di Andrea Bajani
Quando hai fatto il tuo primo
di Andrea Bajani
Quando hai fatto il tuo primo

di Franz Krauspenhaar
Non credo in alcuna realizzazione, se non nel fallimento. Ci sono fallimenti quasi perfetti, fallimenti mascherati da successi, fallimenti temperati, conclamati, raffinati, esorbitanti, timidi, quasi felici. E fallimenti rassegnati al suicidio, sicuramente i peggiori.
Nell’ambito di
Absolute Poetry
October Poetry Festival
Monfalcone 2005
www.absolutepoetry.org
8 ottobre
17,30
Galleria d’Arte Contemporanea
Xadrez de Estrellas : Luciana Stegagno Picchio, Daniela Ferioli e Massimo Rizzante presentano la prima antologia italiana dell’opera di Haroldo de Campos
L’educazione dei cinque sensi
a cura di Lello Voce e con note di Umberto Eco e Augusto de Campos
Metauro editore
Lettura bilingue di Arnaldo Antunes e Lello Voce.


di Augusto De Campos
WHO EVEN DEAD YET HATH HIS MIND ENTIRE («Che, anche se morto, ha la mente intatta»). Pound, transcreando per il suo Canto 47 un verso del Canto 10 dell’Odissea. Haroldo non si è consegnato. Fino all’ultimo momento in cui ho potuto parlare con lui, in ospedale, voleva sapere che cosa c’era di nuovo, parlava di progetti, instancabile. Poi, ormai sotto sedativi, muto, fra i cavi kafkiani che lo legavano alla vita, nell’estremo tentativo di sconfiggere il male, vedevo ancora sul suo viso un’espressione di sfida, come se fosse seccato per la perdita di tempo che gli infliggevano.
La sala da pranzo e la biblioteca dei miei ricordi erano adesso, abbattuto il muro divisorio, un’unica stanza grande e smantellata, quasi priva di mobili. Non cercherò di descriverli, perché non sono sicuro di averli visti, nonostante la spietata luce bianca. Mi spiegherò meglio. Per vedere una cosa bisogna capirla. La poltrona presuppone il corpo umano, con le sue parti e le sue articolazioni; le forbici, l’atto di tagliare. Che dire di una lampada, o di un veicolo? Il selvaggio non può percepire la Bibbia del missionario; il passeggero non vede lo stesso
[questo dialogo è apparso anche in “vibrisse“.]
GS Per il tuo lavoro di scout – spesso sei tu stessa che proponi i testi alle case editrici francesi – leggi da anni un numero molto grande di romanzi italiani, una massa enorme (o almeno questa è la mia impressione) se paragonata ai testi che sembrano leggere molti critici italiani. E comunque senza alcuna prevenzione e al di fuori di qualsiasi rete di relazioni o di favori incrociati. Potresti dire in due parole, non ti chiedo naturalmente di fare una mappa dettagliata o con una qualsivoglia pretesa di completezza, come ti appare questa grande “produzione” che ti passa per le mani?
di Gianni Biondillo
1.
Una volta una giornalista mi ha chiesto: “possiamo dire che
“No,” le ho risposto. “Non lo possiamo dire. E poi non vedo perché lo si debba dire!”
La gente parla spesso per luoghi comuni. Quarto Oggiaro, in questo senso, è un luogo fisico perfetto da trasformare in luogo comune.
Il luogo comune tipico sui luoghi fisici è: periferia = marginalità. Si prende una condizione geografica (la periferia) e le si sovrappone pedissequi una condizione sociale (la marginalità).
Di Guido Caserza
Il cenone pasquale
Angioletti barocchi con gli occhi rivolti verso l’intenerimento doloroso della Maddalena ai piedi del crocifisso ornavano gli angoli del tavolone cui si apparecchiavano le 12 bocche affamate, 12 bocche consustanziali, 12 bocche pronte all’eucaristia, ai salvifici milzoni, agli orgasmari sgarbolizzanti dei membri, 12 mascelle eruttive pronte alla stomacazione dell’agnello, alla macellazione del tacchino, 12 libbre esofagali pronte alla vomitazione del vitello e all’orinazione del brodo, 12 arrendevoli lingue pronte alla venializzazione dei testicollini del coniglio, all’alacrità faringea e alla raffinatezza del titillamento del capezzolo, millanta denti pronti alla laboriosità della castrazione del bue

di Sergio Garufi
L’incipit di un libro è un tentativo di adescamento, e quello folgorante e lapidario de Il mito di Sisifo di Albert Camus è fra i più riusciti che io conosca. Vi si afferma in modo perentorio che esiste un solo “problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta significa rispondere al quesito fondamentale della filosofia.”
Uno spazio per lettere, segnalazioni, discussioni varie e richieste a Nazione Indiana.
Tre mesi fa è entrata in funzione la nuova piattaforma
La “Catena di San Libero” e’ una e-zine gratuita, indipendente e senza fini di lucro. Viene inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta. Per riceverla, o farla ricevere da amici, basta scrivere a: riccardoorioles@sanlibero.it. La “Catena” non ha collegamenti di alcun genere con partiti, lobby, gruppi di pressione o altro. Esce dal 1999. L’autore e’ un giornalista professionista indipendente.
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La Catena di San Libero
27 settembre 2005 n. 303
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“Freiheit ist konkret”. Qualcosa comincia a muoversi sul caso Benanti, il giornalista-operaio licenziato in Sicilia perche’ aveva scritto articoli pacifisti. L’appello lanciato da Domenico Stimolo e da altri della societa’ civile (lo trovate sull’Erroneo, il sito di
di
1
Il verbo resistere (composto da re- con valore intensivo e dal latino sistere, stare) coniuga in sé due dominî semantici tutt’altro che complementari, quello del verbo opporsi e quello del verbo durare. Ci si può opporre a una qualsiasi alterità per un solo brevissimo istante e poi subito arrendersi o cedere, come il cranio di un pacifista sedizioso colpito dal proiettile ottonato di una Beretta P-92. Allo stesso modo, si può durare molto a lungo senza per questo opporsi ad alcunché, come un pianeta ignorato dalle traiettorie delle meteoriti e anche, possibilmente, disabitato. Resistere significa invece opporsi a lungo e, nel caso degli esseri viventi, attivamente. Perciò ogni forma di resistenza, lungi dall’esprimere una semplice passione, è un’azione per la quale ci vuole, se non coraggio, almeno una buona dose di paura.
Di Georges Perec
Traduzione di Andrea Inglese
(Vorrei dedicare questo brano a un’amica ebrea, a Helena Janeczek, che proprio in questi giorni sta scrivendo su quella fantasmatica sostanza che pare si trasmetta dai genitori ai figli.)
perché raccontiamo queste storie?
che cosa siamo venuti a cercare qui?
che cosa siamo venuti a chiedere?

(Monfalcone, 6-7-8 ottobre 2005)
Con il mese di ottobre Monfalcone si trasforma in città della poesia. I giorni 6, 7 e 8 ottobre, infatti, avrà luogo a Monfalcone, presso il Teatro, la Galleria e la Biblioteca Comunali, il Festival Internazionale Absolute Poetry – October Poetry Festival.

E d’altra parte, bulldog ingrato, come osi credere che scrivendo questo libro io mi rivolga ai tuoi amici del Sichersheitgruppe, ai tuoi esperti del servizio codici, a tutti quei capiciurma dell’imperialismo, a tutti quei cani, e come osi immaginare che penserò al lettore placido, al lettore intelligente o severo, ben protetto dietro le sue imposte e la sua polizia?
Io non avrò che un solo interlocutore, mio bulldog, tu, Kurt, mio bulldog, penserò solamente a te, mio caro bulldog, mio amore bulldog, Kurt : a te.
Tratto da Lisbonne dernière marge, Paris, Minuit, 1990.
[continua…]
foto di Jean-Luc Bertini (Opale)
Vorrei riprendere il filo di un ragionamento che avevo incominciato qui su NI qualche mese fa. Comincio con questo testo per provare a chiarirmi le idee. Jacopo Guerriero
Esiste indubbiamente una pop
Adesso vi sottopongo quel che
Dobbiamo ora far seguire due parole a proposito di un sorriso, e cioè un sorriso fornito di un paio di baffi, fatti apposta per la prerogativa maschile di sorridere sotto i medesimi; si tratta del sorriso degli scienziati che erano accorsi all’invito di Diotima e che avevano sentito parlare i famosi letterati ed artisti. Benché sorridessero, non bisogna credere, Dio guardi, che sorridessero ironicamente. Al contrario, era la loro espressione di rispetto e d’incompetenza, di cui s’è già accennato. Ma neppure questo deve trarre in inganno: Nella loro coscienza era così, ma nel subcosciente, per adoperare questa parola d’uso corrente, o per dir meglio nel loro stato d’animo collettivo, erano uomini nei quali la tendenza al male rumoreggiava come il fuoco sotto una caldaia.
Fu
Ecco una straordinaria citazione di un mostro sacro della letteratura del Novecento, Robert
Se ci si chiede senza pregiudizi come la scienza abbia assunto
il suo aspetto attuale — cosa importante di per se stessa, perché
la scienza regna su di noi e neppure un analfabeta si salva dal suo
dominio giacché impara a convivere con innumerevoli cose che
son nate dotte — s’ottiene un’immagine alquanto diversa. Secondo
tradizioni attendibili s’è incominciato nel sedicesimo secolo, un
periodo di fortissimo movimento spirituale, a non più sforzarsi di
penetrare i segreti della natura, com’era successo fino allora in due
millenni di speculazione religiosa e filosofica, bensì ad accontentarsi di esplorarne la superficie, in un modo che non si può fare a meno di chiamare superficiale. Il grande Galileo Galilei ad esempio,

di Franco Lattes Fortini
[Da una rapida ricerca in rete, mi appare che questa lettera è molto nota, ma non si sa mai. Io la riprendo da www.larivistadelmanifesto.it . Apparve in prima pagina de “il manifesto” il 24 maggio 1989. E a chi non lo conoscesse ricordo, sempre di Fortini, I cani del Sinai (ora ristampato da Quodlibet) .
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Nel riprendere questo scritto per Nazione Indiana, esprimo una speranza : che un giorno, anche i musulmani italiani abbiano il loro
Ogni giorno siamo informati della repressione israeliana contro la popolazione palestinese. E ogni giorno più distratti dal suo significato, come vuole chi la guida.