di Giordano Tedoldi
1.
Da giorni, quasi un mese, sono fuori di me. Sono nel personaggio di un libro. Lo so che sono lui, che ho i suoi stessi atteggiamenti, do le sue stesse risposte e, molto importante, riesco addirittura a guardarti proprio come fa lui. Il che, per te che mi vedi, che mi trovi davanti alla tua strada, è una mezza disgrazia.
Che io e te prima o poi dobbiamo morire, è ovvio, perciò il mio sguardo non può piacerti. Ci si guarda sempre come in un duello, anche se il colpo ti finirà, o mi finirà, domani, o tra molti anni a venire. Con i sensi di colpa ho chiuso. Un fratello di sangue mi dice: “Non sai quello che ho fatto per te”, e io rispondo: “Sì, mi hai guardato morire”. Dev’essere tra le pieghe di queste battute che si nasconde il perché di questo cambiamento: che da giorni, quasi un mese, io sono Anton Chigurh.


di Armando Trivellini