(pubblicato sul manifesto, 29/1/2011)
Massa è una città di confine che addensa da sempre una serie di contraddizioni forti, e spesso in negativo. Guardare quel che avviene in terra apuana credo sia utile a tutti. Negli anni novanta c’è stato un annichilimento radicale di quella che era la Zona Industriale Apuana, in perfetta sincronia con il passaggio epocale dal fordismo al postfordismo. Oggi quelle aree sono state sminuzzate, e a lavorare in molti di quei capannoni ci sono piccole imprese, lavoratori precari, immigrati – oltre che una quota di lavoro nero che in questa provincia non è irrilevante. Disoccupazione, precarietà esistenziale e lavorativa, disagio sociale, sono sempre più diffusi in questa terra, che alla crisi di medio periodo ha visto precipitarsi addosso anche la crisi di sistema che ha travolto tutti.


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