di Dario Voltolini
Le scimmie… (58)
di Dario Voltolini
Critico e poeta sono astrazioni
di Carla Benedetti
(Rispondo al pezzo di Marco Merlin, “Critico e poeta”, pubblicato su Nazione indiana il 17 novembre. E’ solo un commento, ma sta qui perché la finestra dei commenti è per il momento fuori uso)
Non mi trovo per nulla d’accordo con la caratterizzazione di critico e poeta che fa Marco Merlin, ingabbiati in due ruoli complementari, astratti e repressivi.
Chi l’ha detto che il critico è colui che “produce cadaveri, praticando vivisezioni”? Dove è stabilito che il poeta è “posseduto dalla lingua“? Perché mai il critico dovrebbe essere colui che “gestisce il potere” mentre la poesia del poeta è un “gioco inutile“?
Di questi luoghi comuni sarebbe meglio liberarsi.
La coscienza di Zeno in mp3
Il Narratore è una casa editrice di audiolibri. Potete visitare il loro sito qui.
Oggi a Trieste, Maurizio Falghera, presidente dell’associazione Il Narratore
presenta
La coscienza di Zeno di Italo Svevo
letto in versione integrale (in un solo cd mp3, per una durata di quasi 17 ore) da Moro Silo.
25 novembre 2004 ore 18.00
presso la Libreria Minerva
Via San Niccolò 20
TRIESTE
ELECTRIC TRANCE
Omaggio a FAUSTO ROMITELLI
Sabato, 27 Novembre 2004, dalle ore 21 alle 24
PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea – Via Palestro, 14 Milano
Ingresso gratuito su invito da ritirare presso la biglietteria del PAC
Musica elettronica, elettroacustica e video di: F. Romitelli,
A. Agostini, O. Bianchi, E. Casale, A. Ingolfsson, Y. Maresz, R. Nova,
Otolab, F. Paris, G. Verrando, M. Viel
Icarus Ensemble, direttore: G. Bernasconi
Solisti: A. Menafra – K. Uchimoto – G. Mareggini – N. Zuccalà – E. Ravasi
The Rhytm of the Night
di Mario Desiati

The Rhytm of the Night. Apologia della dance music anni Novanta è un pezzo di Mario Desiati (Neppure quando è notte, Pequod 2003) apparso nel numero di novembre di Medicine Show, mensile musicale assai ciarlatanesco curato da Leonardo Colombati. [gm]
Kamikaze del racconto
di Carla Benedetti
Siamo negli anni ’70 in Unione Sovietica.
Sergej Dovlatov, come tutti gli scrittori russi di quel periodo, è uno scrittore clandestino. Scrive racconti pieni di un umorismo eversivo e di fedeltà antiretorica alla vita reale, compresa la propria, che riversa nella scrittura con rara franchezza. Nessuna rivista li pubblica, però circolano come samizdat, copie illegali passate di mano in mano.
I funzionari della cultura lasciano passare solo una letteratura lobotomizzata, ideologicamente affidabile e mentalmente inerte. Centinaia di racconti identici invadono le riviste e le librerie.
Quasi come da noi oggi.
Solo che al posto della rete del KGB noi abbiamo una miriade di funzionari nell’editoria e nei media che con parametri di mercato invece che direttamente ideologici, raggiungono lo stesso effetto.
Qui
di Roberto Saviano

a M. perché sappia cosa è realmente la mia rabbia.
La macchina è completamente bruciata. L’hanno cosparsa di benzina. Litri di benzina. Ovunque. Benzina sui sedili anteriori, benzina su quelli posteriori, benzina sulle gomme, sul volante. Quando sono arrivati i pompieri le fiamme erano già consumate, i vetri esplosi. Mi chiedo perché sono venuto davanti a questa carcassa d’auto, c’è un puzzo terribile, poche persone si avvicinano, un vigile urbano con una torcia guarda dentro le lamiere. C’è un corpo. O qualcosa che gli somiglia.
Le scimmie… (57)
di Dario Voltolini
Raccontare i luoghi
Sabato 27 novembre, a Padova, con inizio alle 15.30, presso la Sala Rossini del Caffè Pedrocchi, si svolgerà un incontro pubblico intitolato: Raccontare i luoghi. Si susseguiranno letture di Franco Arminio, Dario Voltolini e Roberto Ferrucci; immagini di Guido Guidi e di Kimota; relazioni degli architetti Claudio Aldegheri e Franco Biscossa (xquadra) e degli urbanisti Stefano Munarin e Maria Chiara Tosi. Condurrà i lavori giulio mozzi; introdurrà Fabio Fracas, presidente dell’associazione culturale The Andromeda Society che è l’organizzatrice del tutto.
Rithy Panh al Cinema Gnomo
Mercoledì inizia la retrospettiva di filmmaker, quest’anno dedicata a Rithy Panh, l’autore di S21, uno dei più scovolgenti film degli ultimi anni.
Di seguito il programma. Panh venerdi pomeriggio terrà un seminario.
FILMMAKER
presenta
Rithy Panh, la memoria ostinata,
Cinema Gnomo, via Lanzone 30/A
Milano.
25-28 novembre 2004.
“Per me il cinema è testimonianza. Un lavoro fondato sull’ascolto, inquadrato all’altezza di ogni individuo. Non una risposta o una dimostrazione, ma un modo per porre delle domande.” Così Rithy Panh, nato nel 1964 a Phnom Penh, in Cambogia, descrive il suo lavoro di scavo nella storia recente del suo paese. Un’operazione dolorosa e necessaria affondata nell’esperienza personale del regista, che giovanissimo subì i rigori della dittatura sanguinaria dei Khmer Rossi e che oggi offre il suo contributo di verità e di passione alla ricostruzione del suo paese.
More Moore (tu chiamale, se vuoi…)
di Raul Montanari
1. Sparare su Michael Moore e su Fahrenheit 9/11 (con entusiasmo perfino maggiore di quello che ci metterebbe Charlton Heston) è diventato l’hobby preferito di un certo tipo di intellettuale di sinistra micragnoso, minimalista, precisetto, analitico, concentrato non dirò sull’albero, non dirò sulla foglia, ma sulle nervature della foglia, al punto di non vedere più non dirò la foresta (sarebbe troppo facile), non dirò l’albero, ma nemmeno la foglia stessa.
Come è stato giustamente osservato, questo intellettuale è rimasto orfano del soggetto politico della sinistra tradizionale, l’operaio. Essere di sinistra, per lui, è diventato essenzialmente votare in un certo modo (quando ci va, a votare: spesso il disgusto o le sirene del weekend glielo impediscono) nella famosa “gabina” elettorale, esibendo nel resto della sua attività quotidiana e, appunto, intellettuale un mix di noia e rassegnazione, di acida consapevolezza, il cui oggetto preferito non è quasi mai la destra, le sue facce, le sue parole d’ordine, le sue prassi politiche – la cui indegnità è data più o meno per scontata quando non sotterraneamente ammirata (vedasi il mito di Giuliano Ferrara) e frequentata in salotti, feste e occasioni televisive – bensì gli errori dei suoi compagni di orfanaggio, le virgole sbagliate, l’accento grave o acuto sulla “e” di perché.
Festival di Poesia Civile
Vercelli, 27 Novembre 2004
Giornata-evento di presentazione del primo Festival di Poesia Civile.
Con Giovanni Lindo Ferretti, SparajurijLab, Giuseppe Cederna e altri poeti e performer.
Organizzazione: Associazione culturale Il Ponte.
A cura di Francesca Tini Brunozzi.
Una festa importante
di Sergio Nelli
Il 30 novembre ricorre nella nostra regione una nuova festa: la Festa della Toscana. Lo ha deciso fin dall’anno 2000 il Consiglio Regionale, scegliendo questa data che richiama quel 30 novembre 1786 nel quale il granduca Pietro Leopoldo, con l’ispirazione e l’appoggio di Cesare Beccarla e non senza contrasti interni, promulgò il nuovo Codice Criminale.
La rivoluzione francese di lì a poco spazzò via lo spirito riformatore dei sovrani illuminati.
Lo stesso Pietro Leopoldo sull’onda dei primi fatti rivoluzionari ripristinò frettolosamente, nel 1790, la pena capitale. Nel 1795 il nuovo granduca, Ferdinando III, alzò il tiro della restaurazione reintroducendo la massima pena anche per i delitti di lesa maestà e per i gravi delitti contro la religione. Con l’annessione della Toscana alla Francia nel 1809 le cose non cambiarono. Il “taglio della testa” restò, benché poco praticato e convertito spesso in lavori forzati a vita, rilegittimato.
Per la prima volta nella storia degli stati moderni venivano abolite la pena di morte e la tortura.
Le scimmie… (56)
di Dario Voltolini
Mi sono innamorato di una fuorisede
di Francesco Màndica
È guardando la pila di stoviglie nel lavello, mentre il Nelsen piatti cola dentro al sugo, che capisco. Mi sono innamorato di una fuorisede. La pila dei piatti accatastata ora mi sembra anche la metafora del nostro amore. Io agisco con efficacia, come il detersivo, lei ha un cuore come il sugo, la crosta, l’unto difficile da intaccare. Persino con la paglietta del mio savoir faire. Mentre canticchio “i piatti-ti i piatti ti con Nelsen piatti li può lavare lui!” lei lava i piatti, è distante, non capisce, parla da sola, con il naso in mezzo al gomito si alza la manica e contemporaneamente con i denti, mordicchiando l’estremità del guanto giallo, fa aderire il lattice fin su su all’avambraccio. Bello teso.
Settembre
di Giovanni Carta
Da Feltrinelli – quella grande, quella in galleria – a pochi passi dai libri di cucina ci sono un bel po’ di testi sul cinema. Non soltanto sceneggiature o noiosi saggi sul montaggio, ma anche biografie e bei libri patinati da sfogliare alla maniera delle riviste, di quelli con un sacco di foto di personaggi di celluloide, come si diceva una volta. Sei appena entrato in libreria, e oggi non hai voglia di impantanarti in un romanzo, nei versi dell’ultima Plath: vuoi soltanto galleggiare per qualche minuto nel comodo pettegolezzo hollywoodiano, ancora stupito dal tepore del riscaldamento che, già nella terza settimana di settembre, fa di Feltrinelli un ottimo riparo ai primi freddi.
Le scimmie… (55)
di Dario Voltolini
Le scimmie… (54)
di Dario Voltolini
Le scimmie… (53)
di Dario Voltolini
Poesia Italiana E-Book di Biagio Cepollaro
[si è parlato anche in NI della difficoltà di reperire e leggere la poesia italiana non pubblicata dalle case editrici maggiori; un’iniziativa recente tenta di ovviare a questa situazione. a.r.]
L’iniziativa editoriale Poesia Italiana E-book intende ristampare in formato pdf alcuni libri di poesia e narrativa che rischierebbero l’oblio, in mancanza di efficace supporto. Si tratta di libri importanti per la storia della poesia italiana, la cui memoria non può che essere affidata ai protagonisti e ai testimoni degli anni in cui sono nati. In particolare i testi che saranno ristampati dalla Biagio Cepollaro E-dizioni si collocano, per lo più, tra gli anni ’70 e i primi anni ’90.
Affianca tale collana la pubblicazione di inediti: autori di poesia e di prosa che sono apparsi o hanno incrociato in qualche modo il flusso del blog Poesia da fare. E’ la poesia di questi anni, profondamente trasformata dalla Rete: ci si augura che le nuove possibilità tecnologiche possano contribuire a diffondere, ma anche a qualificare, la fruizione della letteratura.
