Up Patriots to Arts- Festa di Nazione Indiana
Festa di Nazione Indiana
Milano 17-19 giugno, circolo Arci Bellezza, via Giovanni Bellezza 16
Venerdì 17 giugno
21.30 Up Patriots to arts! Amor patrio e lingua materna
con Stefano Zangrando, Igiaba Scego, Azra Nuhfendic.
Nota
di
Stefano Zangrando
Se è vero che stiamo finalmente uscendo dall’incubo videocratico del “diciassettennio” berlusconiano, forse è anche ora di lasciarsi alle spalle alcune categorie e ghettizzazioni che, in questi stessi anni, hanno costituito il controcanto critico e progressivo ai pifferai del populismo xenofobo. Igiaba Scego e Azra Nuhefendic, per esempio, rappresentano senza dubbio quell’arricchimento della cultura e della letteratura italiana che è venuto negli ultimi decenni dalle grandi migrazioni. Ma a volte, come molte altre scrittrici e scrittori di origine straniera, hanno anche patito un’etichettatura che, oltre a valorizzarne l’operato, ha avuto l’effetto di relegarle in una nicchia, culturale e di mercato.
FESTIVAL MIXITE’
di Alessandro Luraghi
Dal 29 giugno al 3 luglio 2011, a Sesto San Giovanni, nell’area un tempo occupata dalla Breda, va in scena la prima edizione del FESTIVAL MIXITE’ a cura della Compagnia Teatrale Dionisi, con la direzione artistica di Renata Ciaravino e Carmen Pellegrinelli: 5 giorni di spettacoli, concerti, incursioni, gastronomia, incontri, attività per bambini, pensieri eter|omo, transgender, femminini, carcerari, periferici.
“Mixité” è una parola francese che significa mix, mescolamento, miscuglio. E’ usata in differenti contesti (nella sociologia, negli studi sulla multi-etnicità, negli studi di genere, nell’urbanistica) come termine che indica “inclusione nella differenza” in opposizione alla separazione-segregazione.
Playlist
di Nevio Gàmbula
“… niente di personale …”
Gianfranco Ciabatti
Signori,
sono felice di potervi sottoporre all’attenzione la mia personale playlist. La sua elaborazione ha richiesto molti anni: di disco in disco, di concerto in concerto, il piacere sottile dell’ascolto mi ha spinto verso una quantità incredibile di suoni e di ritmi. È stata l’unica vera mia ossessione: ascoltare, ascoltare, ascoltare … Il mio corpo esigeva una musica.
Vengo da una condizione dove la musica era un lusso. In casa, l’unico disco disponibile era la colonna sonora di Zorba il greco, di Mikis Theodorakis; c’erano anche alcune audio-cassette di Maria Carta e di ballo sardo. Mio padre, operaio Fiat, tra le pause del lavoro ascoltava le musiche della tradizione sarda; mia madre, invece, come la maggior parte delle casalinghe, si limitava a quelle trasmesse dalla radio.
Bibliodiversità in biblioteca (Monza)
CATALOGO DI POESIA
bibliodiversità in biblioteca
a cura di Antonio Loreto
BIBLIOTECA SAN ROCCO via Zara, 9 MONZA – Tel. 039.2007882
Quarto e ultimo appuntamento venerdì 17 giugno ore 21.00 con Andrea Inglese (Parigi) “Inventari”
I BAMBINI
di Sciltian Gastaldi
I bambini. Tantissimi i bambini. Ecco qual è l’aspetto che più mi ha colpito dell’Europride 2011. Il più partecipato Gay Pride della storia d’Italia.
Vado al Gay Pride dal 1994, ossia da quando se ne organizzano in Italia (a parte l’anteprima dell’associazione Fuori negli anni Settanta a Torino), e ho visto crescere e cambiare questa manifestazione di anno in anno. All’inizio eravamo quattro gatti, per lo più terrorizzati dalle telecamere e dalle macchine fotografiche dei giornalisti presenti alla manifestazione. Eravamo adolescenti, o comunque giovani. Molti di quei quattro gatti non avevano fatto alcun coming out (il dire di sé al mondo) con le proprie famiglie, e farlo sapere alla mamma e al papà tramite il Tg1 non sembrava il modo migliore di mettere in tavola il discorso.
Costruire nel costruito

Architettura a volume zero
CAMERINO Palazzo ducale, 31 luglio – 4 agosto 2011
XXI Seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana – Camerino 2011
Costruire nel costruito … costruire il presente sul passato, senza ipotecare l’avvenire, unendoli senza distruggerli entrambi. (A. Sartoris)
Conservazione e rinnovamento dell’edilizia storica
Costruire nel costruito non vuol dire rinunciare all’architettura anzi, è proprio dal confronto fra nuovo e antico che si enfatizza l’intensità espressiva dell’uno e dell’altro; sia negli interventi conservativi in cui prevale la cura nel salvaguardare i caratteri e le matrici formali degli edifici, con materiali, tipi e tecniche costruttive conformi, che nelle ristrutturazioni in cui presentare con sincerità forme, materiali e tecnologie proprie della contemporaneità come espressione di una rinnovata urbanità, comunque in equilibrio con il paesaggio urbano conformato.
POLITICHE COMUNITARIE
di Lavinia Rivara
Non è solo la legge sull’omofobia a preoccupare i custodi del matrimonio e della famiglia eterosessuale. Un altro allarme è scattato in questi giorni nella maggioranza, ed è stato tanto forte da portarla ad uno scontro con l’Unione europea. Il Senato ha infatti bocciato il regolamento con cui il Consiglio europeo vuole risolvere i problemi patrimoniali dei coniugi o delle “unioni registrate”, che esistono in ben 14 Stati su 27. L’obiettivo dell’Ue è risolvere i problemi delle coppie “internazionali” (formate cioè da persone appartenenti a due paesi europei diversi) in caso di separazione o decesso di uno dei due partner. Si tratta di 300 mila matrimoni ogni anno su 2 milioni e 400 mila (il 13 per cento) e di 40 mila unioni su 200 mila: il 20 per cento.
Poiché in alcuni Paesi europei la legge ammette le unioni e anche i matrimoni tra gay, il centrodestra ha subito alzato le barricate.
MORATORIA SULLE ENORMITA’
dI Piergiorgio Paterlini
Ma da quando tutte le opinioni sono rispettabili?
Dopo l’evidenza, dopo l’errore e l’orrore, ci sono idee che il consesso civile mette fuorigioco per sempre. Con o senza scuse nei confronti delle vittime, ma fuori, senza ritorno. E che ci sia sempre qualche spiritosone che ci prova, non per questo si ricomincia tutto daccapo, e non ci si ritiene per questo meno democratici, anzi.
Quando qualcuno se ne esce con la faccenda che l’Olocausto non c’è mai stato, non è che ci mettiamo a discutere con lui o proviamo a convincerlo con le buone. Ne siamo indignati, offesi, scandalizzati.
Insomma, dopo un tot – ma a volte sono secoli – su alcune enormità scatta, se dio vuole, la moratoria.
Non è che se qualcuno oggi se ne uscisse con la teoria che i negri sono bestie, Porta a porta farebbe una bella puntata con Crepet e la dottoressa Matone davanti al plastico della capanna dello zio Tom.
E dai, su.
Basta dunque anche con le cazzate sull’omosessualtà. Che ne abbiamo le palle piene, per dirla tutta. Fine. Stop. Tempo scaduto.
Note per un diario parigino
da Chiunque cerca chiunque
di
Francesco Forlani
Terzo capitolo
La bonne
Il diciassettesimo porta sfiga. Se ci fosse un comandamento numero diciassette sarebbe: gràttati ogni volta che incontri qualcuno. E’ un quartiere middle class e neutro come una saponetta Mantovani. Neutro che ti lascia addosso un profumo di inconsistenza. Perfino il mercato della Rue de Lèvis sembra abitato da cose così. Courgettes da classe moyenne, ananas in finto pelle, pomodori Aiazzone, e un odore di burro che non ti molla le narici manco se anneghi in una bacina d’olio extravergine del Salento. Il diciassettesimo è così. Tra il sedicesimo figa e il diciottesimo sfigato. Ora volete mettere il fascino di uno sfigato con uno così. Perfino nel Monopoli francese non c’è una cazzo d strada del diciassettesimo. Ieri leggevo Perec che infatti si ricorda, eccome se non si ricorda, l’Avenue de Breteuil, verde, settimo Arrondissement, Avenue Henri-Martin rossa, sedicesimo, Avenue Mozart ancora sedicesimo, arancio. Georges Perec aveva vissuto la maggior parte della sua vita a Belleville, ventesimo arrondissement, colore viola. Ecco perché dovevo assolutamente cambiare quartiere.
FESTA DEL NOVANTATRE – IN DUE MOVIMENTI
a cura di Biagio Cepollaro e Paolo Gentiluomo

LIBRERIA POPOLARE DI VIA TADINO
via Tadino 18, Milano
Primo movimento:
13 giugno 2011 ore 21.oo
L’antologia del Gruppo 93
a cura di Angelo Petrella ─ Intervento di Antonio Loreto
Reading di: Marco Berisso, Piero Cademartori, Biagio Cepollaro, Marcello Frixione, Paolo Gentiluomo.
Secondo movimento
20 giugno 2011 ore 21.00
Poeti leggono il Gruppo 93
Alessandro Broggi, Francesco Forlani, Francesca Genti, Giorgio Mascitelli, Italo Testa.
Contributi in video
Contro ogni damnatio memoriae e contro quel certo gusto di raccogliere testi alla rinfusa e lanciarli come “la nuova poesia”, nasce questa nuova antologia sul Gruppo 93: forse meno gridata, ma sicuramente utile a fare il punto su un “fenomeno” di cui si è parlato troppo e scritto troppo poco. È divertente poter discutere del Gruppo 93 oggi, come di un fenomeno del Novecento da storicizzare ed eventualmente celebrare: tanti e tali sono stati i mutamenti socio-culturali al voltar di millennio, che anche i soli diciassette anni che ci separano dalla conclusione di quell’esperienza sono sufficienti per parlare di “un’altra epoca”.
La punta della lingua 2011
POESIA FESTIVAL (VI edizione)
Ancona e Parco del Conero 14-21 giugno
Programma
venerdì 10 – domenica 12 giugno ANTEPRIMA
Poesia in trasferta
La Punta della Lingua a Cammina cammina
Tappa S. Quirico D’Orcia – Radicofani
altroché fascio littorio
di Alessandro Bertante
“Non si può dedicare un certo numero di anni allo studio dei miti o dei materiali mitologici senza imbattersi più volte nella cultura di destra e provare la necessità di fare i conti con essa.” Con questa netta enunciazione di intenti Furio Jesi, nell’incipit dell’introduzione del suo saggio Cultura di destra, stabiliva da subito il compito e i confini che si era prefissato quando decise di affrontare le pulsioni storiche e culturali che stavano alla base del neo fascismo e della nuova borghesia italiana reazionaria. E non era certo un compito facile, in quanto nel clima di acceso scontro ideologico della fine degli anni Settanta (nel 1979 esce la prima edizione del saggio per Garzanti) il termine “cultura di destra” era considerato come un ossimoro e tutti gli studi sul mito, sul sacro e sul leggendario giudicati materia per ottusi nostalgici in odore di fascismo. Maneggiare quella materia non era facile allora e non è facile nemmeno adesso, per noi che, come piccioni sopra un cornicione, assistiamo attoniti al baratro culturale residuo di quella che è da considerarsi come la fase crepuscolare della televisione commerciale.
Rifiuti: l’incubo del nucleare di Éric Guéret e Laure Noualhat
di Orsola Puecher
Questo documentario francese del 2009, che a suo tempo provocò un grande scandalo, racconta di uno dei più grandi incubi nascosti sotto il tappeto della nostra società: le scorie radioattive che, sparse senza nessuna precauzione dal Niger alla Siberia, sono la faccia oscura del nucleare, mentre industrie e taluni politici lo descrivono come un’energia pulita, controllata, monitorata, priva di ogni impatto sull’ambiente e sulla salute e pericolosa solo in caso di ipotetici statisticamente rari incidenti.
Ingratitudine
[Eccovi alcune pagine di un libro inquieto, Ingratitudine, di Lucio Trevisan, pubblicato da NoReply. Il Romanzo verrà presentato a Milano il 14 giugno presso la libreria Centofiori (Piazzale Dateo 5) alle ore 18,15. Ne parleremo con l’autore io e Marco Rossari. Segue aperitivo. G.B.]
Il diluvio
Dopo di noi diluvierà
Non spioverà, va bene
Noi la fortuna
Degli ombrellai
Chili di liquidi
Dopo di noi
Va bene, come vuoi
dopo di noi
diluvierà, non spioverà
Dopo di noi: il diluvio.
Battisti/Panella, Il diluvio
17 febbraio 1977. Scendo a Roma in treno in una cuccetta pulciosa. Si è sparsa la notizia che il piccì cerca la prova di forza. Per non sporcarsi le mani, vigliaccamente, manda avanti la cigielle e il suo leader più prestigioso. A Roma l’università è occupata. Sei giorni prima la polizia ha ucciso Francesco Lorusso a Bologna.








