di Tommaso Giagni
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Io sapevo che a Roma ci andavo a fare il cameriere in un caffè importante vicino Piazza Navona. Fuori si sente il traffico, e il mio letto è grande e caldo. Era tutto diverso, giù, ero diverso anche io. Non mi va di tirare via il lenzuolo; e non lo tiro proprio via, perché oggi la giornata è libera. Giù al mio paese, che è un posto da dove se ne vanno tutti, per non accontentarsi e fare una vita di merda, non ci stavo bene neanch’io. Me l’ha detto ieri sera, Berto, che oggi la giornata era libera, me l’ha scritto per cellulare, e sono stato contento così. Fino a prima di venire qui, pensavo che il mio era solo un problema con i posti piccoli, con le persone dei posti piccoli. Ci sono altri -quelli che ci sono entrati sulle gambe loro, per una scelta dall’inizio- che vorrebbero lavorare sempre, perché fai più soldi; ma quando succede a me, di essere libero, sono contento.



