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Si le génie te fait défaut,
cultive ta bêtise.
(Georges Picard)
ancora un po’ di calce…
Io so, e ho le prove.
di Luigi Weber
Questo pezzo è stato scritto molto tempo fa, nella settimana seguente alla pubblicazione di Gomorra, e per ciò tace sul suo straordinario successo. A differenza di molti best-seller, che vendono ma spesso rimangono intonsi, il libro è stato un evento anche in quanto generato da – e generatore di – autentica lettura, un risultato che allora mi auguravo, sul quale però non avrei certo potuto scommettere. Varie ragioni avevano confinato il mio scritto in un cassetto. Le notizie degli ultimi giorni mi hanno spinto a recuperarlo.
1. Sono stanco di eroi. E sono stanco di martiri. L’eroe, che giornalmente ci viene propinato, è per definizione postumo, ed è in questo che si incontra con il martire.
Linea negra, una storia dall’Uruguay
di Jorge Santalmassi
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A metà degli anni sessanta mi capitò la grande fortuna di avere come professore di spagnolo il poeta René Pertusi, fuggito dall’Uruguay poco tempo prima a causa di un fatto di sangue, di cui egli fu soltanto vittima per così dire scampata al peggio, che era successo a Montevideo: da tempo Pertusi era coinvolto in una polemica interna alla cosiddetta “Linea Negra”, una piccola rivista di poesia e critica letteraria che dal 1958 al 1966 aveva raccolto in sé come in un cenacolo litigioso alcuni poeti uruguaiani considerati, a mio parere a torto, minori. Non v’era una linea direttiva ma una serie di nuclei ideativi, di monadi a volte arroccate su certe posizioni non sempre conciliabili con quelle degli altri, di cui Pertusi era forse il più vulcanico e attivo esponente, ma anche il più chiacchierato. Spesso in polemica con i compagni Francisco Gutierrez e Antonio Malendo, la rivista chiudeva e riapriva continuamente, tra scontri anche frontali molto forti e conseguenti riappacificazioni.
Terra! Gianluca Limatola e Paolo Graziano
Fenomenologie della Camorra.
Lo sguardo dell’antropologo sulla criminalità organizzata
Luigi Maria Lombardi Satriani risponde a Paolo Graziano e Gianluca Limatola
Gli spari di Secondigliano, i morti ammazzati a Scampia non sono la realtà. O meglio non sono tutta la realtà. Di essa sono l’eco assordante che costringe a prestare ascolto, che precede le parole di cordoglio e giustificazione, ma è un’eco venuta da lontano, distorta e amplificata fino a rendere irriconoscibile la sua fonte. Perché il clamore di queste truci giornate di fine anno sorge dal mormorio continuo e impercettibile con cui si stipulano affari, si spartiscono territori, si decidono destini nelle stanze segrete – ma sono poi così segrete? – delle periferie metropolitane meridionali.
La spiaggia (Il male chiaro)
di Stefania Bufano
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Ah! Il piacere dell’assenza di volontà su una spiaggia! Lì ci si sottrae alla «vita» […].
E. M. CIORAN, Quaderni
Le dune della calda sabbia sotto la pelle erano una sublime cosa per la donna che vi si era distesa. Non aveva nemmeno voluto usare un asciugamano per proteggersi dai fastidiosi granelli che un poco la pungevano, volendo dare attenzione solo a ciò che più le dava piacere in quel momento.
Era passato molto tempo dacché non aveva più visto il mare: le era mancato così tanto da averla fatta decidere di cercare quel posto quasi deserto. L’acqua del mare era talmente limpida che pareva non essere mai stata toccata da alcuno.
TROOST. Tradurre il cibo
un raccontorecensione di Marino Magliani che parla di TROOST di Ronald Giphart, ma non solo.
Scendo ad aprire la cassetta postale, esco dal palazzo, mi libero della pubblicità al primo cassonetto, vago per qualche strada alberata, passo davanti alle case dalle vetrate senza tendine, e mi ritrovo in biblioteca. Ci entro per il caffé che costa poco e per leggere la rivista di calcio. La biblioteca offre una collezione di libri di ogni genere e in ogni lingua possibile, francese turco arabo tedesco cinese, libri russi, portoghesi, finlandesi, spagnolo slavo, mancano solo libri in italiano. E’ una storia lunga, l’ avrò chiesto trenta volte all’ impiegata: ” Buondì, cerco la collezione di libri italiani.”
“L’eminenza grigia” di Aldous Huxley
di Andrea Inglese
Questa scheda dedicata ad un libro ingiustamente dimenticato e che varrebbe la pena oggi come mai di ripubblicare, è apparsa in forma un po’ diversa in il manifesto (5/10/06)
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Aldous Huxley si trova a Los Angeles, impegnato su di un doppio fronte : da un lato, lavora per la Metro-Goldwin-Mayer all’adattamento cinematografico di Orgoglio e pregiudizio della Austen, dall’altro è sprofondato in una ricerca sulla vita di François Leclerc du Tremblay, un aristocratico francese entrato nell’ordine dei Cappuccini con il nome di padre Giuseppe e divenuto celebre come ministro degli esteri e capo del servizio segreto sotto il governo di Richelieu nella Francia del Diciassettesimo secolo.
Report di una storia del cinema ideologica
di Simone Ciaruffoli
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I testi che dicono della storia dell’architettura non cominciano con le palafitte, come quelli che ragionano sulla pittura non partono con le pitture delle caverne. Per questo Guido Oldrini, nelle sue 700 pagine intitolate Il cinema nella cultura del novecento. Mappa di una storia critica (Casa Editrice Le Lettere), scansa leggero i Lumière e Méliès, e a pagina 3 esordisce con Griffith. Lumière e Méliès attengono alla sfera del tecnico, e non a quella della forma, Griffith è il primo a scavare le fondamenta linguistiche del cinema. Per Oldrini quindi, la storia del cinema comincia non nel 1895 ma più o meno una quindicina di anni dopo.
Napoletano e Casertano, inferno d’Italia
[riceviamo da Paolo Esposito un’inchiesta parzialmente pubblicata su La Gazzetta di Caserta del 2 Ottobre. Questa è la seconda parte. Leggi anche la prima parte]
di Paolo Esposito
I problemi dell’agro aversano sono tipici di tutto il casertano e il napoletano, ma ad Aversa e dintorni appaiono con una più netta evidenza, soprattutto perché si vive come se tutto andasse bene, come se tutto fosse nella normalità. L’illegalità diventa la regola, ma c’è chi tenta di combatterla offrendo un’alternativa, tentando di far riemergere questa zona da una cappa di problemi ancestrali. Inesorabilmente però si trova a cozzare con gli interessi della stragrande maggioranza.
Anna Politkovskaya (1958-2006)
Per poter leggere tutti gli articoli di Anna Politkovskaya apparsi su Internazionale collegarsi qui.
Mirumir traduce oggi l’inedito “una condannata” della Politkovskaja apparso ieri sul Guardian.
Il comune di Casaluce sciolto per infiltrazioni camorristiche
[riceviamo da Paolo Esposito un’inchiesta parzialmente pubblicata su La Gazzetta di Caserta del 2 Ottobre. Questa è la prima parte, introduttiva, di Emiliana Cristiano e Paolo Esposito. Leggi anche la seconda parte.]
di Emiliana Cristiano
Nel decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2006 si legge: “Considerato che nel comune di Casaluce i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2002, sussistono forme di ingerenza della criminalità organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi; constatato che tali ingerenze espongono l’amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione del comune di Casaluce; rilevato, altresì, che la permeabilità dell’ente ai condizionamenti esterni della organizzazione mafiosa arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilità degli organi istituzionali; ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell’amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Casaluce”.
Lessico e chiarezza espressiva
di Sergio Garufi
“Fatti, non parole” è l’eterna e disattesa promessa dei politici di ogni schieramento. Una conferma di questo luogo comune viene dal recente invito ad abolire dal dizionario del centro-sinistra termini quali socialdemocrazia ed egualitarismo, retaggio di un passato imbarazzante di cui ora ci si vuole disfare come di una prova a carico. Forse è solo questione di moda, in fondo anche il lessico si aggiorna e si adegua ai tempi che corrono, con nuovi innesti e mesti accantonamenti.
Lettres de Naples/Aldo Masullo

da POROS, Idee su Napoli e variazioni sul tema del Mediterraneo, Marco Valerio Editore, 2002.
PRESSO LE COSE ULTIME.
Sospensione e seduzione dell’accedere
di
Aldo Masullo
La filosofia in genere completa una giornata; questa volta completa solo una mezza giornata e naturalmente l’inconveniente dell’uccello di Minerva è che levandosi dopo una giornata, o almeno una mezza giornata, piuttosto faticosa, trovi i propri ascoltatori propensi più al sonno che non all’ascolto. Ma la filosofia è sfacciata per sua natura e quindi non esita ad affrontare questo rischio. Tanto più quando come in questo caso si tratta di parlare di una specie di particolare rapporto: tra la filosofia e Napoli.
La scrivania è un optional
di Marta Bonetti
Ho 34 anni, lavoro da sei. Sono laureata in filosofia e vivo a Lucca. Sono una di quelle che per spiegare che lavoro fa, ha bisogno di un po’ di tempo. Se devo cavarmela con una definizione, mi definisco una “partita Iva”: La forma giuridica, in luogo dei contenuti del lavoro. Mi occupo di formazione. Sono in grado di seguire, in totale autonomia, dall’inizio alla fine un corso finanziato dal FSE (Fondo Sociale Europeo). Dal reperimento fondi al reperimento allievi, dal coordinamento docenti ai comunicati stampa, posso fare tutto. Mi occupo in particolare del back office, il lavoro che sta prima e durante, ma in ogni caso, dietro le quinte. Lavoro e vengo pagata “per progetti”. Lavoro con “l’immateriale”, con il linguaggio, le relazioni. Mi bastano un computer e un telefono. La scrivania è un optional.
mancano pochi giorni all’evento…
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questi sono messaggi subliminali prego guardarli di sfuggita
déjà Jukebox

Socialdemocrazia Gang lyrics
Artist: Gang
Album: Le Radici E Le Ali
Year: 1991
Title: Socialdemocrazia Print Correct
Benvenuti a terra
con un foglio di via
ne paradiso socialdemocrazia.
Qui niente più scioperi
né opposizione
tutti d’accordo
Superproduzione.
L’osteria delle balle
di Valerio Varesi
Soffiava il vento marino e a Lupazzano andavano le gronde. Tutta la valle era percorsa dal russare dei fossi fin giù verso la Termina di cui s’udiva il rombo incollerito. Una sera da stare allerta sotto i coppi dove rimbalzavano acquate violente come schiaffi. Se fosse successo qualcosa, se l’acqua avesse fatto la matta, il posto dove cercare aiuto sarebbe stato lì, da Pèpo, nell’osteria alla bocca di strada. Bastava chiamare e sarebbe arrivata una squadra: erano ancora in tanti dopotutto.
Sonetto dell’ippodromo
di Angelo Petrella
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Federico Aldrovandi
Ferrara – settembre 2005
via dell’Ippodromo
tonfa spaccati ronfano sul cranio
(“gesticolava e urlava senza senso”) [4.30 – 5.55]
roso da tonfi sordi, in fondo al dorso,
sui denti rotti, in pasto al video lividi
Gavotta dei netturbini punk
di Damiano Zerneri
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Dice che c’è, ci deve essere una logica in certi gesti. I gesti del lavoro ad esempio, quelli che si potrebbero classificare come interni alla corporazione. Il gesto di salire in cabina con grande prescia invernale e buttare i guanti da lavoro (sfatti ormai e con le camòle) sul piano del cruscotto, per dirne una. Quando è finita la via e caricati tutti i sacchi dello sporco nel rùmine posteriore del camion. Come in quel momento, quando dentro all’abitacolo si issava muggendo la massa bruta di Calderone. Col corpo che fumava del freddo di fuori nel contatto col riscaldamento a pieno regime.
“Ci credi che i sacchi erano come i sassi? Ha ghiacciato tutto. Diglielo Robi” esclamava.
Sincronie 2006 – CHEW-Z
Mercoledì 11 ottobre 2006, ore 21.00
Istituto Europeo di Design
Via Pompeo Leoni 3, Milano
Ingresso libero.
Venerdì 13 ottobre 2006, ore 21.00
REC Festival 2006 -Teatro Cavallerizza
Reggio Emilia
Ingresso 7 euro.

