di Andrea Inglese
Un po’ di anni fa, con gli amici di “Qui”, mi posi delle domande intorno alla “possibilità” della testimonianza. (Non avevo ancora letto il libro importante di Annette Wieviorka “L’era del testimone”, uscito in Italia nel 1999.) L’intervento recente di Lorenzo Galbiati che si interroga sul “dovere della memoria”, mi ha dato voglia di riproporre quella riflessione.
I giornalisti hanno folte code di paglia. Alla presentazione pubblica del film di Marco Bechis, Garage Olimpo, era invitato a parlare anche un giornalista. Lui pure caudato, si agitava affannosamente a difesa del buon nome della categoria (“senza di noi il mondo sarebbe muto e sordo”).




di Gianni Biondillo