Note sul rapporto tra personale e politico (in margine al caso Marrazzo)

di Marco Rovelli

Al cuore della questione Marrazzo (che emerge per par condicio con le escort di Berlusconi),  la mancanza di aderenza tra posizione etica e posizione politica. Non si fraintenda: non è questione di moralismo. Tutt’altro. Il moralismo, piuttosto, si basa proprio sullo scollamento tra i piani, su quella frattura tra etica singolare e politica pubblica (per richiamare la distinzione aristotelica), ciò che consente alla Morale la possibilità di un giudizio permanente (essa si fa “pontefice” tra un piano e l’altro). Si mostra ancora una volta che l’idea di politica intesa come mera “capacità tecnica” è solo astrazione: essa non regge quando sfrega con il suo “supplemento” necessario, ovvero la sfera dei “valori morali”. Tra etica e politica, allora, è necessaria una continuità, non un (immaginario, ovvero ideologico, falso) distacco, come se il politico fosse solo un dispositivo macchinale – buono, allora, solo per gestire l’esistente. La separazione privato/pubblico è solo una falsa coscienza, funzionale all’esistente. Il personale è immediatamente politico – non nel senso iper-ideologico che talvolta era all’opera negli anni settanta, dove il giudizio morale categorizzava, discriminava e incriminava il “privato”, ma nel senso che devono essere le pratiche reali a informare la politica. Partire dai corpi, dalle singolarità, e trasformare il politico.
(Si potrebbe anche dire, la possibilità di rappresentare qualcuno deve poggiare sul presupposto dalla possibilità di rappresentare se stessi. E che la rappresentanza non può esimersi dalla rappresentazione).
Tanto più, allora, per chi si pone l’obiettivo di un cambiamento sociale, la posizione etica deve “provarsi”. Per un politico di sinistra non deve esistere privato dove si possa essere differenti dal modo in cui ci si rappresenta pubblicamente. Non esiste trasformazione possibile, e neppure pensabile, senza etica.
Nella fattispecie, Piero Marrazzo doveva rivendicare i suoi comportamenti,  farne un motore di un’azione politica “altra”. Che difendesse gay e trans. Che facesse una battaglia per i dico. Che combattesse la Binetti nel suo partito. (Ma l’iimpefetto va inteso al passato: era prima che doveva fare tutto questo). Ma non lo fa. Resta nel paradigma dello scollamento privato/pubblico, dicendo che le sue sono solo “debolezze private”. Prova vergogna e si dimette. (Sia chiaro, non ci sono scappatoie in questo caso alla vergogna di Marrazzo: anni e anni di menzogne alla propria donna non possono avere altro esito). E’ allora è giusto così, che se ne vada. Così come dovrebbero andarsene – e più ancora – tutti i divorziati, puttanieri, amanti, che si fanno latori delle posizioni della Chiesa, o i noti consumatori di coca che appoggiano politiche proibizioniste, o chi parla di legalità e poi commette abusi edilizi nel proprio privato… (Poi certo, che Berlusconi abbia negato tutto, non dica la verità e non pensi nemmeno lontanamente a dimettersi, è un piano diverso del discorso, il paragone non dovrebbe neanche porsi…).

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164 Commenti

  1. Sono assolutamente d’accordo con Marco Rovelli, che ha messo in parole chiare e appropriate il mio pensiero e, penso, quello di tanti altri. La vicenda Marrazzo è grave proprio per come la persona l’ha portata avanti, la serie di menzogne è inaccettabile, come le pseudo giustificazioni, la falsità della sua vita. Non si tratta di fare la morale a nessuno, è una questione di coerenza, di assunzione di responsabilità sia per quanto riguarda la propria persona, la vita personale, le scelte, sia per quanto riguarda l’aspetto pubblico, il ruolo istituzionale che si ricopre. La coerenza è merce sempre più rara in Italia, soprattutto in politica. Siamo pieni di voltagabbana, di personaggi che si ergono a difensori o giudici di questioni di vario genere e poi si rivelano essere i primi ad avere comportamenti opposti a ciò che predicano. Ho sempre pensato che essere cittadino di un Paese, membro di una società fondata sulla democrazia implicasse da parte del singolo la partecipazione alla vita del proprio Paese, ognuno a fare la propria parte secondo le possibilità, diritti e doveri, votare, avere un’idea politica, dei valori sociali e morali, tolleranza, solidarietà, democrazia, partecipazione. Quanta amarezza in questa storia, l’ennesima che sfigura il panorama politico di questo Paese che sembra non trovi più il senso di una direzione logica! Quanta tristezza pensando agli anni in cui si credeva di poter cambiare le cose, ci sembrava possibile tirare fuori l’Italia dallo strapotere democristiano, la sinistra era una realtà politica!
    Grazie comunque a Marco Rovelli per questo post e grazie a Nazione Indiana. Ho aperto la pagina proprio nella speranza di trovare uno spunto, una discussione, un embrione di vita culturale sana e, per fortuna, non sono rimasta delusa!

  2. una continuità tra etica e politica sarebbe possibile solo se non vivessimo in una società irreparabilmente classista, e se la classe politica non fosse irreparabilmente potente e corrotta e falsa. a sinistra tanto come a destra.
    la sinistra non è mai stata una realtà politica pura, ma solo il frutto di gherminelle del Kgb, come la DC d’altronde è sempre stata tenuta in piedi coi soldi della Cia (lo si può leggere dappertutto ormai).
    ma è stata davvero una realtà culturale pura e importante, in tutto il mondo, e se si vuole che continui ad esserlo forse è meglio che non si metta troppo in ballo una cosa strana e difficile da maneggiare come la morale (saranno poi cazzi suoi e di sua moglie se sto tizio s’aggroviglia la coscienza, che un politico di solito ha già aggrovigliata per cose peggiori tipo conflitti d’interesse e aggiotaggi e cessioni di licenze, con droga e sesso), in un mondo di cornuti, scambisti, giovani madri di famiglia da settanta € a botta.
    il mondo è sporco, la vita è sporca, la politica è sporca e la cultura di sinistra è invece più pulita, quindi perché sporcarla con moralismi che non risolvono un problema che non c’è, perché sto tizio alla fine non ha rubato nulla, anzi. la cultura di sinistra ha bisogno di continuare a vivere di ideali, di onestà, di umanità e di fiducia, non di piccole ripicche travestite da moralismi; anche se certo, una maggior dose di coerenza avrebbe reso questo tipo di impasse forse anche sormontabile.

  3. tutto OK,però chiediamo: Nella scala dei valori ,un trans è peggio di una puttana donna,che è peggio di una escort,che è peggio di un amante “normale”, che è peggio degli ” scambismi” con la propria moglie, che sono peggio di videoporno en famille, che sono peggio di masturbazione al cinema…che sono peggio del sesso riproduttivo con la propria consorte,che è comunque peggio della castità. Allora. Allora ci si chiede. L’aver nascosto ” le Debolezze Private,cioè la Bugia, e il Tradimento della Consorte, dalla stampa appaiono Peggio del Fatto In Se,che in definitiva, se non ci fosdse una moglie, sarebbe un ()meritato? fisiologico?)sollazzo o meglio sfogo,o meglio vita sessuale di una persona.Qui non si vuol “difendere” gli aficionados dei “viados”, ma tentare di orientarsi in una scala di valori che più che riferenti al fatto in se, sono attinenti all’opininione che una maggioranza ha del Fatto in Se, e finchè ( si crede) questa maggioranza nutrita di Caccia alle Streghe, verrà rimpinzata di falsi problemi, non si avranno chiari i confini tra il tanto paventato TURPE,ed il molto più innocente UMANO:chiedo pareri.Grazie.

  4. Anch’io sono daccordo con Rovelli, anzi daccordissimo.
    Quello che mi lascia perplessa sono le domande che ci stiamo facendo della possibile separazione tra privato e pubblico e se le debolezze dei nostri politici siano suscettibili di ricatto.
    Per la prima questione l’autore parla di falsa coscienza, e, a mio modesto parere, aggiungo che, se ci trovassimo di fronte a casi del genere, gli stessi sarebbero suscettibili di trattamento clinico, trattandosi di personalità scisse;
    riguardo la seconda domanda circa le debolezze che una volta si chiamavano vizi ma vabbè, esse hanno sempre riguardato attività perseguibili come reati, credo che da un lato la paura di un eventuale giudizio e anche dello scandalo, dall’altra l’urgenza di soddisfare queste debolezze rendano queste persone altro che ricattabili, di più.

  5. “Per un politico di sinistra non deve esistere privato dove si possa essere differenti dal modo in cui ci si rappresenta pubblicamente.”

    Giusto.

    Io toglierei “di sinista”.
    Poi toglirei anche “politico” e lo sostituirei con “essere umano”.

    Poi però la parola “umano” mi porterebbe a interrogarmi sull’umano.
    E comincerei a essere in difficoltà.

    L’ho letto tre volte questo tuo intervento, marco, perché mi metteva a disagio.
    Se da un lato ti do ragione, idealisticamente, dall’altro rifletto che se pure tu fai molti giusti passaggi per toglierti fuori dal moralismo, il risultato è che chiedi disumana purezza.

    Tu non la chiami così, ovviamente, la chiami coerenza:

    “Nella fattispecie, Piero Marrazzo doveva rivendicare i suoi comportamenti, farne un motore di un’azione politica “altra”. Che difendesse gay e trans. Che facesse una battaglia per i dico. Che combattesse la Binetti nel suo partito.”

    E anche su questo non posso darti torto. sarebbe stato meglio.
    Ma sempre con l’eco della parola “umano” nella testa, e con l’eco della storia nella testa, che mi dice che i politici non sono migliori, né possono esserlo, degli altri esseri umani, mi chiedo se non siamo arrivati a un punto limite non solo nei comportamenti morali, ma anche nel giudizio.

    Richieste così severe possono portare solo a una maggiore prudenza, ipocrisia, prevalenza di chi riesce a mettere in atto comportamenti meglio protetti.

    Penso che sarebbe più utile chiedere una moratoria sul giudizio morale che riguarda i comportamenti sessuali. Ho sempre pensato che il moralismo sessuale degli Stati Uniti (con tutte le ipocrisie che per altro comportava, vedi Kennedy) non potesse competere con la saggezza della vecchia Europa.
    La caccia all’immoralità è devastante.

    Ma è vero che al punto in cui siamo, i comportamenti sessuali devianti (e anche qui, mi devo chiedere, devianti da che, se sono così diffusi, a quel che leggo) sono diventati il punto di non ritorno.

    Sono strumentalmente contenta che Marrazzo si sia autospeso, possiamo portare a casa la differenza tra lui e B. – è giusto, questo?

    Invece sono assolutamente contraria a questa tua frase:

    “(Sia chiaro, non ci sono scappatoie in questo caso alla vergogna di Marrazzo: anni e anni di menzogne alla propria donna non possono avere altro esito)”

    Sono fatti loro e noi non abbiamo niente da dire.

  6. Perdonatemi, sono in teatro ché stasera ho l’anteprima milanese dello spettacolo teatrale tratto da Servi, rimando ogni intervento a domani, per adesso mi autosospendo :-) vado di filata alla filata

  7. A me un fatto che ha dato oltremodo fastidio è che il Marazzo pare staccasse assegni per ingenti somme.
    Il che è un ulteriore schiaffo, pugno nella faccia di tutti i cristi che in questi anni bui fanno fatica a tirare avanti:
    cassintegrati, precari, licenziati etcetera.
    Molti si diranno: Ma quanti liquidi ha sul conto ‘sto bel tipino?

    Eh, già, lavorava per la RAI,
    poi lo stipendiuzzo da presidente, eh, già…poi chissà altro, ‘na consulenza, una presenza qua, una là.

    Comunque, guarda caso, il fatto esce fuori alla vigilia di primarie PD.

    MarioB.

  8. sottoscrivo in pieno il pezzo di rovelli, dal cuore del personale politico fino alla possibilità di rappresentare se stessi, quindi gli altri.
    ma.

    vorrei sentire reale orgoglio per marrazzo che immediatamente si autosospende, e sincero dispiacere per marrazzo che su La Repubblica cita Mc Carthy e dice Ce la caveremo. e invece non sento niente e vorrei che nessuno di noi si indignasse o pensasse ai valori morali o ai valori e basta.

    l’unico sbaglio politico è stato cedere ai ricatti. averne paura.
    vorrei che ci concentrassimo sugli sbagli politici.
    sull’essere sprovveduti e contemporaneamente superomistici nel pensare che nessuno riesca a stanarti.

    vorrei concentrarmi e che ci concentrassimo sul fatto che la vita privata, non è vita segreta. ma come non fondo tutta la mia attività politica sul fatto che mangio i fagioli con le cotiche, non voglio nemmeno che il mio andar per trans diventi la mia prima alabarda.

    vorrei semplicemente sapere con quali soldi ha pagato le prestazioni sessuali, con quali macchine è arrivato nei luoghi dei suoi appuntamenti, se ha utilizzato palazzi governativi, se ha promesso favori politici in cambio di attività sessuale, quali linee telefoniche ha tenuto occupate.
    quali assegni ha staccato e da dove.

    vorrei che ci concentrassimo sulle sue “debolezze” di cittadino modello e politico invece di accettare che chiami “debolezze” le sue fantasie o i suoi atti sessuali.

    esprimiamo un desiderio su.

  9. a mio avviso, un uomo politico, “un servitore dello stato”, dovrebbe detenere una soglia di moralità, anche sessuale, più alta degli altri. non mi convincono coloro che dicono: “ma sono affari suoi con chi va a letto.”

    no, sono affari di tutti. se a destra abbiamo il Papi che va a letto con le escort, a sinistra abbiamo il figlio dell’indimenticato Joe Marrazzo che ha il “movimento” col trans.

    non ci siamo. non me ne frega nulla se all’estero la solfa è la stessa, ho finito da un pezzo a credere nel Paese dei Balocchi Oltrefrontiera.

    non ci siamo. un “servitore dello stato” – e del popolo – dovrebbe partire da una moralità ferma, certa. una moralità in qualche modo “antica”, o meglio “tradizionale”.

    sto facendo un discorso reazionario? puo’ darsi. ma è partire della gestione della propria sessualità che si puo’ giudicare il resto. sia ben chiaro: se io voglio praticare il dongiovannismo spinto lo posso fare “moralmente”, nell’ineccepibilità, perchè sono uno scrittore.

    ma un “servitore dello stato” deve erogare un servizio con assoluta pulizia, come esempio di quelli che dovrebbero essere ancora dei valori importanti; non potendo non chiamarci cristiani, i valori della famiglia tradizionale.

  10. io vorrei che ci si concentrasse sul fatto che da che è mondo i politici non vengono messi alle corde per malversazioni – da noi meno che altrove – ma più spesso per scandali erotici. vorrei che ci rendessimo conto che quando le cose non riguardano noi, la nostra famiglia, i nostri amici siamo pronti a sostenere la distinzione tra privato e pubblico, a rifiutare il giudizio moralistico, ma quando venisse investito il nostro mondo personale da una notizia come “tuo fratello va coi trans”, “mario e maria sono scambisti”, “zio checco va a puttane” forse avremmo una reazione di scarsa comprensione “umana”. così la stragrande maggioranza dei cittadini, che sono molto meno puttanieri dei politici, con orizzonti sessuali poco tolleranti, non gradiscono dover fare marcia indietro sulla considerazione che potevano nutrire per la bella e rassicurante faccia di marrazzo. la reazione è “ma di chi mai ci potremmo fidare?”, di molto precedente a tutta la semplice – eppur complessa – elaborazione illustrata nel post. il politico che mi rappresenta deve rappresentarmi fino in fondo, non solo quando si tratta del mio portafoglio, della mia casa, dei miei trasporti, dell’asilo nido per mio figlio. deve essere come me, avere dei principi di pulizia, correttezza e coerenza, oppure lasciamo che sia un dongiovanni, se aspiro ad essere un tombeur de femme, un imbroglione, se imbroglio, un evasore se evado, un dittatore se sono un prepotente, un razzista se non sopporto gli stranieri. un uomo politico deve essere migliore di me, deve essere un modello, possibilmente. se è di sinistra il suo modo d’essere deve particolarmente distinguersi per humanitas. nel mio modello di humanitas non c’è sesso a pagamento, non c’è cocaina, non ci sono bugie, non ci sono debolezze. chi sceglie di stare a capo di un qualche organismo di governo, specie a capo del governo di un paese deve lavorare lavorare lavorare. rigare dritto più degli altri. prendere o lasciare. che cos’ha di diverso marrazzo da berlusconi? aspettiamoci tutto un fiorire di battutacce. che bel guadagno per la sinistra. che bel passo indietro per un paese sempre più di trogloditi, dominato da tette e culi e utilizzatori finali degli stessi. mi sento in colpa perché non riesco in questi frangenti a provare pietà, né ad avere un briciolo di apertura, di tolleranza, di modernità. mi sento a disagio perché mi sento una suora, al confronto, e molto confusa e colpevole perché mi indigno, se questo sta accadendo a qualche centinaio di migliaia di cittadini di sinistra, è fatta.

  11. I “valori della famiglia tradizionale”, caro Franz, e cattolica per giunta, sono proprio i valori che professava Marrazzo. Nel suo sito si presenta lui stesso così: “La famiglia è la mia vera grande passione. (…) Sono cattolico, cresciuto, come molti ragazzi della mia generazione, frequentando l’oratorio e la parrocchia di Santa Chiara”. E sono proprio quelli i valori che tengono unità la nostra società. Se i politici parlassero apertamente delle loro abitudini sessuali (puttane, tradimenti, “stravaganze”) crollerebbero le fondamenta dell’ordine sociale, dove matrimonio, famiglia, morale cattolica sono le maschere più efficaci per tenerlo in piedi.

  12. “ma come non fondo tutta la mia attività politica sul fatto che mangio i fagioli con le cotiche, non voglio nemmeno che il mio andar per trans diventi la mia prima alabarda.”
    Valerio, vincitrice morale della regione Lazio:.))))

  13. grazie alcor, hai colto nel segno.
    la tirata sui servitori del popolo è impressionante, quando sappiamo tutti che in parlamento gira droga, che l’unico riferimento storico per i potentati di turno è forse solo la pornocrazia romana (allora i papi erano imperatori), che gli appalti per la ricostruzione d’abruzzo sono finiti anche in mani mafiose.
    servitori del popolo? cos’è una licenza poetica?
    la politica è un lavoro da bastardi, l’unico politico onesto è il politico morto (o scomparso ma sempre morto).

  14. Difficile non essere d’accordo con Marco. Eppure non è tanto la povertà etico-politica di Marazzo a darmi più da pensare.
    Sono abbastanza convinto che nelle prossime settimane inizieranno le “narrazioni di governo”. Immagino gli spin doctors al lavoro su nuove strategie narrative; strategie che siano in grado di spostare l’asse semantico dell’attuale discorso politico.
    Non bastavano i disturbi sul canale (la bomba di Milano? i calzini azzurri?), serviva una narrazione che potesse funzionare come una vera alternativa.
    Ci hanno già provato (riuscendoci, temo) con l’ultimo 25 aprile: “la festa di tutti”. Per quanto Marrazzo sia indifendibile, dobbiamo cercare di impedire che la sua ineticità serva a ricollocare il significatole delle nefandezze berlusconiane.

  15. hessì, rispolvereranno una qualche novella rinascimentale,
    a proposito, come era quel toscanismo raffiguarnte l’omosessualita?
    menar la nave per l’asciutto, mi sembra….
    chissà se ce n’è anche uno che va bene per la coca.
    io comunque, se devo dirla tutta vi trovo bigotti e interessati, altro che cultura di sinistra….o se no avete la coda di paglia…..
    ci vorrebbe uno che mette la situazione in filosofia….
    un bell’abelardo….magari, anche se non castrato, impotente…

  16. «(Si potrebbe anche dire, la possibilità di rappresentare qualcuno deve poggiare sul presupposto dalla possibilità di rappresentare se stessi. E che la rappresentanza non può esimersi dalla rappresentazione)». (Marco RovellI)

    Credo che sia proprio questo il punto, un’osservazione che certo non può essere disgiunta dall’osservazione di Chiara:
    «l’unico sbaglio politico è stato cedere ai ricatti. averne paura.
    Vorrei che ci concentrassimo sugli sbagli politici… vorrei concentrarmi e che ci concentrassimo sul fatto che la vita privata, non è vita segreta. Ma come non fondo tutta la mia attività politica sul fatto che mangio i fagioli con le cotiche, non voglio nemmeno che il mio andar per trans diventi la mia prima alabarda».

    Anche io vorrei concentrarmi su questo, Chiara, però, mi chiedo, non si deve avere il coraggio, come nota Marco, di «rappresentare se stessi» fino in fondo, se si sceglie la via della politica, cioè di farsi rappresentante credibile degli altri?

    Marrazzo credo che, in realtà, l’abbia fatto egregiamente, ma non fino in fondo, quando si è trovato davanti a quell’abisso lì… a quel ricatto lì… Le dimissioni sono, sì, un segno incontestabile di serietà di cui gli va dato atto, ma suonano come una sorta di extrema ratio…
    (umanamente… è tutta un’altra storia, privata e dolorosa, un dolore che è appunto diventato fatto pubblico… metro di giudizio dell’uomo e del politico Marrazzo, proprio per quel che Marco diceva sulla rappresentazione di sé e degli altri)…

  17. Marco, sei sicuro di essere reale? Quello che scrivi sembra una parodia, o un film di Woody Allen, o un racconto di Paperino.
    Dai, Marco, parla come mangi.

  18. Sveglia. La notizia è che l’autosospeso governatore del Lazio era facilmente ricattabile. Cedeva al ricatto. Per non far deflagrare l’immagine perbenista che si era costruito in anni di televisione su Rai Tre. Come paladino dei consumatori. La storia della trans mi attizza poco. Sbadiglio. Il dato da rilevare è la dissociazione di Marrazzo.

    E sia chiaro, si può essere omosessuali dichiarati e governare una regione. Vedi Nichi Vendola in Puglia.

    Buona continuazione.

  19. marrazzo non si è dimesso. si è autosospeso. come se fosse fisicamente impossibilitato, tipo per malattia, a esercitare le sue facoltà di amministratore e politico in carica.

    io non credo che fare sesso tra adulti consci in qualsiasi maniera sia rappresentare se stessi (come rappresentanti politici). veramente evelina, non ci credo proprio. anche se capisco l’eccezione di marco e il tuo ribadirlo. penso che fare sesso in qualsiasi maniera tra adulti consci sia, non voglio dire un diritto civile, anche se in questo paese bisognerebbe gridarlo, un diritto. e basta.

    il problema è quali leggi dello stato marrazzo (come cittadino e come rappresentante dello stato) ha violato.

    e questo.
    chi

  20. Ecco, stia attento pure Obama. Comincia a stuccare la sua immagine sorridente con la moglie e le figliolette in posa. Basterebbe poco a distruggerlo. La vita è un’altra cosa. Una cosa seria.

  21. io credo che l’equivoco stia nel significato che abbiamo attribuito ( nel corso dei secoli) alle due parole chiave:
    personale e politico
    vorrei che qualcuno mi spiegasse la differenza tra questi due termini
    termini che ci siamo confezionati o che ci hanno confezionato e che noi ci siamo portati a casa come “signicato”: deche?
    vorrei che qualcuno provasse a significarmi il suo di personale e il suo di politico.
    il suo proprio suo nè.
    perchè tutti ci abbiamo un personale ed un politico e questo, da me, per me, dalla mia postazione , non si chiama dissociazione, schizofrenia, libertà di espressione,cazzi miei, da me questo si chiama ambiguità,
    si chiama alibi, volgarmente…ce la suoniamo e ce la cantiamo .

    quando il “personale” non coincide col “politico” , di che cazzo stiamo parlando?
    quale credibilità può avere una persona “scissa”, volontariamente scissa, perdio, perchè io al libero arbitrio ci credo eccome!!!!

    di cosa ci scandalizziamo se lo “scandalo” è a monte?
    se siamo tutti machiavellini,
    chi stabilisce quale sia il fine più meno buono che giustifica il mezzo più o meno buono!?
    chi mi fa il misurometro dell’ipocrisia!?

    è che io, in verità, non vi “capisco”
    ma l’essenziale è che mi sia capita io
    per il resto concordissimo con marco che saluto e bacio:)
    la funambola

  22. “Ma uno di sinistra come ci sta, come ci vive al mare?”, si (e ci) chiedeva Vittorio Sereni nel suo poemetto “Un posto di vacanza”. Questa domanda che mi è parsa per lungo tempo assurda, oggi è di una trasparenza incredibile. Mettere in relazione due cose “irrelazionabili” come l’essere di sinistra e lo stare in vacanza al mare, significa porre al centro dell’essere-di-sinistra la questione etica, anche in dettagli apparentemente insignificanti. Ma non perché l’etica deve “tornare” al centro della politica (guai a mettere i mutandoni etici alla politica), intendendo cioè etica e politica come due sfere inizialmente distinte del comportamento umano, ma perché la politica è in sé etica (parlo di etica non di morale, avendo la morale a mio avviso attinenza con altri “aspetti” dell’essere, in particolare quello religioso), e l’etica non è altro che pratica politica. Ma Sereni, e questo mio ragionamento che prende le mosse da lui, è un poeta vecchio, del secolo scorso, come vecchio e superato oggi per il pensiero dominante e bipartisan è qualsiasi riferimento alla coerenza etica dell’essere politico. Ormai la schizofrenia tra pubblico e privato dell’essere politico ha raggiunto un punto di non ritorno, e il comportamento opportunista viene giustificato in nome della vita privata, di cui non vale la pena parlare. Sempre nel secolo scorso la differenza tra destra e sinistra si fondava su valori e visioni del mondo contrapposte, e si misurava su questioni concrete come il razzismo, la democrazia, il lavoro, l’autoritarismo, ecc. Ma queste sono per l’appunto cose vecchie, superate. Oggi la vera differenza sta in questa forbice: se preferisci i trans sei di sinistra, se invece le escort sei di destra. E il prossimo passo consisterà nel rispondere al quesito: la striscia di coca è di destra o di sinistra?

  23. mi viene in mente un pensiero buonista di comprensione e compassione x quest’uomo e per la sua famiglia…

  24. @chiara
    nessuna sembrerebbe, anche se si allude a strisce di coca.
    il problema, per come la vedo io, è che chi ha ricevuto un mandato per governare da gente che quanto meno ha cercato il certificato elettorale tra montagne di cartacce e vecchi documenti, è uscita di casa e si è recata fino alla scuola più vicina, ha fatto la fila e poi ti ha votato, dovrebbe sentire l’obbligo di non mettersi nella posizione di vanificare tutto questo, facendosi beccare in un residence mentre se la spassa con un trans.
    questo NON E’ UN GIUDIZIO MORALE sul comportamento sessuale, ma sulla responsabilità politica di chi lo compie, che vorrebbe cautela, responsabilità, attenzione, auto-privazione, per evitare che quello stesso comportamento si trasformi in un’arma politica contro di te, vanificando il voto degli elettori.
    altra questione, ai miei occhi ben più complicata, è quella relativa al perché un tali atti, al di là della sofferenza che se scoperti possomo provocare in altre persone, tipo tua moglie, i tuoi figli, siano moralmente condannabili (giuridicamente non lo sono), anche se la maggioranza, suppongo, li reputa tali.
    tuttavia soprattutto se sei un politico, devi sapere momento per momento in quale acqua stai nuotando e regolarti di conseguenza: nessuno l’ha obbligato, a marrazzo, a fare il presidente di regione.

  25. @ francesco pecoraro.

    certo che nessuno l’ha obbligato. e quello che hai scritto mi pare condivisibilissimo. ne faccio una questione più basilare. mi chiedo perchè invece della frode fatta ai cittadini, frode forse pure nel senso di quella che stiamo chiamando “non rappresentabilità”, deve passare dietro la frode fatta alla moglie o ai figli o alla chiesa cattolica o a cormack mc carthy.

    il popolo è sovrano solo quando paga le tasse?

  26. Sull’opportunità di comportarsi con cautela e senso di responsabilità nel rispetto dei propri elettori dovremmo essere d’accordo tutti e senza distinguo, spero.
    Noto – a margine – che quelli che meno ne sono capaci sono proprio quei politici che non vengono dalla politica, e che vengono invece dal potere o da quella fascia di potere e visibilità che dà anche, ma non solo, la televisione.
    Per quanti difetti abbiano i politici di professione, almeno in questo sembrerebbero più avvertiti.
    Sempre a margine, noto anche che c’è una certa radicale ingenuità nel chiedere maggiore moralità a una categoria piuttosto che a un’altra, quando sappiamo che mai nella storia una categoria è stata migliore di un’altra.

    PS leggo adesso sul Corriere che Marrazzo era stato avvertito da Berlusconi che girava un video sul suo conto

  27. o tempora o mores. d’accordo con rovelli e con la funambola, questi equilibrismi sono inutili, e pure datati. lo spaesamento del personale e del politico dicono qualcosa della loro sovrapposizione. la libertà non è il paese dei balocchi.
    (che, come dice serra postato da alcor, il costume sessuale susciti più facile reprimenda – e si presti egregiamente da casus belli – del costume economico è argomento di riflessione, ma non inficia di una virgola il ragionamento di rovelli).

  28. sono molto perplesso su ciò che si dice su sto affare.
    tutto rischia di essere banale e cadere sul giudizio.
    banalità: fosse stato a casa di una donna invece che di un trans?
    avesse scoperto a una certa età che le pulsioni non si governano se non a caro prezzo? non fosse riuscito a resistere alla tentazione di intrattenersi con quella persona? si fosse cacato sotto di fronte allo sputtanamento e alle sue conseguenze?
    un uomo politico è un uomo; così come lo è un prete.
    viviamo nell’ossessione di mantenere un’unità, illudendocene; dimenticando che ogni giorno recitiamo la nostra parte che, appunto, è parziale e assoggettata alla società e al suo pensiero dominante.
    lo so, facile scappatoia passare dallo specifico ai massimi sistemi.
    se c’è una colpevolezza, la vedo nei presupposto della politica ridotta a finzione istituzionale.
    cristiano prakash

  29. per sopravvivere anche a noi stessi dobbiamo conservare degli ideali. conosco la storia, alcor, fatta anche di veri “servitori dello stato”, persone integerrime.

    uno che va coi trans… non facciamo finta di essere al di sopra di queste cose… la dissociazione di certi politici – che come qualcuno faceva giustamente rilevare, forse alcor, vengono non a caso dal giornalismo, dalla televisione, insomma da comparti diversi e “allegri” – è micidiale; un’arma micidiale contro di noi, che li abbiamo votati per ben altro.

    dai, è terribile. non ci sono giustificazioni. quale ingenuità, alcor? ma davvero pensi che avere dei saldi ideali sia ingenuo? bisogna tenere la posizione fino all’ultimo, anche se rimani solo sul campo minato. è questione di dignità. e poi non si sa mai: qualcuno potrebbe imitarti. non scendere a patti con la rassegnazione mai, nemmeno nell’ultimo minuto.

  30. UN qualsiasi rappresentante delle istituzioni, a partire dal livello più basso, dovrebbe agire sempre in modo, di essere non solo all’altezza del proprio mandato, ma di non vanificarlo ponendosi in una condizione di vulnerabilità e ricattabilità. I contorni di questi concetti prescindono da una valutazione strettamente morale, ma discendono dall’integrità e dalla consapevolezza con la quale si vive il ruolo di servitori dello stato e delle istituzioni.

  31. @ Franz

    non penso che avere “saldi ideali” sia ingenuo, penso però che un conto è ispirarsi personalmente a questi “saldi ideali” e richiamarli come principi ideali alla memoria di tutti, un altro conto ancora, e se ne potrebbe discutere, è far coincidere questi “saldi ideali” con la morale sessuale dominante

    [vedo che tu assolvi il tuo “dongiovannismo”, come lo chiami, ma altri con un’altra morale, magari proprio i credenti in quel cristianesimo al quale ti richiami, potrebbero dirti che non vale, e non vale nemmeno se ti autoassolvi come scrittore, visto che anche lo scrittore è uomo pubblico]

    e un terzo conto, ed è una strada che non voglio imboccare, è fare la morale usando la vita di un altro uomo.

    Moraleggiare sulle vicende di un altro vuol dire, in genere, sostenere di sé che si è indenni da ogni colpa, penso che sarebbe più opportuno farlo alla fine della propria vita, le sorprese che facciamo a noi stessi sono molto maggiori di quanto non si creda.

    E poi c’è naturalmente la storia che ci conforta nella nostra fallibilità:-)

  32. è, sempre, una questione di corpi e ben fa Marco a ricordarlo..qui non siamo tra due “adulti consenzienti” come pur si dice, siamo di fronte a periodiche prestazioni a “pagamento” il che rientra nel medesimo, identico “simbolico” della escort…è su questo privato modellato sul costume de noantri (ho i soldi e mi sfogo tutte le pulsioni che mi va) che la vicenda diventa, è già *politica*..

  33. O’signur.. basta non dire che la famiglia è il proprio valore e non affermare che si è cattolici convinti.. e si è onesti, perché poi se si tradisce la moglie, si mente, e si usa l’auto blu per scopi diversi da quelli politici, non ci si puo’ sorprendere di essere accusati di incoerenza ..

    ..se si è incoerenti la credibilità politica, come dire? .. ne soffre.

  34. Secondo me questa vicenda giova moltissimo a Berlusconi, ora più di quanto s’intuiva in un primo momento: per via della notizia che lui sapeva e aveva in mano il dossier che avrebbe dato uno scoop inimmaginabile al giornale di gossip del suo aedo Signorini, e ha cercato di proteggere l’avversario avvisandolo e tenendo il documento nel cassetto. Un altro bel colpo alla sua immagine e alla sua popolarità – al pari degli ultimi disastri naturali…

  35. Sottoscrivo, in toto, gli interventi di Chiara Valerio. Mi lascia invece perplesso, anche se non mi meraviglia, il post “rigidista” di Rovelli.
    Per il resto, l’ennesima discussione sul sesso degli angeli, che distrae e toglie spazio ad argomenti ben più seri e importanti.
    Chi se ne frega di Marrazzo e dei suoi vizi, c’è la coda per andare a fare il politico e più di 35 milioni di potenziali aspiranti: di cosa ci preoccupiamo?

    Blackjack.

  36. Ferrucci: certo che giova molto a Berlusconi :-) Difatti Marrazzo, pilotato dai “saggi” del partito, si è autosospeso, invece di dimettersi, per evitare, come dovrebbe essere, le elezioni anticipate e concedere più tempo, ai parrucconi di partito, per tentare di tamponare l’emorragia mantenendo le elezioni naturali a marzo dell’anno prossimo.
    Ennesima figura di merda della sinistra: più trascineranno questa faccenda, più voti perderanno e, vada come vada, il Lazio se lo sono giocato :-)

    Blackjack.

  37. alcor, non ho assolto me stesso da un dongiovannismo che non pratico ormai da tempo; facevo un esempio, tutto qui. non giudicavo i gusti sessuali di marrazzo in quanto tali. mi permetto di giudicare la politica come – nella nostra indispensabile tensione verso l’alto, che non è l’erezione- qualcosa di superiore perchè riguarda fattivamente la vita dei cittadini. uno scrittore è uomo pubblico a metà; se va in televisione è meno pubblico di una valletta, figuriamoci di un presentatore. se va in televisione, esposto al pubblico di milioni di persone che cinque minuti dopo si scorderanno la sua faccia e il suo nome, ci va per parlare di un libro o di una stronzata di costume, anche se avvinghiata a fatti politici. la sua vita è inseparabile dalla solitudine del suo lavoro. il caso di saviano è diverso, ma il suo è un caso limite, il suo caso esonda dalla carta al marciume del paese che egli denuncia.

    dunque non confondiamo uno scrittore (o un dj, o una ballerina, o un clavicembalista, fosse pure gustav Leonhardt) con un politico come marrazzo, il governatore di una regione che come abitanti fa la svizzera e l’olanda messe insieme.

    tutto è politico, ma a livelli diversi. se marrazzo, come è tristemente probabile, scriverà un “le mie transprigioni”, sarà sempre un governatore della cosa pubblica che scrive un libro. veltroni ha fatto danni più alla sinistra che ai lettori dei suoi squallidi libri.

  38. Scusate se vado fuori tema. Che gran parte delle ‘schifezze’ di Silvio il breve siano venute a conoscenza per qualche manina dei servizi non la considererei idea peregrina,così come reputo che qualcosa del genere abbia colpito Marrazzo. Forse dovremmo fare attenzione e scorgere un disegno un po’ più grande. (Non c’è alcuna voglia di giustificare alcunchè,solo guardiamo l’oggetto allontanandoci un po’).

  39. «io non credo che fare sesso tra adulti consci in qualsiasi maniera sia rappresentare se stessi (come rappresentanti politici). veramente evelina, non ci credo proprio. anche se capisco l’eccezione di marco e il tuo ribadirlo. penso che fare sesso in qualsiasi maniera tra adulti consci sia, non voglio dire un diritto civile».
    Chiara, nessuno di noi lo mette in dubbio. E non staremmo qui a cercare di capire perché è giusto che Marrazzo si sia autosospeso, se non ritenessimo che è accaduto qualcosa non riconducibile semplicemente al diritto di gestire la propria vita privata liberamente (senza abusare di nessuno, s’intende, né del proprio potere) … Dunque, non era questo che volevo mettere in discussione (e mi dispiace se non sono stata chiara). Ci mancherebbe.
    Volevo cercare di capire, di mappare confini difficili da tracciare. Sotto questo aspetto, mi sembra che quanto scritto da Marco sia un modo condivisibile di affrontare la questione del rapporto tra privato e pubblico, per chi si assume specificatamente un compito politico come quello che Marrazzo si è assunto liberamente e responsabilmente (se non pensassi che Marrazzo sia persona seria, non spenderei una sola parola in più).
    Non parlo affatto di moralità o immoralità, dunque. Sto parlando di una debolezza di rappresentanza… che, personalmente, mi addolora. Insomma, non si può distruggere così, finendo nelle trame di un ricatto, un’aspettativa politica…

  40. Mettiamola così: Marrazzo (una persona che ha dato prova di serietà) ha permesso che chi ha creduto nel suo progetto politico venisse ricattato e vedesse vanificato il suo diritto (e dovere) di voto.
    È questo che non riesco ad accettare. Il resto, appartiene a una sfera personale, e intima, in cui non credo sia nemmeno legittimo entrare.

  41. Non posso far altro che ribadire quel che hanno detto Alcor e Pecoraro. Un uomo pubblico dovrebbe saper gestire con prudenza la propria immagine che è, appunto, pubblica. Ossia: se vai a trans o a puttane, se magari pure ti carichi con un tiro di coca, devi NON FARTI BECCARE. Questa è doppia morale? Non lo è, dal momento in cui ritengo che il giudizio sulla reponsabilità di chi svolge un ruolo pubblico sia meglio che si astenga dal giudizio sui suoi comportamenti privati.
    Sarebbe bello e giusto, certo, che chi sceglie di rappresentare una funzione di cui è investito dal voto degli elettori, tenesse alla propria coerenza. E pure, se posso, io voterei piuttosto una persona che mi dà l’idea di rappresentare una simile coerenza, che sia un gay dichiarato, un trans, o un convinto uomo di famiglia, poco importa.
    Invece – e questo mi sgomenta- sembra che la prassi, destra e sinistra, in questo paese sia e sia stata l’esatto contrario. Che uomini pubblici, per questo ricattabili, attaccabili, evidentemente pensavano di potersela spassare impunemente, facendo meno attenzione di quanto userei io (o caio o tizio) se solo volessi, detto in soldoni, fare le corna a mio marito o compagno.
    Non mi interessa niente del fatto in sé che Marazzo vada coi trans o Berlusconi a puttane (già molto di più che se le scopi in stanze che appartengono allo stato o che le sistemi fra tivù e deputate), ma non sentire in tutto questo un fetore da basso impero che con una democrazia sufficientemente sana c’entra ben poco, mi pare impossibile.

  42. @Franz

    tu hai scritto questo:

    “sto facendo un discorso reazionario? puo’ darsi. ma è partire della gestione della propria sessualità che si puo’ giudicare il resto. sia ben chiaro: se io voglio praticare il dongiovannismo spinto lo posso fare “moralmente”, nell’ineccepibilità, perchè sono uno scrittore.”

    “sia ben chiaro”, tu dici, a me è ben chiaro che questa distinzione è la madre della doppia morale.

    Se si comincia con la morale e si passa alla doppia morale poi ci sarà la morale multipla, perché ognuno troverà il modo di tirar fuori un’eccezione che faccia al caso suo e di difenderla dialetticamente.

  43. “Ennesima figura di merda della sinistra: più trascineranno questa faccenda, più voti perderanno e, vada come vada, il Lazio se lo sono giocato”.

    Ah Bleccjecche: se so giocato er Lazio? Berlusconi se sta a giocà er Paese…

    PS: Tre milioni di voti alle primarie. Eh, lo so, qualsiasi successo del centro-sinistra, te dà fastidio… Ma purtroppo (per te) è stato un successo… Ciao ciao :-)

    *

    “certo che giova molto a Berlusconi”. Ahahahha. Cioè, in che senso, che dove c’è qualche cosa che abbia a che vedere con “puttanaio e simili”, lui c’è? Lui sa. Questo giova molto, sì, sì.

  44. Infatti, come dice helena, il discrimine non è la morale sessuale, è la ricattabilità.
    Un politico ricattabile, ma anche un qualsiasi cittadino ricattabile, è sotto schiaffo e non è libero delle sue azioni.

  45. Proprio non volete capire. Chi amministra le cose di tutti non dovrebbe mettersi nelle condizioni di essere ricattato perché la sua immagine pubblica non coincide con quella privata. Questo è il nocciolo della questione.

  46. Questo lo scrivevo cento messaggini fa… Qui è tutto un quotarsi senza andare alla fonte.

    Pubblicato 26 Ottobre 2009 alle 01:13 | Permalink
    Sveglia. La notizia è che l’autosospeso governatore del Lazio era facilmente ricattabile. Cedeva al ricatto. Per non far deflagrare l’immagine perbenista che si era costruito in anni di televisione su Rai Tre. Come paladino dei consumatori. La storia della trans mi attizza poco. Sbadiglio. Il dato da rilevare è la dissociazione di Marrazzo.
    E sia chiaro, si può essere omosessuali dichiarati e governare una regione. Vedi Nichi Vendola in Puglia.
    Buona continuazione.

  47. Nel momento in cui diventa ricattabile, il politico s’indebolisce e deve pensare – da subito – a una “exit strategy”, secondo me. Dovrebbe essere una regola inflessibile.

  48. sorry, per me resta anche il dis/crimine della *doppia morale* e dello sfruttare il corpo degli altri/e…sarò catara probabilmente-); ma altrimenti quel rialzare la testa sull’uso del corpo della donna come dei gay o dei trans è già subissato dalle imperiture *ragion di stato*..

  49. Le classi dirigenti corrotte sono diventate qui da noi talmente un idea di senso comune- “per definizione”, appunto- da rendergli, direi, assai agevole adeguarvici completamente.

  50. Condivisibile e centrato il ragionamento di Marco. Mi piacerebbe però sentir parlare anche dell’altro scandalo – visto che nei discorsi pubblici e privati non ho quasi sentito mezza parola – dei carabinieri. Insomma, qui non è in gioco uno sbirretto che chiudeva un occhio su multe e controlli dietro pagamento di mazzetta; qui si parla di quattro sottufficiali dei Cc, un maresciallo e tre carabinieri semplici, tutti appartenenti alla stessa compagnia, che fanno impallidire Vic Mackey di “The shield”; quattro agenti che, a quanto pare dai giornali e dall’ordinanza del Gip e dalle indagini dei Ros, “avevano ingenti risorse patrimoniali”, che facevano irruzioni non autorizzate dopo aver ricevuto le soffiate di uno spacciatore (ora morto), che minacciavano clienti e prostitute, che ricattavano i clienti, li rapinavano, gli piazzavano la droga che loro stessi si portavano appresso…roba, omicidi a parte, praticamente dello stesso livello dei fratelli Savi (quelli della Uno bianca)… ripeto, giustissima la perplessità, la rabbia, le riserve, le censure ecc. su Marrazzo. Ma, istituzione per istituzione, mi piacerebbe lo stesso livello di discussione anche sui carabinieri coinvolti.

  51. “Ma uno di sinistra come ci sta, come ci vive al mare?”. Ecco, Sereni aveva già detto tutto, ma forse gli è che siamo irrimediabilmente vecchi Roberto neh? (Eppure a furia di fare “i moderni”, i ragazzi oggi chiedono sempre di più la riviviscenza di qualcosa che non trovano: e, per inciso, non a caso in mancanza di meglio, tornano al ritorno puro e semplice, e guardano a destra).
    Alcor si dice d’accordo che “Per un politico di sinistra non deve esistere privato dove si possa essere differenti dal modo in cui ci si rappresenta pubblicamente.”, però poi teme che sia una purezza che alla fine legittima ipocrisie. Altrove si arriva a dire che il minimo sindacale è “Non farsi beccare”. Dunque la legittimazione della doppia morale.
    Io continuo a credere, con Benjamin, che “vivere in una casa di vetro è virtù rivoluzionaria per eccellenza”. Essere in grado di assumere responsabilmente tutto quello che si fa. Il rappresentante non è forse qualcuno cui af-fidarsi? Se la sua vita “privata” tradisce questa trasparenza come si potrà contae sulla sua trasparenza quanto alla politica? Ti fai? Benissimo, nessun problema. Semplicemente, rivendicalo. Ribadisco questo, che non è il gesto a essere oggetto di condanna (lì starebbe la “morale”). E’ il fatto di non rivendicarlo, di non assumerlo in quanto tale, che fa venir meno la possibilità di affidamento. Che ne so, come fece Foucault con il bdsm. Se invece si accetta la doppia morale, non si fa che perpetuare il gesuitismo e la sua casistica raffinatissima. Si dà appunto la possibilità di difendere la famiglia a imprenditori politici pluridivorziati e puttanieri (eppure, io so che tutti qui hanno riso dei difensori del Family Day no? Ma allora, se si adotta questo metro, dovrebbero concedere loro la piena legittimità di difendere la famiglia). Si dà la possibilità di non battersi per l’antiproibizionismo a uno che regolarmente fuma canne o sniffa coca. Si dà la possibilità di usare una colf irregolare a chi magari si riempie la bocca di umanitarismo. Voi direte, sì ma quest’ultimo caso è infrangere la legge, è diverso. Ma l’etica, per chi si pone l’obiettivo della trasformazione della società, è necessariamente più ampia della politica – come potrebbe risultare da questo esempio: uno di sinistra che nella sua azienda usa e abusa – legalmente – di contratti interinali – tutto legittimo, ma io posso affidarmi a uno che nel suo “privato” si comporta così?
    Se si dice invece che il minimo sindacale è “non farsi beccare”, allora il politico ideale è Berlusconi.

    Alcora, ancora, si diceva contraria (e con lei altre persone) a questa frase: “(Sia chiaro, non ci sono scappatoie in questo caso alla vergogna di Marrazzo: anni e anni di menzogne alla propria donna non possono avere altro esito)” Questo inciso non è necessariamente un giudizio pubblico. Ma riprendo le parole che un’amica mi ha scritto in mail: “perchè voi uomini non vi iniziate a  interrogare su sesso e politica? perchè? perchè in fondo dopo quasi 40  anni di femminismo nei rapporti intimi tra uomini e donne, tra  coniugi, ci si mette le corna? anzi è lui che tradisce lei (per tacere  della violenza domestica) perchè un uomo non di potere sente il  bisogno di andare a puttane e ancor di più con i trans? (è il nucleo  della storia del film di Ozpetek? In fondo è una storia di corna!) e  perchè per un uomo ancora sesso è potere, sicchè per un uomo di potere  è ovvio che mignotte (vari tipi) (con o senza coca) siano quasi una  logica estensione, un corollario come l’auto blu? Perché? Marrazzo le  ha chiamate “sue debolezze”, ossia elementi della sua personalità e  della sua vita intima che sente di non saper dominare e che lo  travolgono, inconfessabili e che non gli hanno permesso di comunicare  con nessuno, men che meni con la moglie , la donna che aveva scelto  nella vita: da qui un grande senso di insicurezza e soprattutto solitudine. Perchè?” Ecco, a questo si tratterebbe di dare una risposta, credo.

    (wertlos, ma tu sai come mangio?)

  52. @ viola

    Non scriviamo cose affrettate. Non esiste l’uso del corpo dei gay.
    Esiste invece l’uso del corpo della donna nel regime mediatico italiano. Uso che non necessariamente ha a che fare con lo sfruttamento della prostituzione.

  53. Il quadro delle responsabilità dei carabinieri cambia di ora in ora, vedremo cosa esce.

    Quello che vorrei dire, però – adesso che il discorso si è fatto ripetitivo perché tutti abbiamo detto, ripetuto e ribadito le nostre posizioni – è che non tutto è marcio.

    Ricordiamocelo, non tutto è marcio.

    Perché se cominciamo e convincerci che tutto è marcio, come mi pare stia emergendo da alcuni commenti, siamo già finiti e non ha alcun senso parlar di morale.

    Marrazzo si è dimesso ( o sospeso, adesso non voglio fare questioni di lana caprina), e dalla scoperta della faccenda si è dimesso in fretta, scandali che toccano i singoli ce ne sono in tutti i paesi, nell’Inghilterra dalla schiena dritta i deputati facevano la cresta sulle spese, per non parlare degli scandali sessuali che anche lì hanno dilettato e/o fatto inorridire i cittadini. La politica non è superiore a niente, è lo specchio della società. Non tutta la società è marcia, perciò non tutta la politica è marcia.
    Ci vogliono buone regole di comportamento senza illusioni di purezza, ma anche senza deliri catastrofici, perché anche il sospetto continuo è devastante, esattamente come la caccia all’immoralità.

    Scusate il tono un po’ declamatorio:-)

  54. ah sì? e le pubblicità di D&G, quelle di Armani, la splendida foto di Mapplethorpe usata per un profumo della Diesel? e le chiacchiere da spogliatoio riportate sui giornali su calciatori e/o sportivi? e gli ammiccamenti tra designer e creativi? e comunque la prostituzione – quando è subita com’è nella maggioranza dei casi – è *uso* di corpi, di chiunque essi siano -);

  55. @ Marco Rovelli

    Nella tua analisi c’è un equivoco di fondo. Andare con prostitute, che siano transessuali o meno, non è una cosa da rivendicare.

  56. AMA, e chi l’ha detto? Si potrebbe sostenere, e c’è chi lo fa, che è comunque una libera decisione e una libera scelta di due adulti consenzienti. Per dire, andare con le prostitute, fino a qualche decennio fa, era perfettamente normale e ammesso – per quanto stesse entro un regime di doppia morale. Se invece non sei capace di rivendicarlo, allora viene per me meno quella continuità necessaria.

  57. Le classi dirigenti sono corrotte per definizione.
    Questo non vuol dire rassegnazione.
    L’esatto contrario, casomai.
    Parole, parole, parole, analisi colte e di tutto rispetto.
    Mi guardo attorno: il popolo tace.
    Questo il vero dramma.
    Morale, doppia morale, tripla e quadrupla.
    Le gente sta zitta e cerca il potente di turno al quale raccomandarsi.
    E questo è.
    Coscienza civile, zero.

  58. @ Marco, sì, Sereni aveva fatto la domanda delle domande, e non era il solo a interrogarsi, e in una poesia, addirittura!, sulla condotta etica di “uno di sinistra”. C’era anche quel folle di Fortini che, pensa che assurdità, pretendeva che prima di ogni dibattito politico pubblico ciascuno dichiarasse il proprio reddito, tanto per capire il “pedigree” dei vari locutori. Ma tutto questo apparteneva al secolo scorso. Roba da dinosauri. Poi è successo che, con il crollo d’un muro marcio da un pezzo, s’è buttata via l’acqua sporca (il comunismo reale) col bambino dentro (l’ideale comunista). Da allora, esorcizzato il comunismo, screditato il socialismo, e nemmeno di socialdemocrazia si parla più almeno dai tempi di Occhetto, la “sinistra” s’è buttata alla ricerca del nuovo, illudendosi di toglier voti alla destra, assorbendo tutto e il contrario di tutto. E, per farla corta, questi sono i “logici” risultati e le “naturali” conseguenze.
    C’è però un secondo aspetto, non meno inquietante. E’ il fatto che il depistaggio politico che induce la gente, i giornali, ecc. a parlare di “faccende di letto” dei politici anziché di altro, lo conducono sempre i servizi (deviati o meno), certo, dietro in-put di qualcun altro. Guarda caso, proprio quando nel governo c’è un clima di far west e resa dei conti, viene fuori il caso Marrazzo. E ciò fa pensare che a un certo livello le cose si sanno da sempre, che il “caso Marrazzo” sia solo la punta di un iceberg, e che venga “scoperto” solo quando l’imperatore lo vuole. Ma anche questa: roba vecchia.

  59. Del post di Rovelli condivido ogni singola parola, e pure le virgole!

    Ronald Laing diceva che “Si HA BISOGNO di verità. Verità e realtà talvolta paiono virtualmente indistinguibili, separabili talaltra, ma sempre intimamente connesse. Quel che è deve includere il mio ambiente e, per vivere correttamente, i miei geni hanno bisogno di sapere quel che è.”

  60. @ Rovelli

    Ho apprezzato il tuo post, molto, soprattutto nelle intenzioni.

    Resta il fatto che se sei sposato con due figlie, perché ti professi cattolico praticante che si riconosce nel modello tradizionale di famiglia, non hai da rivendicare nessuna frequentazione di puttane.

  61. Vengo allora al tuo secondo aspetto, che io non ho considerato, ed è assolutamente vero. L’uso che si fa di tutto questo. E’ giusto dirlo e farne pure oggetto di battaglia politica, questo lo dò per scontato. Così come bisogna parlare di quello che hanno fatto le “forze dell’ordine”, come dice Piero (la cosa non mi stupisce mica ahimè). Mi era parso però importante fermarsi su uno degli aspetti che questa vicenda porta con sé.

  62. @ sergio falcone

    Senti, i politici italiani monopolizzano arbitrariamente gli spazi mediatici per autopromuovere i loro “oggetti di scambio”, questo la gente lo sa. Anche se la classe dirigente resta sostanzialmente corruttibile con una certa facilità, non può essere ricattata per un filmino con tanto di trans. C’è una soglia oltre la quale non si può andare. Per non destabilizzare la tenuta del sistema. Fosse anche clientelare

  63. Ares, io vedo morale ed etica molto ben distinte, e ho tentato di articolarne la differenza… Si tratta semplicemente di sostenere le proprie posizioni e di non lavorare su un doppio regime di verità, tutto qui.

  64. Ah si, questa cosa l’ho sentita di sfuggita mentre pranzavo in un baretto, in video c’era un certo Signorini che affermava di aver rifutato di acquistare il video.. hahahahhaha è grottesco.. Marrazzo si è quindi rivolto al detentore dei poteri mediatici per venir fuori da questa storia illeso…°_° che ingenuità!.

  65. Da un punto di vista personale, lasciando in secondo piano le questioni oggettive e morali, di questa vicenda mi colpisce soprattutto:

    Il personaggio Marrazzo, che si atteggiava a simbolo vivente della moderazione, della morigeratezza. Ricordo le interviste, lui era tutto casa, lavoro e famiglia. Anvedi.

    Le menzogne goffe, il tentativo di negare l’evidenza. Ma come fa un professionista che amministra una Regione (e vi assicuro che, lavorando in un ente locale, so quanto è complessa la macchina amministrativa) a essere così maldestro?

    Il sospetto, che deve essere accertato, che andasse agli appuntamenti hard con l’auto blu. Un capolavoro di imbecillità, se questo è vero. Altro che senso di responsabilità ecc. Se è vero, è un’idiozia che rasenta il cinismo, o l’onnipotenza. Vuol dire causare danni incalcolabili alla propria coalizione.

    Insomma, una storia triste e squallida, da chiarire una volta per tutte e poi da dimenticare.

  66. @ Baldrus: mah, più che idiozia (del resto un presidente di regione deve pur avere una minima intelligenza politica, per quanti suiggeritori abbia) , direi che forse ha a che vedere con il senso di intoccabilità, strafottenza e arroganza inclusi, ossia quella vertigine di onnipotenza (anche se in sedicesimo) che dà il potere. Eppoi: qual è il profilo e lo spessore politico d’un chicchessia Marrazzo? Pressapoco zero. ..azzi di chi ha voluto privilegiare la notorietà mediatica d’un candidato (per rastrellare più voti, oramai è questo il vangelo) a discapito della sua ossatura politica. Amen.

  67. Oh Gertrudo :-D Ma io son contentissimo che siano andati in 3 milioni a votare alle primarie; peccato non fossero 5: almeno uno in più delle ultime primarie del Uolter. O sbaglio? e a casa mia 3 è il 25% in meno di 4 :)
    A me, che abbiano affondato Marrazzo perché transeggiava, non me ne potrebbe fregare di meno, cavolacci suoi, compresa la morale, la moglie, le figlie e tutto il resto (dovessi raccontare una parte minima dei ‘personaggi’ incontrati nei vari casinò, più di 20 anni di onorata carriera, e dei giri a contorno, altro che Marrazzo eheheheh). Mi interessa invece capire, per esempio, dove caspita ha trovato, il Marrazzo, i soldi necessari per pagarsi (da abitudinario, così pare) i suoi appuntamenti e per pagare i ricattatori. Vabbé che noi, da dementi, accettiamo di strapagare i nostri politici, ma sono sempre un bel pacco di soldi: da dove venivano?

    Il denaro si deve seguire, mica la morale. Chissenefrega della morale; quella ce l’hanno tutti… quando sono squattrinati :D:D:D

    Blackjack.

  68. Poi, Gertrudo, se vogliamo buttarla sulle previsioni politiche, tu con le tue fonti e io con le mie, accetto scommesse di qualunque importo sulla tenuta di Berlusconi (anche nel caso di elezioni anticipate) [io utilizzo, come fonte, le previsioni dei bookmakers londinesi, mica quelle di partito, anche perché quando scommetto, preferisco vincere…].
    Approfondendo, il vero argomento è la tenuta di Tremonti: lo vogliono fuori, per accontentare gli elettori in vista delle regionali, le solite regalie, ma non possono farlo perché il “mondo finanziario” attribuisce alla presenza di Tremonti un valore (soldi, parlo di soldi) alto e, all’orizzonte, non c’è nessuno con carisma sufficiente per sostituirlo.
    Oddio, uno ci sarebbe, Draghi, ma miseria ladra: spero che arrivi San Giorgio e lo stenda prima. Sarebbe come costruire un’autostrada a 20 corsie per i “privatizzatori” dell’ultima ora.

    Come vedi, Gertrudo, abbiamo opinioni diverse, formate a partire da fonti diverse. Dai, butta lì la scommessa che ci si diverte :-)

    Blackjack.

  69. Gertrudo; dai, visto che ci sono, ci sbatto un commentino anche sulla conferma di Bersani. Ma ti pare un partito che vuole cambiare quello che, a fronte di una candidatura PULITA e di indubbio prestigio MORALE, come quella di Marino, va a rileggere il solito politico? Ma dai. E Bersani, secondo te, è l’uomo che dovrebbe guidare la riscossa e far cadere Berlusconi? Sì, nell’ottavo sequel di Harry Potter quando Voldemort, risorto dopo la sconfitta e convertito al bene, elargirà tutte le sue conoscenze ai babbani e fulminerà i politici del centrodestra con il solo sguardo (elettori compresi) ahahahahaha

    Ma vaaa… oh, il 25% in meno di elettori alle primarie e mi parli di successo? Fossero stati il 50% cosa diventava? Un trionfo? Vabbé che la saggezza consiglia sempre il classico “pochi ma buoni”; epperò con la saggezza e i proverbi, mica si vincono le elezioni.

    Blackjack.

  70. o Nero, ma la giocata di servizi, mica male, eh? tu da giocatore professionista come la definiresti? e non si tratta solo di soldi… un approfondimento interessante nell’articolo di Lorini, sul “primo amore”

  71. @alcor
    “La politica non è superiore a niente, è lo specchio della società”.
    credo che le cose si siano rovesciate e ri-formulerei così:
    “La società (cioè noi) non è superiore a niente, è lo specchio della politica”.
    credo che occorra prendere atto di questo: è la politica che, grazie ai media di cui dispone, “produce” la società che la vota e non il contrario.

  72. stacchetto

    per temptative

    Quanti cavalli hai
    tu seduto alla porta
    tu che sfiori il cielo
    col tuo dito più corto
    la notte non ha bisogno
    la notte fa benissimo
    a meno del tuo concerto
    ti offenderesti se qualcuno
    ti chiamasse un tentativo

    Ed arrivò un bambino
    con le mani in tasca
    ed un oceano verde
    dietro le spalle
    disse “Vorrei sapere
    quanto è grande il verde
    come è bello il mare,
    quanto dura una stanza,
    è troppo tempo che guardo il sole,
    mi ha fatto male”

    Prova a lasciare le campane
    al loro cerchio di rondini
    e non ficcare il naso
    negli affari miei
    e non venirmi a dire
    “Preferisco un poeta,
    preferisco un poeta
    ad un poeta sconfitto”
    Ma se ci tieni tanto
    puoi baciarmi ogni volta che vuoi

    :) la funambola

  73. “Uno dice che male c’è a organizzare feste private
    con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?
    Non ci siamo capiti
    e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?”
    DA INNERES AUGE DI BATTIATO

    è la spettacolarizzazione della politica, bellezze!
    il candidato (e di conseguenza l’eletto) deve essere PULITO. o almeno sembrarlo

  74. Robuglietto (giochiamo entrambi con i nomi, dai che è divertente); la “coincidenza” della palazzina in via “tavolino dei fantasmi” 96, scusami della scarsa o nulla modestia, mi ha generato immediatamente un’esclamazione: “Ma allora è anche pirla!” :D
    Che altro vuoi che ti dica? Che questa sinistra “all’amaretto di saronno” ha abdicato a favore di candidati d’immagine che si dichiaravano cattolici? Che oltre che cattolici sono quanto meno sprovveduti? Che in questo paese, come in altri e poco cambia, è semplicissimo conoscere i vizi delle persone? Che le deduzioni di Lorini possono esser giuste, ma anche sbagliate? [un luogo, una volta bruciato, difficilmente si ricicla, ma qui siamo in italia e non si butta via niente, come per il maiale…] Che un politico dovrebbe almeno conoscere le vicende di via “tavolino dei fantasmi” 96 e girare al largo? Che Lorini, non so se fa il giornalista o l’opinionista, dovrebbe, se fa il giornalista, andare in via “tavolino dei fantasmi” 96 e farsi magari raccontare dagli inquolini i nomi di tutti gli altri vip che frequentavano la zona? Che potrebbe essere un modo per depotenziare altri ricatti e, al tempo stesso, farci divertire per un paio di anni?

    Dimmi, Robuglietto: cosa vuoi che ti dica?

    Blackjack.

  75. Robuglietto, mettiamola così, visto che di ipotesi si viaggia. E se a far fuori Marrazzo fosse stata la sinistra stessa, alla ricerca di un agnello sacrificale da utilizzare per continuare la campagna anti Berlusconi? Dici che è un’idea poco complottista? Che ci vuoi fare, la sinistra, nei suoi lunghi anni (così come la destra, ma con metodi diversi), ha dimostrato di saper fare questo e altro ancora. Dai, dai; ci si fa un bel libro e lo si intitola: la TranSenna :-)

    Ecco, bisognerebbe decidere chi mettere da una parte e chi mettere dall’altra: bel problema :-D

    Blackjack.

  76. “Il denaro si deve seguire, mica la morale. Chissenefrega della morale; quella ce l’hanno tutti… quando sono squattrinati”.

    ‘Ammazza oh, Bleccjecche, come sei intelliggente…
    Me fai venì er dubbio: forse io c’ho ‘na morale perché nun c’ho n’euro? Nun c’avevo pensato… E poi, me sa che c’hai raggione… E che so tre (3) milioni de italiani?
    Nun so mica tre (3) milioni de persone: so gnente…
    E c’hai raggione, io a matematica so sempre andato male… C’hai proprio raggione… Tre milioni fa zero: mo me torna mejo.
    E poi, che so dieci (10) milioni de la popolazione che stanno su er limite de la fame?
    Ce stanno “le previsioni dei bookmakers londinesi”, voi mette…
    Er “carisma de Tremonti”, anvedi…
    Che mo ce spiega che er posto fisso è ‘na garanzia de stabbilità…
    E quell’altro, dietro, er Presidentucolo: sì, sì, c’ha raggione, è vero… è ‘na garanzia de stabbilità…
    Du’ ggeni…
    ‘ammazza, come semo sistemati bbene…
    Qui manco se va più ar cinema: nun c’è più bisogno.
    Poi c’è sta internet, ce sta Bleccjecche, che me fa ride, ce stanno quelli che dicono cose (de sinistra?) tipo che l’importante è nun farse beccà, che ce vado a fa, ar cine.

  77. @helena, che tu ci creda o no, ho sperato fino all’ultimo che vincesse Marino. Però la speranza è un conto, le scommesse un altro: la vittoria di Bersani era data molto meno che alla pari (nel senso che pagava pochissimo). Bleahhh :-)

    Blackjack.

  78. Mi fa piacere e ringrazio Franz K. per aver ricordato di chi è figlio il politico in questione. Jo Marrazzo era un grande giornalista, uno dei primissimi ad analizzare il fenomeno camorra dal punto di vista culturale e denunciare i legami della nuova criminalità con la politica. Oggi sarebbe sotto scorta. Anzi oggi sarebbe morto di crepacuore vedendo che razza di coglione ha messo al mondo.

  79. Eddai Gertrudo, ma possibile che, una volta esauriti gli argomenti, inizi a menartela con il romanesco? Mica diventano più intelligenti le affermazioni :-)
    Tre sono sempre meno di quattro e, ribadisco, questi tre (milioni di elettori) hanno dimostrato scarsa lungimiranza e riconfermato chi li ha portati al macello negli ultimi 15 anni, scartando l’unica persona seria e credibile del gruppo.
    Per me è un’occasione persa e ti lascio sventolare gli stracci quanto vuoi: sempre un’occasione persa rimane. Peccato.

    E ora, dovete pure cuccarvi il Marrazzo, e iniziare a porvi anche problemi morali: ma che pallosi che siete :-)

    Blackjack.

  80. Nooooo Blackjack… vuoi direee, che la sinistraa, ha sguinzagliato i suoi magistrati per indagare su Marrazzo, una volta trovato il motivo di scandalo, ha fatto in modo che dei carabinieri lo ricattassero costringendolo , in questo modo, tra le braccia del nano magnate della comunicazione Italiana..in modo che, quest’ultimo impietosito, fermasse ogni tentativo di pubblicazione.. per poi sputtanare entrambi ?!?

  81. Beh, Ares, continuiamo il divertimento e proviamo a mettere in fila qualche elemento; relativo all’ultima sparata, ovviamente.
    Dunque, ammesso che sia opera dei “servizi cattivi”, a dirigere il COPASIR (l’organo di controllo parlamentare dei servizi) ora c’è Rutelli.
    Mi pare molto poco credibile che una simile storia, nota praticamente a tutte le principali testate da almeno un mese, possa sfuggire al COPASIR e quindi a Rutelli e quindi al PD. E Rutelli ha una doppia fonte a disposizione: COPASIR e la moglie giornalista. Eppure, così almeno pare, il PD non fa nulla per supportare Marrazzo (lo considerano già perso?) ed è Berlusconi che, un mese fa, lo avvisa della faccenda.
    Quindi: la dirigenza del PD ne è a conoscenza (tramite Rutelli e tramite gli agganci nei giornali) e Marrazzo tramite Berlusconi. Diamo ora per scontato, per un attimo, che Marrazzo non sia così incapace come invece pare e poniamoci una domanda: perché, pur essendo a conoscenza dell’indagine, e avendo disseminato prove a tutto spiano (leggi assegni per pagare gli incontri), inizialmente nega?
    Un comportamento da vero imbecille, a meno che, qualcuno (e il qualcuno per me non può essere altro che il partito), non gli avesse promesso di difenderlo e di negare: “Nega tutto che ci pensiamo noi!”.
    Ok, solo un’ipotesi, ma allora perché nega sapendo che NON può negare perché le prove esistono? Vuol farsi del male da solo?
    Soprattutto: perché, essendo a conoscenza del fatto da almeno un mese, non ha preso le misure alla faccenda e si è lasciato beccare completamente impreparato? Mi pare veramente strano; non sarà un genio, il Marrazzo, ma non mi sembra nemmeno l’ultimo dei pirla.
    Su chi pensava di poter fare affidamento? Forse lo stesso Rutelli?
    Chi candiderà, il PD, alle prossime elezioni regionali? Magari lo stesso Rutelli? Probabilmente Veltroni?
    Confidava forse in un aiuto? Quale tipo di aiuto? Da chi?

    Scusami, ma c’è molto che non mi quadra, nell’atteggiamento di Marrazzo. Un mese è lunghissimo e c’era tutto il tempo necessario per smontare questa faccenda prima che emergesse: perché non è stato fatto?
    La sinistra è proprio così allo sbando dal non riuscire a gestire una simile faccenda, come fece per Sircana? Non poteva, magari con un minimo di preparazione, trasformarla in una bandiera per il sostegno ai movimenti gay? Magari ai DICO?

    Magari ai non-DICO e stiamo tutti zitti, che c’è un posto nuovo da andare ad occupare? :D:D:D

    Blackjack.

  82. La cosa comincia a spiegarsi
    “La famiglia è la sua vera grande passione. Ha tre figlie: Giulia, Diletta e la più piccolina, Chiara. Con loro e con Roberta, la donna della sua vita, passa tutto il tempo libero.”
    mi pare che sia stato vittima di se stesso

  83. Vorrei anche farti notare che, circa un mese fa, ha iniziato ad attenuarsi la “character assassination” a carico di Berlusconi, con il richiamo alla moderazione da parte di Napolitano. Pura coincidenza anche questa?
    Per chi crede alle coincidenze sì :-)

    Blackjack.

  84. Ares; per chiudere: ma hai letto che razza di attacco, l’Avanzo moralista (ahahahahahahah), ha portato a Marrazzo dalle pagine di Repubblica?
    Miiiiii: una vera e propria fucilazione. E il Manifesto? L’hai letto?
    Sai che a me, essere senza morale, hanno fatto venire la pelle d’oca quei due pezzi? Mi sono apparsi, per un attimo, come le propaggini iniziali di un tentativo di “moralizzazione forzata di stato” di staliniana memoria, oppure, per non negare nulla a nessuno, un ritorno del sano vecchio maccartismo. Mi sembra già di leggere i prossimi manifesti elettorali: “Movimento eunuchi per la politica: basta trombe, d’ora in poi solo gorgheggi!”

    Dovesse passare questa “tendenza” sarei rovinato, non da solo però, credo :-D

    Blackjack.

  85. caro marco, ho apprezzato piuttosto il commento delle 13: 48, del post che mi sembra davvero troppo esigente e pretenzioso, come se una persona fosse obbligata, solo in virtù del suo specifico orientamento sessuale e delle sue vicende personali e private, ad un di più di coerenza, esposizione, coraggio, trasparenza, orgoglio, rivendicazione,azione politica…rispetto a un altro. non concordo sull’onere che dovrebbe gravare sull’ uno a fronte, a questo punto, per logica conseguenza, di un’indifferenza, astensionismo, disinteresse, almeno comprensibile, nell’altra categoria. Non sta scritto da nessuna parte che tutti i gay o bisex o chi va a trans o quello che vuoi debbano essere in prima linea ed esporsi di più più di un etero qualunque che mette le corna alla moglie con un’altra donna, per dire, e che spergiurerebbe sui suoi lombi pur di non confessare ed essere intralciato infastidito ostacolato impeniserito dandosi ai giochi… Perché per “coerenza”, pretendi il capro? o che il capro si sacrifichi da sé per i diritti umani? se la persona in questione non aveva alcun interesse a sposare la causa del capro, ma a vivere un’ordinaria vita borghese e meschina, fatta di menzogne, come quelle di chiunque altro, perché la cosa ti disturba o ti sembra meno accettabile rispetto a un altro?
    non mi piace neanche il discorso di tash o simili che si dichiarano irritati per aver sprecato un voto… a quanti si lamentano di aver fatto la fila a vuoto ai seggi scusate tanto- vi direi- se la mia vita privata è finita su tutti i giornali, in bocca all’ Italia intera e praticamente non ne ho più, dal momento che tutti sanno tutto o credono di sapere tutto di me, giudicano, assolvono, condannano, perdonano….come se ne avessero diritto o fossero autorizzati, ma da cosa? da un ics a matita su un foglietto? questo dovrebbe spossessarmi di un’identità, una vita privata, ah questo significa degnamente rappresentare?
    sul fatto poi che tutto questo non dovrebbe accadere e non accadrebbe se tutti facessero coming out, se tutti la smettessero con le ipocrisie con cui si costruisce/seppellisce l’Italia e la vita di ciascuno…questa è tutta un’altra questione, un pochino più complessa da affrontare, ma se dovessi dire proprio solo 2 parole, nonostante abbia sviluppato un odio viscerale nei confronti degli uomini, in questa fase della mia vita, direi: è colpa delle donne, ve le meritate tutte le vostre corna perché non volete accettare la realtà, credete nelle favole e le favole NON esistono….voi volete le menzogne e chi ve le serve su un piatto d’argento…eppure, nonostante tutto, mi chedo: forse, non ha diritto ognuno a credere a babbo natale se è ciò che preferisce, che lo rende felice? non è forse libero ognuno di giudicare da sé la dose di verità e di cecità in grado di tollerare e rinunciare al resto?
    infine, è inutile star sempre a scandalizzarsi sulla natura dell’uomo o viceversa, gravare sulle spalle di uno solo, povero martire e capro, la sovversione di una società che dalla nascita, per definizione, ha sempre dovuto fondarsi sulla repressione degli istinti, perché è solo sulla loro deviazione, inibizione, regolamentazione, strumentalizzazione…che essa può prosperare. Allora, prima di cominciare un discorsone del genere, sugli istinti dell’uomo, il desiderio, le convenzioni, i patti, i contratti, i giuramenti, l’onestà, l’ipocrisia, la repressione e tutto il resto… bisognerebbe riprendere in mano Marcuse, e subito dopo penso, ma se ha fallito pure il ’68….cosa potremmo mai fare, noi, qui, così, adesso?

  86. cara Maria, a quello che ho già detto posso solo aggiungere che non mi sento rappresentato da una classe politica che fa vanto e marketing politico della “famiglia” e nel suo privato perpetua il “supplemento osceno”. Questa è la classica, vecchissima dinamica del potere che rifiuto. L’esposizione appartiene a tutti, e tanto più a qualcuno che sceglie consapevolmente di prendere parte alla politica – e incommensurabilmente di più da uno che teoricamente starebbe dalla parte della trasformazione della società.

  87. “Eddai Gertrudo, ma possibile che, una volta esauriti gli argomenti, inizi a menartela con il romanesco?”.

    Una volta esauriti gli argomenti, Blackjack? Ahahaha… Sei incredibile… (come già in volta precedente, nota bene: non è un complimento).

    Bene, bene… Mi pareva di aver capito che l’italiano non ti andasse… Scrivi: “sparata per sparata; tanto vale sparare bene”. Sono d’accordo: nel senso che secondo me le spari grosse, non molto diversamente, mi pare, dal Presidentucolo piduista pluri-indagato e dal ”carismatico” Tremonti che ti piacciono tanto.

    *

    E intanto che Marrazzo si è autosospeso, che le indagini sono in corso, che il Presidente del Consiglio “nell’avvertire Marrazzo diede garanzie sul comportamento dei media di sua proprietà. In particolare di quelli riferibili alla Mondadori” (s.p.s.p.= sono personalmente senza parole…) e che le sparate le hai sparate bene (liberissimo)… Ti rispondo con Bersani:

    “Berlusconi e Tremonti vengano in Parlamento a parlare della crisi, possibilmente in modo non onirico […]”.

    “In modo non onirico”, si capisce? E’ italiano.

    Saluti, ti lascio al tuo “Speciale 007” su Marrazzo, Blackjack. :-)

  88. Si valuta assai poco, qui, che il detto Marrazzo si sia “autosospeso”, e non è una questione di lana caprina.
    Io non ho mai sentito parlare di autosospensioni.
    Ma è contemplata l’autospensione dalle vigenti leggi o è un excamotage per prendere tempo?
    Mi sembra un ulteriore presa per i fondelli.

    Cioè, metti il caso che io sia un insegnante che tira un pugno in faccia ad un allievo, é possibile che io mi autosospenda?
    Sono un giudice che in aula sputa sul viso di un imputato è possible che io mi autosospenda?
    O è piuttosto il preside o l’autorità giudiziaria che mi denuncia, e quindi, i attesa di giudizio vengo sospeso?
    Non avrebbe dovuto dare le dimissioni? No?
    No.
    Lui si autosospende.

    Come sempre tanti pesi diversi, tante misure,
    in base al potere d’acquisto.

    Aggiungo che il chiaro commento di paolino riferentesi al gravissimo fatto dei quattro carabinieri ricattatori, e con ingenti patrimoni, non è stato degnato di attenzione per restare sul discorso dei principi generali.

    MarioB.

  89. marco, però adesso generalizzi, o pensi davvero che tutta la classe politica italiana sia fatta di ipocriti?

    Io non credo alla divisione netta tra cittadini di luminosa probità e coerenza da una parte e politici tutti marci dall’altra, è un quadro ridicolo, oltre che semplicistico

  90. però parli di “classe politica” se dici io ( e sono d’accordo, anch’io dico io) specifica anche nell’altro campo.
    Adesso ho visto l’articolo di Saviano , l’ho solo cominciato, perché ho la pasta sul fuoco, ma se quello è l’inizio, non ci sto, la generalizzazione non serve a nessuno, dire tutto è mafia è dire niente è mafia

  91. Masturbatio grillorum. Allo stadio puro.

    E ci si dà dentro con foia – nei commenti. Con guanti di feltro similcilìcio.

    Intanto il programma del rìder maximo, sì proprio lui, il del-fin(i) del lìder macsimo, è già pronto. La s’ignora l. trucco dixit (cfr. RP h 20.00 et sg.): ci confronteremo con le forze parlamentari che hanno cultura di governo (!).

    Ah sì???

    Messaggio per i tremmilioniogiudilì: preparatevi a un’alleanza coi cuffari.

    Eh sì, strategia d’otrefuà: un marrizzo in cambio di tanti bei casini…

    Etica? Morale?

    A…………….

  92. Gertrudo, mi piace discutere con le persone intelligenti e dotate come te. In parte ti risponde MarioB. Sulle affermazioni oniriche di Bersani, beh, lo lascio al suo, onirico, sogno di andare al governo e, se pensi di essere veramente così preparato (dopo aver stroncato l’unico che avrebbe potuto dare un senso a questa sinistra, Marino), attendo la tua puntata sulla durata del governo Berlusconi. Il resto sono solo ciance: metti qualcosa sul tavolo, io non ho alcun problema a coprire.

    Oppure hai paura e non sei così sicuro delle tue fonti e delle tue certezze? :-)

    Blackjack.

  93. no, mettiamola sul verso dell’uomo della strada, sul verso mio, che sulla strada viaggio, lavoro, mangio e impinguo le cassse dello stato….
    marrazzo è prima di tutto un personaggio pubblico in quanto è stato abbastanza in televisione, ed è anche un politico (ma chi cazzo lo sapeva, io scemo di turno, no!), e adesso lo beccano che si accoppia con trans rasati di fresco, il che significa, io, uomo della strada lo posso dire, che tanto attivo non era era, ma de gustibus; mi dispiace più per i figli che per la moglie, che da consolarsi avrà già da tempo trovato.
    ma voialtri, che siete l’ultima speme per una cultura umanistica almeno apparentemente di sinistra, in italia, state dando l’ultima mazzata agli ideali libertà e onestà. cos’altro ci rimangono? a questo povero frocio represso l’hanno ricattato, mica s’è fottuto so0ldi altrui.
    ma dove volete andare tutti? al grande fratello del parlamento? quello è un girone dell’inferno! pazzi!

  94. Si vede benissimo.

    Il ricorso a certi termini è peggio del palloncino alcolometrico.

    Il tuo tasso è altissimo.

  95. – Ipocrisia?

    Ma cosa tracanni, metanolo?

    – (La purezza non è sempre diplomatica)

    Ma di cosa cianci? Sembri un salvini qualunque appena uscito da una bocciofila padana.
    Ti rileggi almeno prima di schiacciare l’invio?

    “si accoppia con trans rasati di fresco”

    “tanto attivo non era”

    “la moglie, che da consolarsi avrà già da tempo trovato”

    “questo povero frocio represso”

    Non perderti d’animo, esiste anche l’Alcolisti Anonimi, lì ti danno una mano.

  96. scusate, non ce l’ho più fatta a seguirvi, da un certo punto in poi non ce l’ho più fatta, magari perchè, come dice qualcuno…pure io c’ho le bollette da pagare e non c’ho tempo.

    ancora oggi morti nel canale di sicilia, scorie e respigimenti, patti siglati per rimandare indietro persone come fossero avanzi di produzione, mano d’opera che non ci serve più…e poi centinaia di lavoratori (nostrani doc sigh) licenziati, piccole industrie che chiudono allo stremo delle forze e grandi industrie che delocalizzano…quante oggi? bohhhh
    forse anche oggi ci sono stati morti sul lavoro, non lo so, non c’era spazio per queste cose, visto che trans e zoccole occupano tutte le pagine in maniera very bipartisan.

    nel frattempo…ci occupiamo di mani di vecchi o nuovo che avanza similrmente arrapati che accarezzano giovani tette o turgidi culi brasileiri.

    carabinieri banditi chissà se in proprio o manovrati da burattinai

    marrazzi timorosi diddio, ligi al partito e alla chiesa e a veltroni, che però il nano l’aveva avvertito e non ti faccio andare su “chi” e “vattelapesca”

    poi, successone alle primarie del piddi e il premier c’ha la scarlattina.
    minchia notizione!!!!!!!! tuttapposto paisà

    che sia l’ennesima strategia per mettercela nel culo?
    nuove armi di distrazione di massa?
    in maniera diversa non saprei dirla.
    scusate la grossolanità, ma di poesia me ne viene fuori poca a sto momento!

    ps il problema è che in italia ci si debba occupare di simili *puttanate*, magari tirando fuori i “servizi” di famiglia, per apparecchiare o sparigliare la tavola.
    c’è da riflettere…e non solo (aimhe) sulle zoccole e i trans, credo che il problema sia molto più serio e mefitico, molto più radicato e in metastasi

  97. piccola postilla, che potrà sembrare contraddittoria:
    sono in piena sintonia con il pensiero di marco rovelli, credo solo che sia troppo in là….
    per ora questa è la squallida realta che vedo, ma ben venga guardare oltre e sperare in diverse visioni e coerenze

  98. A Marco Rovelli.

    Quello che mi colpisce – nella discussione – è la “difesa dal basso” di chi “in alto” abusa del proprio potere; si crea da sé “privilegi” che tutto a un tratto sembrano dover essere “diritti”. Diritti che appunto, in basso, sono negati. Diritto alla sopravvivenza, al lavoro, alla dignità.

    *

    “Gertrudo, mi piace discutere con le persone intelligenti e dotate come te ecc.”.

    Oh Blackjack, ma tu guarda le sorprese… Non credevo che ti piacesse discutere con una persona come me, tra l’altro mediamente intelligente e mediamente dotata (nel frattempo sono tornata Gertrude: quella che scrive in italiano; quello che scrive in romanesco a metà è Gertrudo, non ti confondere…), giacché tu non discuti, ma sposti sempre il discorso e/o lo rovesci… Niente di nuovo o di particolarmente elastico, o interessante o particolarmente difficile da capire, come sai (o dovresti, almeno, sapere; benché, pensandoci meglio, non saprei, francamente, umanamente, che cosa augurarti, se di saperlo bene o di non saperlo affatto). Sono, in ogni caso, le basi, piuttosto rigide, banali e triviali, del Berlusconismo (l’altra faccia del Leghismo). Da studiare e combattere in ogni dove e in ognuno di noi, a partire dai tre anni di età fino ai cinquanta circa, quando l’elasticità, è cosa che tutti possono notare anche in famiglia, vede l’inizio di un restringimento sensibile… Lo so, è un programma lungo… Tu ne sarai molto probabilmente, per ragioni anagrafiche (se ho indovinato grosso modo la tua età), nonché per ragioni non-ideologiche tue, ossia di Berlusconiano convinto-non-convinto, quindi di Berlusconiano autentico, d.o.c., fuori. Perciò non mi resta, infine, che augurarti… Sogni d’oro. :-)

    *

    A Stalker.
    “forse anche oggi ci sono stati morti sul lavoro, non lo so”.

    Sì, tre morti sul lavoro. Mi pare.

  99. qui, le donne, le femmine, qui in questi pensieri dico, qui le donne da che parte stanno?
    perchè non sento sguardo differente, diverso, necessariamte diverso dallo sguardo maschile?
    perchè si tenta di giustificare l’ingiustificabile? perchè le donne parlano lo stesso linguaggio degli uomini?
    maria dice che è colpa delle donne ed io la seguo su questa provocazine e rilancio: le donne hanno un grosso potere in mezzo alle gambe, e pare che lo gestiscano male, molto male, proprio come il maschio gestisce il potere politico: male, molto male.
    ma la parola “potere” può accompagnarsi con la parola “bene”?

    dietro un grande uomo ci sta sempre una grande donna…certo, dio li fa e poi li accompagna o anche: non ci si piglia se non ci si somiglia.
    dietro agli ometti di potere, ci stanno donnette che adorano il potere
    dietro un “puttaniere”ci sta una mamma, una sorella, una zia, un’amica
    dietro una velina, una escort, una giornalista de grido, una deputata celodurista, una donna con le palle, ci stanno mamme, nonne , zie, amiche, sorelle, conoscenti, colleghe
    insomma le donne mica sono angeli? ci hanno un sesso le donne
    le donne stanno davanti dietro e pure de fianco?
    ma:
    non si accorgono di nulla, non vedono, non sentono, non parlano, si sentono vittime e quando potrebbero parlare perchè hanno fatto “carriera”, parlano come gli uomini di genere maschile.
    le donne dovrebbero parlare con quello che hanno in mezzo alle gambe, dovrebbero osare un pensiero radicale!
    machiavelli ci aveva una mamma?
    comunque baci e comunque alle donne che il genere maschile, ora, mi sta troppo sul cazzo.
    la funambola

  100. funambola
    ci sono donnette che aprono le gambe e omuncoli che gliele fanno aprire, o se vuoi il contrario.
    ci sono donne che non apriranno mai lei gambe e uomini che non chiederanno mai loro di farlo.
    il problema di questa italietta anni cinquanta è che sta passando tutto e il contrario di tutto, nell’indiferenza generale.
    una piccola minoranza e sbigottita, la stragrande maggioranza è indifferente
    hai visto mai me ne venisse qualcosa???
    e ora…pubblicita….

  101. (non entro nel merito del discorso che non condivido
    a maria (anche se non è affatto detto che la moglie non sapesse niente e in ogni caso si. la colpa è in ogni caso delle “donne”, pensa che qualcuno ha pure scritto che marrazzo “andava a trans” perché destabilizzato da una moglie forte, professionista emancipata:), regalo con piacere la maglietta delle scosse eclettiche cogito ergo single. alla fu (ciao!) chiedo se è pronta ad ascoltare la voce che hanno in mezzo alle gambe brenda e natalie (a tutti, mi raccomando, attenzione, trans non è sinonimo di puttana) ciao.

  102. ciao funambola, dietro ogni grande uomo c’è uno zaino. (a.b.)
    sorry, but:
    tempt, v.t. [O.Fr. tempter (Fr. tempter), < L. temptare, tentare, to try, prove, test, incite, intens. of tendo, tentum, to stretch; same root as Gr. teinō, Skt. tan, to stretch. Taunt is of the same origin.] to entice to an act which is evil, immoral or unwise; to entice to something wrong by some specious argument or inducement; to seduce; to invite or allure; to try to entice or persuade; to try the patience of or provoke; to put to a test.
    piesse, temptative è aggettivo
    :))

  103. Mentre da cattolico condanno Marrazzo, da laico lo assolvo (almeno finché non emergeranno reati da lui compiuti).

    Ci siamo dimenticati delle battaglie civili.
    Che cosa è oggi la morale per un laico?
    Che significa che un uomo pubblico non ha diritto alla sua vita privata? Che cosa dice la Costituzione?

    Troviamo nell’art.28:
    “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
    In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.”

    e nell’art. 54:
    “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
    I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

    Dunque, la domanda che ci dobbiamo fare è questa: Marrazzo ha svolto le sue funzioni pubbliche con disciplina e onore? (Per inciso, faccio rilevare che si parla di onore e non di morale).

    Fino ad oggi sembra di sì.
    Lo Stato si limita opportunamente, e non a caso, a chiedergli conto nell’ambito delle sue funzione pubbliche proprio perché la nostra Costituzione è laica (e non cattolica).

    Il discorso che vorrei fare qui però sarebbe troppo lungo e ha occupato vari post sul mio blog (fra poco ne farò uno su “Marrazzo e la Costituzione laica”), ai quali rimando per gli approfondimenti, scusandomi:

    Piero Marrazzo e Silvio Berlusconi
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=7344

    Veronica Lario e la signora Marrazzo
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=7372

    Il sesso in politica
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=7401

    Marrazzo e la ricattabilità
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=7430

    Marrazzo come Leone
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=7439

  104. Oggi a prima pagina su Radio3 ha telefonato una persona transessuale FtM per dire con molta dignità che ‘transessuale’ non è sinonimo di ‘prostituta’, come invece appare dall’espressione “andare a trans” usata comunemente come sinonimo di “andare a puttane” (che si intendono di sesso femminile) – ce lo mostra anche Helena che scrive interpretando il senso comune:
    “Ossia: se vai a trans o a puttane, se magari pure ti carichi con un tiro di coca, devi NON FARTI BECCARE.”

    Questa persona aveva 43 anni, ha raccontato qualcosa della sua vita in diretta: ha un lavoro normalissimo, ha perso ovviamente il precedente, è continuamente oggetto di discriminazione. La giornalista Concita De Gregorio ha ascoltato, ha fatto una domanda a sproposito chiedendo chiarimenti sulle tariffe delle prostitute, e poi come per miracolo è apparso nelle sue parole il sostantivo “persona”. Era la prima volta che lo usava durante la rassegna stampa. Forse in quel momento essendo, per così dire, faccia a faccia con una transessuale, per pudore è ritornata a un linguaggio adatto a un essere umano.

  105. Onestà (dal latino honestas) indica la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a princìpi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta l’astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita ed all’ambiente in cui si vive.

    L’onestà si contrappone ai più comuni disvalori nei rapporti umani, quali l’ipocrisia, la menzogna ed il segreto.
    In molti casi la disonestà si configura come vero e proprio reato punibile penalmente, ad esempio nei casi di corruzione e concussione di pubblici ufficiali.

    L’onestà ha infatti una importante centralità nei rapporti sociali e costituisce uno dei valori fondanti su cui si fonda lo stato di diritto.

    Ci insegna Wiki..

    Dove ha sbagliato Marrazzo? Indovinate.

  106. Se è minacciata la privacy personale, e non c’è legame con la sfera pubblica, e l’unico modo di proteggerla è dire fischi per fiaschi, io giustifico la ‘disonestà’ ritenendola una scelta personale legittima, anche se sarebbe sempre meglio non praticarla.
    Questo è il principio che stava alla base dell’assoluzione da parte del Senato nel caso Clinton.

  107. mi dispiace, ma il fine non giustifica i mezzi, ed io non giustifico nessun tipo di disonestà, non lo faccio per un uomo *qualunque* figuriamoci per un politico.

  108. andrea, se guardi bene nello stesso mio commento c’è un uso di “trans” che non è sinonimo di “transessuale che pratica la prostituzione”.
    Non è solo drammatico che nel linguaggio comune “trans” equivalga a prostituta, ma anche la discriminazione base per cui spesso finiscono per diventarlo.

  109. alcor: se io andassi a trans e in pubblico condannerei il malcostume avrei una doppia morale. se io mantenessi una famiglia tradizionale e poi mi facessi i miei affari altrove, magari con un’altra famiglia, avrei una doppia morale. la doppia morale riguarda il singolo, i suoi doppi comportamenti. se dico che io e marrazzo non siamo uguali di fronte alla morale pubblica non credo di dire una sciochezza: anzi.

  110. Helena è un’ovvietà, è assodato che se la prostituzione è così diffusa tra le persone transessuali è perché sono emarginate.
    La loro emarginazione la costruiamo alacremente e continuamente: non riconoscendo la loro identità di genere (uso costantemente falsato del maschile al posto del femminile per MtF e viceversa per FtM); facendoli equivalere a prostitute (quindi trasformando un dato statistico in ‘essenza’ che è il motore del ragionamento razzista); giudicandoli/le in base a nostri tabù estetici arbitrari; non riconoscendo pienamente il diritto al nome eccetera…
    Se uno studioso esaminasse i discorsi prodotti intorno al caso Marrazzo, la maggior parte degli intellettuali/giornalisti si rivelerebbe per quel che è: persone con una buona dose di ignoranza e pregiudizi, convinte di essere corrette.
    Ti faccio solo un esempio a mio parere da voltastomaco: su Repubblica la transessuale con cui ha avuto l’incontro Marrazzo è stata definita “il suo compagno”. E’ così difficile rispettare l’identità di genere di una persona? No non costa nulla, e non farlo produce un danno enorme. Da qui il voltastomaco.

    Detto questo, io senza avere attrazione per corpi transessuali, in perfetta amicizia insomma, preferirei mille volte passare del tempo con l’ultima delle trans che si prostituiscono piuttosto che con un letterato o giornalista sapientino.

  111. oddio, sì, transessuale non è sinonimo di prostituta, certo. per i lavavetri del linguaggio (dunque rompipalle non autorizzati) posso dire che esiste anche il contesto nel quale avviene una certa discussione. non si parla di eva robins (che fa l’attrice) ovviamente. occhio al monossido di carbonio…

  112. Guarda, essere considerato un “lavavetri del linguaggio” per me è un grande onore. Essere uno scrittore che non sa usare le parole, quello sì è un problema.

  113. Non ho nessun problema ad ammettere che non merito medaglie per atti civili, non faccio granché.
    Quindi va benissimo, a fronte di quel che ho detto qui, la definizione di “rompicoglioni” o “lavavetri del linguaggio”: serve tenere i piedi per terra, e a mantenere viva l’attenzione su quello che leggo.

  114. Franz
    lavavetridellinguaggio mi mancava, rompicoglioni no:)
    guarda che però la questione è davvero importante, anche e forse soprattutto in questo contesto.
    ciao

  115. certo barbieri, tu tieni l’attenzione attenta sparando sul pianista. prima o poi finirai le pallottole; su di me sono “rimbalzanti”, comunque.

    cara gina, non si puo’ e non si deve, a mio avviso, essere originali in tutto. la scrittura è fatta di alti e bassi, soprattutto non deve essere monocorde e monocromatica. a barbieri piace il monocromo, a me piace mettere insieme l’invenzione col vieto, il suo opposto. so che il discorso è importante, e ho detto la mia. cerco la pulizia morale di chi ci governa, non del parabrezza della mia auto linguistica.

  116. Franz, ho scritto
    “a tutti, mi raccomando, attenzione, trans non è sinonimo di puttana”, e non per essere originale e/o monocroma e/o rompicoglioni e/o lavavetridellinguaggio. E’ la prima cosa che ho notato, dico la confusione tra le due cose, quando ho letto pezzo e commenti. Si potrebbe forse chiamare deformazione professionale. E si, era un warning, che ho tentato di condividere senz’astio. amen:)
    ciao

  117. ciao gina :)
    io sempre in ascolto sono :
    se poi brenda e natalie sono tue amiche, non posso che fidarmi, per la nota proprietà transitiva :)
    ciao temptative aggettive e ciao stalker è bello scambiare pensieri fra donne
    :)
    baci
    la funambola

  118. Franz usare ‘trans’ come sinonimo di ‘prostituta’ – e forse anche ‘prostituto -‘ fa vomitare. Su questo non c’è nulla da aggiungere.

  119. la fu

    o matu
    o cèu
    a senda
    a escola
    a igreja
    a desonra
    a saia
    o esmalte
    o espelho
    o baton
    o medo
    a rua
    a bombadeira
    a vertigem
    o encanto
    a magia
    os carros
    a policia
    a canseira
    o brio
    o noivo
    o capanga
    o fidalgo
    o porcalhao
    o azar
    a bebedeira
    as pancadas
    os carinhos
    a falta
    o nojo
    a formusura
    viver

  120. Quel semplice elenco di parole, tratto da ‘Prinçesa’ di De Andrè, entra nella vita di una persona transessuale per restituircela nella sua umanità. Commuove e crea fratellanza. Quello è il compito di uno scrittore.

  121. che noia. “il compito di uno scrittore è creare fratellanza e commuovere”. ma davvero? e chi lo dice? un cantautore sopravvalutato?

    ma fatemi il piacere. siete due lavavetri, non ci sono dubbi. fa vomitare il vostro attaccarvi alle parole, il vostro razzismo al contrario. la maggior parte dei trans pare siano dediti alla prostituzione. pare. detto questo, non ho voglia di scrivere “massimo rispetto” come un coatto intellettuale. perchè se dico “massimo rispetto” implicitamente metto uno steccato psicologico tra “noi” e “loro”. il “massimo rispetto” che devo a un trans lo devo anche a una puttana, a un vigile urbano e allo stesso marrazzo, che almeno lui s’è dimesso, come titola oggi il manifesto.

  122. Ma qui Franz non si parlava di ‘rispetto’. Certo che il rispetto umano è dovuto alle persone che esercitano la prostituzione, ci mancherebbe che non fosse così.

    Qui si sta parlando delle persone che per ignoranza o cattiveria usano “trans” come sinonimo di “prostituta” creando il presupposto per una discriminazione sociale che dovrà essere affrontata da tutte le persone in transizione, anche giovanissime, ragazzi e ragazze che potrebbero essere i nostri figli a cui è stata diagnosticata una disforia di genere.
    Tutte cose che evidentemente sfuggono agli scrittori sapientini, ma tranquillamente alla portata delle persone di buona volontà.

  123. Sul compito di uno scrittore, Franz, puoi non essere d’accordo con me sul fatto che debba restituirci un’idea dell'”umanità” delle persone, come puoi non essere d’accordo sul fatto che lo scrittore utilizzi un armamentario simbolico che ci tocca non solo attraverso concetti e percetti, ma anche attraverso affetti.

    Però non puoi non essere d’accordo che compito dello scrittore sia perlomeno usare correttamente le parole.

  124. ma che cosa hai scritto? sei/ siete malati di politically correct, forse avete la coda di paglia, a furia di blaterare dai vostri salotti radical chic senza fare concretamente nulla. quale è il compito di uno scrittore? puo’ averne diversi. la più parte non ha compiti, si disimpegna, come ben sai. io non mi pongo il problema: non mi metto davanti al computer come per sostenere un esame d’ammissione ai “santi subito” da vivi; cerco di fare meglio che posso, seguendo l’ispirazione e un’idea forte di base, per arrivare alla meta. quale? raccontare una storia che non sia illeggibile.

    sull’uso corretto delle parole posso dirti che sei fuori strada. è come se io volessi insegnarti a fare il bravo “statale”.

  125. (franz! Io preferisco le ronde del piacere. Quindi:
    la sfilza di paroline era per la fu, che transitivamente piacciono a tutte e due i due che l’hanno scritta. Più in generale, però, per proteggersi dagli attacchi che piovono da terra e cielo
    l’ombrello è davvero utile ciao (vado ad appostarmi a un semaforo:)

  126. franz
    è uno sproposito mi appello al sindacato:)
    la fu (la ggiusta e vvera)
    mica ho capito fino che non ho visto il commento al post di sopra (a prescindere da come io possa pensarla sulla spinelli barbara della stampa (ha un’omonima di tutt’altra pasta)) e forse non ho capito nemmeno ora, ma mi sa che ti han fottuto:) il nick. Capita (anche a me, qui, è capitato e sicuramente capiterà ancora). s-lingua

  127. no cara gina,
    amica mia virtuale, non fare dietrologia, non fare del complottismo, non fare…:)
    non mi hanno fottuto il nick, ci stanno fottendo, ci dettano l’agenda dei pensieri, ci fanno tifare come negli stadi, ci stanno solo fottendo la capacità di fare due più due.
    se non capisci io posso tentare di spiegare meglio i miei pensierini, basta che tu chieda e basta che io abbia tempo e voglia :) di risponderti.
    intanto Stefano Cucchi è morto massacrato in carcere per detenzione di sostanza stupefacente (pochi grammi di maria)
    (Aldo Bianzino, Federico Aldovrandi, Marcello Luzi, Stefano Frapporti……………………. ………………………………………………………………………………)
    sono molto stanca
    un bacio
    la funambola

  128. La fu
    mi ha lasciato perplessa il bacio, che è sempre in prova, e il vaffanculo alla spinelli, piuttosto indecoroso per una…signora:). Però poi vedo che non ti han censurato, e nemmeno hanno alzato il cartellino rosso, e/o giallo (a proposito di tifoserie:).
    Sui dettami d’agenda con me sfondi porte aperte, la barbara spinelli di li sopra tra l’altro è tra le cariaitdi figa dotate disponibilissime a cavalcar l’onda retorico maschio moralista di partito puah, con tanto di solerti riproduttori/riproduttrici del verbo (come se lei e quelle come lei non avessero abbastanza spazio a disposizione sul mainstream, megaphonate (okkio al capello:) che manco il papa in piazza sanpietro) ecco. Resta in auge la pratica del lancio a me tanto cara. Qui dalle mie parti una politica di spicco ha osato intervenire in piazza e si è vista tirare addosso degli stivali. Stivali da lavoro, stivali da contadini, 150 chili l’uno mica quelli da pioggia della chicco. Ecco. Per la spinelli immagino una gragnuola di pecore sfatte, strafogate da un campo abusivo di maria o che ne so, una sperticata di faraone impagliate. O forse una mitragliata rigorosamente retorica di gambali da mistress con anca artificiale della bauer incorporata. Corpi contundenti, la fu!. io intanto mi proteggo con l’ombrellino:)
    baci

  129. di Porpora Marcasciano (da Il Manifesto)

    Da quattro giorni il telefono del MIT (Movimento Identità Transessuale) squilla in continuazione. Giornali e televisioni nazionali e locali continuano a chiedere informazioni, confidenze, dichiarazioni sul caso Marrazzo.

    L’Italietta del gossip, quella piccina piccina impregnata di moralismo e molto poco di moralità ha bisogno di sbranare qualcuno. E la “bassa politica” che di quella italietta è prodotto e soprattutto produttrice, si scatena.

    Il paese degli ipocriti, quello del “si fa ma non si dice” sembra scoprire l’acqua calda, si scandalizza, si incuriosisce, si incazza perché quel politico compra prestazioni sessuali con i nostri soldi, ma soprattutto le compra dalle transessuali…quel’horreur!

    Perché è su questo che si è puntata l’affaire Marrazzo, sul fatto che lui abbia tradito non solo il popolo ma soprattutto i suoi valori, anzi per essere più precisi il suo valore assoluto e cioè l’essere maschio! Nell’immaginario collettivo colui che va con una trans, va con una “non donna” deludendo, tradendo, rompendo quel patto sociale che nel privato pochi, anzi pochissimi, riescono a osservare alla lettera ed è proprio una questione di lettera, perché una A oppure una O fanno la differenza.

    Ho preferito non andare in nessuna trasmissione televisiva, troppe urla, poco ascolto e soprattutto perché interessava poco il mio sguardo sul fenomeno, mi si chiedeva invece, sempre e comunque, di raccontare la mia storia, esattamente come al Grande Fratello.

    Se ci fossi andata e mi avessero lasciato lo spazio mi sarebbe piaciuto rivolgere agli italiani la seguente domanda: di chi sono tutte quelle macchine che di sera, e non solo, si aggirano nelle strade in cerca di acquisti? Chi consulta le migliaia di annunci che ogni giorno compaiono su giornali e siti? Chi sono i clienti?

    Basterebbe un veloce sondaggio per scoprire che gli italiani alla domanda in blocco rispondono sicuramente non mio figlio, ne mio padre, ne mio marito, ne il mio fidanzato!

    E da dove e da chi arriva la richiesta visto che è proprio e solo quella che stimola l’offerta? Domanda lecita, perchè alla storia delle caramelle non ci crede più nessuno!

    Nonostante il consistente giro di vite del famoso Pacchetto Sicurezza, la prostituzione, lungi dall’essere eliminata, si è trasformata, si è spostata e ricollocata, aumentando il suo volume invece di diminuire.

    Quella transessuale resta fiorente a riprova che esiste una consistente domanda che ne la morale, ne la legge, ne le regole possono intaccare perché essa corrisponde al desiderio e, ci piaccia o no, il desiderio nella nostra società diventa consumo!

    Ci si scandalizza che una trans brasiliana si prostituisca? E cos’altro potrebbe fare in un mondo in cui tutte le altre porte sono chiuse?

    Voglio essere più provocatoria e chiedere cosa potrebbe fare una trans con una ottava di seno, labbra provocanti, glutei straripanti? La bidella, la badante o magari la lavavetri? Se ha costruito il suo corpo per essere una bomba di sesso e per vendere prestazioni sessuali, forse, liberi dal pregiudizio, dovremmo riconoscere quell’aspirazione come legittima piuttosto che stabilire dove e come dovrebbe collocarsi!

    Ma in Italia un riconoscimento di questo tipo è pura utopia! Come pura utopia sembrano essere diventati i diritti civili e la dignità delle persone transessuali, in un paese che risulta essere al primo posto nel mondo per omicidi transfobici, ma quella è un’altra storia, perché all’Italietta non interessa, vuole sapere piuttosto cosa ha trovato in loro Marrazzo o Lapo Elkan….indovina indovinello?

    Chiaramente Lapo e Marry e solo loro, sicuramente non mio marito, mio figlio, mio padre ecc’etero ecc’etero!

    Sarebbe stata la stessa domanda, magari articolata meglio, che avrei voluto porre a Ida Dominijanni lunedi sera all’Infedele di Lerner quando ha dichiarato che un (sottolineo il maschile) transessuale è un uomo che si maschera da donna. Per tutte/i noi non è stato bello. Diciamo che da lei ci si sarebbe aspettato altro.

    Può darsi che il femminismo della differenza faccia chiudere gli occhi su quello che non è donna, ma sinceramente non credo si tratti di una maschera, piuttosto del contrario. Come dire che i neri sono bianchi un po’ abbronzati perché si parte comunque da un modello.

    Il mondo transessuale/transgender lo scorso anno si è riunito in un importantissimo seminario di tre giorni nella campagna toscana per approfondire la questione dell’identità, quella della costruzione di senso in un mondo il cui senso è quello vetero/patriarcale e la delicata questione delle parole che ci nominano, perché in un mondo che ti annulla è difficile trovare le parole per dirsi, raccontarsi, ribadire all’italietta ipocrita che prima di essere mostri siamo favolose, oltre ad essere prostitute siamo anche altro e soprattutto che siamo persone portatrici di diritti e degne/i di rispetto.Marrazzo si ritirerà in un convento, ma noi restiamo su questa terra perchè qui vogliamo vivere e viverci bene!

    Porpora Marcasciano

  130. cara ciceta , lasciati chiamare così, affettuosamente così :)
    guarda cosa ho battuto per te

    “chi arrivasse, grazie a un’immaginazione traboccane di pietà,
    a registrare tutte le sofferenze
    a essere contemporaneo di tutte le pene
    e di tutte le angosce di un istante qualsiasi
    -supponendo che un simile essere possa esistere-
    sarebbe un mostro d’amore e la più grande vittima
    nella storia del cuore.

    ma non occorre che ci figuriamo
    una simile impossibilità.
    basta soltanto procedere all’esame di noi stessi
    praticare l’archeologia dei nostri allarmi
    se andiamo avanti nel supplizio dei giorni
    è perchè niente ci può fermare all’infuori dei nostri dolori

    quelli altrui ci sembrano giustificabili
    e tali da poter essere superati
    noi crediamo che gli altri soffrano perchè non hanno abbastanza volontà
    coraggio o lucidità.
    ogni sofferenza che non sia la nostra ci pare legittima
    o ridicolmente intelleggibile

    se così non fosse, il lutto sarebbe la sola costante
    nella mutevolezza dei nostri sentimenti

    ma noi portiamo soltanto il lutto di noi stessi

    se potessimo comprendere e amare
    l’infinità delle agonie che si trascinano intorno a noi
    tutte le vite che sono morti dissimulate
    ci occorerebbero tanti cuori
    quanto sono gli esseri che soffrono…

    domani sera te lo finisco, fidati
    un bacio grato
    la funambola

  131. …e se avessimo una memoria miracolosamente attuale
    che mantenesse presenti tutte quante le nostre pene passate
    soccomberemmo sotto un tale fardello

    la vita non è possibile se non grazie alle deficienze
    della nostra immaginazione
    e della nostra memoria

    la forza che abbiamo ci viene dai nostri oblii
    e dalla nostra incapacità di rappresentarci
    la pluralità dei destini simultanei

    nessuno potrebbe sopravvivere
    alla comprensione istantanea del dolore universale
    dato che ogni cuore è fatto solo per una certa quantità di sofferenze

    vi sono come dei limiti materiali
    alla nostra sopportazione
    ciò nonostante
    l’espansione di ogni pena li raggiunge
    e a volte li travalica
    questa è troppo spesso l’origine della nostra rovina

    di qui deriv l’impressione che ogni dolore
    ogni pena
    siano infiniti

    lo sono in effetti
    ma soltanto per noi
    per i confini del nostro cuore
    e anche se queso raggiungesse le dimensioni del vasto spazio
    i nostri mali sarebbero più asti ancora
    poichè ogni dolore si sostituisce al mondo
    e a ogni pena è necessario un altro universo

    la ragione si applica invano a mostrarci
    le proporzioni infinitesimali dei nostri accidenti
    essa fallisce davanti alla nosra proliferazione cosmogonica

    ecco perchè la vera follia non è mai dovuta agli estri
    o ai disastri del cervello
    bensì alla falsa concezione dello spazio
    che il cuore si crea”

    …come promesso, perchè ogni promessa è debito

    ti bacio
    la funambola

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Marco Rovelli nasce nel 1969 a Massa. Scrive e canta. Come scrittore, dopo il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, ha pubblicato Lager italiani, un "reportage narrativo" interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un'analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Sempre nel 2009 ha pubblicato il secondo libro di poesie, L'inappartenenza. Suoi racconti e reportage sono apparsi su diverse riviste, tra cui Nuovi Argomenti. Collabora con il manifesto e l'Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana "Margini a fuoco" insieme a Marco Revelli. Come musicista, dopo l'esperienza col gruppo degli Swan Crash, dal 2001 al 2006 fa parte (come cantante e autore di canzoni) dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d'esordio, gruppo che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista. Nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell'ambito del Meeting Etichette Indipendenti. In campo teatrale, dal libro Servi Marco Rovelli ha tratto, nel 2009, un omonimo "racconto teatrale e musicale" che lo ha visto in scena insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Nel 2011 ha scritto un nuovo racconto teatrale e musicale, Homo Migrans, diretto ancora da Renato Sarti: in scena, insieme a Rovelli, Moni Ovadia, Mohamed Ba, il maestro di fisarmonica cromatica rom serbo Jovica Jovic e Camilla Barone.
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