
Soffrire nei soliti posti
di Ivan Arillotta
Bisogna scrivere. Scrivere sempre. Provare a raccontare fino alla fine. Rendersi conto, in tutta onestà, di non essere riusciti a dire nulla. Bestemmiare e ricominciare da capo. Riuscire a dire esattamente niente. Rendersi conto, con la stessa onestà di prima e accresciuta tristezza, di non aver aggiunto altro che una buona parola, una parola blasfema. Ricominciare da capo, persino più stanchi, umiliati come bestie: uomini, mai. Rendersi conto di essere muti e capire che tutto questo silenzio non è un caso, e se anche fosse un caso si tratterebbe di un caso estremamente fortunato. L’unico caso. Prendere la penna e ricominciare da capo, muti e immobili. Alla fine, in qualche modo e in qualche posto, ci siamo.












