
Berlusconi… lancia la sua personale «rivoluzione»… contro la Carta Costituzionale (di tutti noi… non sua, né della maggioranza)…
E noi italiani non dovremmo tutti (tutti, indipendentemente dalla casacca) accoglierla con lo spirito con cui Abbott racconta di «Esso», la «misera creatura» che governa Pointlandia? O forse davvero questo paese è tentato dal baratro dell’adimensionalità… dominato com’è da troppi «Punti», troppi «Esso» che si sentono Re del Nulla?
di Evelina Santangelo
Da Flatlandia di Edwin A. Abbott (traduzione di Masolino D’Amico, Adelphi).


Lungo il canale c’è il divieto di stazionamento, quindi non penso più alle macchine parcheggiate. Penso che ho fatto proprio bene a strapparmi via dalla cittadina dove sono cresciuto. Penso che passeggiare per quell’asfittico coacervo di costruzioni stritolato tra inospitali montagne è uno strazio, perché tutte le persone ti conoscono o comunque ti guardano insistentemente come ti conoscessero, e soprattutto in qualsiasi direzione tu ti diriga la cosiddetta città finisce subito: non rimane che girare in tondo a testa bassa, come nel cortile di una prigione. E quindi anche le idee finiscono per girare in tondo, per sprofondare nel gorgo della xenofobia.





Come ho già segnalato 





