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Nuovo cinema paraculo: Barbarossa

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di Alessandro Bertante

L’occasione è di quelle da non farsi sfuggire. Due biglietti per la faraonica anteprima di Barbarossa, il kolossal padano che narra l’epico scontro fra i comuni lombardi, capitanati da Alberto da Giussano, e l’imperatore tedesco Federico I Hohenstaufen. Tanto più che negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare di questo film, fortemente voluto da Umberto Bossi – che grazie alla mitologia di Pontida ha costruito parte della sua fortuna politica – coprodotto da Rai Fiction e Rai Cinema, girato da Renzo Martinelli e costato circa 30 milioni di dollari, una cifra enorme per una produzione italiana.

Limbo mobile

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di Ugo Coppari


L’amore tre puttane e la bigiotteria sotto la sabbia

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Quando l’amore si fa vivo non puoi farci niente. L’unico amore che può servirti è quello morto e opacizzato, che non sogna i cavalli bianchi.

Alfonso non sa andare a cavallo, ma si è innamorato di Stefania. Me l’ha confidato l’altro giorno al mare, mentre Bino cercava le cose sotto la sabbia col metal detector. Siccome aveva le cuffie alle orecchie non ascoltava i nostri discorsi. Eravamo io, Bino e Alfonso. Camminavamo dove la sabbia è più asciutta, dove le persone si perdono gli oggetti prima che il mare se li porti via. E allora Alfonso comincia a dire che Stefania è la sua unica ragione di vita, l’unico motivo per andare avanti. E che senza di lei la vita non avrebbe più significato. Ho chiesto ad Alfonso di andare a prendermi una birra, ché nel frattempo avrei fatto un giro col suo metal detector.

“Versodove” numero quattordici

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di Stefano Semeraro

Bentornati.
Se negli ultimi otto anni non vi è più capitato di leggere Versodove, e vi state chiedendo perché, tranquillizzatevi, non è stata colpa vostra: ce n’eravamo andati noi. Un po’ per stanchezza, un po’ perché pensavamo che le cose belle e divertenti (e Versodove era, e sarà, bello e divertente) a un certo punto finiscono. Un po’, forse soprattutto, perché eravamo convinti che il web, la rete immanente e pervadente avrebbe preso in fretta il posto di quegli strumenti ormai antichi che sono le riviste fatte di carta. Quasi un decennio dopo abbiamo scoperto che ci eravamo sbagliati. Il web non è il Messia, e noi in fondo non siamo tanto vecchi. Abbiamo ancora voglia di curiosare in giro, di incontrare voci e destini. E un certo tipo di parole, di riflessioni, di idee, probabilmente ha ancora bisogno di una dimora meno virtuale, più stropicciabile, più adatta a raccogliere su di se la ricchezza, il succo del tempo che passa.

Cerco volontari per revisione di traduzioni Tor

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Sono il traduttore italiano del progetto Tor, software per l’anonimato in rete, e cerco delle persone che mi aiutino nel lavoro di revisione della versione italiana del sito web torproject.org.

Ho bisogno del lavoro prezioso di una (o più) persona volontaria che riveda la traduzione e mi segnali:

  1. refusi, errori di ortografia e di impaginazione – è la cosa più apprezzata e di semplice esecuzione, grazie!
  2. frasi non scorrevoli, troppo ambigue, sbagliate – tieni conto che sono testi tecnici;
  3. scelte stilistiche grossolane e discutibili – come sopra, bassa priorità ed importanza.

Se hai anche solo 5 minuti da dedicare, prendi una delle pagine qui sotto e segnalami nei commenti tutti i problemi che trovi. Il tuo contributo è prezioso, grazie!

Immaginate di essere un giornalista freelance

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lettera22

Immaginate di essere un giornalista freelance. Immaginate di essere parte di una piccola realtà che da quindici anni, nel mare tempestoso della stampa italiana, cerca di parlare e raccontare di esteri e cultura con serietà. Convinto che l’unica linea che un giornalista deve seguire è quella ferroviaria, magari cercando di andare un po’ più in là degli stereotipi in voga. Immaginatevi poi un sabato sera di un inizio ottobre quasi estivo, ritornare a casa dopo un pomeriggio di piazza, gli occhi e le orecchie ancora carichi delle voci, dei visi, dei colori, delle parole di 300mila persone, colleghi e semplici cittadini, anziani e famiglie con bambini, accorsi a manifestare per ricordare l’importanza di un articolo della Costituzione.

Cattivi maestri: Cornelius Castoriadis

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mastro

Dichiarazione di Praga (15 Agosto 1997)
di
Cornelius Castoriadis
traduzione di Francesca Cadel
Rinascita democratica a livello mondiale o possibilità di un incubo disutopico.

Tra i temi da trattare gli organizzatori del nostro Forum hanno sapientemente incluso, anche se in modo auto-evidente, una discussione sulle armonie, disarmonie e tensioni‚ del mondo attuale. E vorrei precisare che la formulazione del nostro tema oggi implica che non tutto sia destinato a migliorare per noi nel migliore dei mondi possibili. In modo più specifico va sottolineato il fatto che non c’è‚ alcun elemento inerente alla “natura umana” che possa garantire un ininterrotto Progresso‚ morale. politico, spirituale. Lo stesso Progresso tecnico è notoriamente passato nel corso della storia attraverso periodi di stagnazione se non addirittura di regressione. Il mondo che abbiamo ereditato può essere definito dalla ricchissima varieta‚ e grande eterogeneità dei suoi punti di partenza (qui in parte rappresentati dai diversi partecipanti ) dall’enorme spinta verso l’omogeneizzazione iniziata con le origini dell’espansione europea a partire dalla fine del XV secolo ed entrata in una fase totalmente nuova con la fine della Seconda Guerra Mondiale e specialmente nel corso degli ultimi vent’ anni.

Canti del caos a Capua

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Antonio Moresco approda in Campania. Venerdí 9 ottobre 2009, alle ore 18.30, si terrà nel casertano, a Capua, un evento a cura di Cooperativa culturale Capuanova, Accademia Palasciania e Librerie Uthòpia: Poesia e pornografia, feti e pianeti, / sogno e commedia, mostri e metafisica, / Dio e il papa, merda e luce, amore e strage: / Antonio Moresco e il suo romanzo-mondo «Canti del caos». A Palazzo Fazio (Capua, via Seminario) Marco Palasciano, presidente dell’Accademia Palasciania, incontrerà Antonio Moresco e l’attore Ciro Carlo Fico che reciterà brani dai Canti. Ingresso libero.

Pinelli. Manichini a dicembre

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di Giovanni Catelli
Pinelli_manichino
Alla memoria di Pino Pinelli, ferroviere anarchico, padre, caduto innocente da una finestra della Questura di Milano la notte del 15 dicembre 1969.

Cadono i manichini, dalle finestre della Questura, come angeli, con leggere traiettorie di stupore, pallida memoria d’ogni peso, si librano quasi verso l’alto, nell’aria priva di dolore, nello sguardo attento di chi vede, non conoscono inverni, notte, dicembre, non sanno di questori, commissari, brigadieri, stanze colme di fumo, e anarchici colpiti, forse non solo da malori attivi, eppure capaci di scatti fulminei, proprio così, è un dono degli anarchici, lo scatto fulmineo, chissà quale gioia l’andarsene, con balzo felino, da un quarto piano della questura, in una notte di dicembre, nell’aria frizzante, pulita finalmente, come una salvezza, dopo un fermo illegale, stanze di elastici poliziotti che minacciano, e cercano nel fumo l’idea per un’accusa.

Nuovo cinema paraculo: Bastardi senza gloria

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di Piero Sorrentino

Sabato sera sono andato a vedere Inglorius Basterds di Quentin Tarantino, un film che non ho capito a partire dalla “e” della parola basterds del titolo (fino a quando un amico non mi ha spiegato che c’era una questione di diritti relativi al vecchio film di Castellari ecc.)
Di seguito, qualche paginetta di appunti non particolarmente ordinati sul film. Sconsigliatissime a chi non abbia ancora visto il film perché piene di spoiler.

Nazione Indiana di nuovo online

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Il sito nazioneindiana.com è stato irraggiungibile per 48 ore, da sabato sera a lunedì sera (3-5 ottobre). Si è trattato di un problema improvviso di alto traffico e degrado delle prestazioni per cui abbiamo chiesto a Dreamhost, il nostro hosting provider, il trasferimento del sito dal server in shared hosting ad un server dedicato (Dreamhost PS). La faccenda sarebbe stata veloce se tutto non fosse accaduto sabato sera, a ridosso della pausa domenicale e con 9 ore di fuso orario.

Nei prossimi giorni cercheremo di migliorare la struttura del sito per renderlo più veloce non solo per i nostri server, ma anche per chi legge. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno scritto e telefonato chiedendoci notizie.

Jan Reister

Fate Cave

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di Federico Scaramuccia

– O Lorenzo! […] io delirando deliziosamente mi veggo dinanzi le Ninfe ignude, saltanti, inghirlandate di rose […]. – Illusioni! grida il filosofo. – Or non è tutto illusione? tutto!
UGO FOSCOLO, Ultime lettere di Jacopo Ortis

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distende entrambi gli arti
bloccando i muscoli come in un crampo
sembra quasi una barbie

(bambola)

***

Absolute [YOUNG] Poetry & Udinetraduce 2009- il programma completo

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Absolute [YOUNG] Poetry 2009
Cantieri Internazionali di Poesia
&
Udinetraduce
Monfalcone-Udine
5-10 Ottobre 2009

Direzione artistica: Lello Voce

L’armento scarlatto [Eracle #10]

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Il riso che coglie chi di colpo
si trova di fronte a una intuizione formidabile e ovvia

di Ginevra Bompiani

Il tempo è bianco quando affiora dalla vagina materna alla luce abbagliante del giorno; giallo quando tocca il vertice, come l’oro e tutte le altre bionde ricchezze sperperabili; ma è rosso quando scende nelle acque dietro al sole morente; rosso come le vacche del sole; rosso come l’Ovest; rosso come il sangue che sfugge alla ferita mortale; rosso come l’autunno e le foglie prima della caduta; rosso come l’Eritia, dove pascolano i buoi che Eracle deve rubare a Gerione, l’uomo che Urla, e portare a Euristeo per suo decimo incarico.

LIBERTA’ DI RICERCA SCIENTIFICA

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di Associazione Luca Coscioni

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica è stata fondata il 20 settembre 2002 da Luca Coscioni, malato di sclerosi laterale amiotrofica e leader politico radicale della campagna per la libertà di ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Sintesi delle posizioni dell’Associazione Luca Coscioni:
Promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica.
Promuovere l’assistenza personale autogestita dei malati e dei disabili.
Offrire sostegno ai malati che vogliono interrompere un trattamento sanitario al quale siano sottoposti contro la loro volontà.
Promuovere l’indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina e calendarizzare il dibattito parlamentare sulla legalizzazione dell’eutanasia.
Battersi affinché ogni cittadino possa liberamente accedere alle tecniche di fecondazione assistita.
Vi chiediamo oggi un’operazione semplice: cliccare sul link (per chi è iscritto a Facebook) e pubblicare le poche righe sul proprio status del profilo.
http://www.facebook.com/sharer.php?u=http://www.lucacoscioni.it/pillole-congressuali-congresso-coscioni
Per donazioni e info: http://www.lucacoscioni.it

Cosa vuol dire libertà di stampa

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di Roberto Saviano

Molti si chiederanno come sia possibile che in Italia si manifesti per la libertà di stampa. Da noi non è compromessa come in Cina, a Cuba, in Birmania o in Iran. Ma oggi manifestare o alzare la propria voce in nome della libertà di stampa, vuol dire altro. Libertà di poter fare il proprio lavoro senza essere attaccati sul piano personale, senza un clima di minaccia. E persino senza che ogni opinione venga ridotta a semplice presa di parte, come fossimo in una guerra dove è impossibile ragionare oltre una logica di schieramento.

Oggi, chiunque decida di prendere una posizione sa che potrà avere contro non un’opinione opposta, ma una campagna che mira al discredito totale di chi la esprime. E persino coloro che hanno firmato un appello per la libertà di informazione devono mettere in conto che già soltanto questo gesto potrebbe avere ripercussioni. Qualsiasi voce critica sa di potersi aspettare ritorsioni. Libertà di stampa significa libertà di non avere la vita distrutta, di non dover dare le dimissioni, di non veder da un giorno all’altro troncato un percorso professionale per un atto di parola, come è accaduto a Dino Boffo.

Una Riga su Kurt Schwitters

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una segnalazione di Marco Belpoliti

A Milano, domenica 4 Ottobre 2009, ci sarà la presentazione del nuovo numero della collana «Riga», dedicato a Kurt Schwitters.
Dadaista? Kurt Schwitters (1887-1948) è stato il maestro del sublime riciclo, della trasformazione in arte di ciò che gli altri buttano, personaggio eccentrico e particolare, inclassificabile come la sua arte.
Il nuovo numero della collana monografica «Riga», a cura di Elio Grazioli, presenta un’ampia selezione di testi e scritti dell’artista tedesco, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in italiano, e raccoglie dichiarazioni, manifesti, poesie e ricordi, per restituire la ricchezza, la varietà e la complessità della sua opera.

“M’innamoravo solo di riflessi”

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di Marco Simonelli

Tuffato nella fonte di Narciso
m’innamoravo solo di riflessi.
Ogni tratto somatico del viso
scompariva all’arrivo degli amplessi
che consumavo inevitabilmente
proiettando l’immagine di me
dentro un corpo diverso ma presente
che non mi richiedeva alcun perché.
Ed era naturale quello sdarsi
cercando senza sosta il sottoporsi
ad un teatro privo di catarsi
che il cuore sceneggiava di rimorsi.
Ed ancora da fulmine colpito
correvo dietro un tipo benvestito

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Anteprima Sud #14: Arrabal su Beckett

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[nell’ambito della collabora- zione della rivista Sud con l’Atelier du Roman, pubblico una mia traduzione di un testo di Fernando Arrabal su Samuel Beckett, apparso sul numero 59 dell’Atelier (da cui già qui avevo tradotto un articolo sulla bellezza, scritto dal direttore Lakis Proguidis). Sono grato a Francesco Forlani (direttore di Sud) per l’ospitalità su Sud e per alcuni preziosi suggerimenti e qualche essenziale correzione sulla mia traduzione. Ricordo anche il bel volume della rivista Testo a fronte (n. 35, II semestre 2006), a cura di Andrea Inglese e Chiara Montini, dedicato al centenario di Samuel Beckett. a.s.]

Beckett

di Fernando Arrabal

Come ormai è noto a tutti, Samuel Beckett è vissuto in una mansarda fino alla fine degli anni sessanta, a Parigi, al numero 6 della rue de Favorites: era una stanza dal soffitto molto basso che comunicava con una camera. Vi si arrivava senza ascensore. In seguito traslocò in un piccolo appartamento moderno: tre stanze al numero 38 del boulevard Saint-Jacques. Dalla cucina poteva vedere i detenuti della Santé. Finché era vivo, non ho mai rivelato questi indirizzi. Beckett, nonostante il grosso scoglio del Nobel, è riuscito ad attraversare l’esistenza con discrezione. Il segreto lo proteggeva tra le frange del vuoto.

IGNORA(N)TI

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IGNORA(N)TI

di Circolo Mario Mieli, Roma

2 Ottobre,21.00 in Piazza Montecitorio

Il vero nemico delle persone GLBTQI non è la violenza ma l’ignoranza e per combatterla servono impegno e cultura.

Continueremo davanti alla Camera dei deputati la raccolta di libri che nei secoli hanno raccontato l’amore omosessuale, saggi che raccontano la normalità del nostro amore e delle nostre famiglie, che parlino di noi, delle nostre vite, dei nostri desideri e delle nostre istanze.

La serata sarà dedicata ad una lettura popolare.

Invitiamo chiunque interverrà a scegliere una pagina, un estratto, un brano che parli di temi e storie delle persone lgbt, che poi leggerà a tutte le persone presenti.
Se non puoi venire di persona manda il testo che vuoi leggere alla nostra email, ci penseremo noi.
Venerdì, 2 Ottobre, ore 21.00 in Piazza Montecitorio portiamo i libri che ci piacciono, quelli che parlano di noi, quelli che vorremmo far leggere ai politici.

La cultura è la prima medicina per curare l’ignoranza e quindi tutte le fobie che riguardano le persone glbtqi.

“Non sempre ricordano” – Presentazione a Bologna

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Giovedi 1 ottobre ore 21.00
Aula Absidale di Santa Lucia
via De’ Chiari 25/A Bologna

ne parlano:

Cecilia Bello Minciacchi, Andrea Cortellessa, Niva Lorenzini, Daniela Rossi

Autismi 12 – Il mio primo ministro

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di Giacomo Sartori

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Fin da marmocchio il mio primo ministro aveva la passione delle compere. Non solo figurine e barrette di cioccolato, tutto. Se per esempio andava a casa di un amichetto a giocare al Monopoli, gioco che si è rivelato fondamentale per la sua formazione intellettuale e umana, prima o poi batteva con le nocche sui muri e chiedeva: “è in vendita?”. Poi adocchiava la radio, la televisione ancora non c’era, e chiedeva: “è in vendita?”. E quando incrociava una qualsiasi sorellina con le gambette nude domandava: “quanto costa? È libera per questa sera? Fate uno sconto?”. Idem a scuola, voleva sempre comprare il secchione che gli passava i temi di latino, l’asino simpatico che faceva le belle battute, la squadra avversaria di pallavolo, qualche volta perfino le professoresse. “Se vai avanti così finirai per comprarti tutto il paese!”, gli diceva suo nonno, che era un gran visionario.