Il caso Germania: la scrittura ‘silenziata’ e i traffici del marketing.
Un’analisi della situazione tedesca contrassegnata da un lato da una rete istituzionale e mediatica di sostegno all’attività letteraria, dall’altro lato investita come in tutto il mondo dal crescente prevalere dei valori di mercato, dalla ricerca del bestseller e da una iperproduzione di libri di intrattenimento a scapito della narrativa ‘seria’, ciò che ha dato luogo a fenomeni di ‘sparizione’ di tanti autori di qualità come, ad esempio, l’assai stimato Jürgen Theobaldy, uno dei protagonisti della stagione degli anni Settanta, che si è ridotto a pubblicare senz’alcun riscontro ‘on demand’.
Da decenni ormai, secondo quanto proposto dalla critique génetique e fatto proprio in molte arti, anche in letteratura il “testo”, cioè il “prodotto” con cui un lettore-ascoltatore-spettatore viene a confrontarsi, in realtà non è da considerarsi il frutto affatto esclusivo di una singola genialità bensì come il lungo processo di una creatività collettiva. E soltanto in questo modo ci è possibile, se non comprendere, avvicinare determinati fenomeni caratterizzanti l’attuale produzione letteraria, in misure e forme diverse, di quasi tutte le lingue.





di Andrea Breda Minello









