Si chiama “L’immaginazione al dovere” la nuova autoproduzione del Collettivomensa, il trio lucano che da due anni anima a Firenze l’omonima rivista. Racconti, fumetti, disegni, foto, storie in una produzione tematica che coinvolge una quarantina di autori tra nomi noti ed emergenti. Un contenitore sorretto da due soli principi: qualità e libertà. Una possibilità per gli artisti emersi di trovare un luogo in cui mantenere la più completa indipendenza rispetto alle linee editoriali e alle esigenze di fruibilità del mainstream, mentre per gli emergenti la possibilità di un canale sicuro di visibilità. Il numero precedente si chiamava “Non si esce vivi dall’underground” ed era più che altro una domanda, la cui risposta pare sia negativa vista che il progetto continua. L’11 Maggio la presentazione del nuovo numero a Firenze, presso la libreria di Citè di Borgo San Frediano, dove sarà possibile acquistarlo. In ogni caso, tutti gli sviluppi si possono seguire sul blog collettivo mensa. Ma anche no, ne sentirete parlare lo stesso.
Il nuovo numero della rivista “Collettivomensa, L’immaginazione al dovere”, che verrà presentato alla Citè di Firenze domani 11 maggio.In questo numero abbiamo avuto l’onore di inserire racconti inediti di: giorgio vasta, vanni santoni, jacopo nacci,gregorio magini. gianni solla, iacopo barison, andrea coffami,valerio aiuti, peppe fiore, pino casamassima, matteo salimbeni, edoardo olmi.
Per vedere qualche anteprima del nuovo numero:
Preview One
Preview two
Buena Revista Social Club
carta st[r]ampa[la]ta n. 15
di Fabrizio Tonello
Documenti venuti in possesso di Nazione Indiana, in collaborazione con il Financial Times, rivelano che un nuovo piano di salvataggio della Grecia è stato segretamente concordato fra il cancelliere tedesco Angela Merkel, il direttore del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn, il presidente della Banca Centrale Europea Jean-ClaudeTrichet e il primo ministro greco George Papandreu. L’incontro decisivo è avvenuto ieri, domenica, a Salonicco, dove era presente anche il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che però non ha preso parte alla riunione finale in cui si è firmato l’accordo in 12 punti.
A Milano la mafia non c’è
di Giuseppe Catozzella
Due cuori e una casa popolare. Potrebbe essere una calzante descrizione della capitale morale d’Italia. Milano possiede due cuori: il primo, splendido, in bella mostra nelle vetrine di design delle vie del centro, o affannato a stringere la ventiquattore nelle strade adiacenti a piazza Affari. L’altro, dimenticato, straccione e volgare, delle periferie.
Tutta la cerchia della periferia milanese, a 360 gradi, è circondata da case popolari, nella maggior parte dei casi decadenti, gli stucchi cascanti o scrostati, casermoni enormi in cui vivono moltissime famiglie ammassate, i grandi cortili conosciuti dai commissariati locali come liberi luoghi di spaccio.
Ma le case popolari sono anche business. Affari per le cosche mafiose che abitano la zona, e che “vendono” per cifre fino a 4000 euro l’ingresso negli appartamenti, e in alcuni casi si fanno pagare affitti fino a 300 euro al mese. Vittime sono soprattutto gli anziani, che hanno paura ad allontanarsi dalla loro abitazione per paura che venga occupata, e così non si fanno ricoverare in ospedale, non vanno in vacanza.
L’Ulisse n. 13 + Contenuti speciali
È uscito il n. 13 de “L’Ulisse – Rivista di poesia, arti e scritture“:
http://www.lietocolle.info/upload/l_ulisse_13.pdf
Il titolo di questo numero è “Dopo la prosa. Poesia e prosa nelle scritture contemporanee”. Contiene diversi interventi (riporto qui sotto l’indice completo) tra cui il mio che, per motivi tecnici, non è stato possibile pubblicare così come l’avevo concepito. In fondo a questo post lo ripropongo (travestito da rettangolino ingrandibile) nella sua forma originale. Buona lettura. a. r.
Scampato al disastro
di Flavia Ganzenua
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
Franco Battiato, E ti vengo a cercare
Che stai facendo?
Leggo, e tu?
Domenica ci vediamo? Cinema?
Ti chiamo io.
Dico e metto giù. È notte, è giorno, è mattina, è la solita ora in cui mi telefona sempre, da quando vivo qui. Lui, l’uomo scampato al disastro, mi chiama, si accende una sigaretta, e so che pensa a tutto tranne che a me.
Prima del suo arrivo, disfo le coperte, sparpaglio i vestiti, sposto le cose, faccio finta di non aspettarlo, ma so che lui è la somma di tutti quelli che ho perso. Sono tutti qui, dietro di me, addosso. Mi seguono ovunque.
Photoshoperò#58 -Motore di ricerca: Amelia Rosselli
Poesia
di
Amelia Rosselli
Se sinistramente, ti vidi
apparire, come un sole nero
la tua biondezza, e il sole
recuperava tutto – o quasi
il tutto che in te trovai…
Tradurre ASByatt
di Anna Nadotti
[Reading and Translating ASByatt: From a Liquid to a Solid State. Universiteit Leiden, February, 9th, 2010]
Il tempo passa per gli scrittori. E passa per i traduttori.
Le circostanze esterne cambiano, oppure no, ma ci influenzano.
Cambia di certo il nostro mondo interiore. Per via dell’amore e della morte, per via dei nuovi nati e per gli anni che s’assommano, per gli amici incontrati e per quelli perduti, per gioie e tristezze, per soddisfazioni e delusioni. E non solo. Cambiamo perché vediamo, leggiamo, ascoltiamo e impariamo. Cambiamo perché ri-vediamo, ri-leggiamo, ri-ascoltiamo e impariamo di nuovo.
Ai no Corrida!
Nel quadro della rassegna letteraria “GIULIO PASSAMI IL LIBRO: “INIDIPENDENTI”, la serata del 10 maggio alle ore 21:00 è dedicata ai testi di Teresa De Sio, Roberto Donatelli, Francesco Forlani, Michele Sovente, Carmine Vitale, presso il locale “Giulio Passami l’Olio” – Via di Monte Giordano, 28 – ROMA. Gli altri appuntamenti verranno via via comunicati. I testi saranno in seguito pubblicati in una edizione speciale a cura dello studio Oblique per le edizioni Infinite Soluzioni.
Scrittori partecipanti : Teresa De Sio, Roberto Donatelli, Carmine Vitale, Andrea Inglese, Francesco Forlani, Sonia Topazio, Stefano Malatesta, Loredana Raciti, Marco Fabio Apolloni, Paolo Piccirillo, Michele Sovente, Luigia Sorrentino, Stefano Gallerani, Gualtiero Rosella
Letture a cura di: Simone Caparrini, Lia Zinno, Nicola Pistoia, Daniela Scarlatti, Sonia Topazio, Marina Giulia Cavalli
La responsabilità dell’autore: Marco Giovenale
[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi, Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti, Franco Cordelli, Gherardo Bortolotti, Dario Voltolini, Tommaso Pincio, Alberto Abruzzese, Nicola Lagioia, Christian Raimo, Gianni Celati, Marcello Fois, Laura Pugno, Biagio Cepollaro, Ginevra Bompiani, ecco le risposte di Marco Giovenale.]
(FINIS ITALIAE)
1) Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici, che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?
Premetto che mi sono trovato in singolare sintonia, per più ragioni e su più punti se non in tutto, con le risposte di Bortolotti e Mozzi. Non so quanto possa aggiungere a molte delle loro osservazioni; tento, in ogni caso. (Calcando su qualche differenza, forse, in modo tale che non si senta eccessivamente quanto – e con che energia – io concordi con loro).
Sulla poesia italiana, non posso dire che manchi di “vitalità”, per quel che vedo e mi pare di capire. Non è certo la vitalità a mancare, in questo momento; lo dico pensando non solo alle scritture che sento affini all’“idea di poesia” che ho, ma anche in generale, e guardando pure alla ricchezza di proposte della rete.
Sulla narrativa, devo ammettere di non avere sufficienti dati. Specie a proposito del romanzo. Non leggo romanzi, non riesco (per mio gusto) a sentire, ad apprezzare, la stessa forma romanzo. Mi è quasi totalmente estranea, specie se è ad autori italiani che ci riferiamo. Ho poco tempo per affrontare romanzi e quando lo faccio ne resto in pratica invariabilmente deluso, assai sconfortato. Sarà un problema mio, anzi sicuramente lo è. Dunque non posso dire di avere il diritto di uscire dal campo strettissimo di un gusto soggettivo iperconnotato, in quest’area, per esprimere opinioni su uno stato di fatto addirittura nazionale.
Letture lente. Terza vetrina d’autore per ISBF
di Grazia Verasani
La prima adesione è sentimentale, e da lettrice che vive da sempre la lettura con quella bulimia notturna che, a volte, per moltitudine di bellezza, apprende, fagocita, sottolinea, e allo stesso tempo rischia la dispersione dell’eccesso. Sono convinta anch’io che un libro vada assorbito lentamente, per giungere a sedimentarsi in cavità profonde, fedelmente inamovibili. Lo sconforto (banale ma vero) è che non basta una vita per leggere ciò che si vorrebbe leggere, e che in questo “viaggio” il pericolo sia perdere qualcosa che non urla abbastanza da farsi sentire, se non grazie a un passaparola amicale o con iniziative di libera divulgazione come questa. Da troppo tempo siamo sottoposti a una dittatura della visibilità che ci rende ciechi di fronte alle pagine “nascoste” (e non è un luogo comune che quasi sempre esse siano le migliori).
La difficoltà e il piacere di scovare ciò che non balza subito agli occhi sembra diventato il vezzo intellettuale del lettore professionista, o di quello più ingenuo (nel senso di insensibile al rumore mediaticamente recensorio di un intellettualismo di corte teso a promuovere ciò che non ne abbisogna). Di conseguenza, scegliere un buon libro comporta sempre di più quella piccola fatica solitaria di abbassare le mani sull’ultimo scaffale, muovere gli occhi sui dorsi fragili e discreti che stanno dietro alle vetrine, ed è un po’ come sedersi all’ultimo banco, o perlustrare uno sfondo, ritrovare il nascondiglio delle ultime file di un vecchio cinema, quando si poteva fumare o scambiarsi effusioni nel buio, e riscoprire così il coraggio di un dissenso, di un chiamarsi fuori, di una “nicchia” leale, non affetta da travestitismo e da aspirazioni voluttuarie.
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Classifiche pordenonelegge-Dedalus di Aprile
Come da regolamento, sono stati esclusi dalle votazioni i libri di Massimo Gezzi (L’attimo dopo, Luca Sossella Editore) e Guido Mazzoni (I mondi, Donzelli) per la Poesia; La strada di Levi di Marco Belpoliti-Andrea Cortellessa-Davide Ferrario (Chiare Lettere) per le Altre Scritture.
NARRATIVA
1) Emanuele Trevi, Il libro della gioia perpetua, Rizzoli p. 51
2) Gabriele Frasca, Dai cancelli d’acciaio, Luca Sossella Editore p. 24
2) Francesco Orlando, Doppia seduzione, Mondadori p. 24
4) Davide Longo, L’uomo verticale, Fandango Libri p. 18
4) Francesco Pacifico, Storia della mia purezza, Mondadori p. 18
6) Laura Pariani, Milano è una selva oscura, Einaudi p. 17
7) Silvia Ballestra, I giorni della rotonda, Rizzoli p. 16
7) Antonio Pennacchi, Canale Mussolini, Mondadori p. 16
9) Sebastiano Nata, Il valore dei giorni, Feltrinelli – p. 15
10) Paolo Nori, I malcontenti, Einaudi p. 14
carta st[r]amp[al]ata n.14
di Fabrizio Tonello
Ho abiurato agli affetti più cari. Abiuro alla mia mamma. Se me lo chiedete, abiurerò anche all’anima. Così Marco Respinti descrive le esperienze di Kang Zhengguo, un cinese bollato come “reazionario” nel 1965 e incarcerato, che più tardi riuscirà ad emigrare negli Stati Uniti. Il libro che recensisce è Esercizi di rieducazione e l’articolo è uscito nella pagina “Cultura & Scienza” di Libero, 1 maggio.
La Signora del buio
di Giovanni Catelli
Nelle sere d’inverno, al diradarsi delle folle sul Kreschatik, la Signora del buio riappare.
Quando le cifre rosse sulla torre del Maidan segnano le ventitré, e il carillon sparge le sue note di commiato all’aria gelida, la Signora spalanca le porte del suo arrivo e si fa strada nel calore luminoso della tavola calda: muove qualche passo, riservata, scruta i tavoli già vuoti, osserva ogni vassoio abbandonato, dai clienti già lontani, nel metrò, nel vasto gelo, non decide, si sofferma con un lieve sorriso di stupore, di fronte allo schermo sospeso, alla sua luce fosforica, ed ai volti sereni che soffiano sillabe uguali al silenzio.
Avanza di nuovo, come svagata, poi ghermisce improvvisa un bicchiere solitario, abbandonato, quasi pieno, e lo stringe disinvolta, col sussiego della piena proprietà: cerca un tavolo propizio, un divanetto confortevole, il giusto riposo del cliente soddisfatto, si accomoda ordinata, distinta, diritta,
La scuola è finita
Un appello di Marco Belpoliti
Cari Amici e Amiche di Nazione Indiana,
Vi mando queste poche righe che ho pubblicato ieri, 30 aprile, sulla Stampa di Torino. Sono scritte per il lettori di quel giornale, e in poco spazio. Ma credo che il tema del degrado della scuola causato dal ministro Gelmini e da questo governo sia molto grave. Tutti quelli che hanno figli a scuola lo toccano con mano ogni giorno.
Il mio articolo è davvero poca cosa, ma dice una cosa concreta, a partire dal caso del Liceo Keplero di Roma.
L’opposizione fa qualcosa per questo?
Mi pare di no. O se sì, non abbastanza.
Perché non usare il web per lanciare una proposta di mobilitazione, scuola per scuola, di fronte a questa situazione?
Nazione Indiana può fare qualcosa?
Tocca a noi reagire e non accettare passivamente quello che accade Come un destino ineluttabile: non ci sono soldi…
Un caro saluto
Marco Belpoliti
OCCHIO PER MILLE
di Uaar
In anticipo di tre settimane sulla CEI, l’UAAR ha cominciato la sua opera di informazione sull’Otto per Mille: “visto che non la fa lo Stato, ci pensiamo noi”. E così contro la corazzata vaticana di sette filmati da trenta secondi l’uno che abbiamo cominciato a vedere a ripetizione in tivù da domenica 25 aprile e vedremo fino a luglio, arrivano i banchetti di atei e agnostici nelle città italiane, per spiegare ai cittadini come funziona l’Otto per Mille, che ogni anno distribuisce circa un miliardo di euro tra alcune confessioni religiose. Meno di quattro italiani su dieci firmano per l’Otto per Mille e solo poco più di tre su dieci firmano per la Chiesa cattolica. Ma, per i meccanismi della legge, tutti gli italiani versano il loro contributo e, alla fine, l’87% del gettito raccolto finisce nelle casse della Chiesa, che a sua volta impiega solo l’8% di quel che raccoglie per missioni nei paesi poveri. Lo Stato non lo spiega, non chiede fondi per sé e soprattutto utilizza gran parte di quel che riceve per la ristrutturazione di edifici di culto cattolico. Per questo l’UAAR ha anche scritto al ministro dell’economia e delle finanze Giulio Tremonti, per chiedere di rivedere la politica del governo sull’Otto per Mille di competenza statale, evitando che quei fondi siano accantonati per esigenze di bilancio o siano destinati (direttamente o indirettamente) a realtà riconducibili alle confessioni religiose, per destinarli invece alle vittime di calamità naturali che tanto frequentemente colpiscono il nostro paese.
Un’altra festa del lavoro: Primo maggio evento annullato
“Noi poveri passerotti empirici”
GAETANO SALVEMINI
Pubblico il comunicato che ho ricevuto stamani riguardo l’annullamento della festa di due giorni, organizzata dall’Associazione Dinamo Culturale nel borgo fantasma di Consonno. Nella festa ero stata coinvolta insieme alla poetessa e amica Francesca Genti. L’annullamento da parte dell’amministrazione è imputato a questioni “tecniche”, come leggerete, ma forse i reali motivi sono altri, che lascio immaginare all’intelligenza e opinione di ognuno.
ma è un ragazzo in gamba
di Paola Lodola
Stando a recenti analisi, gli studenti stranieri che cominciano a studiare in Italia da preadolescenti sono quelli che devono affrontare le difficoltà più grandi, più di quelli che arrivano da bambini, ma anche più di quelli che si inseriscono nel sistema scolastico italiano da adolescenti. Perché? Come ha descritto Graziella Favaro in un recente incontro sugli stranieri e la scuola organizzato a Milano dal Centro Come, un ragazzino di undici o dodici anni non ha più l’apertura, che hanno i bambini più piccoli, per imparare una lingua come un gioco e, d’altro canto, non sente ancora la responsabilità di dover affrontare la faccenda per senso del dovere verso la propria famiglia, come accade ai più grandi. Inoltre se per un bambino la gratificazione che deriva dal rapporto con un’insegnante attenta è sufficiente e incoraggiante in sé, e se per i ragazzi più grandi torna possibile stabilire un’alleanza forte con un adulto di riferimento, nella preadolescenza gli interlocutori privilegiato sono i coetanei.
Ultrarno Fast Festival Letterario a Firenze
venerdì 30 aprile 2010 > NOTTE BIANCA – Firenze
dalle 19 fino a mattino > OLTRARNO
Cuculia Libreria Cucina (dalle 19) > Libreria Café La Cité (dalle 21) > Popcafè (dalle 23)
Un’iniziativa con il sostegno di
Comune di Firenze / Maggio fiorentino / Insonnia Creativa
18 autori, riviste e collane di letteratura, accompagnati da 4 musicisti elettronici fiorentini:MANUELE ATZENI, BOBBY KEBAB, JOHNNYBOY, BIGA EL CLIMATICO
Napoli: una piazza per la poesia
A Napoli, nell’ambito della manifestazione Una piazza per la poesia
presso la Libreria Treves, Portici di San Francesco di Paola
Piazza del Plebiscito 11/12
Lunedì 3 maggio 2010 ore 18:00
Incontro con
Andrea Inglese (La distrazione, Luca Sossella Editore)
Marco Giovenale (La casa esposta, Le Lettere)
Dialoga con gli autori
Giancarlo Alfano











