di Sergio Garufi
Piove, dopo tre lunghi mesi di siccità. A Milano un uomo è affacciato al davanzale della finestra della propria abitazione e osserva il corpo di sua moglie steso sull’asfalto, venti metri sotto di lui. Lei è “supina, nuda, con le gambe aperte e un braccio di traverso”. La sua faccia lo guarda, mentre una pozzanghera rossa si allarga dietro la sua testa e intorno alla donna si forma un cerchio di persone. Adriano, il protagonista e io narrante della storia, sente in lontananza le sirene dell’ambulanza e della polizia e gli sembra di riconoscere per la prima volta quel suono, quasi fosse un segno inequivocabile del destino: l’inizio e la fine in cui precipita la sua vita. Così, con questa istantanea terribile, comincia l’ultimo avvincente romanzo di Raul Montanari, L’esistenza di dio.
