(Dal Manuale di storia per le scuole superiori della Repubblica Socialista Sovietica di Mordor)
di Nikolaj Edel’man

Nel pezzo che segue sono incappato per caso, gironzolando per la Rete. Mi è sembrato sommamente interessante e di grande attualità. Così, essendo l’originale in russo, ho chiesto e prontamente ottenuto dal suo autore – il cittadino moscovita Nikolaj Edel’man – il permesso di tradurlo e pubblicarlo qui.
La saga di Tolkien è oggi vittima di un intollerabile tentativo di rilettura revisionista, di un penoso quanto inconsistente recupero “da sinistra”. La fedele ricostruzione di Edel’man conferma invece con grande autorevolezza la veridicità della vecchia teoria, secondo cui Frodo, Gandalf e gli elfi erano veramente fascisti.
S.B.
Sul finire della Terza Era, la classe lavoratrice della Terra di Mezzo prese progressivamente coscienza della necessità di un cambiamento rivoluzionario dell’ormai imputridito ordine sociale.

Nei giorni scorsi ho letto Le parole della memoria, un libro edito da Cadmo che raccoglie interviste rilasciate da Romano Bilenchi nell’arco di tempo che va da 1951 al 1989, anno della sua morte. In un’intervista l’autore del Conservatorio di Santa Teresa elenca una serie di libri da lui profondamente amati. Uno di questi è Bellarmino e Apollonio, dello spagnolo Ramón Pérez de Ayala, del 1921.



E’ nato un altro blog, o diario in rete. A proposito, lancio un concorso: la vogliamo inventare una parola italiana degna della nostra lingua, invece di questo orribile monosillabo dal suono troglodita e glottorachitico, BLOG? “Diario in rete” è bello ma è fatto di tre parole. Ne voglio una, una sola! Che cosa si vince? Ma l’immortalità, no? L’ingresso nei dizionari, da qui all’eternità… Lessicografi, scribacchioni, chiacchierini, fonofagi, verbivori, forza! Io vado via qualche giorno, ma quando torno esigo di trovare una parolina semplice e meravigliosa, tutta nuova, neonata profumata che strilla bellissimi vagiti.

Terza parte della conversazione avvenuta il 19 marzo 2002 tra Vincenzo Consolo, Laura Pariani, Tiziano Scarpa e Emilio Tadini (moderatori: Paolo Di Stefano e Ranieri Polese) al Teatro Studio di Milano, a cura della Fondazione Corriere della Sera (fondazione.corsera@rcs.it), ora disponibile nel fascicolo fuori commercio MADRE LINGUA – Percorsi di versi e di parole. Questa volta Paolo di Stefano rivolge una domanda a Emilio Tadini (ricordo che le immagini, peraltro inconfondibili, sono quadri di Tadini stesso).


Nella primavera del 2002, la Fondazione Corriere della Sera ha organizzato un ciclo di conversazioni sull’uso della lingua italiana nelle arti della parola (narrazione, poesia, canzone). Ecco i titoli degli incontri e l’elenco dei partecipanti:
Sono in guerra con lo stato italiano e in special modo con uno dei suoi ministeri: quello della pubblica istruzione. Il ministero a cui ho dichiarato guerra è un ministero determinato, ma la mia guerra vale anche contro i precedenti ministeri, contro i precedenti governi e dunque ancora contro lo stato.


