[In Il Larice di Daurija. Dalla Kolyma ai Laogai (La Camera Verde, Roma, 2008), Tiziana de Novellis invita il lettore a esplorare in fondo l’orrore della Cina d’oggi, l’orrore del miglior partner e socio commerciale delle multinazionali occidentali.]
di Tiziana de Novellis
Capitolo VII – I laogai oggi
Riforma liberista e lavoro forzato
Fonti inesauribili di mano d’opera gratuita, i laogai sono oggi parte integrante dell’economia cinese, di cui accrescono produttività e profitto. Milioni di persone internate nei campi di lavoro forzato modificano in modo “inedito” l’economia cinese, trasformandola in un’economia di schiavitù. Da una dichiarazione del Ministero della Giustizia della Repubblica popolare cinese del 1988 si legge: “Le nostre unità dei laogai sono al tempo stesso dei centri di rieducazione e delle aziende speciali”. E, non a caso, il governo ritiene che le attività produttive dei laogai siano segreti di Stato. I prigionieri devono insomma essere “rieducati” in “nuovi comunisti”, raggiungendo un obiettivo prefissato di produttività.













