di Liza Candidi
Può essere rischioso proporre una mostra d’arte sulla Resistenza in un contesto geografico così profondamente segnato da cicatrici belliche come quello friulano e, per giunta, nel 60° anniversario dalla Liberazione. Rischioso sia per la retorica, sia per l’abuso tematico e politico che ne può derivare. Eppure, Danilo De Marco e Gianluigi Colin sono riusciti nell’impresa di trasformare un evento commemorativo facilmente banalizzabile in un formidabile spunto di riflessione e di confronto, non solo retrospettivo ma anche attuale, estendendo il concetto di Resistenza anche ad ambiti storico-geografici diversi rispetto a quelli comunemente noti.

Sto passando un periodo molto difficile (con problemi familiari che sto lentamente risolvendo) che mina la mia attenzione al mondo e a Nazione Indiana. Purtroppo non posso dare la giusta cura, e la giusta replica, alle parole di Antonio.
Cari amici,

Nella vita quanti scrivono romanzi? Diciamo che nella vita il romanzo non esiste. Quando qualcuno racconta una storia mai accaduta, viene censurata come frottola o menzogna e espunta dalla circolazione sociale. Certo il racconto, la narrazione, il mito, sono già presenti nella vita, ogni racconto che ascoltiamo al bar è una narrazione, ma è la narrazione di una realtà, o di un’irrealtà, nel caso del mito, ritenuta reale.
Il 21 maggio alle ore 21 Nazione Indiana organizzerà a Milano, al Teatro i, un nuovo incontro per festeggiare la traduzione ancora in corso della 