di Giacomo Sartori
Aveva saputo che sarebbe avvenuto con lui fin dalla sera che l’aveva visto vomitare sulla moquette del corridoio. Vomitava con una dedizione pacifica e distaccata, tirandosi ogni tanto pigramente indietro i fluenti capelli biondi, come si immaginava vomitassero gli arcangeli. La sua non era stata una decisione, era una certezza che le s’era avvinghiata ai polmoni, come un seme che germina casualmente in una data zolla e poi diventa un albero impossibile da abbattere. Lui era molto bello, e andava solo con ragazze molto belle, sempre con quel suo sguardo alto quasi qualcun’altra lo aspettasse un po’ più avanti, ma lei presentiva che con la pazienza ce l’avrebbe fatta.













