di Antonio Pane
si smerigliano mele ai ritornelli del picchio
A otto anni dal magnifico azzardo di Lo scricciolo penitente (Scheiwiller 2002) Marco Ceriani sostiene un’altra prova estrema. Se si guarda a quell’antefatto, sequenza di 87 componimenti in quartine, Memoriré contempla due evidenti novità strutturali: la suddivisione in tre parti (Apici dei laconici, Sonetti, Ancora gli apici) e l’epentesi dei sonetti: i due che aprono e chiudono le ante laterali (rispettivamente di 44 e 36 quartine) e i diciotto che, a loro volta recinti dalle quartine, costituiscono il corpo centrale. La imperfetta simmetria di questa dantesca centuria è ulteriormente insidiata da tre ‘fuori tavola’ (due quartine e un sonetto) segnalati come tali da una diversa impaginazione e quindi relegati alla periferia dell’indice. L’architettura rende il nuovo edificio più coeso e se possibile più refrattario del precedente, di cui i numerati visitatori registrarono in vario modo la gemmea quanto inviolabile compattezza, il prestigioso idioletto che misurava un nichilismo appreso da Kafka e Beckett.










