
di Andrea Bottalico. Fotografie di Alessandro De Filippo.
Raccontare ad un casertano che sulla Domiziana ci sono le puttane è come indicare ad un mercante di pietre preziose il peso reale di un carato. E’ impossibile che lui non lo sappia. Noi sin da bambini abbiamo imparato involontariamente due cose “fondamentali”. Primo: la totale mancanza di fiducia verso chiunque, qualsiasi essere vivente materiale o immateriale che sia. Secondo: il luogo in cui le puttane vanno a battere. E non certo perché sognavamo di andarci, sulla Domiziana. Nel nostro immaginario erano tutte laggiù, accumulate in quel luogo indefinito e apparentemente lontano dalle nostre strade sicure, perché sin da piccoli, quando si trattava di offendere qualcuno, nei campetti di calcio del Buon Pastore o nei cortili di scuola, usciva sempre, e dico sempre, la solita ingiuria, quella che scaldava gli animi prima delle colluttazioni, il preludio di una qualsiasi rissa, l’apice della provocazione:
«Che hai da guardare!? Uomo di merda! Vieni qua, vieni! Vieni che ti piscio in testa! La sai tua madre?! Tua madre fa la puttana sulla Domiziana!!..»




di Vanni Santoni






