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Ferocia

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di Pierre Jean Jouve

Quel giorno, le montagne della sommità erano calde, di cartone; tutto era invaso.

Un film, precisione e correttezza

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di Mario Bianco

Parto da un film:

Titolo: La regola del sospetto (The Recruit)2003
Regia: Roger Donaldson
Sceneggiatura: Roger Towne, Kurt Wimmer, Mitch Glazer
Fotografia: Stuart Dryburgh
Interpreti: Colin Farrell, Al Pacino, Bridget Moynahan etc.

Lo vedo su Sky, ambiente e scuola CIA per nuove reclute.

Ritratto di Cassandra

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di Ivan Roquentin

Si può dunque nascere da un mezzo dio e da una mezza cagna, per poi sentir raccontare strane favole su quel giorno in cui un re e una ninfa si davano alle nozze, sicuri del loro destino da favola e del mio da puttana. Qui la cagnara finisce in leggenda e allo stesso punto inizia a parlare Cassandra, ma non si può fare a meno di notare che quei cento e passa figli di Priamo una donna o un altro animale infelice deve averli partoriti; a loro volta infelici e solenni, così come ci si aspettava dal goffo bordello riproduttivo escogitato da Priamo, dalla maestà stemperata e sbilenca della madre e dall’unanime tripudio di un circondario di becchi. Che un certo malcostume, unito ad un certo strepitare, fossero all’inizio della candida fanciullezza di Cassandra e delle sue fiere cavalcate a dorso dei Troiani, è un segno sicuro della barbarie che la doveva portare a spasso per le stanze da letto di innumerevoli divinità, coltivate come un passatempo e trattate come altrettanti scendiletto.

POEMI IMPROVVISATI su temi siciliani o creduti tali (estratti)

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di Laurent Grisel

Versione italiana di Beatrice Monroy

Il futuro non è mai completamente chiuso

In questo libro sparito, forse nascosto, forse mai esistito è contenuta tutta la storia a venire della famiglia, i suoi segreti, gli scheletri nell’armadio, le schifezze e i piccoli orrori di cui ciascuno è fatto.
Insomma un libro che conosce le identità di chi ancora non c’è.

Il mondo è completo.
Il mio
mondo
è
finito :
concluso. Sono concluso.
Sono nella storia, sono un punto
in una stirpe.

APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLA RICERCA

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ARTICOLO21
LIBERIDI

Il professore e premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia ha manifestato le sue critiche al penoso stato della ricerca in Italia dalle colonne del quotidiano La Repubblica. Poche ore dopo il professor Rubbia è stato defenestrato. Per l’ennesima volta è stato colpito l’Articolo 21 della Costituzione. In questo caso la cultura delle liste di proscrizione ha colpito uno dei più grandi scienziati e ricercatori italiani. Per queste ragioni l’Associazione Articolo 21 esprime la convinta solidarietà al premio Nobel e invita il mondo della cultura dell’arte del cinema del teatro della ricerca a sottoscrivere pubblicamente il suo articolo e a far sentire in tutti i modi e in tutte le forme la propria protesta per un atto odioso che colpisce una delle figure che ha dato più prestigio alla ricerca scientifica in Italia.

“Glossario” da Neuropa

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di Gianluca Gigliozzi

www.neuropa.splinder.com

TERRORE: Macchinario semimessianico che taglia teste di oggi e salva corpi di domani

Ákusma

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di Giuliano Mesa

(per una migliore comprensione del testo di Inglese, qualche estratto della prefazione a Ákusma. Forme della poesia contemporanea, Fossombrone, Metauro Edizioni www.metauroedizioni.it , 2000. a.r.)

Continuiamo – parte 5

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di Andrea Inglese

5. Che faremo ora?

I progetti e le proposte di noi indiani superstiti sono davvero tanti e diversi. Non mi metto qui ad elencarli, per il semplice fatto che sono di giorno in giorno in via di definizione. E soprattutto perché lascio la parola ad ognuno di noi, per integrare quanto io ho detto senz’altro in modo incompleto e parziale. E poi per proporre le iniziative che bollono nel nuovo crogiolo.

Continuiamo – parte 4

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di Andrea Inglese

4. Chi saremo ora?

Helena Janeczek:

“Noi superstiti ci troviamo ora su un piano di maggiore parità, senza che in questo ci sia alcun merito. Ci sarebbe invece se riuscissimo a trasformarla in quello a cui credo mirasse Andrea Raos, usando la parola ‘fratellanza’.”

Continuiamo – parte 3

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di Andrea Inglese

3. La rottura
“Non ha più senso andare avanti assieme: i dissensi frenavano la radicalità del progetto.”
“Non ha senso separarci: i dissensi imponevano al progetto di articolarsi ulteriormente, senza perdere di radicalità.”

Continuiamo – parte 2

1

di Andrea Inglese

1. La ferita

Helena Janeczek:

Zeige deine Wunde, < > è il titolo di un’istallazione di Joseph Beuys (…). Credo che per noi che restiamo e che di giorno in giorno decideremo di restare sia bene, sia segno partire dalla ferita, non cercando di nasconderla.”

(La ferita, lo stiamo sperimentando, non implica solo una postura fetale-depressiva, ma anche l’agitazione sghignazzante dell’infebbrato, che corre in avanti verso un’improbabile salute.)

Continuiamo – parte 1

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Di Andrea Inglese

Cominciamo da questo. Nazioneindiana non sarà più la stessa, questo credo lo si sia capito subito, dopo che Antonio Moresco, Tiziano Scarpa e Carla Benedetti hanno annunciato la loro dipartita. Ma questo blog collettivo di scrittori, intellettuali, artisti continuerà ad esistere. Non sappiamo ancora dire in che forma, non sappiamo neppure dire fino a quando. Eppure ci siamo incontrati in tanti. Ci siamo incontrati con coloro che hanno deciso di andarsene e con coloro che hanno manifestato un forte desiderio di continuare. Continuare non sarà facile, non è indolore e costringe quelli che restano ad un’assunzione di responsabilità maggiore. Tutto ciò implica una ferita, implica lo stare nella ferita, nella consapevolezza di ciò che si perde e, nello stesso tempo, nella percezione di qualcosa di vivo, di nuovo e di imprevedibile che può nascere da questo dolore.

Il massacro del figurante

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di Dario Morelli

[Ho pubblicato questo articolo qualche ora fa, poco dopo averlo ricevuto da Dario Morelli e dopo aver girellato un po’ in rete per un sommario controllo. Scopro ora – come già nei commenti qualcuno segnalava – che Dario Morelli ha preso un granchio: e con lui io, e almeno un altro paio di amici giornalisti che prima mi hanno scritto per fornire nuovi particolari, e poi mi hanno ri-scritto per avvisare che si tratta di un caso di omonimia. Il Paolo Seganti che è stato ammazzato l’altro giorno non è l’attore famoso, vivo e vegeto, ma è appunto un aspirante attore, più giovane di circa 5 anni, effettivamente alla ricerca di un’occupazione stabile nello spettacolo. Il che, nella logica secondo la quale certe vite valgono più di altre, spiega ampiamente lo scarso interesse dei mezzi di comunicazione di massa. giuliomozzi]

I grandi eventi, si sa, uccidono quelli piccoli. Soprattutto se questi ultimi sono piccoli eventi scomodi. Mentre l’Italia trema ancora per le bombe di Al Qaeda a Londra, è il caso di raccontare la breve storia di un brutale assassinio avvenuto a Roma tre giorni fa. Nel ruolo del protagonista, l’assassinato, c’è un attore italiano celebre ma spacciato per comparsa. Nel ruolo dell’assassino, un ignoto mister X. I mass media come contorno.

Guantanamo Supermarkets!

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di Mattia Paganelli

guantanamo supermarkets

Si riparte

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facili istrionismi live

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reliquia.bmp
NoProject Milano e METAS presentano

EQUILIRISMI: POESIA E MUSICA PER VOCI MULTIPLE
3 serate di poesia contemporanea, musica elettronica e jazz

Al Barrio’s Café in Via Boffalora (angolo Via Barona – Milano)

Giovedì 30 giugno – ore 21.30

Letture di BIAGIO CEPOLLARO, ANDREA INGLESE e ANDREA RAOS

GIOVANNI COSPITO – computer music

(immagine: pope’s dead finger)

Appunti su “Endoglosse”

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Di Gherardo Bortolotti

Due aspetti, soprattutto, mi sembrano interessanti di Endoglosse di Marco Giovenale, dando luogo a quella che potremmo definire un’estetica della dichiarazione, che ritengo nuova e, probabilmente, decisiva per una letteratura in grado di offrire strumenti e modelli di esperienza per i nostri giorni.

Endoglosse

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early_learning franko b.jpgDi Marco Giovenale

The notion of some infinitely gentle
Infinitely suffering thing

[ T.S. Eliot ]

I.

Non c’è necessità di premere contro il nervo per vedere cristalli dietro oggetti. (Le esegesi esatte). (Riflette: endogenesi).

I colpi dal piano di sopra. Passa fuori un’acqua e senza dubbio qualcuno bendato per scherzo.

Come non avessimo già abbastanza vuoti di memoria e potere, ora questa pioggia sottilissima

Vacanza

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di Franz Krauspenhaar

fuerteventura.jpg

eri felice nuda ispessita contro finestre al vento ti vedevo mostrare le natiche sciolte nel vento carezzevole/////tanto tempo fa////
/////felice eri felice io ero sabbia /////percossa///// io ero saliva /////sbandata///// io ero lo schiavo che adorava una stupida salsa di statua viva///// eri sazia mi piacevi nuda al sole di Fuerteventura nel vento, la sabbia/////

The Ancient Egyptian

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dessin_de_Desnos4.jpgdi Michel Leiris

(Inedita fino ad oggi in Italia, questa poesia è apparsa per la prima volta nel 1929 nella rivista “Documents” diretta dall’amico George Bataille. Essa ha dato per altro origine alla moda del “gothique-égyptien” tranto sfruttato, in seguito, da alcuni surrealisti. A. I.)

Avez vous vu des pyramides ?
Avez vous vouvoyé des pyramides ?
Avez vous dedans vous des pyramides ?
Avez vous essayé de vanter des pyramides ?
Qu’avez vous foutu des pyramides ?
Seriez-vous une invention des pyramides ?
Combien de pyramides dans une cabine téléphonique ?
Combien de cabanes dans un cabinet de pyramides ?
Mettriez-vous fin à la croissance des pyramides ?

Piccoli torinesi coraggiosi

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Su La suora giovane di Giovanni Arpino

di Helena Janeczek

sironi_05.jpg Vi avviso subito: la prenderò alla larga. Prima di parlarvi di La suora giovane di Arpino , voglio raccontarvi come ci sono arrivata. Perché credo che i ragionamenti che posso fare con voi su questo percorso di ricerca lievemente accidentato si inseriscono perfettamente nel progetto di queste lezioni e quindi possono essere utili o perlomeno interessanti, altrettanto interessanti di quanto proverò a dirvi sul libro scelto.
Quando Dario Voltolini mi ha invitata a partecipare a questo ciclo, io avevo in parte capito male. Avevo capito che si trattava di presentare la lettura di un qualsiasi libro del novecento italiano, dove la particolarità sarebbe derivata dal contesto non accademico e dalla libertà interpretativa che si prendono gli scrittori quando affrontano altri scrittori, anche i più illustri. Pensavo dunque a libri santi e canonici come Il partigiano Johnny o La cognizione del dolore, non perché santi e canonici, ma perché continuano ad essere libri che si incidono in chi li legge, punti di riferimento fondamentali.
Poi Giorgio Vasta mi ha informata che non erano esattamente i titoli ai quali avevano pensato. Preferivano che si scegliesse un’opera del novecento italiana dimenticata.
Dimenticata come?