di Anna Fava
Terzigno, Serre, Giugliano. E’ nei buchi che si continua a cercare una via d’uscita. In modo del tutto irrazionale: già nel 2005 la Corte dei Conti criticò aspramente la struttura commissariale, gestita per anni in simbiosi con la Protezione civile, per non aver incentivato in alcun modo la raccolta differenziata, stabilendo arbitrariamente che la risoluzione dell’emergenza rifiuti dovesse limitarsi alla realizzazione e alla gestione dell’impiantistica finale e non nella riduzione a monte del flusso di rifiuti da trattare attraverso la raccolta differenziata. Se infatti la raccolta differenziata fosse potenziata ed estesa in modo sistematico a tutti i Comuni, organizzando una raccolta differenziata porta a porta per tutti i cittadini, con una accurata separazione dei materiali da avviare alla filiera del riciclo e del recupero della materia, in breve tempo non solo la Campania riemergerebbe dallo stato di degrado attuale ma si animerebbe un’economia sana, compatibile con la vocazione agricola del territorio e con l’elevata densità abitativa di molti Comuni.













