di Ivan Roquentin
Si può dunque nascere da un mezzo dio e da una mezza cagna, per poi sentir raccontare strane favole su quel giorno in cui un re e una ninfa si davano alle nozze, sicuri del loro destino da favola e del mio da puttana. Qui la cagnara finisce in leggenda e allo stesso punto inizia a parlare Cassandra, ma non si può fare a meno di notare che quei cento e passa figli di Priamo una donna o un altro animale infelice deve averli partoriti; a loro volta infelici e solenni, così come ci si aspettava dal goffo bordello riproduttivo escogitato da Priamo, dalla maestà stemperata e sbilenca della madre e dall’unanime tripudio di un circondario di becchi. Che un certo malcostume, unito ad un certo strepitare, fossero all’inizio della candida fanciullezza di Cassandra e delle sue fiere cavalcate a dorso dei Troiani, è un segno sicuro della barbarie che la doveva portare a spasso per le stanze da letto di innumerevoli divinità, coltivate come un passatempo e trattate come altrettanti scendiletto.


Di Marco Giovenale
di Michel Leiris
Vi avviso subito: la prenderò alla larga. Prima di parlarvi di La suora giovane di Arpino , voglio raccontarvi come ci sono arrivata. Perché credo che i ragionamenti che posso fare con voi su questo percorso di ricerca lievemente accidentato si inseriscono perfettamente nel progetto di queste lezioni e quindi possono essere utili o perlomeno interessanti, altrettanto interessanti di quanto proverò a dirvi sul libro scelto.