di Marco Palasciano
[ Si pubblica uno studio-racconto che ritengo di grande rilievo. Lo scrittore Marco Palasciano fa chiarezza sulla realtà dei rifiuti campani, ovvero la complica terribilmente. D.P. ]
Prologo.
Presso «de l’ombre il vasto impero» (Orfeo, atto III)
__Un’Europa si aggira tra i fantasmi. Rifugiatasi nella loro caverna, la ragazza affannata dalla corsa sulla riva – un fiore d’ibisco le cade dai capelli – prova a afferrare per un lembo una, un’altra, né mai riesce a far presa, di quelle figure vane, a gridare nei loro orecchi sordi che c’è un toro che la insegue. Ma lei per le ombre è un’ombra; camminano senza vederla, intente al loro niente; e già un mugghito ottenebra la soglia.
__(Quest’Europa non è Europa, è Campania; e quel toro non è Zeus innamorato, ma un mostro sbranatore, metà ragno, affine al kraken che aspettava Andromeda.)


















