di Ethan Zuckerman – traduzione di B. Borgato e B. Parrella
l’obiezione principale che mi è stata fatta è: “Okay, il ricorso a strumenti anticensura non è l’unica strategia possibile. Cosa dovremmo fare allora? “
Qualche settimana fa, ho proposto un post pensato per stimolare la discussione sull’idea della libertà di Internet [tradotto in italiano su Nova (e ripreso su Nazione Indiana ndr)]. Ho ricevuto un numero tale di reazioni, sia di elogio che di critica, da ritrovarmi coinvolto in molte più conversazioni sulla libertà del web di quanto mi fossi aspettato. È una questione che sta a cuore a molti, in attesa di sapere se Google smetterà di applicare la censura al suo motore di ricerca cinese [che ora punta su Hong Kong, proprio per evitare tale censura], riflettendo sulle implicazioni nell’ambito dei social media delle recenti riduzioni delle sanzioni contro Cuba, Iran, Sudan adottate dal Ministero del Tesoro statunitense, mentre proseguono [in USA] le audizioni al Congresso e le revisioni legislative.










