Home Blog Pagina 347

“Quasi tutti” di Marco Giovenale a Milano

0

Venerdì 8 aprile 2011, alle ore 18:30
presso la Libreria Popolare
(via Tadino 18, Milano)

Paolo Giovannetti e Paolo Zublena presentano

QUASI TUTTI

di
Marco Giovenale

ed. Polìmata

Coordina l’incontro: Alessandro Broggi

Sarà presente l’autore

Verifica dei poteri 2.0: Massimo Rizzante

5

[Massimo Rizzante risponde alle Cinque domande su critica e militanza letteraria in Internet a proposito di Verifica dei poteri 2.0; qui le risposte precedenti]

1. Le linee fondamentali di questa ricostruzione ti sembrano plausibili?

Sì, mi sembra che la vostra sia un’ottima analisi della situazione nella quale ci troviamo.

2. Quando e perché hai pensato che Internet potesse essere un luogo adeguato per “prendere la parola” o pubblicare le tue cose? E poi: è un “luogo come un altro” (ad esempio giornali, riviste, presentazioni o conferenze…) in cui far circolare le tue parole o ha delle caratteristiche tali da spingerti ad adottare delle diverse strategie retoriche, linguistiche, stilistiche?

Per me tutto è iniziato qualche anno fa, quando alcuni componenti di Nazioneindiana.com mi hanno invitato a entrare in redazione. Non ero molto convinto, ma mi sono fatto convincere. Da allora posto abbastanza regolarmente alcuni miei testi (poesie, saggi, traduzioni) e meno regolarmente testi di altri. Non condivido lo schiacciamento verso l’attualità politica e sociale che Nazioneindiana.com ha assunto, o che forse ha sempre avuto.

L’Italia del Gruppo 93

0


PAN Palazzo delle Arti di Napoli
(via dei Mille, 60)
Giovedì 7 aprile ore 17.00

presentazione dell'antologia
a cura di Angelo Petrella
(Zona Editrice)

intervengono
Marco Lombardi
Ugo Piscopo
Ferdinando Tricarico
Costanzo Ioni

letture e commenti musicali di
Emilia Santoro ed Enzo Nini

contributi video e letture degli autori del Gruppo 93:
Mariano Baino, Marco Berisso, Piero Cademartori, Guido Caserza, Biagio Cepollaro, Marcello Frixione, Paolo Gentiluomo, Costanzo Ioni, Tommaso Ottonieri, Lello Voce

Tutti i materiali qui e qui un trailer del libro.

GENEALOGIE

14

di FRANCO BUFFONI

Negli ultimi tempi, allestendo l’Oscar con tutte le mie Poesie 1975-2010, mi è capitato di interrogarmi sulle ragioni per cui Nell’acqua degli occhi, la prima raccolta uscita da Guanda nel 1979, non contenga alcuni testi esplicitamente omoerotici, recuperati poi in raccolte successive. Ero il censore di me stesso, scrivevo per non pubblicare, evidentemente. I miei referenti – la mia genealogia – erano allora i poeti della cosiddetta “Linea lombarda”, dagli autori storici come Sereni, Erba e Risi, a Giudici e Raboni. Tutti inveterati eterosessuali. Ricordo bene di avere dato in lettura al cattolico Erba il poemetto Suora carmelitana privo dei versi:

Ho pensato poi alla mano nella grata
Alla prima foto di fist-fucking.

Ero troppo pavido? La mia omofobia interiorizzata mi mostrava ingigantiti i pericoli di un esplicito coming out poetico? Può darsi. Tuttavia non me la invento questa lettera autografa del cattolico Mario Luzi (al quale avevo in precedenza inviato il medesimo poemetto nella versione integrale per il Premio Il Ceppo di Pistoia) in cui il mio lavoro viene definito écoeurant, con il ricorso all’aggettivo francese per “disgustoso”. E con l’aggiunta, “Credo che questo fosse proprio l’obiettivo che lei si prefiggeva. Dunque: bravo”. E quella giuria di cattolici (Bo, Bigongiari…) non mi premiò, e continua a ignorarmi a distanza ormai di decenni, anche adesso che si è ringiovanita. Premia altri autori – più abili di me – nel celare ateismo e sessualità.

La poesia di Stefania Carcupino

5

[ho sentito Stefania Carcupino recitare i propri versi un mercoledì sera al Cerizza, e vorrei condividerne qualcuno con voi, perché mi sono sembrati densi di emozioni, emozioni del dire e del recitare, a.s.]

dalla raccolta: ALZHEIMER ADOLESCENZA ALCOL:

Oggi vorrei tornare a casa
a quella casa un tempo
di piastrelle e luci accese
e fuori soltanto lontananze

oggi l’anima è senza rifugio
non ho rifugio
sono qua, e là
tempo di andare anche quando è buio
anche quando è buio

 
 

ECCO DOVE

ecco, allora sì mi piacerebbe molto
essere ancora davanti alla luna
con la notte intorno e il piccolo rumore
delle mucche dondolanti nella stalla
essere lì e pensare chissenefrega
disegnando una danza come un’ombra cinese

Assenze

3

di Gianluca Veltri

Nel romanzo di Nathan Englader “Il ministero dei casi speciali”, il padre di un desaparecido la cui colpa era ascoltare i Pink Floyd e leggere Marcuse, al culmine di vane ricerche, riflette: “Sono il padre di un figlio morto che non ha un cadavere su cui piangere. Questa assenza è sbagliata e ingiusta. Senza una tomba, il lutto non finisce mai”.
Assenze, a trentacinque anni dall’inizio del mattatoio argentino.

Le terre di Alice. Dal sottosuolo alla deliranza

10

Francesca Matteoni

F.: Alice nel Paese delle Meraviglie, la conosci?
Nonna: No, non ci ho mai giocato insieme.

L’Alice di Lewis Carroll è circondata da una campagna estiva – acqua, siepi, margherite, quando fa la sua comparsa il coniglio. Lo segue giù per il buco, un passaggio stretto e impossibile, scoprendo un mondo rovesciato, dove gli animali si vestono come gli umani, le parole non sono più ciò che erano solite essere. Il linguaggio non è più un mezzo, ma qualcosa di vivo, emotivamente malleabile o soggetto a una logica tanto ferrea quanto priva di significato concreto, svuotato infine di ogni conoscenza specifica, ma impiegabile come oggetto materiale, fragile e potente.

ANSA DI LIBERTA’

8

di Franco Buffoni
Gay, lesbiche e transessuali sono da ieri piu’ tutelati in Liguria: potranno, in particolare, designare una persona anche non consanguinea (ad esempio il compagno) quale referente da informare sulle condizioni di salute e sulle terapie mediche in caso di ricovero o malattie.
Lo ha stabilito una sentenza della Consulta (94/2011) che, informa Arcigay, ha dichiarato legittima una legge regionale ligure in tema di discriminazione determinata dall’ orientamento sessuale e dall’ identita’ di genere che era stata, invece, impugnata dal governo.
Arcigay, Arcilesbica e Verdi, parlano di ‘sentenza epocale’. Il Governo aveva addotto la incostituzionalita’ della legge regionale 52/2009, sostenendo che essa invadeva la sfera legislativa statale.

Il numero 8 da venerdì primo aprile in edicola e in libreria

0

«alfabeta2» numero 08

Quella che i mass media chiamano «mafia» o «criminalità organizzata» ha subìto negli ultimi decenni una profonda metamorfosi, trasformandosi in una nuova classe sociale che viene ormai definita «borghesia mafiosa». «Questa nuova classe sociale tende a vivere di rendite finanziarie ed extraprofitti che nascono dall’intreccio perverso tra Stato e Mercato». Così Tonino Perna, curatore del focus, introduce Il capitale illegale, seguito dai contributi di Umberto Santino, Ugo Biggeri, Tonio dell’Olio e Gabriella Gribaudi.

Gli interventi di Alain Badiou, Toni Negri, Jacques Rancière e Slavoj Žižek compongono il corpus L’idea di comunismo. I testi sono estratti dagli interventi pronunciati in occasione di una conferenza tenutasi a Londra nel maggio 2009 dal titolo On the idea of Communism. In Italia, con il titolo L’idea di comunismo, lo stesso libro sarà disponibile nel mese di aprile per le edizioni DeriveApprodi.

CROCIFISSI?

22

di UAAR

La sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo sull’iniziativa giuridica – promossa dalla famiglia di Massimo Albertin e sostenuta dall’UAAR – che ha assolto l’Italia per l’esposizione del crocifisso nelle scuole, rappresenta inevitabilmente una cocente delusione. Nel ringraziare ancora una volta chi, mettendoci la faccia e la tranquillità personale, si è profuso in una battaglia civile di portata sempre più rara nel nostro paese, l’UAAR deve necessariamente constatare come, in seguito alla sentenza, gli spazi per agire giuridicamente per l’affermazione concreta del supremo principio costituzionale di laicità dello Stato si siano oggettivamente ristretti.
Ciò non significa, tuttavia, che verrà meno l’impegno per cambiare, in meglio, una società che, nonostante sia sempre più secolarizzata, nello stesso tempo si caratterizza per istituzioni sempre più clericali. 
L’UAAR dispone, giorno dopo giorno, di una maggiore capacità di intervento, e di soci e simpatizzanti in grado di tradurla in risultati concreti nella tutela dei diritti civili di atei e agnostici, nell’applicazione quotidiana del principio di laicità dello Stato e nella valorizzazione del pensiero non religioso. La sentenza della Corte europea ci dà ancora maggiore consapevolezza delle nostre responsabilità e ci spinge a intensificare ulteriormente lo sforzo, nella convinzione che questo paese o avrà un futuro laico, o non ne avrà alcuno.

Verifica dei poteri 2.0: Franco Arminio

9

[Franco Arminio risponde alle Cinque domande su critica e militanza letteraria in Internet a proposito di Verifica dei poteri 2.0 ; qui le risposte precedenti]

1. Le linee fondamentali di questa ricostruzione ti sembrano plausibili?

Mi pare di sì.

2. Quando e perché hai pensato che Internet potesse essere un luogo adeguato per “prendere la parola” o pubblicare le tue cose? E poi: è un “luogo come un altro” (ad esempio giornali, riviste, presentazioni o conferenze…) in cui far circolare le tue parole o ha delle caratteristiche tali da spingerti ad adottare delle diverse strategie retoriche, linguistiche, stilistiche?

Internet è varie cose. C’è una bella differenza tra face book e un blog letterario. In generale uso la rete per una prima circolazione di semi lavorati. Su face book metto spesso delle poesie appena scritte. È un luogo difficile per i versi. Credo che per molti poeti italiani sia praticamente inaccessibile. Molti fingono di snobbare face book, ma in cuor loro sanno che la loro scrittura in quel luogo non colpirebbe nessuno. Io non ho alcun imbarazzo a scrivere sulla rete e usarla per diverse scritture, da quelle legate alla militanza civile alle cose più intime.

I gelsomini appassiti della mancata rivoluzione cinese

0

di Ivan Franceschini

Quattro aprile 1976, una domenica primaverile come tante in una Pechino che si sta leccando le ferite dopo i disordini della Rivoluzione culturale. Eppure c’è qualcosa di strano nell’aria. Sarà perché domani è Qingmingjie, la festa tradizionale della pulizia delle tombe, ma sono già un paio di giorni che la gente di Pechino sta affollando piazza Tiananmen. Depongono delle corone di fiori ai piedi del monumento agli eroi del popolo in memoria del primo ministro Zhou Enlai, morto in gennaio.

Patrioska!

4


Giovedì 31 marzo ore 19,30


Video a cura di Rosario Tedesco, estratti dello spettacolo alla Locanda Atlantide (San Lorenzo) Roma

I signori Murena

0

di Giuseppe Zucco

(informiamo la gentile clientela che nel caso di questo racconto non si tratta di pubblicità occulta per Murene, essendo il medesimo stato pubblicato in origine sulla rivista “Colla”. Cogliamo nondimeno l’occasione, per farne pubblicità esplicita…. hj) 

Da tempo non guardavano la televisione di sera. Lei aspettava che il marito rincasasse, allora sedevano a tavola. Prima di iniziare, spiegando la stoffa bianca sulle gambe, lui chiedeva sempre se Carlo avesse mai chiamato, se qualche buona notizia avesse solcato la diramazione delle linee telefoniche, lei scuoteva la testa come un campanellino, e lasciava cadere il discorso senza aggiungere altro, immaginando però altre città metropolitane, la solitudine delle cabine telefoniche emerse nella fredda luce dei neon in altre notti e in altre circostanze.

PUBLIC ART

0

di Mattia Paganelli

L’innocenza di Giulio

1


dal 5 al 22 aprile 2011 – prima nazionale
produzione Teatro della Cooperativa – Bottega dei Mestieri Teatrali

L’INNOCENZA DI GIULIO – Andreotti non è stato assolto
di Giulio Cavalli

con la collaborazione di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli
regia Renato Sarti
con Giulio Cavalli
musiche originali Stefano “Cisco” Bellotti – Modena City Ramblers
Disegno originale di Ugo Pierri

(tutte le informazioni qui)

Sillabario indiano: A come amicizia

5

di Giacomo Sartori (fotografie di Giorgia Fiorio)

Andrea mi chiede della Corsica
sta cercando
un posto bello e alla mano
per quest’estate
nella veste di padre
si prende per tempo
e anche il piglio è più maschio
io sciorino il poco che so
nel nuovissimo cordless
sforzandomi di presagire
dove potrebbero essere felici
lui e la meticcia dai fianchi larghi
e la sfingettina dell’ospedale
(a guardare bene
qualche grinza restava)

Mentre parla Andrea fa strane pause
anche in mezzo alle frasi
anche molto brevi
pozzi nei quali collasso

Verifica dei poteri 2.0: Alberto Casadei

1

[Per collaudare le ipotesi avanzate in Verifica dei poteri 2.0 abbiamo inviato l’articolo a diversi scrittori e critici (alcuni direttamente coinvolti nel web, altri attenti osservatori del fenomeno) insieme a Cinque domande su critica e militanza letteraria in Internet. Le pubblichiamo qui insieme alla prima risposta. Nei prossimi giorni seguiranno le altre. F.G. e M.S.]

Cinque domande su critica e militanza letteraria in Internet

1. Le linee fondamentali di questa ricostruzione ti sembrano plausibili?

2. Quando e perché hai pensato che Internet potesse essere un luogo adeguato per “prendere la parola” o pubblicare le tue cose? E poi: è un “luogo come un altro” (ad esempio giornali, riviste, presentazioni o conferenze…) in cui far circolare le tue parole o ha delle caratteristiche tali da spingerti ad adottare delle diverse strategie retoriche, linguistiche, stilistiche?

3. A tuo giudizio, sempre riguardo alla discussione letteraria, la critica o la militanza, cos’ha Internet di particolare, di specifico e caratterizzante, se ce l’ha, rispetto ad altri mezzi di comunicazione?

4. Ti sembra che la discussione letteraria in rete oggi sia diversa da quella di qualche anno fa? Credi inoltre che la discussione letteraria fuori dalla rete sia stata in qualche modo influenzata da ciò che si è prodotto sul web o è rimasta tutto sommato indifferente?

5. Nel saggio abbiamo lasciato fuori qualsiasi considerazione su come la rete stia o meno contribuendo a erodere i tradizionali processi di legittimazione letteraria. Pensi, ad esempio, che la possibilità offerta ad ogni lettore di dare diffusione a un proprio giudizio di gusto su un libro (siti come aNobii, le recensioni su Amazon, blog personali ecc.) metta in qualche misura in discussione il ruolo e la funzione del critico, oppure sono due ambiti diversi che non si intersecano (o non dovrebbero essere confusi)?

Verifica dei poteri 2.0: Alberto Casadei

Credo che la ricostruzione di Guglieri e Sisto sia molto corretta e efficace, non faziosa pur lasciando trasparire giudizi e valutazioni sui singoli autori o sui vari tipi di blog letterari. Io vorrei rispondere implicitamente a tutte le loro domande, seguendo un ragionamento che dovrebbe toccare gli snodi a mio avviso essenziali per capire anche cosa occorrerà fare in futuro.

Morte del blog?

6

di Jan Reister

Massimo Mantellini scrive dello spostamento su Facebook e Twitter di molte attività di socializzazione che qualche tempo fa avvenivano sui blog personali: Dalla blogosfera alla statusfera. Interessanti anche i commenti.

Le sue considerazioni sul valore dei commenti attraverso il tempo sono molto interessanti, mentre non condivido il suo pessimismo sul calo dei lettori negli ultimi 3 anni: come fa notare Marco Cilia, i dati sul numero di visite ricevute sono probabilmente in leggera crescita.

il critico e il suo personaggio

2

di Ginevra Bompiani

[Questo saggio è stato pubblicato come introduzione a La signora dell’angolo di fronte, raccolta di saggi tradotti da Masolino d’Amico ed editi per i tipi de Il Saggiatore nel 1978]

Quando uno scrittore scrive di altri scrittori, che cosa fa? Questa è una domanda che vale la pena di porsi in generale, ma che forse s’impone nel caso di una scrittrice la cui opera critica è quasi altrettanto importante dell’opera che si una definire creativa. E, presentando un’ampia scelta di saggi critici, è utile chiedersi se si sta offrendo al lettore qualcosa di sostanzialmente diverso, o minore, rispetto alla produzione per cui lo scrittore è diventato celebre.

Uno dei saggi qui contenuti Mr Bennett e Mrs Brown, descrive un incontro in treno con una misteriosa Mrs Brown, e i brandelli di conversazione colti fra lei e un altro passeggero, cui è unita da chissà quale storia. Si domanda Virginia Woolf: quale degli scrittori contemporanei parlerebbe di Mrs Brown in modo da farle attraversare le sue pagine dallo scompartimento del treno agli occhi del lettore? E la risposta è che nessuno lo farebbe: non gli scrittori che lei chiama edoardiani (i Wells, i Bennett, i Galsworthy), così impegnati a costruire intorno a Mrs Brown tutta un’intelaiatura di notizie, dalla casa che abita al prezzo della spilla che porta, dalla tappezzeria dello scompartimento al lavoro femminile nelle fabbriche che sfilano fuori dal finestrino, – e non gli scrittori georgiani (i Forster, i Lawrence, gli Stratchey, i Joyce, gli Eliot), tutti presi nella distruzione dell’intelaiatura e degli strumenti di lavoro edoardiani – fra le cui dita Mrs Brown scivolerebbe intatta e ignorata, dimenticata.

Con tutti i suoi poteri di osservazione, che sono meravigliosi, con tutta la sua simpatia e umanità, che sono grandi, Mr Bennett non ha mai, nemmeno una volta, guardato Mrs Brown nel suo angolo.