Home Blog Pagina 395

La responsabilità dell’autore: Dario Voltolini

49

[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi, Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti, Franco Cordelli e Gherardo Bortolotti, ecco le risposte di Dario Voltolini.]

Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici, che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?

Ho sempre sostenuto che la nostra narrativa era vitalissima e del tutto non intercettata dalla critica. Ora lo penso ancora, ma vedo segni di involuzione, cioè di ripiegamento della narrativa su stilemi che si pensa garbino alla critica, la quale nel frattempo è scomparsa.

Ti sembra che la tendenza verso un’industrializzazione crescente dell’editoria freni in qualche modo l’apparizione di opere di qualità?

Sì. Le frena nel rapporto con il pubblico, nella diffusione, nella percezione di cosa è importante, ma non nel senso che le tenga necessariamente inedite.

Ti sembra che le pagine culturali dei quotidiani e dei settimanali rispecchino in modo soddisfacente lo stato della nostra letteratura (prosa e poesia), e quali critiche faresti?

Le nostre pagine culturali andrebbero chiuse.

La responsabilità dello scrittore (in tv)

177

"NON C’È PIÙ RACCONTO"

non solo nell’isola

ma anche nella penisola

Grazie Aldo

Enumerazioni

0

CENTRO MUSICA CONTEMPORANEA

FESTIVAL 5 GIORNATE – MILANO

Domenica 21 marzo 2010

Atelier Vivienda, via Murat 84

Ore 19:30

Concerto

1)      Recital pianistico di Lorenzo Meo su un programma di musica contemporanea

2) Enumerazioni

Visione per pianoforte, elettronica live e registrata, immagini proiettate e voce narrante.

Musiche, testi e video di Luigi Pizzaleo

Pianoforte e live elctronics: Luigi Pizzaleo

Voce recitante: Gianluca Gigliozzi

3) Performance multimediale “Atlas Coelestis, la musica e le stelle” Raccolta di composizioni di Giovanni Renzo – concerto per pianoforte, computer e video con animazioni ed immagini legate agli eventi astronomici descritti in ciascuna composizione.

Giovanni Renzo, pianoforte ed elettronica

Ingresso ad invito

Che cos’è Global Voices in Italiano

4

Poco più di cinque anni fa Rebecca MacKinnon ed Ethan Zuckermann cercavano di capire come i blog ed il giornalismo partecipativo potessero favorire conversazioni dirette e più significative tra persone di Paesi diversi, soprattutto al di fuori del mondo occidentale e ben oltre la sfera alquanto uniforme dei media mainstream.

Da un incontro internazionale di tali blogger, tenutosi nel dicembre 2004 presso il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University, prese così le mosse Global Voices Online, network non-profit che dà voce ai citizen media e alle produzioni di cittadini-reporter sparsi nel mondo, selezionandone gli interventi originali e rilanciandoli in articoli in inglese, a loro volta ritradotti in altre 17 lingue, innescando così un circuito di rilanci e conversazioni continue.

L’idea di base è la creazione di una sfera pubblica globale aperta e partecipativa, capace di far conoscere ciò che accade in altri Paesi e tematiche locali, superando le frequenti limitazioni (di spazio, di attenzione e di interesse) delle “grandi testate” invece forza e spazio alla voce di singoli, comunità e situazioni espressa tramite l’uso diffuso, non filtrato dei citizen media. In particolare, si tratta soprattutto di Paesi in via di sviluppo o comunque fuori dal radar mediatico, e di tematiche legate all’attualità, da eventi e culture locali ai conflitti “dimenticati”, dai disastri naturali agli scenari socio-politici, dalla libertà d’espressione al cyberattivismo.

Festa della poesia a Firenze

0

19 e 20 MARZO
Biblioteca delle Oblate
Via dell’Oriuolo 26

FESTA DELLA POESIA

organizzata da
laboratorio nuova buonarrotifirenze poesia

in collaborazione con la rivista SEMICERCHIO

e con la Direzione della Biblioteca

carta st[r]amp[al]ata n.8

12

di Fabrizio Tonello

Il Giornale di lunedì 15 marzo, riferendo in una corrispondenza da Parigi sul risultato delle elezioni regionali, scrive: “In vista delle presidenziali del 2012, Sarkozy deve insomma darsi molto da fare. Rischia seriamente di perdere il posto”. E anche la moglie, aggiungiamo noi: documenti in possesso di Nazione Indiana rivelano che ben presto la compagna Carla Bruni tornerà in Italia. Per fare cosa? Ebbene, sembra che Pierluigi Bersani (supplente di matematica nel liceo svizzero dove la giovane Carla studiava) l’abbia convinta a prendere la guida della Commissione Femminile del Partito Democratico.

Arrivano i mostri!

4

ZIBALDONI E ALTRE MERAVIGLIE
Anno VIII – Quarta Serie, Numero 9

Napoli – Palazzo Reale
22 marzo 2010 ore 17:30

LA FONDAZIONE “PREMIO NAPOLI”
in collaborazione con
“Zibaldoni e altre meraviglie”
QuiEdit Edizioni
Lavieri Edizioni

presenta

“IL BADALUCCO, IL LUNATICO E ALTRI FANTASMI”
– Tre atti e una jam session –

I ATTO
“Il Badalucco”
Gianni Celati legge “I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Edizioni Feltrinelli 2010)

II ATTO
“Il Lunatico”
Ermanno Cavazzoni legge “Il limbo delle fantasticazioni” (Edizioni Quodlibet 2009)

III ATTO
“Altri fantasmi”
Giancarlo Alfano, Gianni Celati, Enrico De Vivo, Domenico Pinto, Massimo Rizzante, Marianne Schneider parlano della collana “Questo è quel mondo” diretta da Enrico De Vivo (Edizioni QuiEdit) di “Non siamo gli ultimi” di Massimo Rizzante (Edizioni Effigie 2009) e della trilogia di Arno Schmidt curata da Domenico Pinto (Edizioni Lavieri)

JAM SESSION
Gianni Celati ed Ermanno Cavazzoni dialogano con il pubblico su “Letteratura e fantasticazione”
IN REPLICA il 23 marzo 2010, ore 17,30, ad Angri (SA) presso il Liceo Scientifico “La Mura”

I 60 anni di Filmcritica (III)

2

[Ricorrono i 6o anni della rivista «Filmcritica», per chi voglia abbonarsi il modulo si trova qui. DP]

Filmcritica ha negli anni più volte invitato studiosi d’ogni provenienza a riflettere sull’immagine. Il caso del filosofo, psichiatra e psicanalista cileno Ignacio Matte Blanco, in Italia alla metà degli anni ottanta, è forse uno dei più clamorosi.
Il testo è tratto dalla sezione Sentire (a cura di A. Cappabianca), pp. 68-79.
(Lorenzo Esposito)

Riflessioni sulla creazione artistica
Ignacio Matte Blanco
n. 365/366, giugno/luglio 1986

Cinema Moralia a Napoli

2

Cinema Moralia
rassegna internazionale di film e video d’autore
promossa dal Teatro Stabile di Napoli
nell’ambito del percorso Shakespeare / Beckett
a cura di Bruno Roberti e Rosalba Ruggeri

Dal 15 marzo al 25 maggio 2010
film, incontri, notti a tema, anteprime e installazioni video
a Galleria Toledo, al Cinema Modernissimo e al Teatro Mercadante

Cinema Moralia è una rassegna di film e video a cura di Bruno Roberti e Rosalba Ruggeri, con anteprime, film inediti e rari, installazioni, montaggi d’autore, notti a tema, film domenicali con brunch
Fil rouge dell’intera proposta saranno i temi legati all’opera di Shakespeare e Beckett, seguendo uno dei percorsi della programmazione artistica della stagione in corso.

BLITZ – LA STORIA DALLA PARTE DEL NEMICO: CRAXI RILEGGE TANGENTOPOLI E MANI PULITE

5

Progetto PPP presenta
Blitz
Teatro Ringhiera, Via Boifava 17, Milano
dal 18 al 28 marzo
Orari: serale 20h45, pomeridiana 16h00, domenica 28 marzo 20h45
Ingresso: € 1

A dieci anni dalla morte di Craxi viene presentato al teatro Ringhiera di Milano, in via Boifava 17, ospitato dalla compagnia Atir, Blitz, studio teatrale sugli anni di Tangentopoli e Mani Pulite, scritto da Letizia Russo e diretto da Cristina Pezzoli, in scena dal 18 al 28 marzo.
In scena, tra gli altri personaggi, ci sarà una trasfigurazione di Bettino Craxi che dall’oltretomba racconta la sua verità.
L’adesione al punto di vista del nemico è il principio fondativo di Blitz e del progetto PPP che l’ha generato, nella prospettiva di una ricerca teatrale e storica che restituisca la complessità degli eventi che hanno attraversato la storia italiana.

IL NIDO DELL’AQUILA

1

di Vincenzo Pardini

Quell’inverno, Fidelco Meroli Gregotti decise di non scendere in paese coi quattro figli e la moglie; volle restare nella casa sull’altopiano, la medesima dove vivevano dalla primavera all’autunno. Periodo, quest’ultimo, in cui si concludeva la raccolta delle castagne. Desiderava rimanere solo. Trascorsi in un baleno gli anni, s’era accorto di aver avuto poco tempo per sé. Quel tempo, intendeva, di ritornare con la mente al passato, per rivedere e capire cosa fosse stata la vita. Superata la sessantina, tutto gli stava divenendo oltremodo monotono. Adulti, i figli gli parlavano sempre di meno. Era giusto così. Dovevano avere la loro vita. Due erano in procinto di accasarsi e il più giovane, in attesa di svolgere il servizio di leva, si mostrava taciturno e apprensivo. Fidanzato con una ragazza dai capelli neri e dal fare dolce, n’era geloso e temeva che qualcuno, in sua assenza, gliela corteggiasse. Sebbene sposata, la figlia trascorreva gran parte del giorno con la madre. Piccole e rotonde, parlavano con voce stridula e alta che lo inquietava. Di più, allora, si abbandonava ai tormenti. Dai loro risvolti emergevano sequenze di vita dimenticata, che lo riportavano alla gioventù, periodo che vedeva alla stregua d’una radiosa aurora. Adolescente, un pomeriggio, la terra venne traversata da un boato. Il terremoto. Dai muri e dai tetti uscirono spirali di polvere. La gente urlava.

IL 17 MARZO SU www.isbf.it

6

AL VIA IL PRIMO FARM MARKET EDITORIALE ITALIANO

Dopo il primo mese di navigazione, forti del gemellaggio con le Classifiche di qualità di “Pordenonelegge – Dedalus”, Isbf – Internet Slowbookfarm continua la sua evoluzione.
Nelle prime due settimane la nostra libreria online ha ricevuto lusinghiere segnalazioni dalla stampa nazionale e non, oltre a visitatori da tutto il web, rientrando tra i siti italiani più visitati al mondo (Fonte: Serversiders) con più di 500 utenti registrati nella prima settimana e picchi di 3000 visite al giorno.
Un mese dopo il varo, Isbf lancia adesso il cuore del suo progetto, che ne rappresenta anche l’aspetto più originale: il Farm market della piccola e media editoria di proposta e di ricerca, «un altro mercato possibile per il mondo librario italiano».

Isbf ha selezionato una rosa di editori con cui ha stabilito un rapporto commerciale mutuato sul modello dei farm market di prodotti biologici e delle economie di rete, che salta le dispersioni e le distorsioni della GDO (Grande Distribuzione Organizzata). All’interno del Farm market sono stati ammessi solo quegli editori medi e piccoli che non accettano di pubblicare libri di narrativa a pagamento.

Per scoprire la lista completa dei 15 editori dovrete aspettare mercoledì 17 marzo: tra gli altri saranno presenti editori affermati come Marcos y Marcos, Il Saggiatore e minimum fax, ma anche realtà emergenti come Nutrimenti o Zandonai.

Il rapporto paritario con i piccoli e medi editori farà di Isbf molto più che un semplice e-store: sarà un vero e proprio polo di informazione sulle novità librarie italiane di qualità, attraverso file pdf con assaggi dei libri, interviste esclusive agli autori, notizie e resoconti di presentazioni presso librerie ecc. Isbf coniugherà dinamicamente il negozio e il caffè letterario, il blog e la rivista, il club letterario e la libreria di fiducia.

Quartier generale dell’aspetto webmagazine di Internet Slowbookfarm sarà il blog

www.slowbookfarm.wordpress.com

che il giorno dell’inaugurazione ospiterà un intervento di Andrea Cortellessa, chiamato a curare e firmare la prima vetrina del Farm market. Le vetrine d’autore si avvicenderanno ogni settimana, proponendo percorsi ragionati tra i libri presenti nel nostro catalogo e le novità delle case editrici che ne fanno parte.

La rosa dei 15 editori verrà mano a mano ampliata con le realtà editoriali indipendenti più interessanti della penisola, in attesa di ulteriori, sorprendenti sviluppi anche sul versante delle etichette musicali di ricerca…

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Isbf – Internet Slowbookfarm
ufficiostampa@isbf.it tel. 0585 091592 fax. 0585 091215

Dario Rossi
drossi@isbf.it

Post in translation – oh nubila!

8

L’étranger
di
Charles Baudelaire
traduzione di effeffe

Qui aimes-tu le mieux, homme énigmatique, dis ? Ton père, ta mère, ta soeur ou ton frère ?
Qui tenes d’espirto en core, homo cruciverbo, dime? Pàtete, màtete, sòrete ou brò?
– Je n’ai ni père, ni mère, ni soeur, ni frère.
No tengo pater, mater manco, et sora et brò nimmèn
– Tes amis ?
– Ei cumpari?
– Vous vous servez là d’une parole dont le sens m’est restée jusqu’à ce jour inconnu.
– Facite mode de l’use à la parole scanosciù come son sens ahora, mo e pemmìa
– Ta patrie ?
Pàtera tera?
– J’ignore sous quelle latitude elle est située.
Scanosc el meridìen de sa longitude
– La beauté ?
– La bonance?
– Je l’aimerais volontiers, déesse et immortelle.
– Assaje teniss d’espirto en core, matruna sancta et benedicta issa
– L’or ?
L’ €ur
– Je le hais comme vous haïssez Dieu.
‘N cana me sta comme por vosotros el Patatèr
– Eh ! qu’aimes-tu donc, extraordinaire étranger ?
‘Nzomm, strangio exterefactu , qui tenes d’espirto en core?

– J’aime les nuages… les nuages qui passent… là-bas… là-bas… les merveilleux nuages !
– Tenes d’espirto en core… nubila en celo… acca e allà… oh nubila de mente !

La responsabilità dell’autore: Gherardo Bortolotti

161

[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi, Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti e Franco Cordelli, ecco le risposte di Gherardo Bortolotti.]

Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici, che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?

Premetto che non credo, in genere, ai discorsi apocalittici e che la mia impressione è che, in Italia, più che vitalità manchino visibilità e attenzione per determinati tipi di produzione testuale. Detto questo, però, mi preme ammettere che ho dei seri problemi nel rispondere compiutamente alla domanda.

In effetti, al di là di qualche impressione più o meno argomentabile, non ho idea di quale sia lo stato della letteratura italiana e, soprattutto, non ho idea di quale sia lo stato del costrutto “letteratura nazionale” e di tutti gli aspetti che lo stesso costrutto implica.

In poche parole, quello che intendo è che, per prima cosa, i numeri della produzione sono davvero altissimi, molto al di là di una loro possibile ed efficace rielaborazione in una figura unitaria, o almeno organica, da identificare poi come “letteratura italiana”. Questo aspetto vale specialmente per una figura di “intellettuale part-time” come potrebbe essere la mia, costruita sui tempi residuali che il mio “lavoro vero” lascia al mio “hobby letterario”. Mi attardo su questo particolare biografico, che potrebbe sembrare una mera nota di colore (spero, davvero, non un’excusatio non petita),

Trenini elettrici, dinosauri, pianeti

49

di Andrea Inglese

Che cosa davvero vi interessava da bambini?

1)      TRENINI

2)      DINOSAURI

3)      PIANETI

Quelli dei trenini tedeschi, con i plastici e centinaia di accessori, costosissimi, pignoli fino alla morte, precisi negli orari, nella numerazione, nell’impiantistica, nelle tecniche di montaggio, pazienti, laboriosi, quelli non li ho mai sopportati. Trovavo indecente la voglia di riprodurre l’ordinaria realtà delle ferrovie, già abbastanza caotica e noiosa, in un teatrino scarno e ripetitivo, dove tutto ciò che è già accaduto nella vita, con maggior gusto o disgusto, si ripete indefinitamente, in modo macchiettistico e insipido, acquisendo grazie alla miniaturizzazione quella fisionomia leziosa e innocua dei larvati totalitarismi: treni funzionanti, energia che passa, eterno ritorno dell’uguale, nessun imprevisto, nessuna crepa metafisica, nessun deragliamento. E qualche trillo idiota, un pino imbiancato di finta neve, un alpinista incollato a una roccia di cartapesta, nulla che possa davvero crollare.

La bacchetta magica

14


di Luca Ricci

Io per sei giorni su sette inscatolo nella ditta di stoccaggio dove mi hanno assunto, vicino ai Navigli, un posto di merda siamo in tre quando uno si ammala si lavora in due però il numero di inscatolamenti rimane quello. Ma quei sei giorni lì, a inscatolare nella ditta di stoccaggio, non contano nulla, io esisto solo un giorno alla settimana, il settimo, alla domenica che vado allo stadio a tifare per il Milan.
All’inizio scavalcavo, che non è difficilissimo. Tu te ne vai dietro, punti un piede sul basello della remata, ti tiri su, e sei dall’altra parte. Poi corri. I controllori e la sicurezza lo sanno, lo mettono in preventivo che ogni cento duecento paganti c’è il portoghese. Se ne sbattono di rincorrerti. Non ti cagano proprio. Io andavo nella sud e lo stadio mi si apriva di fronte e mi sentivo il re del mondo. In realtà non contavo un cazzo di niente perché me ne stavo per tutta la partita schiacciato nella mia cesta, non mi ritenevo neanche buono a cantare.

Tempo medio di percorrenza

4

di Maria Cerino

Ninnella seduta aspetta l’ora del torcicollo. Tra un po’ prenderà a guardarsi le mani, a contarsi le linee tra i palmi e penserà a cosa potrebbe fare per distrarsi dal dolore che le pizzica, come se avesse le unghie, i nervi alla nuca. Sulle ginocchia il libro è fermo da novembre alla pagina cinque e pure il titolo ricorda a sillabe mischiate; se lo tocca con le dita – dà piccoli colpetti per misurarne la consistenza, indovinarne il peso, impadronirsi della sfida: vincere qualcosa, perché no, chi glielo vieta, in fondo (spera) –: portare la brossura agli occhi le diventa impossibile. Ed è solo la raccolta di rosari per le preghiere alla Madonna, eppure una volta credeva di averle imparate, di conoscerla a memoria la definizione della parola augurata in copertina.

Bufale dei Pirenei

12

di Pierluigi Pellini

Sul «Corriere della sera» di martedì 23 febbraio 2010, un articolo di Vittorio Messori (Da Zola a internet l’eterno duello su Lourdes), ricollegandosi al dibattito sul film di Jessica Hausner (Lourdes) e sulla recentissima traduzione di un taccuino di Émile Zola (Viaggio a Lourdes, Medusa edizioni, 2010), si scaglia contro le «vecchie leggende» laiciste che negano le apparizioni; depreca la proliferazione di «pareri opposti», «tanto più appassionati quanto più disinformati»; e poi porta, a favore della realtà dei miracoli, argomenti che lasciano esterrefatto chiunque abbia un minimo di conoscenze sull’autore dei Rougon-Macquart.
Racconta Messori che, nel 1892, Zola «s’imbarcò sul treno dei malati del Pellegrinaggio Nazionale»; sul marciapiede di una non meglio precisata «stazione di Parigi», lo scrittore naturalista avrebbe osservato una «tisica all’ultimo stadio», Marie Lebranchu. Sempre secondo Messori, «le testimonianze sono unanimi»: Zola avrebbe promesso di convertirsi al culto mariano nel caso in cui le acque di Lourdes avessero guarito Marie; più tardi, di fronte al puntuale avverarsi del miracolo, avrebbe ignorato la promessa, cercando addirittura di corrompere la donna: sarebbe andato a casa di Marie chiedendole di tacere e emigrare in Belgio, in cambio di lauto compenso; «in quel momento», continua Messori, «tornò il marito, solido operaio, che buttò il romanziere giù per le scale».
È vero che nell’estate del 1892, durante un viaggio nel sud della Francia con la moglie Alexandrine, Zola si fermò una dozzina di giorni a Lourdes, in concomitanza con il Pellegrinaggio Nazionale, per prendere appunti in vista di un romanzo dedicato alla città di Bernadette. E tuttavia Zola e signora si guardarono bene dal viaggiare su un treno di pellegrini: la sera del 18 agosto, alla gare d’Orléans (l’attuale gare d’Austerlitz), salirono a bordo di un confortevole sleeping car del «Pyrénées-Express». Messori attribuisce allo scrittore le vicende (immaginarie) di Pierre Froment, il protagonista del romanzo Lourdes (1894): confondendo con superficialità disarmante vita e invenzione romanzesca. E condisce l’aneddoto riesumando senza alcun vaglio critico le calunnie mirabolanti diffuse da personaggi ambigui e interessati come il dottor Boissarie (il medico incaricato, a Lourdes, di constatare le guarigioni miracolose) e padre Lasserre (il primo biografo di Bernadette), e riprese con strepito dalla stampa clericale dell’epoca.
Delle «unanimi» testimonianze invocate da Messori non c’è traccia nei documenti d’archivio e nei libri di studiosi seri dedicati all’argomento:

La giornata mondiale contro la censura online

2

articolo originale di Diego Casaes · tradotto da Antonella Grati · vai all’articolo originale inglese e italiano

La censura su Internet [it] è ancora uno dei problemi più sentiti in molti Paesi del mondo. In base a questo presupposto, Reporters Sans Frontières (RSF) organizzazione internazionale con sede a Parigi (di recente attivazione la versione italiana [it]) ha promosso — lo scorso 12 marzo — l’annualeGiornata Mondiale contro la censura online [in]. Per l’occasione, RSF ha aggiornato l’elenco dei “Nemici di Internet“ [fr, in, sp]: Cina, Arabia Saudita, Vietnam e Tunisia sono in testa come casi esemplari di Paesi che censurano il web. Inoltre, alla vigilia della Giornata e con il sostegno di Google, RSF ha assegnato [it] il primo “Premio Netizen” alle cyberfemministe iraniane del sito Change for Equality [in].

Reporters Sans Frontières celebra la Giornata Mondiale contro la cyber-censura il 12 marzo 2010. L’obiettivo è la mobilitazione generale per sostenere un’Internet non filtrata e accessibile a tutti. In seconda battuta, ciò significa attirare l’attenzione sul fatto che, con la creazione di nuovi spazi per lo scambio di idee e informazioni, Internet sia di fatto una forza a sostegno della libertà. Sono sempre più i governi che hanno fatto proprio questo concetto e i tentativi di controllare Internet ne sono la conseguenza.

La responsabilità dell’autore: Franco Cordelli

66

[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi e Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti, ecco le risposte di Franco Cordelli.]

Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici, che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?

Sulla poesia non so che dire, ho smesso di leggerla – almeno quella nuova. Ma anche dei poeti che più mi piacevano non ho l’impulso a prendere in mano i libri, tranne, di tanto in tanto, i poeti meno poeti «di professione». Ogni tanto rileggo i due libri ultimi di Bassani, Racconto d’amore di Quarantotti Gambini, Via delle cento stelle di Palazzeschi o Poesie della fine del mondo di Delfini). Riguardo al romanzo, direi che ce n’è così tanto che sarebbe difficile parlare seriamente di una (sua) mancanza di vitalità. Il problema, va da sé, è che in questa abbondanza di narrazioni è difficile trovare ciò che è davvero «vitale». (Benché anche questo sia un luogo comune: se si vuole, i libri importanti si trovano con un colpo d’occhio, non ci si sbaglia quasi mai).

Francis Ponge, Il partito preso delle cose

13

di Francis Ponge
traduzione di Jacqueline Risset

La candela

La notte a volte ravviva una pianta singolare il cui bagliore scompone le camere ammobiliate in cespugli d’ombra.
La sua foglia d’ora si regge impassibile nel cavo di una colonnetta di alabastro, attraverso un peduncolo nerissimo.
Le farfalle povere la assalgono preferendola alla luna troppo alta, che vaporizza i boschi. Ma subito bruciate o sfinite bella battaglia, tutte fremono sull’orlo di una frenesia vicina allo stupore.
Intanto la candela, con il vacillare dei chiarori sul libro nel brusco sprigionarsi dei fumi originari, incoraggia il lettore – poi si inclina sul suo piatto, e affoga nel suo alimento.