di Antonio Sparzani
La primavera e l’estate del 1960 sono segnate in Italia dalle manovre autoritarie del governo Tambroni (l’operazione “Ippocampo”) e dal susseguirsi di manovre militari dei paesi della NATO. Dopo la caduta, il 24 febbraio 1960 del Governo Segni, si apre una lunga crisi, risolta col varo del governo Tambroni con il voto determinante del Movimento Sociale Italiano, partito della destra estrema e diretto erede della Repubblica Sociale Italiana. Per il 1° luglio l’MSI indice provocatoriamente un congresso a Genova, città simbolo della resistenza antifascista. La reazione popolare è immediata: a Genova è sciopero generale e durissimi scontri seguono le cariche della polizia. Nonostante il trasferimento del congresso missino, la protesta dilaga e dimostrazioni si svolgono in tutta Italia duramente attaccate dalla polizia. Una decina di dimostranti rimangono uccisi, centinaia sono feriti. Il giorno seguente la strage di Reggio Emilia uno sciopero generale blocca il paese. Ai funerali partecipano nel massimo ordine oltre 150.000 persone, mentre le forze di polizia rimangono nelle caserme. Il 19 luglio Tambroni rassegna le dimissioni e le forze neofasciste rimangono ai margini della vita politica italiana fino al 1994. Guardatevi questo, e ascoltatevi questo.
Oggi abbiamo al governo del paese Mussolini, Ciarrapico, Calderoli oltre al loro ultratambroniano organizzatore.

di Silvio Mignano


di Beppe Sebaste