Brani tratti da Dormendo con la luce accesa, di Stephen Rodefer
traduzione e cura di Andrea Raos
Recinzione dell’alce
Scrissi parole sul ciglio della mia casa e attorno agli angoli della sua bocca – aspettavo quei giorni che aspettano che la vita li inglobi. Le figure di Pompei erano fatte e scavate per me. Le prendo sul personale. Se imbarazzato dal mio lavoro, mi volgevo alla satira. Ciò che non sarà mai positivo nondimeno lotterà, di notte come un animale selvaggio e di giorno come un cane. Gli epigoni vengono sferzati, niente da fare per le affinità elettive. Il lavoro adesso non è che un tratto a matita, volgare ma importante. Dedica il suo orifizio all’avventurarsi nella gestione delle modalità. Sarà un eroe con un’ala sola. Ma non sarà mai soddisfatto di nessuna veduta del mondo a meno che non possa dirigersi verso i suoi tratti essenziali. Anche quando sono nascosti alla vista, si affretterà a farli materializzare.
La colpa di ogni sforzo sarà ogni giorno tentare troppo, mai troppo spesso. La nostra arte non ha alcuna importanza, ma questo non importa.













