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cinéDIMANCHE

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cinéDIMANCHE #18 MONTEVERDI & TASSO Il combattimento di Tancredi e Clorinda [1624]

"Notte, che nel profondo oscuro seno
chiudesti e nell'oblio fatto sì grande,
degne d'un chiaro sol, degne d'un pieno
teatro, opre sarian sì memorande."

cinéDIMANCHE #29 FRANK CAPRA L’eterna illusione [1938]

Ognuno fa quel che vuole, vero?
di Orsola Puecher

Populism or populism?
di Francesco Forlani

cinéDIMANCHE #22 GEORGES PEREC Les lieux d’une fugue [1978]

di Georges Perec
"Era l’11 maggio 1947. Aveva 11 anni e 2 mesi. Era appena scappato di casa da Rue de l’Assomption numero 18, 16° arrondissement, indossava una giacca di panno grigia a tre bottoni, un paio di pantaloni corti blu ... "

cinéDIMANCHE #17 GEORGES PEREC & BERNARD QUEYSANNE Un Homme qui dort [1974]

di Orsola Puecher
"...non un qualsiasi film tratto da un qualsiasi racconto, ma “questo” racconto in vaga forma di labirinto, che ripete di continuo le stesse parole, gli stessi gesti, ripercorre sempre gli stessi itinerari."

cinéDIMANCHE #24 KEN RUSSELL Amelia and the Angel [1957]

di Orsola Puecher
... l'organetto a manovella che gira il suo disco di metallo traforato insieme al cerchio delle bambine, figurine danzanti di un carillon, ci fa subito capire che stiamo entrando in una dimensione delicata e parallela.

cinéDIMANCHE #31: Vertov, Frampton, Gioli

  Cineocchi, per uomini senza macchina da presa       1. “Vertov: lo sguardo e la pupilla" di Mariasole Ariot     https://www.youtube.com/watch?v=cGYZ5847FiI   “Un cineocchio”, un manifesto, una dichiarazione: togliere dal cinema ogni forma di teatralità, di soggettività per (ri)portare il cinema alla sua essenza, dove il raccontarsi (il film che racconta il film) precede e quasi cancella il raccontare.  È con L’uomo con la macchina da presa che Vertov libera lo spazio dalla sceneggiatura, dalle storie, dai personaggi, esponendosi...

cinéDIMANCHE #30 JOSEPH LOSEY Mr Klein [1976]

  IL BILICO DELL'IDENTITA' Divagazioni da “Mr Klein” di Joseph Losey di ⇨ Anna Tellini Abbiamo un sacco di debiti nei confronti di Joseph Losey, che nei dizionari non a caso viene dopo Peter Lorre ma ci fa più paura, e non lo sappiamo. M. Porro, Losey oggi Tuttavia, sarei curioso di sapere... Perchè io... sono così? I. Gončarov, Oblomov Ciò che davvero conta in una mappa è proprio ciò che manca. M. Meschiari, Neogeografia Nella Parigi occupata dai nazisti, il...

cinéDIMANCHE #28 ORSOLA PUECHER Cucù di Robert Desnos


di Orsola Puecher

... solo grazie al prodigio senza regole dei sogni e della fantasia ci saranno sempre sulla terra delle notti dopo i giorni, ma soprattutto dei giorni dopo le notti, perché la liberazione dell’uomo passa anche e soprattutto attraverso la poesia, la favola, l’amore, il sogno, l’inatteso e il meraviglioso.

cinéDIMANCHE#27_Ritratto di una pigra_Chantal Akerman

di Ornella Tajani Il cortometraggio che segue è tratto dal film collettivo Seven women, seven sins, del 1986. Le registe sono: Helke Sander (Gola), Bette Gordon (Avarizia), Maxi Cohen (Ira), Valie Export (Lussuria), Laurence Gavron (Invidia) e Ulrike Ottinger (Superbia). Quello qui proposto, Sloth, di Chantal Akerman, noto anche come Portrait d'une paresseuse, è dedicato all'accidia. In francese, il termine paresse è utilizzato, al pari del più raro acédie, per indicare uno dei sette peccati capitali, come conferma il Trésor de la...

cinéDIMANCHE #26 FRANCESCO DAL BOSCO Amnesia (I morti ritornano)

  di Francesco Dal Bosco (con una intervista al regista curata da Giacomo Sartori) Cos’hai voluto fare con questo lavoro? Con questo video, che dovrebbe essere il primo di una serie, ho cercato di riattivare e restituire energia a un’iconografia altamente significativa degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando queste figure e queste parole proiettavano nel mondo una volontà di resistenza e cambiamento. Prima che venissero depotenziate, rese innocue dalla...

cinéDIMANCHE #25 WERNER HERZOG La grotta dei sogni dimenticati


di Carlo Grande
Werner Herzog, nello splendido docfilm “Cave of forgotten dreams”, l’ha definita la grotta dei sogni dimenticati, una macchina del tempo, un’istantanea del passato, un viaggio nel cuore dell’umano per scoprire se esiste qualcosa che si dice anima.

cinéDIMANCHE #23 FIORENZO SERRA Il pane dei pastori [1962]



"Fare il pane è nella società dei pastori è un'attività quasi rituale, consacrata in una fissità di abitudini e di modi in cui si rispecchia l'importanza che essa ha sempre avuto nelle comunità più antiche."

cinéDIMANCHE #21 ROBERTO ROSSELLINI Fantasia sottomarina [1940]



"C'era una volta, così comiciano tutte le fiabe e così possiamo incominciare anche noi... c'era una volta dunque una remota profondità sottomarina, tranquilla come tutte le profondità sottomarine quando non c'è tempesta. "

cinéDIMANCHE #20 VIGO&KAUFMAN À propos de Nice [1930]

di Orsola Puecher

"Dunque, tornato a Nizza, Vigo, alla ricerca del soggetto per il suo primo film, legge molto sulla storia della città, prende appunti, spunti, fissa inquadrature che gli vengono in mente camminando per le strade e osservando le persone, con un pensiero visivo, un’immaginazione istintivamente cinematografica che, con sguardo poetico e ritmico, cattura il movimento del mondo e della gente."

cinéDIMANCHE #16 HÉLÈN CHÂTELEIN Nestor Machno, un paysan d’Ukraine [1995]

... una forma più alta di socialismo antiautoritario e antistatale, che si manifesta nell'organizzazione di una struttura libera, felice e indipendente della vita dei lavoratori, nella quale ciascun individuo, così come la società nel suo complesso, possa costruirsi da sé la propria felicità ...

cinéDIMANCHE #15 FURRIADROXUS di Michele Mossa e Michele Trentini [2005]


Lungo un tratto costiero di selvaggia e intatta bellezza, la Costa di Teulada, si trova la spiaggia di Tuerredda, assai frequentata e nota, presente sulle principali guide turistiche. A poche centinaia di metri dalla spiaggia si incontrano i primi furriadroxus (dal verbo furriài, ritirarsi, abitare), le tipiche case locali, appartenenti all'agglomerato di Malfatano.

cinéDIMANCHE #14 JOHN CASSAVETES “Una moglie” [1974]

Intervista di Yves Bourdea John Cassavetes

In primo luogo, per me non si tratta di attori, ma di persone, esseri viventi. I registi sono piccoli dittatori e la stampa dà loro troppa importanza, a me compreso. È l’intensità delle emozioni che conta.

cinéDIMANCHE #13 “La regina delle nevi” di Lev Atamanov [1957]


di Cristina Babino

Il nome del bambino è Kai, e Gerda è la sua amica inseparabile. Insieme vivono una fanciullezza allegra e spensierata, giocando al sole pallido del nord, ascoltando i racconti della nonna davanti al fuoco, e coltivando rose.

cinéDIMANCHE #12 INGMAR BERGMAN “Fanny e Alexander” [1982]

Renata Morresi
Orsola Puecher
Mariasole Ariot

Tutto può avvenire, tutto è possibile e verosimile. Tempo e spazio non esistono, sopra un insignificante fondo realistico l’immaginazione trama e tesse nuovi modelli... "Il Sogno" A. Strindberg

cinéDIMANCHE#11 GILLO PONTECORVO La battaglia di Algeri [1966]

  Orsola Puecher   1957 Nalla Casbah di Algeri due uomini, una donna e un bambino braccati in un nascondiglio nel muro, mimetizzato da povere piastrelle sbrecciate, nei secondi - 30 - dell'ultimatum ad arrendersi.   Alì, mi senti? Ascolta. Tu sei l'ultimo. Non c'è piu' niente da fare. L'organizzazione non esiste più. Sono tutti morti o in prigione. Uscite fuori. Avanti, arrenditi.   Sguardi, respiri affannosi, silenzio consapevole - non si arrenderanno - prima di essere fatti saltare in aria dai lezards,...

cinéDIMANCHE #10 A. G. DOMENEGHINI La rosa di Bagdad [1949]

  di Francesca Matteoni In assenza di videocassette, dvd, youtube e streaming, quando ero piccola dovevo affidarmi al capriccio dei canali televisivi per vedere un film o i cartoni animati. Oggi la mia collezione di dvd è ampia, ma qualcosa non diverrà mai acquistabile o scaricabile: la sorpresa, l’imprevisto di certi pomeriggi infantili in cui il piccolo schermo del televisore poteva davvero riversare una magia nel mio sguardo. Uno dei film che...

cinéDIMANCHE #09 JONAS MEKAS As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty

di Mariasole Ariot

Un diario è segnare (o sognare) tracce per poterci poi tornare, ricalpestare le impronte sulla neve, ri-scrivere una vita sulla vita, costruirne una seconda, darle forma per il dimenticabile che si prepara a lasciarci un istante successivo all’accadimento.

cinéDIMANCHE #08 FOROUGH FARROKHZAD “La casa è nera” [1963]


di Nadia Agustoni e Orsola Puecher

Gli intensi lirici 20 minuti di "La casa è nera" precorsero e ispirarono la successiva New Wave del cinema iraniano, che ha prodotto alcuni dei più acclamati registi del XX secolo, come Abbas Kiarostami, Mohsen Makhmalbaf, Majid Majidi e Bahram Beyzaie.

cinéDIMANCHE #07 XAVIER DOLAN “Les Amours imaginaires” [2010]

  di Ornella Tajani Tra pochi giorni uscirà al cinema Mommy, il primo film di Xavier Dolan a essere distribuito nelle sale italiane. L’etichetta di enfant prodige per Dolan è scontata: classe 1989, il regista -e attore- canadese ha al suo attivo già cinque lungometraggi. Mommy ha vinto il Prix du Jury al Festival di Cannes di quest’anno, ex aequo con Adieu au langage di Jean-Luc Godard. Les amours imaginaires (2010) è il...

cinéDIMANCHE #06 JERZY SKOLIMOWSKI “The Shout / L’australiano” [1978]

di Andrea Raos

Una delle accuse più ricorrenti di mia madre a mio padre era che per via del lavoro non passava tempo a sufficienza con i figli. Il compromesso raggiunto fu che quasi tutti i fine settimana lui ci portava al cinema. Quello che mia madre non sapeva o fingeva di ignorare è che non ci portava all’oratorio a vedere i film per bambini, che sarebbe stato per lui una tortura, ma nei cinema normali a vedere quelli che piacevano a lui.

cinéDIMANCHE #05 Jurij Borisovič Norštejn “Il riccio nella nebbia” [1975]


di Mariasole Ariot

Come un bambino coperto di spine che ancora non fanno casa, il riccio di Norstein si perde nella nebbia, in un sogno di ombre, di laghi, di incontri.

cinéDIMANCHE #04 FRANK PERRY “Un uomo a nudo”

Cinevisioni
di Francesco Pecoraro

Dell’uomo nudo di Cheever/Perry/Pollack la cosa che ci crea continuo disagio fino alla fine del film e oltre (non ho letto il racconto da cui è tratto) è esattamente il suo essere nudo e bagnato tra gente estranea e implacabilmente vestita, se si eccettua una ragazzina che lui cerca di coinvolgere, senza riuscirci, nella sua impresa dichiaratamente esplicitamente eccessivamente metaforica.

cinéDIMANCHE #03 CLAUDE CHABROL “L’Inferno”

di Ornella Tajani Nel folto panorama delle ossessioni, fatali «racconti personali inconsci», come le definisce Walter Siti, una delle più facilmente comprensibili, quella che si potrebbe suggerire all’ossessivo neofita che dovesse ancora farsi le ossa, è probabilmente la gelosia. Nel 1964 Henri-Georges Clouzot decise di farne il tema di un film, L’enfer: i protagonisti erano Romy Schneider e Serge Reggiani. Pare che per la sua produzione la Columbia avesse deciso...

cinéDIMANCHE #02 JAN ŠVANKMAJER “Qualcosa di Alice”


"Usa l’animazione come fosse un’operazione magica. Animare non significa far muovere cose inanimate, ma infondere loro la vita. O meglio ancora: risvegliarle alla vita. Prima di infondere la vita in qualche oggetto del film, prova a comprenderlo."

cinéDIMANCHE #01 FRANCO PIAVOLI “Al primo soffio di vento”

Nella pausa delle domeniche, in pomeriggi verso il buio sempre più vicino, fra equinozi e solstizi, mentre avanza Autunno e verrà Inverno, poi "Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera", riscoprire film rari, amati e importanti. Scelti di volta in volta da alcuni di noi, con criteri sempre diversi, trasversali e atemporali.   Erano muti, senza parole, l'uno accanto all'altra, come le querce e i grandi pini che hanno radici nei...
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