
di Fabio Franzin
(Non è più l’umano che pensa il mondo.
Oggi è l’inumano che ci pensa (…) per infiltrazione diretta
di un pensiero virale, contaminatore e virtuale, inumano).
JEAN BAUDRILLARD
Povere statue. Mai state scolpite
mai state toccate da arte o scalpello
scaricate dalla stiva sull’asfalto
bollente dell’estate stese e per le
storte pose degli arti derise. Statue
del gelo nell’algore che ci avvolge.
Impresse nel display di qualche
telefonino quale esotica immagine
di viaggio da mostrare ai mostri amici
le angurie fresche a fette nei tavoli
il ghiaccio nei cocktail a cubetti
quel ghiaccio triturato dai sorrisi.
*(Il 14 luglio 2007, nell’area di servizio Bazzera, a Mestre, da un camion tedesco che trasportava angurie, furono estratti i corpi congelati di tre clandestini iracheni. I giornali raccontarono le risa divertite dei turisti di passaggio, le foto ricordo fatte coi telefonini).








