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Poesie

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di Pierluigi Lanfranchi

ESIODO

Nell’estate della grande canicola
crepavano disidratati i vecchi.
Gravi i danni alla produzione agricola.
Spighe riarse in cima agli stecchi

sfarinavano tra le dita. I becchi
dei corvi dentro i frutti del fico
infilzavano cenere. Lo specchio
retrovisore metteva in pericolo

come una lente ustoria il bosco.
Vuote le fonti, le cisterne, i pozzi.
Chiuse le imposte. Esauste le mosche.

Aprendo i rubinetti e accostando
l’orecchio potevi sentire il rantolo
della terra salire a singhiozzi.

Siamo sempre stati separati. Decimo quadro: Roques-Hautes (fine)

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di Sarah Kéryna

traduzione di Andrea Raos

– Ti ricordi quando andavamo a Roques-Hautes?
Roques-Hautes, te ne ricordi?

– Oh beh, sì!
Se me ne ricordo!
Ah! Roques-Hautes!
Ah sì!
Di questo me ne ricordo bene.

Oh! Quanto ci si stava bene!
Ci si riposava bene.
Ci andavamo quasi ogni sera.

– Sì, ogni pomeriggio, addirittura.
– Ogni pomeriggio. E poi, mangiavamo lì?
– Sì, la pizza!
– La pizza!
– Ti ricordi?
– Sì, delle grandi pizze.
Ero io che andavo a prenderle.
Delle pizze al forno a legna.
– Delle pizze al forno a legna.
– Ah sì! Di questo mi ricordo.
– Erano buone.
– Ah sì!
E poi, delle volte c’eravamo solo noi a Roques-Hautes,
in quel grande coso… completamente vuoto.
Sembrava Gavarnie, nei Pirenei.
Si sarebbe detto che eravamo isolati
da tutto.

Allora, delle volte, ero angosciata.
Non dicevo niente, ma ero angosciata.

Prometeo

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n Di Andrea Inglese

Sto quasi dormendo, ma il vecchio riesce a sorprendermi sempre. Appena prima del sonno, sbuca fuori con la sua faccia giallastra, i capelli bianchi e stopposi, le occhiaie da grande onanista. Non so come faccia, chi possa avergli dato le chiavi di casa mia, non so davvero come, eppure puntuale, quando credo ormai di dormire, lui si presenta, si siede in fondo al letto, e quasi mi storce un piede, poggiandovi sopra noncurante il suo culo appiattito. Vecchia faina, volpe, donnola, felino avvelenato da chissà che lussuria, o risentimento, o smania di parassitare le menti.

Porca miseria!

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porcamise.gif di Andrea Bajani

Chi non ha il senso dell’orientamento non riesce e mettere insieme le cose. Tende a ragionare per piccoli frammenti topografici, costruendosi delle geografie ridotte, dei piccoli spazi di manovra. È sempre alla mercé di qualcuno che, custode della visione d’insieme, si prenda carico del suo disorientamento e lo traghetti altrove, in un’altra sezione topografica. Chi possiede la visione d’insieme è in una posizione di potere, nei confronti del disorientato. Mantenere il disorientato nel suo disorientamento è garanzia di predominio, di egemonia.

Juke box (Françoise Hardy vs Adriano Celentano)

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La maison où j’ai grandi

Quand je me tourne vers mes souvenirs,
je revois la maison où j’ai grandi.

Il me revient des tas de choses:
je vois des roses dans un jardin.
Là où vivaient des arbres, maintenant
la ville est là,
et la maison, les fleurs que j’aimais tant,
n’existent plus.

Il ragazzo della via Gluck

Questa e’ la storia
di uno di noi
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa fuori città
gente tranquilla che lavorava.
Là dove c’era l’erba ora c’e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà

In visita a Mehdi

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di Annet Henneman (Teatro di Nascosto – Hidden Theatre)

Da aprile 2006 Mehdi Zana non può lasciare la Turchia, nonostante sia in possesso di un passaporto svedese. Probabilmente una reazione del governo turco alla partecipazione al teatro reportage “Rifùgià-ti” (con la partecipazione di 9 parlamentari, attori e rifugiati) in cui Mehdi racconta la sua storia personale e insieme la storia del popolo curdo. Nella replica di Roma erano presenti alcuni giornalisti turchi che hanno scritto articoli critici su questa partecipazione: Mehdi è stato accusato di aver offeso lo stato turco parlando dei curdi. Lunedì 5 febbraio si è svolta la prima fase del processo che ha come atto d’accusa l’articolo 301.

A proposito di editing (ricevo via mail e pubblico)

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www.lalineascritta.it 14° anno di corso
ottobre 2006-giugno 2007 ideato e curato da Antonella Cilento
con la partecipazione di Rossella Milone
in collaborazione con l’Ass. Cult. Uzeda (www.uzeda.org)
Da aprile a giugno

con Melania Mazzucco e molti altri ospiti…

Laboratorio di Editing: editare e dare forma alla narrazione
Un laboratorio pratico per scrivere e verificare la coerenza delle proprie storie: come si arriva al testo definitivo? Quante stesure sono necessarie? Come si mantiene la coesione di lingua e di trama? L’uso della punteggiatura per ottenere un effetto; la revisione; la rilettura. Un corso con Antonella Cilento dedicato ai materiali dei partecipanti con esercitazioni pratiche e lezioni di editor di grandi case editrici. Ospiti LAURA BOSIO (editor Guanda 13 giugno) e ENA MARCHI (editor Adelphi data da definire).

MagiK moments

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di Franz Krauspenhaar 

1. SERA

Stati di eccitazione e depressione, forme maniacali ed ipomaniacali, avanti con il rimbombo del cuore, il run accelera la sua corsa lunga ma alla velocità di un centometrista del dolore;  nuove sindromi maniaco depressive, psicosi depressive croniche, posologia di un lamento dilungato, la macchia di nero petrolio all’orizzonte che fa sparire di netto il sole, luttuosamente nero; nelle profilassi delle recidive maniacali e depressive, allungato contro un muro di periferia, incapace di andare a destra, a sinistra, da qualunque parte, con l’esterno temporale destro che si gonfia, una specie di soufflè  tumorale che bombarda la tua faccia incrinata e rinserrata nella tua nuca triturata come in un dattero tunisino della V.G. Fruits al Cameo d’Olanda, avanzo con la mia cefalea a grappolo, e rido, perfettamente coadiuvante nelle leucopenie da farmaci.

Il signor figlio

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625.jpg  di Severino Colombo  

Alessandro Zaccuri, Il signor figlio, Mondadori, 2007, 336 pag.

«Meglio è tacere una Storia, che narrarla ingombrata di fole». Il precetto del conte Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, vorrebbe essere il sigillo su un vaso di Pandora che ha le sembianze di uno scatolone pieno di libri trovato in soffitta. Vorrebbe essere la parola «fine» che chiude per sempre una faccenda di eredità che non riguarda, però, titoli o monete piuttosto gloria e sapere.

I sei minuti più belli della storia del cinema

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agamben.jpg di Giorgio Agamben

Sancho Panza entra in un cinema di una città di provincia. Sta cercando Don Chisciotte e lo trova che sta seduto in disparte e fissa lo schermo. La sala è quasi piena, la galleria – che è una specie di loggione – è interamente occupata da bambini chiassosi. Dopo qualche inutile tentativo di raggiungere Don Chisciotte, Sancho si siede di malavoglia in platea, accanto a una bambina (Dulcinea?), che gli offre un lecca lecca. La proiezione è cominciata, è un film in costume, sullo schermo corrono dei cavalieri armati, a un tratto appare una donna in pericolo.

Pro editore

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di Christian Raimo

Sandro Veronesi qualche anno fa in un convegno sui Classici del Domani, quasi del tutto fuori contesto, parlava con veemenza male dell’editing. E fece un esperimento con il pubblico. Aveva preso un pezzo di V di Pynchon, a cui aveva previamente tolto molti degli aggettivi e degli avverbi, l’aveva fotocopiato e dato da leggere ai noi che lo stavamo ad ascoltare insieme al pezzo originale. “Ecco come mi sento quando mando il mio manoscritto alle case editrici”.

Sette brevi

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di Emanuele Kraushaar

“Il miele” disse

All’età di nove anni, nell’estate dell’’83 a voler essere precisi, mi è cresciuto un alveare dietro la testa.
Ho incontrato molti problemi soprattutto a scuola e quando andavo a giocare a basket con gli amici, poi un giorno (nell’’89 credo) – era primavera perché ricordo l’affollamento intorno alla mia testa – mia madre sorridendo mi ha annunciato che non dovevo più andare a scuola.
“Il miele” disse “sarà la tua risorsa!”.

Il nano e il gigante

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da Il Primo Amore

L’editor e lo scrittore
di
Carla Benedetti

Questa volta, caro lettore di romanzi, recensisco un risvolto di copertina. Sì, la striscetta di carta che si ripiega, dove stanno i brevi testi di contorno, marginali ma non superflui. Il libro è Non muore nessuno, romanzo di esordio di Sergio Claudio Perroni, editor, agente letterario e traduttore (Bompiani, p. 217, E. 15,00).

Siamo sempre stati separati. Nono quadro: Carmen, le carte

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di Sarah Kéryna

traduzione di Andrea Raos

***Special Guests: Jan (tastiere) così&come (cori)***

– Non lo sai?
(respiri)

– Qui, ho due nove. Non va bene.
È la morte, no?
È come nella Carmen: “Pique, carreau, j’ai bien vu la mort.”
– Ah! beh la cantavo questo pomeriggio!
– Davvero? Dài, cantamela! Com’è?
– Com’è che era?
(Aria di Carmen)La mort, d’abord moi ensuite lui, j’ai bien vu la mort…
– Ah! sì, sì.
– “La mort…”
– “…toujours la mort. En vain pour éviter les réponses amères, la carte se retourne, et nanana… se retournera, les cartes nanana… et ne mentent jamais…”
(silenzio)
Oh! la cantavo questo pomeriggio, pensa un po’.

Energico, vitale, praticamente kafkiano…

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di Francesca Serafini

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‘Assurdo, angoscioso, allucinante, paradossale, inquietante’. È con questi sinonimi che nei vocabolari si trova variamente definito l’aggettivo kafkiano, con riferimento ovvio all’atmosfera che aleggia in tutte le opere di Kafka. Nondimeno, a prestare attenzione ad alcuni passi della Lettera al padre, i lessicografi potrebbero comprensibilmente vacillare. In essa infatti si legge:

Il Nobel a Celati

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di Franco Arminio

Ogni volta che mi arriva a casa un libro del mio amico Gianni Celati io mi sento bene. L’economia della paura, l’animaletto sempre con le orecchie tese, lascia il posto alla voglia di libertà, di meraviglia. Celati è uno scrittore in cui il gesto della scrittura si cancella per diventare semplice lettura. Lettura di quello che c’è fuori, dentro le strade o dentro i libri, poco importa.

Acromatopsia

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di Christian Raimo

A me fanno ridere certe canzoni sulla droga tipo perché lo fai oppure lilli perché si vede che c’è gente che non ha mai pensato nella vita che cos’è farsi, non ha l’idea minima di perché ti sale una botta e non capisce soprattutto che il problema non è il disagio, l’incomprensione, il problema sono i soldi. Se hai soldi puoi fare un certo tipo di vita. Se non hai i soldi, quel tipo di vita non la puoi fare. Le differenze tra le persone sono tutte qui.

Da: Hairesis – (2004-2005)

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di Francesco Marotta 

MANIBUS DATE LILIA PLENIS

*

::

È un maestro che parla alle ombre – Virgilio
i suoi gigli sono colpi di luce
nel buio della specie dentata  
nei suoi fragili
specchi di umori
di assenza

Il fattore C. La comunicazione del governo alla prova dei sei mesi #6

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di Edoardo Novelli 

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Con l’intervista a Silvio Sircana, portavoce di Romano Prodi, si conclude lo studio di Edoardo Novelli sulla comunicazione del governo. Qui e qui le due prime parti analitiche; seguono l’intervista a Gianluca Luzi, a Giovanni Floris, e a Valerio Saffirio.

Onorevole Sircana, la comunicazione del governo, prima ancora della sua politica, sembra essere finita nell’occhio del ciclone.
Francamente mi sembra esagerato: la comunicazione che parla della comunicazione e che discute sulla comunicazione, che si autocomunica. È un paradosso. Recentemente il Corriere della Sera ha dedicato una pagina intera alla mia intervista al programma di Lucia Annunziata.

Contro gli scrittori civili

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di Christian Raimo

Ad un certo punto, giusto a venti pagine dalla fine del suo libro Il ponte, Vitaliano Trevisan enuncia senza volerlo qual è il peccato originario di questo romanzo. Dice: “Se Pasolini si fosse scagliato anche contro la madre, probabilmente non sarebbe stato fatto oggetto del processo di beatificazione al quale è sottoposto ormai da anni, cosa che in fondo sortisce l’effetto di disinnescarlo e renderlo inoffensivo”.

Cioccolatò e Slam a Torino 10/11 Marzo 2007

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Slow Poetry
Negozi intorno a Piazza Vittorio Veneto:

sabato 10 marzo, dalle 15 alle 24
h. 14.45 | Caffè Elena | Catel + Tiziano Fratus + Rossana Mortara

h. 15.30 | Caffè Clarissa | Valentina Diana + Afro

h. 16.15 | Bertolini & Borse | Paul Cash + Guido Catalano

h. 16.45 | La drogheria | Ringe Ringe Raya + Giovanna Marmo

h. 17.15 | 4 Eyes | Don Pasta + Arthur Ribo

h. 17.45 | Vestilavoro | Bruno Rullo + Paola Sonetti

h. 18.15 | Caffè Vittorio Veneto | Tiziano Fratus + Massimo Rizzante + Alexandra Petrova

h. 18.45 | Pedone | Luca Ragagnin + Paul Cash

h. 19.15 | Macelleria Jolly | Marco Fedele + Adriano Padua + Francesco Forlani

h. 19.30 | Bar Nuova Trianon | Lello Voce + Stefano Raspini

h. 22.45 | OLS | Sara Ventroni + Sparajurij lab