[Franco Arminio risponde alle Cinque domande su critica e militanza letteraria in Internet a proposito di Verifica dei poteri 2.0 ; qui le risposte precedenti]
1. Le linee fondamentali di questa ricostruzione ti sembrano plausibili?
Mi pare di sì.
2. Quando e perché hai pensato che Internet potesse essere un luogo adeguato per “prendere la parola” o pubblicare le tue cose? E poi: è un “luogo come un altro” (ad esempio giornali, riviste, presentazioni o conferenze…) in cui far circolare le tue parole o ha delle caratteristiche tali da spingerti ad adottare delle diverse strategie retoriche, linguistiche, stilistiche?
Internet è varie cose. C’è una bella differenza tra face book e un blog letterario. In generale uso la rete per una prima circolazione di semi lavorati. Su face book metto spesso delle poesie appena scritte. È un luogo difficile per i versi. Credo che per molti poeti italiani sia praticamente inaccessibile. Molti fingono di snobbare face book, ma in cuor loro sanno che la loro scrittura in quel luogo non colpirebbe nessuno. Io non ho alcun imbarazzo a scrivere sulla rete e usarla per diverse scritture, da quelle legate alla militanza civile alle cose più intime.









