcuni, in modi cinici e disincantati ( ruini/na) gettano nel piatto della bilancia la consistenza elettorale del cattolicesimo. Con sano e cristiano ( meglio, cattolico) cinismo. Perchè stupirsi di un croce/ci fisso? Non era forse Cioran a ricordarci come Cristo si vendichi ancora oggi sull’umanità per non essere morto su un divano?

  15. A-forisma: “Dio mio, perchè NON mi hai abbandonato? “. Questo è stato il vero, profondo, grido sulla croce.- ( Louis-Ferdinand Céline ).

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