L’uomo sollevò lo sguardo al cielo, cominciò a formulare ipotesi e credenze sulla natura umana.
Creò un mondo parallelo, abitato da divinità simili a lui o incarnanti le forze della natura…
Poi, cominciò a vedere ciò che guardava. E vide uno spazio nero pieno di punti chiari e luminosi. Lo sguardo li unì, creando linee, forme chiuse, segni. Li fece propri e li trasferì sulla terra: si dice che la prima lettera, il primo segno scritto, sia stato l’asterisco, la rappresentazione grafica di una stella (aster) che esplode.
La sete di trascendenza fu soddisfatta (allora come adesso) dall’avvicinare il trascendente a sé, essendo impossibile il contrario se non al prezzo della morte, o della santità… Così, i punti del cielo furono trasferiti sulla terra e qui produssero effetti concreti: fare sulla terra ciò che facevano gli occhi fissi nel cielo, aiutò gli uomini a misurare, a costruire.
Aster
Io muoio
di Marco Rovelli
Viveva in un camper con la sua compagna. Veniva all’osteria che per me all’epoca era come una seconda dimora. Io cantavo con gli altri, dopo che di vino ne era stato versato. Lui stava in disparte e guardava. Sono comunista, diceva. Ma guardava anche quando cantavamo i nostri canti di lotta. Anche se più la notte avanzava e più il vino scorreva, i canti si facevano sempre meno impegnati – ma di certo non meno fatti di sogno. Quando anche i canti erano stati versati, loro tornavano sul loro camper posteggiato accanto al pollaio, e se ce la facevano ripartivano. Noi restavamo ancora un po’ sulle panche di legno distese, sotto i tavoli di marmo, a vedere se era restato qualche canto a sgocciolare.
Il letto di Procuste e la Cura Ludovico #5
di Giorgio Vasta
Quarta intervista su editing e sistema editoriale. Risponde Michele Rossi, editor della narrativa italiana Rizzoli.
Per chi fosse interessato alle interviste precedenti, qui la premessa, segue l’intervista a Paola Gallo, a Giulio Mozzi, a Nicola Lagioia.
Proviamo a partire da una definizione secca: che cosa si intende per editing?
L’editing viene comunemente inteso come il lavoro sul testo propedeutico alla pubblicazione. Insieme all’autore si legge il testo, ci si confronta sui punti forti e su eventuali debolezze, si rilegge insieme come potrebbe leggere un lettore neutro, si cerca di intervenire per… un momento però. Io ti sto rispondendo come se il pregiudizio ideologico (!) contro una fase del lavoro editoriale così delicata, certamente interpretabile ma anche maieutica, che necessita di grande umiltà e preparazione possa cambiare rotta.
Lesbosuore contro Daitarn III
di Gianluca Morozzi
Si imparano molte cose in trentacinque anni di vita, e una di queste cose è: se ti avventuri in un rapporto a tre, sappi che poi ti toccherà dormire in modo scomodo e strano. E che la mattina ti sveglierai con dolori che ti saresti risparmiato, se avessi evitato di avventurarti in un rapporto a tre senza il fisico del caso.
Adesso mi fa male la spalla, per esempio. Sono davanti al palazzo milanese sede della rivista Rolling Stones –che, preciso per questioni legali, non ha nulla a che vedere con un’altra rivista dal nome molto simile ma non esattamente uguale-, sto per presentare il mio meraviglioso progetto al capo supremo di Rolling Stones, e mi tocca presentare il meraviglioso progetto con una spalla malridotta e dolorante. Per forza. A dormire in posizioni innaturali, queste cose succedono.
Ipotesi su Anna
Addio grande scrittrice. Addio cantrice di verità. Addio coraggiosa. Addio. Che la terra ti sia lieve e le tue parole continuino pesanti. (Dai commenti di “Internetbookshop”, in data 8.10.2006)
L’odio è altrettanto lecito dell’amore ed è rivolto a coloro che disprezzano…Georg Büchner, “Il messaggero dell’Assia”, pamphlet politico del 1834
“Ahimè”, disse il topo, “il mondo diventa ogni giorno più angusto. Prima era talmente vasto che ne avevo paura, corsi avanti e fui felice di veder finalmente dei muri lontano a destra e a sinistra, ma quei lunghi muri precipitano così in fretta l’un verso l’altro che io mi trovo già nell’ultima camera e là nell’angolo sta la trappola in cui andrò a cadere”. “Non hai che da mutar direzione” disse il gatto, e se lo mangiò”. Franz Kafka, Piccola Favola, traduzione di Anita Rho.
All’aeroporto di Francoforte che è il più grande d’Europa non esiste un negozio di giocattoli. Non è possibile. C’era, mi ricordo che c’era. Avevo già notato che in genere negli aeroporti tedeschi l’offerta di regali per bambini è di una scarsità impressionante, ma a Francoforte c’è di tutto: “Caviar House”, “House of Champions”, “Boss”, un supermercato e due store hi-tech e telefonia, una cinquantina di negozi e boutique e allora uno, uno solo di giocattoli dovrebbe saltar fuori.
E’ domenica. Trovare qualcosa all’aeroporto è obbligatorio. Domenica, 8.ottobre 2006.
La straniera
[riprendo questo articolo pubblicato anonimo sul “Foglio” del 3 maggio]
La Volta che Veltroni mandò un messaggio commosso alla comunità filippina, peccato però che l’eroica baby-sitter morta per i bambini era honduregna, è il capolavoro degli scivoloni cui può condurre la correttezza politica, che nasconde sempre una punta inconsapevole di razzismo: la tata è sempre filippina. Ma il caso di Vanessa Russo, la ragazza uccisa nella metropolitana di Roma, riporta bruscamente l’orrore dello stereotipo dall’altra parte del pendolo. “La rumena”, “le rumene”. Basta l’indicazione geografica e, da violenza metropolitana, il delitto diventa subito faccenda etnica, emergenza razziale. I giornali non soltanto titolano “Omicidio volontario per la rumena”, ma addirittura, nei trafiletto, il complice diventa, “l’argentino che l’ospitava”.
La poesia di ricerca oggi in Italia (2)
La salute feroce
di Franco Arminio
ci vuole una salute feroce
per stare tutto il giorno davanti alla morte.
chiedo ad altri di avere la stessa
salute e mettersi il dinosauro sulle spalle
e venire con me nella palude del mondo.
io mi sono sfilato dalla vita corrente
forse quando avevo tre mesi:
in quel coma in cui ho vissuto
mi è maturato un altro pensiero,
si sono fusi giostra e cimitero.
ci vuole una salute feroce
per scrivere ciò che scrivo
dentro la cristalliera del paese.
Le vie infinite dei rifiuti
Sabato, 5 maggio 2007 ore 17,30 ilmediano.it, col patrocinio del Comune di Marigliano, presenta il libro di Alessandro Iacuelli “Le vie infinite dei rifiuti”, Lulu Press 2007. E’ un’inchiesta giornalistica che ricostruisce il viaggio e lo smaltimento dei materiali tossici verso la Campania e le motivazioni concrete dell’ormai cronica “emergenza rifiuti” della regione. Programma e invito (pdf)
Centro polivalente “Ex Chalet delle Magnolie”, Piazza Roma, Marigliano (NA) (mappa)
Su questo argomento in Nazione Indiana leggi anche La discarica della salute e Chi respira muore di Alessandro Iacuelli; La terra dei fuochi a nord di Napoli; Vincenzo e la Diossina con le foto di Eduardo Castaldo.
Juke Box (Figli delle stelle)
di
Alan Sorrenti
Come le stelle noi
soli nella notte ci incontriamo
come due stelle noi
silenziosamente insieme
ci sentiamo.
Non c’è tempo di fermare
questa corsa senza fiato
che ci sta portando via
e il vento spegnerà
il fuoco che si accende
quando sono in te, quando tu sei in me.
Ragionamenti di un ateo (a ridosso del Family Day) 1
Ormai conosciamo il gioco: il miglior modo di legittimare un attacco, è quello di presentarsi come vittime. Il vaticano e le istituzioni cattoliche riescono a farsi passare come vittime, come minoranze perseguitate, quando dispongono di un potere mediatico enorme, analogo solo a quello di un governo della repubblica, i cui rappresentanti siano costantemente presenti in immagini e parole sulla stampa nazionale e la TV di stato. Rispetto alla voce della chiesa che parla, a torto o ragione, per tutti i credenti, i non credenti hanno poche occasioni di farsi sentire. E quelle poche passano magari per gente tipo gli atei devoti, ossia per coloro che usano strumentalmente le credenze religiose per fini politici. Per questo motivo è importante per gli atei prendersi spazi di parola, ovunque sia possibile. È importante mostrare che la frontiera del conflitto d’idee non passa semplicemente tra mondo laico e clero, tra gerarchie ecclesiastiche e base cattolica, tra fondamentalisti della credenza e moderati, ma anche tra non credenti e credenti.
Primo Hommage
di
effeffe

Quando il citofono suona sono già pronto a scendere, anzi quasi ne anticipo la suoneria, orribile, sussurrando, per non svegliare gli altri : scendo.
Ho poco più che vent’anni e si parte, in banda per Roma. Ma questa volta non per ammirare i musei vaticani o le piazze storiche come avevamo fatto durante le famose gite scolastiche del biennio al liceo scientifico Diaz di Caserta. E tanto meno per marciare sui fori imperiali il due giugno, come ogni anno, per tre di fila, avevo fatto da cadetto della Nunziatella. Si va a Roma per il primo maggio, per la festa dei lavoratori, per la falce e il martello, ma soprattutto per affermare il diritto e non più il dovere di essere comunisti.
El boligrafo boliviano 3

di Silvio Mignano
30 gennaio 2007
Presentazione delle lettere credenziali.
L’incontro con il cancelliere Choquehuanca, la mattina, è solo un antipasto della cerimonia che ci attende nel pomeriggio, quando incontreremo Evo Morales.
Un’auto del cerimoniale ci viene a prendere in residenza alle due e mezza. Saluto la bella ragazza che ne scende, una giovane diplomatica cochabambina, al suo primo anno di servizio. Lei mi chiede imbarazzata dove sia l’ambasciatore, di certo ha paura che si stia facendo tardi. Sono io, rispondo.
«Mil disculpas», balbetta arrossendo.
Bacheca di maggio 2007
Usa la bacheca del mese per scrivere di quel che ti pare, senza intasare gli altri articoli pubblicati.
Leptocephalus brevirostris
di Marco Simonelli
Quando, venendo dal capoluogo sfrecci lungo la Firenze Mare
lo vedi chiaramente azzurro nella valle dal cavalcavia;
dopo la galleria ti salta addosso al parabrezza
e per un attimo ci credi, che sia davvero il mare.
Sul lago, Puccini passò la sua vecchiaia.
Il letto di Procuste e la Cura Ludovico #4
di Giorgio Vasta
Terza intervista su editing e sistema editoriale. Risponde Nicola Lagioia, scrittore e responsabile di nichel, la collana di narrativa italiana di minimum fax.
Proviamo a partire da una definizione secca: che cosa si intende per editing?
Limitiamoci alla narrativa. È il lavoro volto a migliorare un testo letterario operato tra l’autore del testo e una persona che di solito, ma non necessariamente, lavora nella casa editrice per cui il testo verrà pubblicato. E ora una puntualizzazione, inutile per gli happy few ma salvifica per chi è convinto che la letteratura sia una cosa talmente piccola da poter venire stritolata tra le pareti mobili di una redazione: l’editing dovrebbe sempre rimanere sul piano della cifra letteraria senza invadere quello dell’opportunità editoriale.
Picnic sull’erba
di Nadia Agustoni
Il primo maggio dei vecchi socialisti
era un picnic sull’erba . Il giornale italiano
pubblicava la foto del gruppo, uomini e donne
di una bella età che guardavano
non più il sol dell’avvenire
ma il crepuscolo. Nessuno di noi giovani
commentava. Tutt’al più si correggeva socialisti
con anarchici, ma mentalmente. E sempre a mente
facevamo finta che fossero parenti americani
di città in cui la storia era finita ( secolo breve, secolo
corto) prima che da noi.
A malapena potrei dire un cognome
né se avessero amato troppo
o avessero appreso
a dire thank you, very well, good
come se ne fossero fieri.
Poi ci furono meno foto
e l’annuncio di quelle e quelli che erano mancati.
La penuria fu un principio di realtà.
Abbiamo pareggiato con i sogni.
Le cose ultime ( sia detto tra parentesi)
le scriviamo imitando il silenzio
andando a capo
aggiornando il computer, gli ideali…
non ne va più della vita…
Questa poesia è stata inserita nel volume che commemora i 10 anni della scomparsa di Aurelio Chessa fondatore dell’Archivio Famiglia Berneri di Reggio Emilia. Vedi anche: Camillo Berneri in Wikipedia.
Il quinto (metaletterario) capitolo di “Golden Gate” di Vikram Seth
[i capitoli precedenti si trovano qui, qui, qui e qui ]
5.1
Una settimana fa, terminato
il capitolo che avete appena letto,
e, con impegno sempre immutato,
creato ciò che avrei in seguito detto,
un editore – a una festa elegante
(con buon vino, cibo, chiacchiere tante)
ospitata da (viva!) Thomas Cook,
dove fu celebrata, e forse più,
la mia guida del Tibet – mi fa: “Senti,
il prossimo libro?”. “Un romanzo…”. “Bene!
Speriamo che tu, mio caro Seth me ne-”
“…in versi”. Si fa giallo. Mostra i denti.
“Che meravigliosa… eccentricità!”
E fingendo distacco, se ne va.
Biondo 901
di Merisi
Mettiti comodo e schiaccia il tasto play. Lo schermo è nero, per diversi secondi, poi dalle casse arriva qualcosa. Un rumore basso, cadenzato, che aumenta d’intensità, ti colpisce in pieno. E’ qualcuno che ansima forte. Nessuna immagine e solo questo respiro che inquieta.
Micro-mondi /Paolo Mastroianni
Foto: Miles Davis
NOIA
di
Paolo Mastroianni
Seduto nell’assoluto silenzio dell’oscurità della stanza, si manteneva la testa martellata da dolore fittissimo. Lucide e nere, le mani tiravano al lato la pelle del volto formando decine di striature: piccole fasce dilatate e ammassate, favorite dalle rughe nascenti. E poi sentiva un’infinita stanchezza! Non dormiva da giorni.
Con estrema lentezza, le palpebre chiuse, ruotò la testa, e nel giro, rivolse verso l’alto la fronte: come senza speranza testasse di allontanare il capo dal corpo, svincolandolo almeno da quel mal di collo tremendo. Invece, lungo il percorso, si scontrò con un nervo. Un impulso lancinante inchiodò i suoi centri nervosi. Senza riaprire gli occhi dischiuse le labbra, spalancò la bocca in una smorfia di acuto dolore… con la stessa lentezza, con lo stesso ritmo plastico del giro. Ma riuscì a non urlare: ne aveva avuto l’istinto, ma non aveva ceduto. E poi soffrire quel giorno era un fatto normale.




