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Ferocia

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di Pierre Jean Jouve

Quel giorno, le montagne della sommità erano calde, di cartone; tutto era invaso.

La crisi

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di Franz Krauspenhaar

E’indubbio che Nazione Indiana sta attraversando una crisi. C’è chi parla di coma, chi di limbo. Dall’interno posso affermare con sicurezza che né l’uno né l’altro termine identifica correttamente il momento che stiamo attraversando: perché questa è una crisi congiunturale, inevitabile. Questo è un momento di passaggio, di recupero delle forze, di pensieri e, forse, di ripensamenti. E di studio. E alcuni di noi stanno conoscendosi meglio, nel frattempo, stanno sintonizzandosi meglio e intensivamente l’uno con l’altro. Nulla di più, nulla di meno. E questa crisi è arrivata nel momento peggiore: l’approssimarsi delle vacanze. Tutto questo puo’ però essere a mio avviso salutare: c’è infatti più tempo per riflettere, per capire meglio, per ritemprarsi, per decidere.

Un film, precisione e correttezza

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di Mario Bianco

Parto da un film:

Titolo: La regola del sospetto (The Recruit)2003
Regia: Roger Donaldson
Sceneggiatura: Roger Towne, Kurt Wimmer, Mitch Glazer
Fotografia: Stuart Dryburgh
Interpreti: Colin Farrell, Al Pacino, Bridget Moynahan etc.

Lo vedo su Sky, ambiente e scuola CIA per nuove reclute.

Ritratto di Cassandra

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di Ivan Roquentin

Si può dunque nascere da un mezzo dio e da una mezza cagna, per poi sentir raccontare strane favole su quel giorno in cui un re e una ninfa si davano alle nozze, sicuri del loro destino da favola e del mio da puttana. Qui la cagnara finisce in leggenda e allo stesso punto inizia a parlare Cassandra, ma non si può fare a meno di notare che quei cento e passa figli di Priamo una donna o un altro animale infelice deve averli partoriti; a loro volta infelici e solenni, così come ci si aspettava dal goffo bordello riproduttivo escogitato da Priamo, dalla maestà stemperata e sbilenca della madre e dall’unanime tripudio di un circondario di becchi. Che un certo malcostume, unito ad un certo strepitare, fossero all’inizio della candida fanciullezza di Cassandra e delle sue fiere cavalcate a dorso dei Troiani, è un segno sicuro della barbarie che la doveva portare a spasso per le stanze da letto di innumerevoli divinità, coltivate come un passatempo e trattate come altrettanti scendiletto.

POEMI IMPROVVISATI su temi siciliani o creduti tali (estratti)

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di Laurent Grisel

Versione italiana di Beatrice Monroy

Il futuro non è mai completamente chiuso

In questo libro sparito, forse nascosto, forse mai esistito è contenuta tutta la storia a venire della famiglia, i suoi segreti, gli scheletri nell’armadio, le schifezze e i piccoli orrori di cui ciascuno è fatto.
Insomma un libro che conosce le identità di chi ancora non c’è.

Il mondo è completo.
Il mio
mondo
è
finito :
concluso. Sono concluso.
Sono nella storia, sono un punto
in una stirpe.

APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLA RICERCA

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ARTICOLO21
LIBERIDI

Il professore e premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia ha manifestato le sue critiche al penoso stato della ricerca in Italia dalle colonne del quotidiano La Repubblica. Poche ore dopo il professor Rubbia è stato defenestrato. Per l’ennesima volta è stato colpito l’Articolo 21 della Costituzione. In questo caso la cultura delle liste di proscrizione ha colpito uno dei più grandi scienziati e ricercatori italiani. Per queste ragioni l’Associazione Articolo 21 esprime la convinta solidarietà al premio Nobel e invita il mondo della cultura dell’arte del cinema del teatro della ricerca a sottoscrivere pubblicamente il suo articolo e a far sentire in tutti i modi e in tutte le forme la propria protesta per un atto odioso che colpisce una delle figure che ha dato più prestigio alla ricerca scientifica in Italia.

“Glossario” da Neuropa

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di Gianluca Gigliozzi

www.neuropa.splinder.com

TERRORE: Macchinario semimessianico che taglia teste di oggi e salva corpi di domani

Ákusma

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di Giuliano Mesa

(per una migliore comprensione del testo di Inglese, qualche estratto della prefazione a Ákusma. Forme della poesia contemporanea, Fossombrone, Metauro Edizioni www.metauroedizioni.it , 2000. a.r.)

Continuiamo – parte 5

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di Andrea Inglese

5. Che faremo ora?

I progetti e le proposte di noi indiani superstiti sono davvero tanti e diversi. Non mi metto qui ad elencarli, per il semplice fatto che sono di giorno in giorno in via di definizione. E soprattutto perché lascio la parola ad ognuno di noi, per integrare quanto io ho detto senz’altro in modo incompleto e parziale. E poi per proporre le iniziative che bollono nel nuovo crogiolo.

Continuiamo – parte 4

2

di Andrea Inglese

4. Chi saremo ora?

Helena Janeczek:

“Noi superstiti ci troviamo ora su un piano di maggiore parità, senza che in questo ci sia alcun merito. Ci sarebbe invece se riuscissimo a trasformarla in quello a cui credo mirasse Andrea Raos, usando la parola ‘fratellanza’.”

Continuiamo – parte 3

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di Andrea Inglese

3. La rottura
“Non ha più senso andare avanti assieme: i dissensi frenavano la radicalità del progetto.”
“Non ha senso separarci: i dissensi imponevano al progetto di articolarsi ulteriormente, senza perdere di radicalità.”

Continuiamo – parte 2

1

di Andrea Inglese

1. La ferita

Helena Janeczek:

Zeige deine Wunde, < > è il titolo di un’istallazione di Joseph Beuys (…). Credo che per noi che restiamo e che di giorno in giorno decideremo di restare sia bene, sia segno partire dalla ferita, non cercando di nasconderla.”

(La ferita, lo stiamo sperimentando, non implica solo una postura fetale-depressiva, ma anche l’agitazione sghignazzante dell’infebbrato, che corre in avanti verso un’improbabile salute.)

Continuiamo – parte 1

3

Di Andrea Inglese

Cominciamo da questo. Nazioneindiana non sarà più la stessa, questo credo lo si sia capito subito, dopo che Antonio Moresco, Tiziano Scarpa e Carla Benedetti hanno annunciato la loro dipartita. Ma questo blog collettivo di scrittori, intellettuali, artisti continuerà ad esistere. Non sappiamo ancora dire in che forma, non sappiamo neppure dire fino a quando. Eppure ci siamo incontrati in tanti. Ci siamo incontrati con coloro che hanno deciso di andarsene e con coloro che hanno manifestato un forte desiderio di continuare. Continuare non sarà facile, non è indolore e costringe quelli che restano ad un’assunzione di responsabilità maggiore. Tutto ciò implica una ferita, implica lo stare nella ferita, nella consapevolezza di ciò che si perde e, nello stesso tempo, nella percezione di qualcosa di vivo, di nuovo e di imprevedibile che può nascere da questo dolore.

Il massacro del figurante

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di Dario Morelli

[Ho pubblicato questo articolo qualche ora fa, poco dopo averlo ricevuto da Dario Morelli e dopo aver girellato un po’ in rete per un sommario controllo. Scopro ora – come già nei commenti qualcuno segnalava – che Dario Morelli ha preso un granchio: e con lui io, e almeno un altro paio di amici giornalisti che prima mi hanno scritto per fornire nuovi particolari, e poi mi hanno ri-scritto per avvisare che si tratta di un caso di omonimia. Il Paolo Seganti che è stato ammazzato l’altro giorno non è l’attore famoso, vivo e vegeto, ma è appunto un aspirante attore, più giovane di circa 5 anni, effettivamente alla ricerca di un’occupazione stabile nello spettacolo. Il che, nella logica secondo la quale certe vite valgono più di altre, spiega ampiamente lo scarso interesse dei mezzi di comunicazione di massa. giuliomozzi]

I grandi eventi, si sa, uccidono quelli piccoli. Soprattutto se questi ultimi sono piccoli eventi scomodi. Mentre l’Italia trema ancora per le bombe di Al Qaeda a Londra, è il caso di raccontare la breve storia di un brutale assassinio avvenuto a Roma tre giorni fa. Nel ruolo del protagonista, l’assassinato, c’è un attore italiano celebre ma spacciato per comparsa. Nel ruolo dell’assassino, un ignoto mister X. I mass media come contorno.

Guantanamo Supermarkets!

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di Mattia Paganelli

guantanamo supermarkets

Contemporanemente

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di Helena Janeczek

Per B.

La persona che non mi ha dato la vita, ma si è assorbita i miei rigurgiti e mi ha cambiato i pannolini, mi ha accompagnato a scuola e a comprare i primi reggiseni, la mia tata, la mia Ziehmutter, è in un reparto di terapia intensiva e respira col respiratore. E’ una notizia arrivata via fax. Una notizia via fax approfondita via telefono dove si parla di prognosi e prospettive, di senso della vita- “perché ha senso che uno vada avanti a vivere così?- “ah, certo, certo…“ – e sintomatologie.

Si riparte

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Lavori in corso

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Scusate il disagio.

facili istrionismi live

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NoProject Milano e METAS presentano

EQUILIRISMI: POESIA E MUSICA PER VOCI MULTIPLE
3 serate di poesia contemporanea, musica elettronica e jazz

Al Barrio’s Café in Via Boffalora (angolo Via Barona – Milano)

Giovedì 30 giugno – ore 21.30

Letture di BIAGIO CEPOLLARO, ANDREA INGLESE e ANDREA RAOS

GIOVANNI COSPITO – computer music

(immagine: pope’s dead finger)

Appunti su “Endoglosse”

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Di Gherardo Bortolotti

Due aspetti, soprattutto, mi sembrano interessanti di Endoglosse di Marco Giovenale, dando luogo a quella che potremmo definire un’estetica della dichiarazione, che ritengo nuova e, probabilmente, decisiva per una letteratura in grado di offrire strumenti e modelli di esperienza per i nostri giorni.

Endoglosse

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early_learning franko b.jpgDi Marco Giovenale

The notion of some infinitely gentle
Infinitely suffering thing

[ T.S. Eliot ]

I.

Non c’è necessità di premere contro il nervo per vedere cristalli dietro oggetti. (Le esegesi esatte). (Riflette: endogenesi).

I colpi dal piano di sopra. Passa fuori un’acqua e senza dubbio qualcuno bendato per scherzo.

Come non avessimo già abbastanza vuoti di memoria e potere, ora questa pioggia sottilissima