di Maurizio Braucci
Il filosofo francese Henri Lefebvre scriveva già nel 1968 che l’automobile a benzina era un mezzo ormai tecnologicamente superato ma ancora imposto al pubblico per volontà delle potenti lobby dei settori automobilistico e petrolifero. Prova di tale superamento era l’enorme applicazione tecnica sul corpo delle moderne vetture, sempre più veloci, sicure e di bassi consumi, che voleva nascondere la loro povertà tecnologica di strumenti ormai obsoleti. Ogni tecnologia ha dei proprietari, come il caso dei sistemi operativi informatici o degli standard video, e dei gruppi di interesse che traggono profitto economico dalla sua diffusione. Quando una tecnologia, inventata o promossa da un privato, viene adottata da un’autorità, essa diventa una norma e quindi non più affidata alla scelta. Anche la gestione dei rifiuti ha le sue tecnologie, genericamente divise in due: quella industriale, basata su discariche ed inceneritori, e quella ecologica, basata sulla raccolta differenziata, che dal 1997 dovrebbe essere gradualmente favorita per adeguarci alle normative europee.















