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La città degli impala

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di Gianni Biondillo

Fotografie di Max Franceschini

Sembra un destino, questo mio arrivare ogni volta di notte, in Africa. Intuisco il Lago Vittoria dal punteggiare delle rare luci notturne, poi finalmente sbarco. Aeroporto di Entebbe, antica capitale ugandese, dove tutt’ora risiede il presidente della repubblica. Cambio i miei euro in scellini e mi si riempie il portafogli di pacchi di cartamoneta consunta, indice di una inflazione galoppante, a due cifre. Dappertutto, nella sala d’accoglienza dell’aeroporto, campeggia una pubblicità governativa che chiede agli ugandesi, per lo sviluppo della nazione, di pagare le tasse. Tutti. Trovo la cosa sinistramente familiare.

Libro dei sogni

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di Francesca Matteoni

Per quanto ne sa la mamma, la sua non è l’unica famiglia a cui capitano le disgrazie. Figlie che spariscono nei boschi, figlie che cadono nel giro della prostituzione, figlie che s’innamorano di marinai, figlie che finiscono nelle fauci di lupi. Da piccola, la mamma venne a sapere di una fanciulla graziosissima che fu strappata via dalla vasca da bagno da un grosso uccello pidocchioso; la afferrò con gli artigli e poi, gracchiando allegramente, la portò su in cielo. I genitori della fanciulla lasciarono la vasca da bagno fuori casa, accanto al fienile, nella speranza che l’uccello si annoiasse della compagnia della loro figlia e la riportasse indietro. Ma col passare del tempo la vasca cominciò ad arrugginirsi e a sferragliare nel vento, e qualche volta si vedevano i topolini zampettare lungo il bordo e affogarci dentro.

poesie ::: prose ::: altre

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Daniele Bellomi

Al lavoro

al lavoro, allora, adesso,
in parte sulle informità, col protocollo della spedizione
che non fa mai ritorno oltre il raggio stabilito.

*

al lavoro perché belli
e proni, e per questo dannati, come dipendenti
moderati e umani, plastici, al collaudo, intervenire
docili sempre, a non sbagliare montaggio sul quale
incatenarsi.

*

al lavoro sulle matrici implose
dei conti correnti o dei bilanci mai in grado, mai
possibili al quadrare, tenendo un profilo prudente
nella spesa, mai il successo che rende uniformi
o investe come verbo attivo ma sul finanziario
e non stradale, ma il mai successo, l’interesse
che per nessuno paga.

da >verso. transizioni arte-poesia

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ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA
6 ottobre 2011, ore 17,30 – Milano
Inaugurazione della mostra con reading di
Nanni Balestrini, Mario Benedetti, Biagio Cepollaro, Francesca Genti, Marco Giovenale, Stefano Raimondi, Italo Testa, Mary Barbara Tolusso.
*
da >verso transizioni arte-poesia
dal 6 al 17 ottobre 2011
ex-chiesa di San Carpoforo Largo Formentini 12, Milano
dal lunedì al sabato ore 15,00-19,00

progetto Piccoli Maestri

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domani (4 ottobre) il secondo incontro
per il Progetto Piccoli Maestri sarà
alle 19,30 presso centro Matemù
via Vittorio Amedeo II, 14.

l’isola ferdinandea

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di Graziano Graziani

La definizione di uno stato sovrano è qualcosa che ha a che vedere con la storia delle comunità umane, e come tale non è definito una volta per tutte e in modo insindacabile, ma muta col mutare degli eventi e della storia. Questo processo, inevitabilmente, crea della contraddizioni, delle zone d’ombra – e chi cerca di dare vita a una micronazione lo sa bene, ed è proprio in queste crepe della giurisdizione internazionale che cerca di infilarsi per concretizzare la propria utopia. In fondo non sono estranei ad azioni di questo tipo neppure i governi delle grandi potenze, che quando si tratta di estendere o consolidare il proprio dominio si sentono liberi di proclamare la propria sovranità su qualunque territorio non ricada già sotto l’influenza di altre nazioni. Il che alle volte dà origine a delle dispute internazionali che hanno risvolti decisamente paradossali, come nel caso dell’Isola Ferdinandea, altro eccellete riferimento storico per i pionieri del micronazionalismo.

INTERVISTA A RADIO POPOLARE

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di Franco Buffoni

Nelle scorse settimane un mio post su Outing e Coming Out ha suscitato molto interesse tra i lettori di Nazione Indiana. Più recentemente altrettanto interesse ha suscitato un post di Helena Janeczek sullo stesso argomento. Penso pertanto che qualche lettore possa essere incuriosito anche da una intervista trasmessa sull’argomento da Radio Popolare martedì scorso. Dura dieci minuti. La trovate qui:
http://www.francobuffoni.it/audio_radio_popolare_outing.aspx
e anche qui:
http://www.youtube.com/francobuffoni#p/a/u/0/fkgK0UXtfuM

Buon ascolto, se vi va.

Notorietà del vuoto 3

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8 spunti lucreziani

di Andrea Inglese
4.
Inter saepta meant voces et clausa domorum
transvolitant, rigidum permanat frigus ad ossa,
(I, 354-355)

Ora che senti le voci, che non puoi
non sentire le voci, sempre le voci
si fanno sentire, nei muri le voci
di nuovo tornano udibili, attraverso
tutta la fasciatura d’intonaco, la fibra
di mattone, di ghiaia, di calce, persino
il cemento pieno, armato di ferro
in trame parallele, lascia scivolare
le voci, sono quelle sottili che passano
comunque, latenti, a giacimento,
come se non fossero che bocche
a infrangere i muri, portando quasi
senso, baluginanti, rotte, smorzate,
con delle storie, soprattutto i lamenti,
i vocativi, le minacce, la nenia.

Overbooking – Maurizio Bettini

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Maurizio Bettini, Per vedere se, il melangolo, Genova 2011.


If
di
Gigi Spina
Immaginate un uomo di oltre sessant’anni, Massimo Bartolini, ‘figlio del capitano’, che inizi così il suo racconto: ‘Mio padre abitava in una strada che non esiste più. È scomparsa dopo la guerra, sepolta sotto la costruzione di un palazzo in cemento armato che ha cancellato tutto ciò che c’era prima. Anche la strada’. E poi continuate a immaginare: che a Massimo Bartolini prenda la voglia, un po’ maniacale, di ripercorrere strade e palazzi d’epoca fascista della sua città – alto Tirreno – per scoprire quelli che potrebbe avere frequentato suo padre, magari prima che il cemento armato cancelli davvero tutto. Sì, perché, ‘l’Italia del resto è fatta così, lo scorrere del tempo lascia dietro di sé palazzi di cemento e terrazzi con le scope appoggiate alle ringhiere’.

pop muzik (everybody talk about) #12

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Gennaio / Diaframma. 1989

Bell’inghippo quel comma 29!

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Comma ammazza-blog: un post a Rete unificata
NO ALLA LEGGE BAVAGLIO

da  www.valigiablu.it

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Il lavoro raccontato, a Milano

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Conversazioni in libreria
Il lavoro raccontato
a cura di Biagio Cepollaro

3 ottobre lunedì ore 21.00
Introduzione del curatore al ciclo di incontri
Il blog Nazione Indiana: Antonio Sparzani
La galleria 10.2: Spazio di ricerca e tempo Maria Rosa Pividori

17 ottobre lunedì ore 21.00
La ricerca biologica: Emilio Parisini
Il rebus come arte: Emanuele Magri

31 ottobre lunedì ore 21.00
L’editoria di qualità: Gianni Andrea Semerano
La scuola degli insegnanti: Carmelo Violi

14 novembre lunedì ore 21.00
L’età dell’oro dei centri sociali: Pino Tripodi
Dalla tv alla chat: Marcello Mazzella

Sine die

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di Davide Racca

In memoria di Giuliano Mesa

 

luogo – la notte.

salmastro
e astro notturno –
più lucido
– ora,
più sottile

e …

cosa vuoi dire –
ancora?
cosa cerchi di dire?

Il Cristo zen

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[E’ nata una nuova avventura editoriale: Indiana editore. Sia ben chiaro, con Nazione Indiana non c’entra nulla, ma trovo sincronico che – oltre alla parola “Indiana” – ci sia, nelle prime pubblicazioni previste, proprio un libro di Raul Montanari, “ex-indiano”. Visitate il sito della casa editrice e scopritene la filosofia e gli intenti. Io, nel frattempo, vi pubblico l’introduzione di Raul al suo libro, che uscirà il 12 ottobre. G.B.]
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di Raul Montanari

Quali sono le diversità fra Buddhismo e Cristianesimo?
Se si pensa che ci siano diversità, ci sono. Se si pensa che non ci siano, non ce ne sono.

TAÏSEN DESHIMARU, La tazza e il bastone, storie zen.

Come tutti, ho incontrato prestissimo la parola di Dio, la Scrittura. Molto prima di incontrare non solo le scritture (quelle dei grandi poeti e romanzieri che mi hanno subito affascinato) ma molte cose della vita – accadimenti, misteri, emozioni – di cui la Scrittura mi parlava.

L’ambigua familiarità del “Libro dell’inquietudine”

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di Andrea Inglese

Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, libro postumo e incompiuto, scritto durante l’intera esistenza letteraria di Pessoa, costituisce oggi, indubitabilmente, uno dei grandi monumenti della letteratura della modernità, assieme al Castello di Kafka e all’Uomo senza qualità di Musil. Parlo di modernità, non di modernismo, che riguarda invece l’esperienza di un altro degli eteronimi, Alvaro de Campos, voce importante nel sistema polifonico di Pessoa, ma inevitabilmente più circoscritta di quella di Soares. La portata dell’esplorazione condotta nel Libro dell’inquietudine investe gli ideali e le disillusioni dell’individualismo, ossia di quell’ideologia che si è affermata in Occidente in concomitanza con le forme di vita materiali della modernità, in un arco di tempo compreso grosso modo tra due secoli, tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà del XX(1). Se la voce di Soares giunge a noi così cristallina e familiare, è perché la cartografia dell’io autonomo che delinea – sciolto dalla società, dal mondo e da ogni al di là – costituisce anche i confini della nostra dimora: tutti quanti abbiamo edificato la nostra esperienza del mondo e dell’identità personale sulle orme di Soares.

Nuovi autismi 5 – Le parole dei romanzi

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di Giacomo Sartori

Le persone parlano, parlano, e danno per scontato che tu le ascolti. La quantità di parole emesse sulla terra in un dato istante è impressionante, e se poi come unità di tempo si prende un giorno, o una settimana, si ha la misura dell’assurdità della condizione umana, oltre che della sua insostenibilità ambientale. In certe occasioni, per esempio le cene con invitati o le feste, il parossismo verbale tocca apici difficilmente spiegabili con la sola razionalità. Per fortuna non è però obbligatorio ascoltare tutto quello che dice la gente. Se dio vuole sia la legge che la maggior parte delle religioni, nel caso uno fosse religioso, concedono per questo aspetto la massima libertà. Basta lasciare che le parole ti entrino da un orecchio e scivolino fuori dall’altro, come le palle da biliardo glissano silenziose sul loro campo di battaglia, e poi se tutto

Nel nosocomio

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di Rosaria Lo Russo

Tu che sei nell’alto di Sky, aiutami, Dottor
Casa, fa’ che non mi caccino proprio ora
che non ho più soldi, dal nosocomio, ormai
mi sono affezionato, disinvestirò altri soldi
ma tu aiutami, Dottor Casa, assistimi durante
la colonscopia che ho domani, ho paura, è la
terza, ti mettono un tubo lungo nel culo, mi
vien sempre da vomitare, ma tu, Dottor Casa,
che sei così dolce e spietato, così sicuro di te,
così pazzo e sexy quando zop-
pichi veloce, accorri in mio aiuto prima che
facciano che gli altri in sala d’aspetto fac-
ciano, che mentre mi inseriscono il tubi-
cino gli altri facciano zap-
ping.

Troppo schifo negli armadi

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di Helena Janeczek

Solleva domande la vicenda della lista “outing”, anche se gli elementi che rendono l’operazione ricusabile sono palesi. L’anonimato degli autori, la mancanza di riscontri. Ricorre, anche a sinistra, il richiamo schifato al “metodo Boffo”. Però non è la stessa cosa se un gruppo di militanti rende pubbliche le presunte tendenze sessuali di Caio e Tizio, o se lo fa un giornale nel ruolo di braccio mediatico di Berlusconi. I primi cercano di combattere l’omofobia, il secondo fa leva proprio sulla diffusione viscerale del pregiudizio. Boffo, Marrazzo, Caldoro – finte informative, video gestiti dal capo in persona, dossieraggio. Qualcuno ha detto che toccherebbe alla stampa cogliere lo spunto che, per timore di querele, gli estensori della lista non potevano approfondire.

Dreamwork China

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LEZIONE UE PER POLITICANTI ITALIANI

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di Enzo Cucco

I gruppi politici del Parlamento Europeo: Popolare, Socialista, Liberal-democratico, Verde, Comunista e Conservatore/Riformista hanno depositato il 23 settembre, su iniziativa dell’intergruppo Lgbt al Parlamento Europeo, una risoluzione sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere che rivolge una particolare attenzione alle discussioni che si terranno nella prossima primavera alle Nazioni Unite.
Da sottolineare in particolare l’adesione del gruppo del Partito Popolare Europeo a tale iniziativa, che dimostra come l’ipocrita e omofoba opposizione di PDL e UDC a qualunque iniziativa per proteggere i diritti delle persone Lgbt a livello nazionale sia sconfessata anche dalla linea politica del loro corrispondente partito europeo.