Evelina Santangelo
«Il terzo livello non si tocca», questo dice l’esito della votazione che ha negato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni a carico dell’ ex sottosegretario Nicola Cosentino (pdl).
Così, adesso, Nicola Cosentino può chiedere a gran voce il processo: un processo mutilato, dove non si potranno utilizzare tutte le prove a suo carico… trascinando questo paese nella farsa tragica dell’impunità garantita per chi sa stare al «proprio posto», tra le ali del governo «incostituzionale» di Berlusconi e dei suoi accoliti, dove la parola «giustizia» è distorta nell’accusa di «giustizialismo», e la parola «garanzia» diventa sinonimo di «garantismo» o «impunità», mentre la parola «federalismo» serve a nascondere la parola «secessione» e «governabilità» la parola «occupazione del potere». E tutto questo mentre la nostra «repubblica parlamentare» è ridotta a una formula vuota.
Quando prevale una logica del genere, quando le parole stesse che nominano alcuni principi fondanti sono distorte sino a questo punto, sino a intaccare le garanzie costituzionali, si è tutti «dalla parte sbagliata». Questo personalmente penso. E questo pensiero mi sconcerta. Il fatto poi che la maggioranza di questo paese sia così indifferente o accomodante, e l’opposizione così imbelle, il fatto che non si voglia davvero capire che in un sistema così degenerato nessuno è garantito, o che, di contro, chiunque sarà garantito finché sarà funzionale al sistema stesso, rende questo paese ancora più misero.













