di Philip K. Dick / Mattia Paganelli
Spaesamento; traduzione (mia) da Philip K. Dick, “A Scanner Darkly”, capitolo 8:
CAPITOLO OTTO
Sulla sua via per Bobo Arcore casa, dove un mazzo di teste poteva usualmente essere trovato per un morbido girato su tempo, Carlo Frico lavorava fuori un numero per mettere il vecchio Barri su, per pagarlo indietro per l’offesa senza senso al ristorante dell’Albero Violino quel giorno. Nella sua testa, come lui abilmente evitava le trappole radar che la polizia teneva ovunque (i furgoni dei radar della polizia normalmente prendevano la maschera di vecchi scassati furgoni Volkswagen, dipinti di un marrone noioso, guidati da strani barbuti; quando lui vedeva un tale furgone lui rallentava), lui corse un numero di fantasia anticipata del suo metti-su.

di Sergio Garufi

di Marco Rovelli
immagine di Altan in http://www.focus-magazine.info/vignetta78.htm